SYRENCE – “Freedom in Fire”
(Fastball Music) Immaginate la NWOBHM, mista al power rock e all’attitudine tedesca di rendere l’heavy epico. Avrete, sommando ogni fattore, la cifra stilistica dell’esordio dei Syrence (altro…)
(Fastball Music) Immaginate la NWOBHM, mista al power rock e all’attitudine tedesca di rendere l’heavy epico. Avrete, sommando ogni fattore, la cifra stilistica dell’esordio dei Syrence (altro…)
(Pure Steel Publishing) Mentre il debut “Stare Gledzby” aveva numerosi elementi per incuriosire e convincere l’ascoltatore, mi sembra che il terzo album dei Diabol Boruta, “Czary”, sia meno incisivo; nel mezzo un disco che mi sono perso, “Widziadla”. L’eastern Europe folk metal dei polacchi (altro…)
(Osmose Productions) I Sjukdom portano avanti il verbo del black metal così come era stato concepito e coltivato dalla schiera norvegese. Sono la parola di una terra che ha saputo regalarci artisti infiniti, Mayhem e Burzum su tutti. E allora, ecco (altro…)
(Talheim Records) Testi in italiano. Voci femminili clean, e voci harsh letali. Il depressive black si evolve ed assume sembianze ricche di sensuale oscurità, lasciando ormai indietro le tracce di post black. Gli italiani Eyelessight fanno un immenso passo (altro…)
(Antiq) Importante cambio stilistico in casa Véhémence. Prima di tutto se ne va il vocalist B.R., il quale ha cantato nel precedente disco di debutto “Assiégé” (recensione qui) con una voce prettamente death metal, lasciando (altro…)
(Autoproduzione) Benvenuti nella terra di Vandor! Giovane band svedese gestita dai fratelli Bjerde, i Vandor si pongono di fronte all’ascoltatore (a partire da una copertina che poteva andare bene sui demo di venti anni fa…) con un onesto power metal vintage. Dopo la breve intro, “Wrath of the Night” (altro…)
(Joe Black Prod.) La melodia è alle fondamenta della musica di questo quartetto orientato all’alternative rock di matrice anni ’80-’90 e lo shoegaze. Cinque canzoni melodicamente definite, placide nelle atmosfere, leggere nei (altro…)
(Ektro / Full Contact) Jussi Lehtisalo, proprietario della Ektro ma anche personaggio poliedrico che firma la musica di bands come Circle, Pharaoh Overlord, Televisio, Aktor, Steel Mammoth e tante altre, risulta instancabile. (altro…)
(Non Serviam Records) Nati dalle ceneri dei Comatose Vigil (solo il membro fondatore dei due gruppi è il comune denominatore dei progetti), questi russi si sono impegnati per dare un senso profondissimo al concetto (altro…)
(Sliptrick Records) Per quanto l’opener “Pale Figure” riproponga dei modelli sabbathiani, Sebastiano Conti, titolare del progetto Bastian, non scade nel revival e manco si adagia su soluzioni (altro…)
(Joe Black Prod.) L’opener “Off the Record” ci mette di fronte a un alternative rock-pop abbastanza agile, vagamente collocabile nei paraggi dei Nickelback. La seguente “The Gardener of Eden” mette (altro…)
(Pride & Joy Music) MetalHead ha un lungo e articolato rapporto con i Secret Rule: nei nostri archivi troverete infatti recensita tutta la discografia della band romana, dal debut “Transposed Emotions” al secondo disco “Machination”, fino al (relativamente) recente “The Key to the World”. (altro…)
(Inverse Records) della serie: ”quando l’hardcore si tinge di nero”…. Scherzi a parte, i Vvorse davvero hanno tentato l’intentato, ossia fondere suoni quasi black con un timbro decisamente hardcore. La batteria è saldamente (altro…)
(Napalm Records) Il thrash dei Legion Of The Damned è da sempre in fermento, visto che la band flirta vistosamente con il death e il (altro…)
(Sliptrick Records) Quinto album per i punk rockers statunitensi Doghouse Swine, terzetto in circolazione da una ventina d’anni, ma da quanto sto ascoltando, l’entusiasmo e l’energia non sono affatto scemati. La ricetta è (altro…)
(BadMoodMan / Solitude Productions) Devo procurarmi al più presto l’intera discografia degli Helevorn. Conoscevo la band spagnola di nome, ma non ho mai avuto modo di ascoltarla approfonditamente, nonostante la formazione proveniente da Palma de Maiorca (altro…)
(Season of Mist/Underground Activists) I canadesi Revenge sono resistiti indomiti fino ai giorni nostri. Quasi due decadi di musica estrema per scelta, suonata con un feeling rinoscibilissimo e mai completamente (altro…)
(Boersma Records/Soulfood) I Praying Angel portano avanti il verbo del death metal puro, quello che all’origine era tecnico ma non lo faceva sentire troppo, era blasfemo e maligno, ma con un che di composto. Non c’era il caos infernale del (altro…)
(Iron Bonehead Productions) Mini album di debutto per Cosmic Void Ritual, one man band statunitense, partorita dalla mente del misterioso personaggio Unknown Entity. Dalle tematiche fanta-horror affrontate e visto il personaggio che si cela dietro ad esse, mi sarei (altro…)
(Les Acteurs de L’Ombre Productions) I parigini Pensées Nocturnes sono dei devastati che classificano la loro musica com ‘Déglingué Black Metal’… il quale, in italiano, vuol dire più o meno ‘black metal sgangherato’. Tecnicamente si tratta di una one man band, la quale dopo cinque dischi (altro…)
(Antichrist Magazine) Tra le tante iniziative di Antichrist Magazine c’è anche quella di produrre dei tribute. Il più recente omaggia Burzum, la one man band più discussa nella musica metal, dell’altrettanto discusso Varg Vikernes. Per quanto (altro…)
(Iron Bonehead) Gli Eadem danno proprio l’impressione di sapere quello che fanno. Il loro è un black a tratti molto contorto e distopico, sembra a volte che la canzone vada in una direzione mentre una parte di essa devii per una strada parallela. In quasi tutte (altro…)
(High Roller) Fra le tante, tantissime formazioni che suonano NWOTHM, gli spagnoli Hitten hanno certamente il potenziale per ritagliarsi un posto al sole. La band iberica, ma guidata dal nuovo singer italiano Alexx Panza, compone infatti un disco che si fa notare per la freschezza del songwriting (altro…)
(SPV) Sembra che il terzo album live dei Raven, testimonianza di uno show tenuto in Danimarca alla fine del ’17, sia stato registrato ad insaputa della band stessa: ma anche se i nostri l’avessero saputo, non credo si sarebbero fatti problemi formali, dato che nessuno può mettere in dubbio la diretta spontaneità (altro…)
(Drown Within Rec.) La Drown Within ha fiuto o molto semplicemente sceglie e valuta le band che si muovono nei limiti del genere metal con sue ibridazioni. I The Blank Canvas ad esempio, incrocio tra post metal, crossover, industrial. Un (altro…)
(Sentient Ruin) “Begotten” è un esperimento mediatico che in pochi hanno visto o che sono riusciti a vedere. Un visionario documento audiovisivo che racconta della genesi del mondo e della religione. Le immagini oniriche e nel contempo stranianti e bizzarre all’inverosimile hanno portato a ridefinire il (altro…)
(SoundAge Productions) Dopo il convincente EP “Ad Memoriam”, arriva finalmente il debut dei romani Dyrnwyn, dedicato (ci mancherebbe!) alla gloria eterna di Roma e riuscito sotto tutti gli aspetti. Il connubio folk/pagan (altro…)
(Massacre Records) Terzo lavoro per i belgi Lemuria… il quale arriva a ben nove anni dal precedente “Chanson de la Croisade”. Una lunga pausa, lunghissima, ma almeno si nota che i contenuti del nuovo lavoro sono complessi, elaborati, sicuramente una composizione che ha richiesto impegno, cura e molto (altro…)
(Limb) Con “A new Dawn Ending” si chiudeva la prima parte della ‘Black crystal Sword Saga’: “Origine” dà via alla seconda, nella quale trovo i Bardi – ormai una istituzione del panorama metal italiano – da una parte più ancorati al classico symphonic power metal (il che è un bene), (altro…)

(Season of Mist Underground Activists) Recuperato il nome da una canzone di “Reek of Putrefaction” dei Carcass, i Festerday si sono poi rivolti al death metal. Il sound tenebroso, massiccio, una buona (altro…)
(Iron Bonehead Productions) I Pa Vesh En si avvicinano pericolosamente ad un ideale sonoro perpetrato dalla branca più oscura del black sotterraneo, vale a dire la cacofonia pura. L’ascoltatore infatti resterà di certo spiazzato da quanto indecifrabile (altro…)
(Revalve Records) Dopo “Mythmaker” e tre album ben suonati, non era assodato che i Tragodia si rimettessero nel quarto full length. Invece l’asticella dei bresciani è stata spostata nuovamente in avanti, con un buon (altro…)
(Saturnal Records) Il black metal di questo gruppo finlandese è molto pittoresco, quasi confusionale. Il cantato è tanto personale e assieme ai riff diretti e veloci sembra appartenere più al thrash vecchio stampo che al black propriamente (altro…)
(Divebomb Records) One-man band del polistrumentista dell’Ohio Andrew D’Cagna, che fra le altre cose è da poco il cantante degli Icarus Witch, gli Ironflame mi hanno stupito con il loro heavy/epic metal di pregevole fattura: (altro…)
(Hells Headbangers) Da sempre una buona band, con una carriera che dura da oltre trent’anni e con sette album in ventisette anni contrassegnati, da un thrash-death sempre ben smaltato e con buone melodie. Si ripetono ancora oggi i (altro…)