FABIO LA MANNA – “Res Parallela”
(Autoproduzione) Fabio La Manna è un poli strumentista e compositore Torinese. Musicista eclettico, oltre a questo progetto solista fa parte anche degli Alchemy Room, mentre in passato ha suonato con i gothic rockers My Craving. L’album è interamente strumentale ma nonostante ciò non si limita ad (altro…)
(Ukem Records) Poco può importare con la musica, ma la copertina di questo split è meravigliosa; però la musica non è affatto male. Cruelty’s Heart e Frostwork sono una band, la prima, e una one-man band la seconda. I Crueltys sono danesi, ma in realtà sono originari dell’Inghilterra, sono di Southampton
(Cold Dark Matter Records) Debuttano con questo EP i Francesi Poisse. Nella bio descrivono il loro sound come una versione sludge dei Nihilist (poi Entombed) con le sonorità dei Sunn O))). Definizione che trovo calzante, in quanto i riffs sono lenti e down tuned di scuola sludge, ma le vocals sono
(Autoproduzione) Negli ultimi tempi ho ascoltato per Metalhead molti lavori di carattere underground. Lo sono, underground, per registrazione e vale anche per le release corredate del logo di una qualche etichetta, o comunque per un supporto che ha un sostegno promozionale ben studiato o abbastanza capillare. Release grezze, in fin dei conti, ma che si diffondono e vengono proposte a chiunque
(Horror Pain Gore Death Prod.) Funereality è una one-man band svedese creata da Joachim Eversholt per suonare questo sporco death metal ovviamente old style. Tirate sullo stile svedese del genere, ma al contempo con qualche incursione nelle dinamiche degli Autopsy
(Autoproduzione) Provate ad immaginare i D.R.I., i S.O.D., i primi Faith No More, ma anche i successivi, i RATM, i Mordred, forse anche i Living Colour. Si vede che non ho 20 anni vero? Ecco, ora pensatele in chiave moderna e dunque metalcore, noisecore, thrashcore, funky, nu metal, ma anche
(Great Dane Records) Tutto quello che c’è prima della musica dei Fleshdoll, la copertina e il titolo dell’albuom, mi ha fatto pensare da subito a loro come una band di macellai, ovvero una death o brutal death metal band, ma in realtà il gruppo di Toulouse ai due connotati aggiunge anche un livello technical.
(Cold Dimensions) Fäulnis vuol dire putrefazione in tedesco, un termine che potrebbe sintetizzare con fantasia questo sound polverizzato. Non siamo in presenza di un nichilismo sonoro lo-fi con questa band di Amburgo già al terzo album in studio, ma anzi c’è
(Coroner Records) In attesa della pubblicazione di un nuovo album, i Fragore poco tempo fa proposero l’EP “Armored” (
(Battlegod Prod.) Il prosieguo di una storia. I norvegesi Forgery nascono negli anni ’90, vivono nell’underground e poi una lunga pausa finita nel 2004, con l’arrivo di un nuovo batterista, ma più di tutto la volontà di costruirsi concretamente una carriera, ed ora ecco dunque il secondo album. “With These Fists”
(Iron Tyrant) L’oscurità e la paranoia degli Italiani Fuoco Fatuo arriva finalmente al debutto con questo full length, con un titolo che toglie il respiro, la voglia di vivere, la vita stessa (“La vipera striscia sulle ceneri di quel che rimane”, ndr). Oltre cinquanta minuti che sono condanna, esecuzione, tortura, dannazione allo stato puro. Autori di un death doom funereo
(Blood Harvest ) I False Prophet nascono verso la fine degli anni ’80 (con il nome di Abattoir) e questo già spiega come mai hanno un sound di quei tempi, appunto ottantiano, old style e più specificamente vicino al thrash teutone dei suoi albori e ancora pericolosamente vicino a Venom e Possessed.
(Autoproduzione) In quest’ultimo periodo stanno arrivando in redazione numerosi prodotti italiani di progressive rock e metal: segno di una spettacolare rinascita di questo genere nel Belpaese? Speriamo di sì, tenendo anche conto che si tratta di dischi tutti veramente eccellenti… e non fa eccezione “Where Light Ends”,
(Rock’n’Growl) Sempre più spesso mi chiedo cosa spinga una band all’esordio a pubblicare soltanto un ep. Se si tratta di un demo autoprodotto va bene, ma qui stiamo parlando di formazioni che alle spalle hanno una etichetta e una promozione…
(code666) Black metal essenziale, ma con una livello di genialità coinvolgente. Terzo lavoro per i francesi Folge Dem Wind, che si materializza in quarantaquattro minuti di brutalità, intelligenza, esasperazione. Un vocalist non è ovvio e conforme, capace di uno scream disumano pieno di instabilità mentale. Un black metal fuori dalle regole scontate, pieno di idee,
(Steamhammer/Audioglobe) Odio coloro che parlano male dei Freedom Call per partito preso. Li odierei anche se i tedeschi non fossero una delle mie band preferite. Vi danno fastidio perché sono troppo allegri nelle melodie e nell’atteggiamento? Beh, si chiama happy power metal,
(Revalve Records) Il metallaro dalla pelle dura, quello che ne ha sentite tante, avrà già inteso che nome della band e titolo dell’album rientrano nella categoria di un lavoro prog-metal. Nel 2014 sono molti i settori del metal che hanno già detto molto, se non tutto e il prog credo rappresenti perfettamente questo discorso.
(This Is Core Music) Pubblicazione digitale della This Is Core Music, è l’EP dei lombardi For Those Afraid, quattro tizi che hanno la passione per il punk, in primis e che poi riconvertono in brevi momenti al pop-punk oppure lo ingigantiscono fino ad una specie di hardcore. L’impatto, la forza, il fragore delle chitarre e l’agilità
(Rigorism Production) Che suono hanno le dune del deserto? Che suono ha l’atmosfera che aleggia attorno alle piramidi? E quello che scorrere nelle acque del Nilo? Che suono produce tutto ciò? Black metal! Si, del devastante, freddo e apocalittico atmospheric black metal. Senza storie, è così. Lord Mist è egiziano e dunque lo è il suo progetto Frostagrath, presentato
(Ektro) Dopo il singolo “Beer And Ribs” (
(Another Side Records) Capisco che l’abito non fa il monaco, ma nell’era in cui bisogna anche essere un po’ imprenditori di se stessi, i due Fausttophel potevano anche scegliersi una copertina meno improbabile per il genere suonato. La motivazione potrebbe celarsi tra le ispirazioni del duo, cioè lo scrittore Gogol. Siamo nel campo del melodic death metal, con risvolti symphonic e blackened, ma
(Noisehead Records) Una band greca che suona power/gothic sinfonico alla maniera scandinava: ormai le barriere musicali non esistono più! Ci ho messo qualche ascolto a inquadrare il sound degli esordienti Fallen Arise, ma posso assicurare che nel complesso il loro disco è ben congegnato: si avverte un po’ l’assenza di un hit single, di un ritornello epocale che faccia ricordare la band
(Autoproduzione) Al principio del 2011 mi imbattei in una band polacca in Bandcamp. Erano i Forge Of Clouds e asoltai quel loro primo ed omonimo album, da se medesimi registrato, missato e masterizzato, con vero piacere. Il sound mi ricordava un miscuglio di Cult of Luna, Neurosis, cose di Justin Broadrick e dei compianti The God Machine, ma gli ultimi in minima parte.
(Iron Bonehead) Totale negazione della vita, del respiro, della luce, della natura, di qualsiasi cosa che possa essere definita positiva. Infettano il mondo dalla Svezia, hanno all’attivo un album di debutto che sembra uscito dal nulla, e vantano un moniker assurdamente anonimo, quasi un suono, incomprensibile come l’illeggibile logo. Un album indescrivibile a parole, ma
(GlobMetal Promotions) Sono sempre attratto dalle realtà estranee al consueto contesto europeo, e così ho accolto con piacere la possibilità di scrivere due righe su questo ep di power metal russo cantato in lingua. Gli FS Projekt, sulle scene da circa due anni, ci offrono un symphonic metal tastierato e molto squillante, vagamente sullo stile degli Stratovarius o dei Fairyland, anche se la band
(Autoproduzione) Trio torinese dedito a un doom/stoner d’annata, i Firelord ci propongono oggi il loro primo full-“length” autoprodotto, un bell’esempio di cosa abbia da offrire il nostro paese su queste coordinate musicali. “Man of Mahyem”, che segue alla intro, ha una carica da metallo classico che si fonde ottimamente con l’approccio stoner: soltanto non mi piace l’effetto scelto
(Shadow Kingdom Records) Anche i migliori capita di sbagliarsi: in questo caso, i ‘migliori’ sono la Shadow Kingdom Records, etichetta cult che ci ha donato dischi imperdibili (sia fra le ristampe che fra gli inediti), ma che oggi ci propone gli scialbi doomsters canadesi Funeral Circle, al debutto dopo la solita trafila di demo, ep e split. Non che i nostri demeritino in modo particolare, ma il loro
(Argonauta Records) Per una volta mi dedico a sonorità abbastanza lontane da quelle dell’heavy metal classico, e lo faccio con grande piacere: perché il post metal strumentale, spaziale e venato di sludge, dei From Oceans to Autumn scorre via che è un piacere! Fra split, EP e full-length la band, attiva dal 2006, ha già una discografia importante, e i 56 minuti di quest’”Alba perfetta”
(Steamhammer / SPV) Lita è un’artista speciale. Non è la rock band famosa per la musica ma anche per tutti gli eccessi e le deviazioni. Lita ha sempre avuto una sua personalità reale, una personalità artistica unica, e ha sempre prodotto musica stupenda. Un artista speciale con musica speciale, musica che va oltre la moda dell’epoca che l’ha resa famosa. La sua musica piace perché ha
(Tone Deaf Records) Parte “Giggrind”, opener dell’album, e sembra di trovarsi di fronte a un Johnny Lee Hoker bianco, con armonica, voce e acustica. Un blues viscerale. Le inferenze orientaleggianti, indiane, contaminano “Screaming Parrot Blue” e quasi ti torna alla memoria il compianto George Harrison e le sue fisse per la cultura e le sonorità indiane messe nei pezzi con i Beatles e non solo lì. C’è ancora blues e litanie dolci, vedi “Lost and Found”, ma in questo lavoro di Furious Giorgie si va anche oltre.
(DeepSend Rec.) Questo album ha un peso specifico insostenibile, immenso. Pesano quei riff e la base ritmica coronata dalla batteria di Nikolaj Kjærgaard che rende tutto quanto poderoso, delineato con inesorabile ferocia (appunto, come il monicker). La cupa e fredda ma anche inquietante atmosfera che si scorge nella copertina è densamente diffusa in ogni angolo dell’album. “The Sovereign” è il secondo lavoro dei danesi Ferocity, esce per un’etichetta americana, ma il sound death metal è molto più europeo
(Nuclear Blast) Nel panorama del metal estremo attuale, o come preferisco definirlo “di ultima generazione”, ci sono gruppi che hanno accresciuto enormemente l’evoluzione di questo genere; vuoi per gli enormi progressi tecnologici, che consentono di avere dei suoni veramente letali, vuoi per il livello tecnico di queste nuove masse di musicisti. I nomi da citare sono tanti: Hour of Penance, Ritual of Rebirth, Hate ed in questo caso i Fleshgod Apocalypse, tra i pochi nomi italiani ad avere il privilegio di essere sotto contratto
(This Is Core Music) La This Is Core Music fa bene a rastrellare band esordienti e dare loro l’opportunità di esprimersi. Inoltre le buone realtà o idee possono essere sempre un traino per gli altri. Non so quanto possano essere da traino questi Five Becomes Four, italiani, dediti al pop punk-rock melodico, con testi disarmanti nella loro banale e giovanile spensieratezza. Parole di una generazione o più semplicemente lo specchio di un modo
(EMI) Ambizione legittima quella dei Five Finger Death Punch, ovvero tirare fuori un doppio album ma nell’arco di alcuni mesi, infatti esce ora “The Wrong Side of Heaven and the Righteous Side of Hell, Vol. 1” e il 19 novembre il volume 2. Doppio album in due mandate per dare uno slancio consistente alla propria immagine e magari riuscire ad avere un successo più planetario che solamente confinato
(Moonlight Records) A guardare copertina, monicker e nome dell’album, si è quasi certi di trovarsi di fronte a uno di quei dischi pagan/folk allegri e caciaroni, da ‘osteria’ o da festa etnica: ma nell’ep di debutto dei giovanissimi Folk Metal Jacket c’è decisamente di più, dato che il loro sound, oltre che un interessante banjo, incorpora anche qualche elemento estremo, e comunque in generale i brani sono abbastanza ‘seri’