MY FUNERAL – “Harder Than This Life”
(Via Nocturna) Secondo EP per My Funeral, formazione finlandese attiva dal 2005, con già tre full length all’attivo. Inizialmente dedita ad un death metal melodico, presto la band scandinava si sposta su (altro…)
(Via Nocturna) Secondo EP per My Funeral, formazione finlandese attiva dal 2005, con già tre full length all’attivo. Inizialmente dedita ad un death metal melodico, presto la band scandinava si sposta su (altro…)
(Eihwaz Recordings) Difficile dare una connotazione ben precisa a questo gruppo, anzi a questo individuo. Da come si intuisce essere il suo rapporto con la musica, per lui il metal è evidentemente solo un viatico per raggiungere altre mete, magari (altro…)
(Red Cat Rec.) Le chitarre graffiano, si fanno sentire. Ogni vibrazione delle corde è una marea carica di densa e vitale energia. In ogni canzone (altro…)
(Werewolf Records) Una stranissima e per la verità poco evocativa intro fa da apripista all’album di debutto dei messicani Mordskog, un simpatico trio pagante dazio ad un black feroce ed oscuro, molto rituale nell’impostazione (altro…)
(Black Lion Records) Quando ho letto che questo duo svedese proponeva del black sinfonico non ho potuto fare a meno di pensare ai Dimmu Borgir, ma ascoltando questo loro secondo lavoro devo dire che non c’è traccia di maestosità e pomposità (altro…)
(Everlasting Spew Records) Yog-Sothoth, Sothoth per gli amici immagino, è una divinità partorita dalla mente di H.P. Lovecraft, lo scrittore di Providence. Badate bene, ho detto partorita, non inventata…I Maze Of (altro…)
(Signal Rex) Assurdo. Pazzesco. Grottesco. Il debutto dei Moase è proprio vertigine, destabilizzazione, pazzia… ma anche tanta melodia, bellezza… con un tocco di genio. I portoghesi ‘Memoirs of a Secret Empire’, ‘MOASE’ per (altro…)
(I, Voidhanger Records) Prosegue il viaggio dei Mare Cognitum verso i confini dello spazio conosciuto… e non. E la velocità non è certo quella della luce, visto che l’album è composto di sole cinque tracce ma della durata media di dieci minuti. La struttura canzone è quindi (altro…)
(Massacre Records) Non avevo fatto i salti di gioia per “Killhammer”, ma li faccio volentieri per “War Brigade”: a cominciare dalla sua pacchianissima copertina, il nono album di questa band-carrarmato tedesca (altro…)
(Steamhammer / SPV) Le dolci e romantiche canzoni dei Magnum… Gli eleganti leoni inglesi hanno avuto l’idea di rimasterizzare alcuni classici che fanno breccia nei cuori, oltre (altro…)
(Argonauta Records) Debutto discografico per Mangog, formazione statunitense costituita da membri di bands come Revelation, Against Nature e Iron Man. Ci troviamo davanti, quindi a musicisti di grande esperienza in ambito doom, che (altro…)
(Century Media) Poche storie, quando si parla dei Moonsorrow si parla di una delle istituzioni del pagan/black metal. Il settimo album dei finlandesi (il cui titolo potrebbe tradursi come ‘L’età degli Dei’) si compone soltanto di cinque brani… (altro…)
(autoproduzione) Sette live erano ancora pochi per i Mayhem, eppure dopo l’eterno e insuperabile “Live in Leipzig” potevano anche risparmiarseli tutti gli altri. Invece Hellhammer, batterista, e Attila Csihar, cantante, hanno (altro…)
(Andromeda Relix) Se sfogliate qualche libro o, scusate, navigate in giro per qualche pagina informativa, troverete che il megatherium, ovvero il megaterio, è un genere estinto di mammiferi che comprendeva varie specie di bradipi (altro…)
(Westworld Rec.) I britannici Major Accident hanno fatto parte dell’ondata punk inglese e formatisi verso la fine del 1977, durarono fino al 1985 e dopo di allora si riformarono nuovamente nel 1996. La band ad alcuni è nota per il fatto che si esibiva (altro…)
(Pure Prog) In un panorama cristallizzato come quello dell’heavy metal ‘classico’, i Mayfair rappresentano certamente una rottura. La musica degli austriaci può piacere e non piacere (ne ho già discusso qui), ma il loro prog/metal/rock/alternative e non so cos’altro non può lasciare indifferenti; “My Ghosts inside” è destabilizzante e inquieto come i dischi che lo hanno preceduto. (altro…)
(Black Widow Records) Non so bene cosa sia quel “Theatrical Rock Music” sotto il quale viene consigliato di catalogare questo album, ma vi posso garantire che il titolo è la descrizione migliore: Qualcosa di strano! Tanto, molto, dannatamente strano… ma super fico, eccitante, coinvolgente. La (altro…)
(Land Of Fog) Fantastico tributo all’anticonvenzionale, al puro, a ciò che rappresenta la controtendenza. Questo split è promosso dai siciliani Malauriu che condividono il supporto (limitato a cento copie) con gli amici Circle Of The Last Promontory, autori di un black più (altro…)
(Massacre) I tedeschi del Baden-Württemberg My Darkest Hate nascono sul finire degli anni ’90 e da allora la band death metal è arrivata a pubblicare cinque album fino a oggi. Una band ‘operaia’, onesta e lavoratrice, concreta e priva di (altro…)
(Blackened Recordings) Dovrebbero proibire le recensioni di album ad opera di gruppi quali Metallica, Megadeth, Manowar e Iron Maiden. Il motivo è presto detto: hanno dato talmente tanto alla musica che anche se non producessero nulla da qui (altro…)
(Pure Steel Publishing) Complicata, la storia degli olandesi Martyr: due album fra ’85 e ’86 che da alcuni (non da me) sono ritenuti dei classici, venti anni di silenzio, cinque anni fa un disco con la Metal Blade che non riscuote i consensi previsti (si tratta di “Circle of 8”), (altro…)
(Dark Essence Records) Conobbi questa strana band norvegese in occasione del precedente album “Eight Ways”, il quale risale ormai al 2009. All’epoca mi attrasse la copertina, mi attrasse quell’aura strana, quella vocalist estremamente melodica, molto potente, ma anche (altro…)
(Archaic Sound) “Ich hatt’ einen Kameraden”, ovvero “Avevo un camerata”, è una lamentazione delle Forze Armate Tedesche, il cui testo risale al 1809 e fu redatto da un poeta e solo dopo quasi due decadi venne musicato da un compositore. (altro…)
(Akslen Black Art Records) Quando si dice ‘giocare in casa’… Gruppo norvegese che fa Black norvegese per l’etichetta norvegese di proprietà del leader e unica mente del gruppo (anzi, la label porta proprio il nome del tizio, vedi un po’…). Per fortuna giocare in casa significa (altro…)
(autoproduzione) Teneteli d’occhio i Morte! La band polacca riesce finalmente a incidere e pubblicare il primo full length, dopo un tre pezzi e due demo, cioè “Serpent King” del 2015, Holy Leech” del (altro…)
(Eyes Wide Shut Recordings / SPV) Band strana, famosa, grandiosa. Ma incostante. Storia (trent’anni!) frastagliata, con tante pause, vari scioglimenti, casi di gente che se ne è andata nel mezzo di un tour, all’improvviso. Poi reunion, gente nuova, gente vecchia, cambi, (altro…)
(earMusic) Francamente viene difficile scrivere dei Marillion e non perché in questo territorio del web si scrive quasi esclusivamente di metal, mentre la band britannica rientra invece in un filone nettamente rock, caratterizzato dalle diciture art, AOR e anche (altro…)
(Logic(il)logic Records) Energia devastante. Un muro del suono che cade addosso all’ascoltatore con un fragore micidiale. Tornano dopo quattro anni gli italiani Motorfingers: completamente rinnovati rispetto a “Black Mirror”, uscito nel 2012, in quanto in line up c’è un nuovo bassista e, (altro…)
(Compañeros de Tumba Records) Terzo album per Mortsubite, band spagnola dedita ad un deathcore con influenze death melodico e canzoni cantate in lingua madre. Il concept dell’album è piuttosto affascinante, e ruota attorno al tema del tempo, visto come una limitazione, al fatto che (altro…)
(Inner Wound) Debutto power/gothic per i newyorkesi Midnight eternal: una band che onestamente non sembra avere moltissimo da dire al mercato, e con una cantante, Raine Hilai, che ha una voce forse un po’ troppo affettata e artefatta per convincere l’ascoltatore. (altro…)
(Nuclear Blast Records) Album numero 8 per i pazzi, di nome e di fatto (il loro nome è la parola che in ebraico significa appunto “folle”) Meshuggah, un gruppo capace per la cronaca di generare un nuovo genere musicale, il djent, fondendo stili estremi moderni e influenze Prog e tecnologiche. Un genere figlio (altro…)
(Blood Harvest) Dopo due demo risalenti rispettivamente a quattro e due anni (recensione del più recente qui) fa i belgi Maleficence ci provano seriamente, anche se con un EP di sole due canzoni. La prima traccia è un misto di Thrash e Death tecnico, molto Old School (altro…)
(BadMoodMan Productions/Solitude Productions) Quarto album per i russi The Morningside, da Mosca. Eppure devono essere cresciuti lontano dalle metropoli loro, capaci di un percorso artistico fin qui senza passi falsi. I suoni proposti dal combo sono infatti da riferirsi (altro…)