Le nostre recensioni di novità o album già in circolazione, le impressioni, le sensazioni, le analisi e dei nostri ascolti su tutta la musica della scena metal & rock.
LACUNA COIL – “Comalies XX”

(Century Media Records) Ora quel fiore in copertina sembra andato, deceduto, esibendo un aspetto decadente… dopotutto anche per lui sono passati vent’anni. “Comalies”, uno dei migliori album della band italiana, uscì proprio nell’ottobre del 2002 per la Century Media, la stessa etichetta che in questo ottobre del 2022 pubblica “Comalies XX”… un album risuonato, rifatto, energizzato, intensificato… dalla line up attuale, la quale continua ad includere -come all’epoca- lo zoccolo duro della band, ovvero i vocalist Cristina Scabbia e Andrea Ferro, con il bassista, tastierista e produttore Marco Coti Zelati. (altro…)
DAEVA – “Through Sheer Will And Black Magic…”

(20 Buck Spin) Quando dici ‘death metal americano’ sai perfettamente a cosa vanno incontro le tue povere orecchie: batteria simil mitraglia della Seconda Mondiale, riff con note che scorrono come fiumi di sangue, basso che da una martellata ritmica senza sosta, una voce roca e cattiva più di un gatto caduto nella vasca da bagno piena d’acqua. (altro…)
ELEINE – “Acoustic In Hell” (EP)
(Atomic Fire Records) Avanzando verso livelli superiori di qualità, Eleine con l’album del 2020 “Dancing In Hell” hanno conquistato una giusta notorietà. L’interesse da parte della Atomic Fire Records, etichetta nata da una costola della Nuclear Blast, è legittimo e firma dunque questo EP acustico, il quale poi dura poco oltre i 33′ e di fatto (altro…)
JADED HEART – “Heart Attack”

(Massacre Records) Giungono al quindicesimo album in studio in poco più di trent’anni i tedeschi Jaded Heart, una media di un disco ogni due anni per una delle formazioni più prolifiche in circolazione. (altro…)
CATALYST – “A Different Painting For A New World”

(Non Serviam Records) Una intro orchestrale ma sostenuta ci introduce al secondo album dei francesi Catalyst, un concentrato di musica death tecnicissima e iperveloce. (altro…)
SORDID BLADE – “Every Battle Has Its Glory”

(Gates Of Hell Records) Niklas Holm vede l’heavy metal come una forma d’arte e così nel 2021 pubblica il demo “MMXXII” con due pezzi ed ora il primo full length appunto come Sordid Blade. Al multi-strumentista si aggiunge il (altro…)
EVEN FLOW – “Mediterraneo” (EP)

(Autoproduzione) Gli Even Flow sono una formazione italiana che ha nel sangue il prog metal… italiano; e lo dimostrano senza cercare di nascondere questa loro passione. (altro…)
DRAMANDUHR – “Tramohr”
(BloodRock Records / Nero Corvino) “Tramohr” al primo ascolto spiazza e fomenta anche qualche perplessità ma Dramanduhr segue un cammino visionario, esoterico, filosofico per questo album che è una fusione tra metal e suoni e stili del Mediterraneo. Il cantato poi non ha niente a che vedere con scream, growl, voce roca o urli (altro…)
WEDNESDAY 13 – “Horrifier”

(Napalm Records) Nono album? Wow! È davvero il disco solista numero nove per Joseph Michael Poole, meglio noto come Wednesday 13! E dove ci conduce? In quale terreno cimiteriale? Con il nuovo disco rimane quello stile palesemente simile all’arte di Nostro Signore Steve Sylvester, ma “Horrifier” ignora ogni concetto pensato per il grande pubblico e scatena una assalto frontale micidiale, scandito da riff pungenti, cadenzati e maledettamente poderosi! (altro…)
CAUSTIC CASANOVA – “Glass Enclosed Nerve Center”

(Magnetic Eye Records) Esuberanti, fantasiosi, lontani da ogni regola o classificazione: dagli stati uniti i Caustic Casanova arrivano al quinto album… l’ennesimo concentrato di riff esplosivi, ritmiche devianti, di pesantezza, di metal, di prog, di qualsivoglia cosa passi loro per l’anticamera del cervello. (altro…)
WE CAME AS ROMANS – “Darkbloom”
(SharpTone Records) Il primo album in cinque anni e soprattutto il primo dopo la morte del cantante Kyle Pavone, avvenuta il 25 agosto del 2018 per overdose. Dopo quel giorno We Came As Romans hanno pubblicato solo qualche canzone. Alla voce slitta (altro…)
MARATON – “Unseen Color”

(Indie Recordings) Sempre emozionanti i norvegesi Maraton, i quali tornano con un nuovo lavoro, il seguito dell’ottimo debutto “Meta”, uscito nel 2019 (recensione qui). Con questo nuovo “Unseen Color” alzano il tiro, abbracciando più intensamente certe teorie dark wave, anche se musicalmente si scatenano più ampiamente, offrendo all’ottimo vocalist scenari da esplorare ed esaltare, sia con impostazioni taglienti che con un falsetto semplicemente irresistibile. (altro…)
THE LOVECRAFT SEXTET – “Miserere”
(Debemur Morti Productions) Questo album intitolato “Miserere” è la messa in musica del salmo 51 che nella numerazione greca corrisponde al numero 50 del libro biblico appunto dei Salmi. Chiamato “Miserere”, questo salmo è definito penitenziale, cioè in esso l’uomo, ovviamente peccatore secondo la tesi cristiana, chiede appassionatamente perdono (altro…)
DEVOUROR – “Diabolos Brigade”
(Listenable Records) È questa la band di Shyaithan degli Impiety, il chitarrista di Singapore forma infatti i Devouror nel 2018 con Hades, cantante anche per Battlestorm, il chitarrista Asura dei Deux Ex Machina, Cryptor bassista ed ex Demisor e Dizazter batterista ed anch’esso per Impiety. All’inizio la band presenta alla voce Xul Antichristo di Infernal Execrator (altro…)
BLODHEMN – “Sverger Hemn”

(Dark Essence Records) È trasversale il black metal di Invisus, il mastermind dietro a questa one man band che giunge al quarto sigillo in poco più di un decennio di attività discografica (anche se il progetto vanta quasi vent’anni di esistenza), trascorso tra la Indie Recordings, la Soulseller Records, la Screaming Skull Records e, finalmente, la Dark Essence Records, nuova e recente dimora per Blodhemn, traguardo che sembra rendere molto felice e tranquillo lo stesso Invisus. (altro…)
ALTARS ABLAZE – “Life Desecration”

(Lavadome Productions) Certi dischi vanno presi per quello che sono, ossia omaggi ai grandi mostri sacri del passato. Ecco allora che i cechi Altars Ablaze danno alle stampe un debutto che rappresenta la summa del death/black ‘da guerra’ degli anni ’90, cercando di mischiare in egual misura death e black, velocità e tecnica, growl e voce urlata. (altro…)
SPIRAL WOUNDS – “Shadows”
(Great Dane Records) Trio death metal di recente formazione, con un EP omonimo pubblicato lo scorso anno e ora un album griffato Great Dane Records. Per essere un esordio e di musicisti insieme da poco, “Shadows” è una interessante (altro…)
THE CULT – “Under The Midnight Sun”
(Black Hill Records) Ian Astbury e Billy Duffy con i loro The Cult sono un’istituzione del rock ed una delle migliori coppie artistiche da sempre in circolazione. “Under The Midnight Sun” è l’undicesimo album in studio in quasi 40 anni e a sei dal precedente. È stato prodotto da Tom Dalgety che ha lavoratoì, tra i tanti, con i Pixies, i Ghost, i (altro…)
ACÉDIA – “Fracture”

(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Ad un decennio dal debutto, ecco il terzo contorto capitolo dei canadesi Acédia, un trio con una ideologia musicale perversa, deviata, pericolosa… tutti termini da usare in sostituzione del meno descrittivo ‘progressive black metal’ con il quale vengono solitamente etichettati; non può definirsi solamente black progressivo quella nebulosa di tremolo che corrono istericamente verso ogni angolo della scala cromatica, mentre riff impulsivi cavalcano senza sosta a supporto di un timbro vocale macilento, corrotto, totalmente devastato, molto più vicino a del death o del grind che al black! (altro…)
DIABOLOGY – “Father Of Serpents”

(Dissonant Hymns Records) Secondo album per Diabology, band di Los Angeles dedita ad un thrash metal aperto a svariate influenze, ed infatti tra le fonti d’ispirazione citate dal terzetto statunitense troviamo Metallica, Megadeth, The Black Dahlia Murder, Trivium, Machine Head e Mastodon. (altro…)
RED ELM – “Arena”

(Autoproduzione) Secondo album per Red Elm, ensemble catalano nato nel 2010 con l’intenzione di comporre musica che fosse heavy, progressiva e melodica. Dopo vari cambi di formazione e di stile, i Red Elm attuali sono un duo composto dal cantante Raùl “Bubù” Moròn e dal chitarrista e backing vocalist Dani Valcàrcel, i quali hanno deciso di scrivere l’intero lavoro in lingua spagnola, a differenza del passato in cui i testi erano per metà in inglese e metà in spagnolo. (altro…)
NEROARGENTO – “Land of Silence”
(Rockshots Records) Poliedrico autore, musicista, produttore e altro ancora, Alessio Neorargento si mostra in maniera musicalmente completa nel suo nuovo album. Industrial definito da una buona elettronica che riveste e stilizza i pezzi, nei quali riff di chitarra, ritmi e (altro…)
ENIO NICOLINI AND THE OTRON – “Hellish Mechanism”
(Hellbones Records) Enio Nicolini è bassista e lo è talmente che per il suo album non ha usato chitarre, pur essendo un album metal! Il basso con tecnica power chord per dare quell’andare, quel ritmo di una chitarra (altro…)
ASGRAUW – “Façade”

(Death Prayer Records) Per il loro quarto album, gli olandesi Asgrauw hanno confermato quanto fatto nei loro lavori precedenti: black metal con una vena di atmosferico, ma sempre molto robusto ed energico nei toni. (altro…)
TWIN DRUGS – “In Now Less Than Ever”

(Crazysane Records) È la stessa etichetta a definire Twin Drugs un gruppo musicale di noise e shoegaze, etichettando in maniera irreversibile la formazione Richmond, Virginia. Le atmosfere rarefatte che alla lunga portano alla mente i (altro…)
BANCO DEL MUTUO SOCCORSO – “Orlando: Le Forme Dell’Amore”

(Inside Out Music) Il Banco Del Mutuo Soccorso rilascia un nuovo disco. Dopo il trauma per la morte improvvisa e inaspettata di Francesco Di Giacomo e qualche anno di comprensibile smarrimento, il patron Vittorio Nocenzi ci riprova convocando alla voce l’esperto ed eccellente Tony D’Alessio, dapprima voce storica dei salernitani (altro…)
FIRTAN – “Marter”

(AOP Records) Ci hanno fatto attendere ben quattro anni per dare un seguito al favoloso “Okeanos” (recensione qui) e la domanda è quanto mai ovvia è: ne è valsa la pena? (altro…)
FERN – “Intersubjective”
(Pelagic Records) A tratti questo lavoro in studio appare come una sintesi tra i tardi Nine Inch Nails e i tardi Depeche Mode. Un rock filtrato dunque dalle macchine e dall’elettronica. “Intersubjective” è il primo album per questo progetto del batterista (altro…)
CAÏNAN DAWN – “Lagu”

(Osmose Productions) Riconfermo quanto sentenziato nel lavoro scorso (recensione qui): i Caïnan Dawn sono un gruppo che ambisce alla perfezione. Il loro nuovo lavoro è, se possibile, ancora più coinvolgente del precedente. (altro…)
HEXED – “Pagans Rising”

(ViciSolum Productions) Secondo album per la band capitanata dalla potente voce di Tina Gunnarsson! Lo stile è quel dark modern symphonic metal, sulla scia di Lacuna Coil, Within Temptation ed Epica, senza particolari novità, ma non c’è dubbio che la musica da questi svedesi è energetica, coinvolgente, teatrale, e non solo per le orchestrazioni o i duetti tra la front woman e la voce maschile in growl, ma anche per un alto livello qualitativo degli assoli, molto ben arrangianti e incastrati nei brani. (altro…)
AMORPHIA – “Lethal Dose”

(Awakening Records) Terzo album per Amorphia, formazione proveniente dall’India e giunta già al decimo anno di attività. La proposta musicale della band è un thrash metal veloce ed aggressivo, decisamente old school, citando come principali fonti d’ispirazione Slayer, Dark Angel e Sodom. (altro…)
ANGMODNES – “The Weight of Eternity”
(Black Lion Records) Come ti comporti quando scrivi delle composizioni per il tuo gruppo principale, salvo poi riconoscere che con quest’ultimo le canzoni scritte c’entrano poco niente? Semplice: fondi una nuova entità musicale. (altro…)
BLITZPØP – “MDMA” (EP)
(autoproduzione) Sana e sincera riproposta del grunge e del rock indie degli anni ’90. Avviene con i Blitzpøp band nella quale milita il frontman e chitarrista dei Mother’s Cake Yves Krismer, dalla cantante dei Giant Anteater Pia Unterlechner, il bassista dei The Vintage Caravan Alexander Örn Númason e dal batterista Kajetan Abber. L’EP “MDMA” (altro…)

(Karisma Records) Ormai non mi sorprendono più… anzi, mi sorprenderebbero se non fossero in grado di sorprendermi. E questa cosa l’hanno già fatta con “Bydyra” (recensione