STARGAZER – “A Merging To The Boundless”
(Nuclear War Now! Prductions) Non è facile inquadrare in un unico genere la proposta degli Stargazer, band proveniente dall’Australia, terra che gode negli ultimi anni di un discreto fermento per quanto riguarda la scena estrema. Le coordinate (altro…)
(Sun & Moon Records) Dall’Ungheria arriva questo gruppo, al debutto con un’opera sincera e oltranzista. Black metal dalle tinte pessimiste e misantrope. Il cantato somiglia moltissimo a quello del leader dei Watain, mentre le composizioni ricordano vagamente i Bathory dei primi album.
(Symbol Of Domination Productions) Feroce one man band Russa, i Solis Occasum sono arrivati troppo tardi, diciamo con vent’anni buoni di ritardo. Ascoltarli in cd e non in mc è quasi uno scempio ma cerchiamo di farci
(Iron Bonehead) Continua la caccia feroce nelle foreste dell’underground e la nuova preda della Iron Bonehead è questo progetto -nato l’anno scorso- che tuona dalla Bulgaria. One man band votata all’eresia pura, al suono da scantinati malsani, alla brutalità spietata ma anche intelligente e curata. Le quattro canzoni di “Sorcerers of
(Metal Nation) I veterani nordirlandesi Stormzone sono giunti al quinto album in undici anni di carriera: personalmente li ho già ‘affrontati’
(Nuclear Blast) Max Cavalera non è certo uno a cui piace starsene con le mani in mano. Negli ultimi anni l’abbiamo visto impegnato con i Cavalera Conspiracy, progetto messo in piedi col fratello e co fondatore dei Sepultura Igor Cavalera; è coinvolto nel progetto Killer Be Killed, ed ora torna con un nuovo album dei Soulfly,
(Kaotoxin Records) Nuovo progetto per l’iperattivo artista belga Déhà (Imber Luminis, We All Die (Laughing), Merda Mundi, NØD, ecc…). Un EP con tre canzoni pregne di malvagità in chiave black, con vaghi spunti orientati al doom che conducono ad una oscura introspettiva ricca di vena poetica. Tre tracce monumentali, dove
(Satanath Records) Ora scopro che anche in Bulgaria si fa del buon black. Ormai l’Europa dell’est ha cominciato a minare seriamente l’egemonia delle band nordiche per quanto riguarda questo particolare genere musicale. I Serpentine Creation ne sono una prova lampante. Figli del black
(Satanath Records) I Sacrilegious Impalement sono un gruppo di bruti finlandesi che di lindo e pulito nella musica non hanno mai fatto niente. E a noi piace così, perché certi tipi di black sono cattivi e sporchi, senza compromessi. Sotto allora con una raccolta di una demo e due ep che danno il
(MYO Agency) Straight To Pain, band proveniente dalla scena (ormai satura) metal-core/death-core italiana. Con il rilancio dell’hardcore nei primi anni 2000, di certo il metal-core è stato
(Drown Within Records) Deprived è uno split creato da due band nostrane: Dementia Senex e Sedna. Il tutto inizia con “Blue Dusk” dei Dementia Senex e fin da subito
(Silentium in Foresta Records/autoproduzione) Progetto strano. Lavoro assurdo. Membri che non si sono mai incontrati nella vita reale e nemmeno parlati telefonicamente in quanto “la completa sincerità emotiva non può essere condivisa con persone che si conoscono perchè potrebbero essere distorte dall’affettività”. Pura e totale depressione, oscurità
(Svart Records) Eterei. Psichedelici. Strani. Alternativi, maledettamente classici, stranamente innovativi. I finlandesi Seremonia arrivano al terzo full length, il terzo cerimoniale, come suggerisce la traduzione del loro moniker e come conferma il titolo che vuol dire “l’arca di cristallo”. Testi, impostazione
(Code666) Sembra scontato ma questi arrivano proprio dalla mitica -e mistica- Transilvania. Terzo album di una trilogia (la quale stilisticamente non è proprio tale), un album che integra black sinfonico e pagan/folk ispirato a tradizioni mitologiche della Dacia con risultati efficaci, attraenti e decisamente fedeli al canone “campanilista” del black metal.
(Autoprodotto) EP intenzionalmente diverso dalla normale produzione della one man band greca Spectral Lore, abitualmente impegnata in un black con direzione atmosferica ed ambientale. È propio la componente ambientale che prende il sopravvento in questa release, rendendo le otto tracce i
(Nuclear Blast) Symphony X. Ed io ci riprovo ancora una volta… tanto, in fondo, sono un instancabile sognatore. Ma partiamo dall’inizio. Eravamo nella prima metà degli anni ’90, parlo di un ventennio fa, quando scoprii questa band americana. Fu una rivelazione. Erano anni caldi, fu l’apice creativo di bands quali
(Xtreem Music) Full length di debutto per gli Spagnoli StormVold, duo composto da Ebola, che si occupa delle parti vocali e di tutti gli strumenti, tranne la batteria, suonata da Taenia Solium. “Third Bestial Mutilation” è un album che farà gioire tutti coloro che amano le sonorità black/death old school, grazie ad uno stile brutale e grezzo ma non privo di parti tecnicamente ineccepibili, che
(Haarbn Productions) Sabhankra. A primo impatto, leggendo questo nome e vedendo la copertina ho subito pensato: “Ci risiamo, il solito gruppo black…”. Stappo la mia inseparabile birretta fresca e inizio l’ascolto. Il tutto prende forma attraverso una sorta di intro, a dire il vero abbastanza
(Autoproduzione) Produzione alla buona, prestazione vocale del singer un po’ incerta, brani acerbi e comunque strettamente dipendenti dai grandi classici: va bene l’underground, ma nel 2015 anche chi propone un demo di heavy metal classico deve rispettare alcuni standard minimi.
(Out on a Limb) C’è qualcosa, ma non saprei dire cosa, nella musica degli Shardborne che mi aveva lasciato intuire la loro provenienza irlandese. “Living Bridges”, dalla splendida copertina, è il loro debut e segue a un ep di quattro anni fa:
(Art Gates Records) Ci vuole coraggio, nel 2015, a basare un disco (peraltro un debut) su un concept guerresco dal sapore fantasy: gli svedesi Stormhold lo hanno fatto, e il risultato è decisamente buono. “Battle of the Royal Halls” suona deliziosamente datato e piacerà molto a tutti coloro che cercano un sound quadrato e battagliero…
(UdU Records-New Model Label/Raw Lines) Terzo lavoro per i Marchigiani Sun King, formazione attiva dal 2006. Un album che segna una maturazione artistica notevole da parte della band, che ci regala undici brani energici e coinvolgenti, all’insegna di un hard rock fortemente venato di blues, ottimamente arrangiato e con una particolare cura ai
(Pure Steel) Preceduto di una sola settimana dalla raccolta “Ashes to Ashes”, recensita
(Mask Of The Slave) Il dark ambient e le sue sfumature basano tutto sulle atmosfere. I codici di comunicazione sono larghi, non cadono su aspetti peculiari. Il particolare lo fa il suono, l’insieme invece è una immensa landa che piomba sull’ascoltatore. Un’oscurità che abbraccia e isola i sensi, rendendo la mente
(Depressive Illusions Records) Brutalità spietata dall’Ucraina. Skavar (сквара) significa, nell’antica lingua locale, fuoco. Ma anche marcio e blasfemo. E questo loro secondo demo, che viene pubblicato -per fortuna- anche su cassetta è la sintesi del marciume della blasfemia. Perché solo quell’antico ma meraviglioso supporto magnetico può
(Karthago Records) Altro frutto mai maturato della NWOBHM, gli albionici Sacrilege pubblicarono tre demo fra 1982 e 1984; ritornati sulla scena nel 2011, con il vecchio frontman Bill Beadle affiancato da nuovi musicisti, hanno da allora riversato moltissimo materiale sul mercato
(Raw Lines-New Model Label) Secondo album per i Lombardi Sunset, tre anni dopo il debutto “Viaggio Libero” che vantava le collaborazioni di artisti come Jennifer Batten e Graham Bonnet. Questa volta la band ha deciso di fare tutto da se, limitandosi ad ospitare il quintetto folk
(Iron Shield) Se si ha l’attitudine giusta, basta relativamente poco per comporre un buon album di heavy metal classico: le innovazioni sono subito bandite in favore di un approccio spontaneo, che cerca il chorus di solida presa e il riff da headbanging.
(Cold Raw Rec.) Il brasiliano Armando Luiz è stato menzionato in Metalhead con l’ultimo lavoro realizzato con il nome di Servi Diaboli, cioè l’EP “Markets Herre”,
(Underground Symphony) I metalheads italiani nutrono di norma un odio feroce nei confronti degli Skylark: la formazione milanese, che ha mietuto successi soprattutto in Giappone, è infatti spesso accusata di dilettantismo musicale e di eccessive concessioni a sonorità pop e commerciali. Ho seguito Eddy Antonini & compagni in modo troppo saltuario in questi anni per poter dare un giudizio equilibrato: ma ricordo certamente che agli esordi symphonic power seguì una fase di ‘allegerimento’ che mi fece perdere interesse nei confronti della band.
(Massacre) Estraggo dai recessi della mia memoria il nome dei tedeschi Stormhammer, autori, nell’ormai lontano 2009, di un “Signs of Revolution” che acquistai a un loro concerto a München. La band bavarese torna all’attacco con il quinto disco dopo un silenzio che dura da allora:
(Indie Recordings) Ci sono realtà che se non vengono collocate in un preciso ambito geografico e culturale non potranno mai essere comprese. E’ il caso dei Seigmen, gruppo famosissimo nella patria Norvegia e sconosciuto nel resto del mondo. Certo se si decide di usare la propria lingua madre al posto
(Moribund Records) A meno di due anni dall’ottimo “Virgin Sails” tornano i leggendari Satan’s Host con un doppio album che scarica tonnellate di metallo sopra la vostra tomba, occultando per sempre i vostri miseri resti. Ovviamente senza dimenticare di dannare per sempre la vostra anima al dio oscuro, al tiranno
(Hells Headbangers / Werewolf Records) Un nuovo capitolo di black metal, puro, semplice e come lo si suonava molti anni fa. Black metal distruttivo, spietato e votato al pentacolo nero. Satanic Warmaster dell’unico e solo Werwolf, è un’icona del genere e noi tutti sappiamo cosa
(Rustblade Rec.) Nel 1985 Lamberto Bava, insieme alla produzione di Dario Argento, rilascia il film “Dèmoni”. La colonna sonora è di Claudio Simonetti, tastierista dei Goblin e celebre per le sue composizioni nei film di Argento. La Rustblade in occasione dei trentesimo anniversario del film pubblica