SGÀILE – “Traverse The Bealach”

(Avantgarde Music) Secondo intenso capitolo per questo progetto dello scozzese Tony Dunn (Falloch, Cnoc An Tursa, Saor), un capitolo che mostra un’evoluzione emozionale dall’intensa malinconia che aleggiava sull’ottimo debutto “Ideals & Morality” (recensione qui) uscito a fine 2021. (altro…)



(Osmose Productions) Meyhna’ch, ex di Mütiilation, Hell Militia e altri progetti black metal di Francia, insieme a Kham e alcuni ospiti, pubblica il secondo album di Suicide Circle. Si intitola “Bukkake of Souls” ed è un esempio di ritual black metal pervaso da alcune situazioni
(Purity Through Fire) Ruvido, sporco e black metal dal 2005, anno in cui Nadir, voce, e Ungod, multistrumentista, si uniscono per creare Sad. Otto album, una valanga di split, un black metal che non è mai mutato, condannato ad essere maledettamente e cocciutamente raw, aggressivo
(MDD Records) L’album “Wheel Of Time” è il secondo per i Savage Blood, band che fonde i principi del thrash metal con lineamenti power ed heavy metal. Un suonare che unisce potenza e immediatezza, con momenti melodici 
(Scarlet Records) L’incipit dell’opener “Rais The Dead” è un inno all’heavy metal di matrice maideniana e nel suo prosieguo la canzone è puro heavy metal di altri tempi, ‘priestiano’ a più riprese, quanto concretamente arcigno e coinvolgente. L’heavy metal degli svedesi è sorretto da 


(Trollzorn Records) Le origini degli Skiltron sono argentine ma la band risiede in Finlandia. Tuttavia non è fuorviante dunque il nome della band, il suo logo, l’immagine dell’artwork e i colori usati, perché Skiltron è una realtà power metal con elementi pagani nonché folklorici di natura celtica. “Bruadarach” è il sesto album in carriera 

(Chaos Records) Messicani ma totalmente invischiati nel metal di stampo scandinavo i Summoning Death. La formazione centroamericana si è data da fare con due album e altrettanti demo e oggi questo EP conferma come il detah metal di stampo svedese e anche finlandese sia la propria ragione d’essere. Il suonare
(Nuclear Blast Records) Dopo sedici anni i Sadus pubblicano un nuovo album dal titolo “The Shadow Inside”, con i soli Darren Travis e Jon Allen. Con la produzione di Juan Urteaga, il quale ha lavorato con Exodus, Machine Head e tanti altri, la storica formazione di technical thrash metal di San 
(High Roller Records) Nei primi mesi dell’anno è arrivato il secondo album dei Sortilège, “Apocalypso” 


(GMR Music) Svedesi, già passati in redazione per il precedente e debut album omonimo, 


(Metal Blade Records) I Sorcerer hanno una storia atipica, in quanto si formano verso la fine degli anni ’80 a Stoccolma e incidono due demo ma l’attività cessa nei primi anni ’90. Si riformano nel 2010 con solo due elementi della formazione originaria e tra l’altro con uno dei due che fu il primo ad abbandonare 


(Ván Records) La band tedesca si forma nel 2010 e pubblica tre album in cinque anni ed è lo stesso arco di tempo a trascorrere tra la pubblicazione di questo “Seven Crowns and Seven Seals” e il precedente lavoro in studio. Fautori di un blackened death metal maestoso, i tedeschi si ripetono nelle 

(Art Of Melody Music / Burning Minds Music Group) Sonorità che non tramontano mai, come confermò “Appetition” dell’anno scorso (
(Purity Through Fire) Solus Grief è un Progetto black metal norvegese e lo si percepisce già dalle prime note di “What If This Was Everything”. Secondo album per Peregrinus, multistrumentista impegnato anche con Kvad e altri progetti, in più è anche autore del missaggio e masterizzazione 