UNLEASHED – “Dawn Of The Nine”
(Nuclear Blast) Tra il 1987 e il 1990 un manipolo di valorosi guerrieri svedesi mise a ferro e fuoco la realtà metallica di quegli anni e contribuì con alcuni demo a fondare le basi di quello che oggi viene ricordato come death svedese. I Nihilist hanno fondato, assieme ad altri pochi, i canoni (altro…)
(Vàn Records) Tornano gli Urfaust, e si entra subito nel loro eccentrico mondo, fatto di suoni astrali e soffusi, atmosfere da incubo e visioni degne del più pessimistico Lovecraft. Il duo germanico confeziona un’altra perla di
(Eschatonic Records) Debutto per gli Australiani Undermine Supremacy, autori di questo EP contenente sei brani di metal moderno in bilico tra melodie metalcore e breakdown deathcore. Il riffing è spesso lento e cadenzato, con 
(Steamhammer/SPV) Meglio essere sinceri: il sottoscritto degli UFO ha ascoltato abbondantemente le produzioni iniziali e quelle della prima metà degli anni ’80, cose come “Mechanix” e “No Place to Run”, oltre al recente, 2012, “Seven Deadly” (
(Metal Age Productions) Quarto album per i deathsters Brasiliani Unearthly, “Flagellum Dei” esce dopo tre anni di attesa. L’album, infatti era pronto dal 2011, ma solo ora la Metal Age è riuscita a farlo pubblicare. Nonostante la provenienza, la band propone un death metal affine a quello suonato da Behemoth e Vader, tanto che l’album è
(AFM) La conclusione della mia precedente recensione di un disco degli U.D.O. recitava così: “Voglio sperare, adesso, che gli U.D.O. non si mettano a pubblicare un disco inutile l’anno, tentando di arraffare tutto il possibile prima dell’inevitabile abbandono delle scene, che non può essere lontanissimo” (per tutto l’articolo andate
(Minotauro Records) Ristampa da parte della sempre attenta Minotauro Records, di “Heaven Or Hollywood”, album uscito nel 1987 ad opera degli Newyorkesi Uncle Sam. La musica proposta è influenzata in egual modo sia dall’hard rock /glam di Aerosmith e Alice Cooper, che dal punk dei Sex Pistols e Ramones, mentre gli assoli di chitarra sono talvolta in stile
(Doomentia Records) Dopo essere rimasto freddo e non particolarmente entusiasta da “Trenches of the Netherworld” e “In Permanent Twilight”, mi ritrovo adesso a lodare senza mezzi termini quanto gli Usurpress sono stati in grado di tirare fuori per questo secondo album.
(Behemoth Productions) Con estremo ritardo rispetto alla data release, abbiamo modo di valutare questo album della one man black metal band friulana. Premesso che a “Rain At Dusk” già fa seguito l’album del 2014 intitolato “Fornost Erain”, è comunque assolutamente piacevole valutare questo
(Heart of Steel/Defox) I dati dell’Encyclopedia Metallum sugli spagnoli Unhuman Nature, duo di cui fai parte Emi Metal dei Witchfyre, sembrano stranamente discordanti: risulterebbero due EP, usciti questo Settembre a quindici giorni di distanza, che presentano pressoché gli stessi brani. L’arcano si risolve
(Pulverised Records) Mini album di debutto per gli Under The Church, band nata dalle ceneri dei leggendari Nirvana 2002, prime movers della scena death metal Svedese insieme a Entombed e Dismember. I brani che compongono questo EP si rifanno totalmente a quello stile che hanno contribuito a creare, caratterizzato da chitarre “a
(Two Star Records) Debut album per gli Us Amongst The Rest, band proveniente da York, Inghilterra attiva dal 2012. La proposta musicale di questo quartetto è un alternative rock arricchito da parti robuste, sulla scia dei Funeral For A Friend. Dopo un’intro pianistica, tocca alla potente e cadenzata ”Fields Of Fray”, brano in equilibrio tra post rock ed heavy metal che ricorda gli Alter
(Jolly Roger Records) Anche l’underground italiano ha dei segreti da svelare: la Jolly Roger Records rispolvera così il primo e (finora) unico full-“length” dei pescaresi Unreal Terror, uscito originariamente nel 1986 dopo un demo e un ep (quest’ultimo, dal titolo “Heavy and Dangerous”,
(Autoproduzione) Con tutta la sincerità possibile, ma questa poltiglia di Korn, Nine Inch Nails ultima era, nu metal e un pizzico di pop e affinità varie sa essere accattivante. Francesi, di Lille, con una serie di pubblicazioni alle spalle, gli Unswabbed rilasciano questo EP da 18’, ricco di canzoni
(Nine Records) Che album strano. Ogni ascolto mi genera diversi stati d’animo. Sara l’atmosfera doom, piena di melodia e tristezza. Saranno le ritmiche mai dominanti ma costantemente devastanti. O sarà la performance del vocalist che mi sconvolge. Un vocalist malinconico ma melodico,
(Les Acteurs de l’Ombre e altri) Oscura release di coabitazione, ovvero uno split tra i francesi Paramnesia e i tedeschi Unru. I primi occupano 15’ di musica contenuti in una sola composizione, dal titolo “III” e appunto la terza composizione in assoluto realizzata
AFM Records) Udo, come mai un altro disco dal vivo? Nel mio stereo c’è ancora il “Live in Sofia” di meno di due anni fa (recensito
(Noiseheadrecords) Debut album per i Francesi Unrest Fatalist, nati nel 2010 e dediti, secondo le note biografiche ad un pagan death/black metal. In realtà la proposta mi sembra più vicina al metal classico venato di power e le parti estreme sono riconducibili a qualche accelerazione e alla voce che alterna screams e
(Autoproduzione) Chi non conosce ancora l’Underground Metal Alliance farebbe bene a correre
(Autoproduzione) Thrash e crust insieme fanno faville. Una volta era crossover, a volte è più hardcore, in altre è più thrash. Dipende, dalle idee, dallo spirito, dalla sensibilità dei musicisti e dalla formazione che hanno. Gli Ural sono contaminati dall’hardcore/crust e le loro chitarre sono di granito, sfacciate e sporche, ma anche in
(Downfall Records) Metal per adolescenti? Forse, ma fatto bene! Gli svedesi Undecimber, qui al secondo platter, giocano con tutti i cliché del metallo bello e tenebroso generando un disco oscuro e a suo modo romantico, che a me che ero giovane negli anni ’90 non poteva che ricordare le atmosfere di “The Crow”. “Three Pages from Hell” ci offre un sound molto debitore di Him e 69 Eyes, forse
(Metal Scrap Rec.) Nel caso vi mancasse qualcosa dall’Ucraina tra i vostri album che inneggiano ad un death metal fuoriuscito dalla tradizione Fear Factory, Pantera, groove metal, thrash metal, pseudo hardcore, Slayer ultima generazione e via dicendo, allora ecco l’opportunità di colmare questa mancanza con gli Ungrace. Il loro debut album è una bastarda esercitazione di death-thrash metal foderato da
(Autoproduzione) Questa compilation, seconda uscita di una serie che promette ancora nuovi titoli (MetalHead ha già recensito il “Chapter I”
(Metal Scrap Records) Massacro e groove su groove. Blast beat che battono e picchiano su blast beat. Breakdown e sospensioni melodiche di tagli nu-metal. La cornice è un sunto di Pantera, Sepultura, melodic death metal arcigno e vaghe reminiscenze industrial. Ascoltare questo lavoro della band ucraina Ungrace significa assistere ad un incontro di pugilato o comunque a qualcosa di molto
(Autoproduzione) Ho dovuto prendermi del tempo per ascoltare questo lavoro nella maniera adeguata e cioè con un’attenzione e disponibilità d’animo davvero intense. Gli Unwise eseguono un metal che potrei avvicinare per dimensione, natura, aspetto a quello dei Queensryche dell’era “Emprie”. basterebbe ascoltare l’intro e la seguente “R.E.M.”, altra sorta di intro, per averne il sentore.
(Agoge Records) A volte il rock in Italiano mi sorprende. Mi sorprende perché a volte riesce a dimostrarsi potente, sfacciato, irruento. E’ il caso di questo “Verso Est” degli Italiani Ushas, che con canzoni tutte cantate nella nostra lingua sono capaci si scatenare un hard rock sporco, brutto, cattivo, selvaggio. I riff che si scatenano dalle dieci tracce sono irresistibili, e la voce al limite della follia
(Massacre/Audioglobe) Prescindendo dalla proposta musicale, gli Unshine vincono sicuramente il premio per la copertina più discutibile di questo 2013: il loro cinghiale viola che lotta con l’aquila turberà ancora a lungo i miei pensieri. Che i finlandesi mi perdonino questo piccolo scherzo iniziale, perché il loro terzo album non è poi male, e in certi punti mi hanno ricordato la commistione di generi propria dei conterranei Crimfall o Battlelore (anche se la componente estrema è molto meno pronunciata).
(Memorial Records) Esistono delle band che di tanto in tanto realizzano degli album i quali testano il polso alla scena. Sono degli indicatori di ciò che è lo stile musicale, o uno dei tanti, in quel momento e come si comporta. Per stile intendo non un genere, ma come più fenomeni riescano a collimare e coesistere, influenzarsi
(Autoproduzione) Incredibilmente bravi! Ushiro Mawashi di Reggio Calabria, band di post metal-rock psichedelico totalmente strumentale. A dire il vero l’etichetta da affibbiare è ardua in quanto c’è post rock, metal, elettronica e psichedelia che coabitano come l’ecosistema di universo sconosciuto.
(Autoproduzione) Gabriele Bellini (Hyena, Metamorphosis e altri progetti) è un maestro della chitarra e UnderWorld Collection è un progetto nel quale coinvolge un manipolo di chitarristi di spessore e non ancora noti, ottenendo così un’antologia delle “virtù della chitarra”. Brani strumentali
(AFM/Audioglobe) Allora, sia chiaro: qui nessuno ha intenzione di bocciare gli U.D.O., è una cosa che nessuno si deve permettere di fare. Mai. Sono in procinto di andare in Germania ad un festival essenzialmente per vedere il folletto del metal. Però a tutti può capitare un momento di stanchezza, no?
(Ukem Records) Sono due band inglesi a divedersi questo split per la linea oldstyle sempreverde che la Ukem propone sovente nelle proprie pubblicazioni. Gli Úlfarr (ovvero Hellfire, tutti gli strumenti, e Azrael, voce) sono autori di un paio di demo e si presentano nello split con quattro pezzi, dei quali uno è un’intro,
(Moonlight Records) Nella mia personale ‘mappa’ dei generi metal, che ovviamente comprende soltanto le partizioni classiche (non sarei mai in grado di distinguere il metalcore dal crust o dal djent), non esistono due settori più lontani del viking e del thrash.