WOODTEMPLE – “Forgotten Pride”
(Sacrilege Records) I Graveland! Si, la mitica one band che appartiene alla storia del black metal polacco! I Graveland partirono come act black metal per poi progressivamente virare verso un viking metal. Ma cosa collega Graveland con il progetto austriaco Woodtemple? Anche i Woodtemple erano una one man band fino (altro…)
(Peaceville) Perché Paul Allender è andato fuori dai Cradle Of Filth? Al fatale evento Dani ha dato poche settimane or sono una sommaria spiegazione: “I problemi non sono tanto a livello personale, quanto il fatto che si sia trasferito in Minnesota e che il suo side project, i White Empress, gli stiano togliendo parecchio tempo a sua disposizione. Io ho ben due side projects, ma metto sempre al primo posto i Cradle Of Filth”. L’iniziale canzone
(Pure Steel Records) Tedeschi, sporchi e bastardi quanto basta: questi sono i Wolfen. Non ingannano le attese, suonano quello che sanno fare meglio, heavy metal classico con riff potenti e cori trascinanti… insomma ci hanno fatto “sbattere la testa” per tutta la durata del disco! “Evilution” è il nuovo album del quintetto di Colonia,
(autoproduzione) Stupefacente lavoro da parte di un one-man band project parigino, ovvero Withinsane. Uno stile tutto sommato prevedibile,quello che domina “Through the Eyes of Consciousness” e tuttavia è bene
(autoprodotto) Dichiarano che la musica dei Wyld non va ascoltata, bensì vissuta. Specialmente dal vivo. Impossibile dar loroi torto! Si sono formati recentemente, nel 2011, ma solo dal 2012 si sono stabilizzati. Sono Francesi, di Parigi…e di questa città respirano la libertà mentale, quel feeling rilassato ma estremamente intenso. Danno libero sfogo alle
(autoproduzione) Suoni che si liberano, si diffondono, liberi viaggiano nello spazio… si intrecciano, si ricompongono, danno origine a melodie, riffs, ritmiche, assoli, ed altri suoni che a loro volta mutano, si evolvono, rinascono. Certo: Adrian Weiss può risultare sconosciuto ai
(Moribund) Tornano gli americani, dal Tennessee, Wormreich… blacksters incalliti, spietati, brutali. Tornano dopo il buon debutto “Edictvm DCLXVI” ormai risalente a tre anni fa. Il ritorno è affidato ad un EP, che oltre a contenere una cover dei Deathspell Omega, un paio di tracce atmosferiche messe
(Cyclone Empire) Violenza che regna suprema, infatti. Potenza, gloriosa manifestazione di rabbia. Quarto full-length per i death metallers Olandesi, qui con una line up parzialmente modificata (sono cambiati batterista e cantate). Di fatto il genere proposto è al confine tra death (melodico) e black, dando origine ad un
(Eisenwald) Attitudine sporca, abietta, sudicia e rozza. Inclinazioni disturbate verso il metal. Una batteria poderosa, simile ad una tempesta ma registrata da cane. Due chitarre battezzate da distorsioni confuse, torbide, indefinite, con registrazione a livelli non eccelsi. Black metal e la capacità di descrivere
(Ghost Record Label) Wormhole è un progetto nato nel 2003 dedito inizialmente ad un post rock con parti più spigolose e metal. Dopo alcuni concerti, nel 2004 la band registra un promo cd contenente sette brani diffuso principalmente in rete. Nel Marzo 2006 la cantante Marfa lascia,
(Infernö Records) Provenienti dal Brasile, all’esordio assoluto, i Wild Witch diffondono via Infernö Records la loro mc di tre tracce più una cover di “Rock me to the Limit” dei Tokyo Blade. Interessante il riff della titletrack, che vanta anche una apprezzabile linea vocale:
(Infernö Records) La Infernö Records tiene fede alla propria fama e ai propri criteri, e va a scovare in Galizia i seminali Witchfyre, autori di uno sporchissimo e grezzo heavy/speed metal che viene proposto con fedele attitudine eighties in questo ep d’esordio, naturalmente
(Sliptrick Records) I madrileni Wild vanno diretti al sodo: convincono con un disco, il secondo, che sfiora appena i 35 minuti, e che rinverdisce i fasti dell’heavy metal classico cantato in spagnolo, quello dei Tierra Santa, dei Baron Rojo e dei Saratoga. La band è
(Moribund) Secondo album per Waxen, progetto solista del virtuoso della sei corde Toby Knapp che qui suona tutti gli strumenti con l’ausilio di una drum machine. Il genere proposto è un black metal old school con riffs iper accelerati di matrice thrash e vocals molto estreme. La strabiliante tecnica musicale
(Indie Recordings) Debutto per i finlandesi Woland, i quali dichiarano di suonare un “post black metal”. La definizione non mi trova molto d’accordo, in quanto queste otto tracce sono si ispirate al black, ma hanno importanti componenti death e blackned death
(Sliptrick Records) Il debut dei romani Witches of Doom ci offre un interessante esempio di stoner ‘contaminato’: il sound è reso incredibilmente dinamico e cangiante dai più diversi influssi, che vanno dal gothic metal a una sorta di occult rock dai toni pesanti, passando addirittura per suoni ’70 o ’80.
(Indie Recordings) Una delle pochissime doppie recensioni di questo portale riguarda il secondo disco dei Wardruna, “Yggrdasil” (
(Frontiers Records) Attendevo con ansia il nuovo lavoro dei Winger. Una band strana, particolare, molto personale che arriva così al sesto album dopo 27 anni dalla prima formazione (break up compreso). Una band che ha saputo reinventarsi, rigenerarsi, ricostruirsi con una formazione che mantiene
(Memorial Records) Hanno impiegato sei anni i Warknife per realizzare un nuovo album, passando attraverso le normali vicissitudini di una band non affermata, ma dal carattere e stile non comuni. Il sound dei Salentini è maturato su una linea thrash metal ma non di tipo old style, salvo per
(Revalve Records) Ecco un album, uno dei tanti che si pubblicano qui in Italia. Una band, una delle tante che vive la propria storia con diverse difficoltà, come, in primis, avere una formazione stabile e coesa. “Whisperz”, ovvero la somma finale di questa formazione laziale che ha fatto e continua a fare
(Red Sound Records) Altro colpo a segno per la label indipendente Red Sound che ancora una volta si lega a nomi geniali dell’underground italiano, capaci di sformare suoni estremi, devastanti, psichedelici, vere macchine capaci di creare suoni letali. I vicentini Whales And Aurora rientrano in qualche modo negli inospitali ambienti del drone, del psichedelico, dello
(AFM/Audioglobe) Ottimo secondo album per i tedeschi Words of Farewell, fautori di quella commistione di generi che sempre più spesso si definisce extreme progressive metal, e che in questo caso presenta una marcata componente death. Dell’iniziale “Continuum Shift”,
(Black Wave Promotion) Dopo un ep e un full-“length”, gli svizzeri When Icarus Falls si riaffacciano sulla scena con questo lungo e coinvolgente 4-tracce di post metal torrenziale e coinvolgente a 360°. “Erechtheion” sono quasi nove minuti di chitarre che piovono,
(Greyhaze Records) Ascolto ormai da alcuni anni tanto di quel death metal, che mi giunge prevalentemente dagli Stati Uniti, che ormai non mi aspetto più nulla dal genere. Insomma, ascoltare è diventato capire se una release è buona oppure no. Questo discorso posto in apertura dell’album dei Warfather non è casuale.
(Tenebrd Music) Faccio una premessa: questa release meriterebbe una stroncatura almeno per come è stata registrata. Voce in scream che sembra un ringhio o una cornacchia ubriaca. Chitarre come zanzare tenute basse nei volumi e sovrastate dal basso e dal rullante, il resto della batteria appena si sente. “Transylvanian Plaguespreader Committee” è il debut album per i Wolfsgrey, già autori di altre
(Kaotoxin Records) Se vi dicessi che il duo We All Die (Laughing), recentemente fondato dal cantante Arno Strobl e dal polistrumentista Déhà, ha pubblicato un ep composto da un unico brano di 33 minuti e 7 secondi, che cosa pensereste? Un avvio sussurrato, un crescendo lento che si apre alla disperazione assoluta, con larghe fasi che vanno da toni post metal ad altri
(Carnal Records) “Wolves of the North” era del 2010 e iniziò a far circolare il nome di questa band, tra l’altro con giudizi contrastanti tra stampa e blackers. Con un batterista finalmente in pianta stabile gli Svedesi si cimentano nel secondo album. Quando l’ascolto parte con “Day of Reckoning” quasi ho un sussulto: un sound crust/black metal mi investe e proprio la radice crust
(Pure Legend Records) Ecco un’altra interessante proposta di metal tedesco dal gruppo Pure Steel: gli esordienti We are Legend, che hanno alle spalle solo un ep ma non sono certo dei novellini, dato che hanno in line up membri di Stormwitch e Abraxas, ci offrono un debut che mi ha fatto a tratti pensare ai Savatage migliori! “Hungry Mirrors” è un inizio
(Dead Beat Media / Slaughterhouse Records) Per me arrivano dal nulla i Warmaster, ma a quanto pare gli Olandesi sono già autori di un album, “First War” e di uno split con gli Humiliation. Il death metal espresso è degnamente di marca olandese, passaggi alla Asphyx non mancano, ma nella sostanza c’è un debito verso i Bolt Thrower non indifferente. Del resto già il nome della band
(Sons of a Dream) Il 13 Novembre, la Alone Records ripubblica su vinile limitato a 1500 copie il nuovo album dei Warlord, “The holy Empire”: un’ottima occasione per parlare di questo disco, uscito su cd a Marzo, ma che praticamente non ha avuto alcun tipo di promozione. E pensare che dei MetalHeads lì fuori possano non conoscerlo e quindi non possederlo è una cosa che non
(Autoproduzione) Italiani. Giovanissimi. Scatenati. I What A Confusion però dimostrano padronanza di genere e di tecnica. Il loro debutto, questo “Repollution” naviga in oceani strani, oceani che includono componenti vagamente rap e seguono la scia del nu-metal. Sostanzialmente sono sia alternativi, che rap e che nu… un mix esplosivo che a volte li fa sembrare come una
(Demonhood Productions) Ti chiami Warbastard e titoli il debut album “Principia Thrashmatica”? Accostamento improbabile, sembra il titolo per un testo di bio-meccanica! Ironia a parte, questa gentaglia dei dintorni di Newcastle è fottutamente thrash metal vecchio stampo. Qualche lieve inflessione speed metal, ma qui siamo in presenza di un ruvido, dozzinale e primevo, nonchè genuino, thrash
(Sick Monkey Records) Il rock incontra il southern. Lo incontra ed ad esso si fonde. “Buenas Nachas” emana quelle note da sentire in mezzo ad un deserto del Texas, guidando un’auto immensa, decapottabile, spinta da un motore enorme e sornione il quale a bassi regimi, porta da una costa all’altra, attraverso paesaggi mitici, scenari unici, incontri inaspettati. Southern, ma sempre pieno
(Brennus Music) Il rock ‘n roll è bello.Lo ascolti e subito ti prende. E’ così? Per voi no? Nella marea di album da ascoltare per poi scriverne, quando arriva un lavoro di stampo rock ‘n roll è un modo per staccare la spina ed abbandonarsi totalmente alle note ruggenti. Il rock ‘n roll pervade l’anima. I Wild Dawn suonano appunto rock ‘n roll, sono francesi, di Orléans, e pare lo suonino
(Massacre/Audioglobe) Ogni true defender of steel conosce bene i Wizard e i loro alti e bassi: una volta ti creano un disco magnifico come “Thor” o “Head of the Deceiver”, poi ti deludono con “Magic Circle” o con lo scialbo “…of Warivulfs and Bluotvarwes”. Come si colloca in questa altalenante classifica il decimo album in studio “Trail of Death” (le iniziali compongono la parola ‘Tod’, che in tedesco