RAVENIA – “Beyond the Walls of Death”
(Inner Wound) Sono addirittura nove i membri dei finlandesi Ravenia: una intera sezione di archi (due violini, una viola, un violoncello e un contrabbasso) si aggiunge alla strumentazione tradizionale per creare un wall of sound di tutto rispetto, che va oltre il classico gothic/symphonic metal per fonderlo con atmosfere da soundtrack. (altro…)
(Einheit Produktionen) Dalla Svezia ci arriva il debut degli Utmarken, formazione che fa del folk metal più classico la propria bandiera (se ben capisco, il nome è quello di un centro musicale di Göteborg, dedicato però a tutt’altre sonorità).
(AFM) Avevo detto bene (
(Despotz Records) Dopo averli ascoltati in acustico (
(Massacre Records) Complicata la storia degli heavy/thrashers newyorkesi Wicked Maraya: pubblicano un demo come Mystic nel 1988, cambiano nome in quello attuale, registrano nel 1991 un disco che non viene mai dato alle stampe, altro demo, full-“length” d’esordio (“Cycles”, del 1994),
(Nuclear Blast) Attenzione, perché siamo di fronte a qualcosa che non capita tutti i giorni: la Nuclear Blast sta pubblicando un disco di symphonic power metal. Seconda stranezza: il disco in questione è solo il secondo di una band svedese neanche troppo nota.
(Nuclear Blast Records) Dopo aver lasciato i Rage, Victor Smolski non poteva certo restare con le mani in mano: eccolo allora lanciarsi nel progetto Almanac, in cui comanda alcuni amici e tre singer interessanti della scena europea (Andy B. Franck dei Brainstorm,
(AFM) Arriva anche per i tedeschi Orden Ogan il momento del box celebrativo: incredibilmente ricco, con 2 dvd (il primo con la loro storia, il secondo con le esibizioni complete al Rock Harz Open Air 2015 e alla Brose Arena Bamberg, nello stesso anno) e due cd, un greatest hits e il primo full-“length” autoprodotto della band, “Testimonium”, del 2004. Vediamo allora il contenuto audio.
(Alone Records) Non hanno mai pubblicato un disco, ma i nordirlandesi Rabid Bitch of the North (complimenti per il monicker) hanno già diverse mini-produzioni alle spalle, cui si aggiunge ora questo 7’’.
(Crime Records) C’è un rapporto di odio e amore che mi lega a questa band danese, giunta fra una cosa e l’altra all’ottavo album. Se ho amato alla follia “Revenge” o “Blade of Triumph”, ho manifestato le mie riserve per il pur discreto “Voyage of the Damned”
(AFM) Avevo salutato con entusiasmo il ritorno degli Human Fortress (tre anni fa, con
(Emp) E chi me lo doveva dire, che gli Helstar sarebbero tornati grandi? Mi ero anche un po’ abituato a produzioni ‘solo buone’ come “The wicked Nest” (
(SPV) Per chi ha adorato i Running Wild nell’epoca d’oro, l’uscita di un nuovo disco genera sempre una certa ansia… E allora, prima di descrivere pregi e difetti iniziamo subito con il dire che “Rapid Foray”
(Nuclear Blast) Quanto ce l’abbia con i Sabaton credo si possa evincere chiaramente da
(Autoproduzione) Ed ecco il disco che non ti aspetti: Svezia, un esordio, folk metal… ero pronto a cornamuse scanzonate a tutto spiano, invece i Black Magic Fools si inventano un sound incredibilmente cupo e pesante per il genere in questione.
(Underground Symphony) Godibile album di hard’n’heavy per gli esordienti spagnoli Papa Serpiente: i nostri vantano un cantante italiano, Franco Troisi. È strano che la Underground Symphony si dedichi a un genere tanto lontano da quelli che tratta abitualmente, ma visto che siamo qui…
(Godreah Records) Ecco tornare con un nuovo album gli inglesi Wolves of Avalon, che da due anni mancavano sul mercato (
(SPV) Dopo il cofanetto celebrativo “Timekeeper” (
(NoiseArt Records) Se i Wisdom avessero iniziato la propria carriera nel 1991, anziché nel 2001, probabilmente li avremmo annoverati fra le bandiere del classico europower. Ma nel 1991 l’Ungheria, la loro nazione, era appena uscita dalla Cortina di ferro,
(Limb) Il secondo album dei finlandesi Astralion (
(AFM) Ma quanti anni sono passati dall’ultima volta che ho sentito parlare dei Thunderstone? “Dirt Metal”, che peraltro non mi aveva convinto troppo, è del 2010… sei primavere, allora, 
(Nuclear Blast) Dopo ulteriori cambi di formazione, e un silenzio di poco più di due anni, ecco tornare i folk metal heroes Equilibrium: il fatto che “Armageddon” suoni come i suoi predecessori lascia pensare che la band sia
(Soundage Productions) Pagan/folk metal (o come diavolo volete chiamarlo… io talora dico ancora ‘Battle Metal’) che arriva da Cincinnati, Ohio: i Winterhymn si cimentano con un secondo album a tratti frastornante, ma che a conti
(Napalm Records) Per celebrare la nuova lineup (che poi in sostanza è vecchia: sono tornati in formazione tutti gli strumentisti fondatori!), i Visions of Atlantis pubblicano questo ep con cinque remake di vecchi brani. In realtà
(Napalm Records) Non me ne abbiano i fan dei lupi/vampiri tedeschi, ma non sono stato tenero in passato con i Powerwolf
(AFM) È dai tempi in cui vivevo in Germania che seguo i Tanzwut di Teufel (che significa niente più e niente meno che ‘Diavolo’), e non ho mancato di recensire per MetalHead le loro ultime prove
(Scarlet) Non è passato neanche un anno e mezzo dalla pubblicazione di “Transposed Emotions” (
(Cruz del Sur) Sono passati otto anni dalla pubblicazione di “Symbols”, il quinto full-length dei Dark Quarterer, storica band italiana epic/prog (se questa definizione significa qualcosa…) di cui tutti dovremmo andare fieri.
(No Remorse Records) Da diversi anni si fa un gran parlare di revival, di rinascita del sound degli eighties, di operazioni di ‘filologia musicale’… ma quante sono poi le formazioni che riescono a compiere questo back to the roots senza risultare scontate, pedanti o assolutamente inoriginali?
(Napalm Records) Fra le icone del Mittelalter Rock tedesco, i Saltatio Mortis (cioè ‘La Danza della Morte’ in latino) sono passati dall’essere una band di medieval folk puro a un sound elettrico e sgargiante;
(AFM Records) Singolare la parabola dei tedeschi Suidakra, che da ormai venti anni imperversano con il loro death celtic metal: mentre la maggior parte delle band abbandonano il fantasy e si dedicano a temi storici, loro che hanno sempre presentato concept medievali
(SPV) Fra 1999 e 2000, i Virgin Stele pubblicarono “The House of Atreus”, la loro personale rilettura dell’‘Orestea’ di Eschilo… e sicuramente una delle loro opere più riuscite. La SPV la ripresenta oggi
(Nuclear Blast) Replicare “Triumph and Power” (
(Autoproduzione) Da sempre, i tedeschi sono gli interpreti più genuini e quadrati di un certo tipo di heavy/power ‘classico’: sarà limitatezza di orizzonti, sarà fedeltà a una linea, sarà lo spirito di un popolo troppo determinato e uguale a se stesso,