GEMINI SYNDROME – “3rd Degree – The Raising”

(Century Media Records) Chiudono la trilogia gli americani Gemini Syndrome, quella trilogia sulla vita iniziata con “Lux” del 2013 e continuata con “Memento Mori” del 2016 (recensione qui). (altro…)

(Century Media Records) Chiudono la trilogia gli americani Gemini Syndrome, quella trilogia sulla vita iniziata con “Lux” del 2013 e continuata con “Memento Mori” del 2016 (recensione qui). (altro…)

(Dark Essence Records) Alle porte del trentesimo anno di attività, i leggendari Helheim firmano l’undicesimo patto. Band mitica, solida, con una line up quasi invariata in tutti questi tre decenni. Quando si suona da così tanto tempo, quando una band è così solidamente unita, sono solo due le strade possibili; la prima, la più ovvia e facile, è continuare a suonare la stessa musica, ripetendosi all’infinito nel nome di un marchio ben stabilito, di un pubblico fedele. (altro…)

(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Sono in circolazione da ben venticinque anni, con un invariato nucleo della band composto da N (voce), F (chitarre) e A (basso), artisti che in questa dimensione annullano la propria personalità sintetizzando il nome in maniera così fredda e decadente, una scelta legata alla loro visione orbitante attorno all’assenza di valore del genere umano. (altro…)

(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Debutta su supporto fisico, così, quasi a sorpresa e senza fornire informazioni, la one man band capitanata da Romain Paulet, il quale precedentemente era la mente che si celava dietro un’altra sua one man band, gli Erased Memory. (altro…)

(Hummus Records) Progetto nato quasi per gioco, per scherzo e composto dal batterista dei Coilguns affiancato da Jona Nido, ovvero il fondatore della Hummus Records. Inizialmente questo duo (ovvero i Closet Disco Queen) mostrava una tendenza prog rock e voleva essere ‘una versione senza talento dei The Mars Volta’ (cit.), tuttavia poi le cose si sono evolute, sono andate avanti, si sono inerpicate lungo i sentieri sconnessi ma seducenti della perversione musicale, caricando poi su questa strana carovana altri due musicisti, Kevin Galland e Chadi Messmer, i quali rappresentano l’altra metà, i The Flying Raclettes. (altro…)
(Metal Blade Records) Sono passati ben nove anni dall’ottimo predecessore di “God Ends Here”, ma niente sembra aver scalfito la potenza e la rabbia degli Aeon. (altro…)
(Black Lion Records) Il rischio di ogni progetto portato avanti da una sola mente artistica è quello di rendere giocoforza il prodotto che ne esce troppo personale. (altro…)
(Steamhammer/SPV) Dopo il ripensamento che ha generato il più breve scioglimento nella storia del metal, qualche anno fa, ecco un nuovo capitolo del pirata tedesco per eccellenza, pronto a regalarci un altro tassello della sua altalenante discografia. Intendiamoci, molti sono stati i successi musicali e commerciali del biondo chitarrista, ma ci sono anche tanti momenti molto meno ispirati. (altro…)
(Metal Blade Records) Certo non deve essere facile per una band death Metal arrivare al dodicesimo album, specie se la qualità media dei lavori è quella proposta dai polacchi Hate. (altro…)
(Emanzipation Productions) Una band che nell’underground ha sempre mantenuto la testa alta, facendosi conosce in giro anno dopo anno. Sette album in studio, militanze eccellenti che poi hanno lasciato, come Bo Summer degli Illdisposed. “Soul Collector” è il quarto album, pubblicato dalla band nel 2000 per Mighty Music. La (altro…)
(Emanzipation Productions) La Emanzipation Productions ristampa questo oscuro e dimenticato album dei Corpse Vomit. I danesi pubblicano questo album nel 1999 e nel formato CD, successivamente conoscerà (altro…)
(Iron Bonehead Productions) Greci sino al midollo, i Cult Of Eibon propongono un black davvero classicissimo, pieno di tempi veloci, forsennati, con una voce alterata al punto giusto e una altrettanta giusta dose di epicità e phatos. (altro…)
(Diamonds Prod.) Settimo album per gli italiani Athlantis, forti di una line up in parte riconfermata, in parte rinnovata. La novità più corposa è l’ingresso di Stancioiu dietro le pelli, giusto per dare un rinforzo bello pesante alla parte power dei nostri (come se ne avessero avuto bisogno…). (altro…)

(Vendetta Records) Non tuonano dalla Scandinavia questi blacksters anonimi, questo quintetto volutamente misterioso, come potrebbero far pensare moniker e titolo, ma ci sono vicini, visto che provengono dal nord della Germania. (altro…)

(Eclipse Records) Dopo sei o sette anni di attività, finalmente con una label. Gli americani The Stone Eye portano il loro sound al prossimo livello, verso una meritata visibilità, coinvolgendo con il loro mix a cavallo tra le epoche, epoche anche molto lontane tra loro, sia per stile musicale che stili di vita. (altro…)

(Season of Mist Underground Activists) È un nome che circola da un po’ di tempo, ma solo ora il duo polacco arriva al debutto, avendo precedentemente pubblicato solo materiale come demo e split. Formatisi nella prima metà dello scorso decennio, i Misanthur offrono un black metal molto personale, sicuramente traendo ispirazione da un ampio ventaglio di generi più o meno vicini al metal, mantenendosi marcatamente lontani dal blackned tipico delle bands dell’est. (altro…)

(Apollon Records) Si sono formati l’anno scorso nel pieno del caos planetario, sono ben in sette, provengono da svariate bands (The Lust-O-Rama, Kvelertak, Motorpsycho, Nashville Pussy, e molte altre) e dopo una manciata di singoli ora vogliono conquistare il nuovo mondo, quello post-pandemico, offrendo del rock’n’roll pungente, accattivante, lontano da legami, ma capace di abbracciare un po’ tutto, dal punk al rock psichedelico, da rock spaziale a quello più terreno, terrestre, coinvolgente… senza tralasciare (quasi) nulla nel mezzo. (altro…)
(Music for The Masses) Solo dei matti metterebbero in discussione una realtà musicale che da quasi quarant’anni resiste nel territorio metal italiano e non solo. Artisti che hanno condiviso il palco con mostri sacri del genere e non, come Metal Church, In Flames, Deep Purple… impossibile citarli tutti, ve lo assicuro. (altro…)
(Signal Rex) I Nigrum Pluviam sono il classico esempio di come si possa fare della sana musica estrema senza per questo usare in modo furioso le pelli o vomitando riff super veloci. (altro…)
(Svart Records) Tra echi del passato, sonorità vicine al rock di fine anni ’60 e primi ’70, una personale grazia e inventiva, i Dust Mountain presentano il loro debut album. Nel 2016 Toni Hietamäki (già membro di Oranssi Pazuzu e Waste Of Space Orchestra) e (altro…)

(MDD Records) Ci hanno messo oltre un decennio per arrivare al debutto i blacksters tedeschi Caradras, band formata da membri ed ex membri dei Frigoris. Negli anni (dal 2013 in poi) hanno suonato un bel po’ di concerti, forti del loro demo “Ex Nihilo” uscito nel 2015… poi un altro demo due anni fa e, finalmente, l’impegno necessario per comporre e dar vita ad un full length, questo oscuro e magnetico “Schattenkönige”, un disco registrato e prodotto dal quartetto, senza l’aiuto di tecnici esterni, tranne per il master che è stato curato da Markus Stock (Empyrium, The Vision Bleak). (altro…)
(Personal Records) Due parole sono necessarie per descrivere questo gruppo che, non lasciatevi fuorviare dagli idiomi francofoni, è brasiliano: avantgarde e macabro. (altro…)
(Dark Descent Records*) L’incipit dell’opener “Emanated Trepidation” spunta con una melodia fatta di marciume, morte, desolazione e pericolo. Si evolve, monta e poi questo low tempo che scandisce un riff lento, solenne e contornato da una rasoiata lancinante, passa a un death metal muscolare e denso di tradizione. “Emanated Trepidation” (altro…)
(earMUSIC) Il bassista dei Deep Purple Roger Glover pubblicò questo suo album solista nel 2002 per Eagle Records. Glover realizzò questo lavoro con un manipolo di musicisti che vengono racchiusi sotto l’insegna ti The Guilty Party e tra questi spicca anche Randall Bramblett, voce principale e autore della maggior parte dei testi. Il (altro…)

(Electric Valley Records) Troviamo stoner, fuzz, rock, punk, anni ’70 ed un’altra manciata di sonorità sporche, vintage e veramente taglienti in questi… ‘altri racconti’! (altro…)
(Vault of Dried Bones) Di sicuro non possiamo dire che gli Azothyst badino ai fronzoli. Il loro black è diretto come un pugno, forsennato e irrequieto come solo la musica estrema sa fare. (altro…)
(Debemur Morti Productions) Da Londra secondo album per questa ‘entità’ che resta misteriosa. Non si hanno informazioni su chi ci sia dietro il nome Light Of The Morning Star, si avvertono però distintamente le tematiche e sonorità oscure, tenebrose, gotiche. Un (altro…)
(Ukem Records) La black metal band inglese Abdicatrix debutta con il suo primo album, pubblicato con la conterranea Ukem. Abdicatrix manifestano il black metal della cosiddetta ‘seconda ondata’, dunque qualcosa che ha molti influssi melodici di natura epica e presi a prestito però dalla prima, vera e classica (altro…)

(Svart Records) Due pazzi. Solo due pazzi possono dare vita ad un album così meravigliosamente assurdo, incominciando dalla volutamente orribile copertina. Il pazzo numero uno è una figura nota: (altro…)
(autoproduzione / Ghost Record Label*) Band francese che nelle intenzioni punta a una composizione di carattere prog, arrivandoci però col mischiare più elementi di stile come l’alternative metal, l’heavy metal e così via. Elettronica a supporto di partiture (altro…)
(Massacre Records) Giunti al quarto album, pubblicato proprio quest’anno e QUI recensito, i Feanor si rifanno sotto con un EP contenente quattro pezzi, ovvero due versioni di “Boundless I Am Free”, “I Have a Fever” e “The Scorpion Stings in Am”. La title track è al tipica ballata power/heavy metal. Un (altro…)

(Pelagic Records) Quinto album per gli americani Shy, Low, band post rock completamente strumentale. Post rock, tra l’altro, è un termine molto limitativo, in quanto le divagazioni melodiche, i riff ad ampio spettro e le frequenti aperture verso teorie più pesanti, rendono il suono di questo disco molto più complesso e non esattamente classificabile. (altro…)
(Hammerheart Records) Pubblicano il loro primo album gli Extreme Cold Winter e a sei anni dall’EP d’esordio “Paradise Ends Here”. Nonostante la band sia in attività dal 2009, la sua discografia sboccia con estrema lentezza. Olandesi e dediti al doom metal di novantiana memoria e dunque con influssi death metal. Gran supporto di tastiere, con (altro…)
(Vlad Productions) Osano verso il post rock e forse di più in direzione di quello sperimentale, di sicuro il grunge e qualche diramazione stoner nonché altre forme musicali, magari anche leggere, i Graceful. Con un mastering curato da Magnus Líndberg la band di Nantes offre un sostanziale crossover di intenti, di stili e di (altro…)

(Antiq) Debuttano i francesi Paydretz, provenienti dall’Ovest del paese., un trio è composto da membri di altre band della scena black d’oltralpe: Geoffroy (Wÿntër Ärvń, Skyforger, Batards du Nord, Cruachan), impegnato in composizione, testi, voci, cori e cornamusa, Sven Avel Viz (Tan Kozh, Avel, Himinbjorg, Belenos) a chitarre e batteria, ed infine Michel de Malvoisin (Véhémence, Hanternoz, Grylle) alle altre chitarre. (altro…)