11 LOUDER – “Monkey Business”
(Bad Wolf / CPA e altri) Dodici pezzi d’assalto, spontaneamente rock and roll e incrostati di energia, di un qualcosa di ruvido che non dissimula una leggera varietà di stile. Selvaggi, scatenati, rockettari: riassumendo è questo che sono gli 11 Louder. In (altro…)
(Satanath Records) Gli Helleborus arrivano al debutto discografico dopo una serie di singoli pubblicati l’anno scorso. Gli americani sono nati da una costola dei connazionali Execration, essendo il duo una coppia di ex membri del combo
(My Kingdom Music) Album devastante, crudele, innovativo. Geniale. I Crest of Darkness di Ingar Amlien tornano, perseverano, non mollano, superano i vent’anni di carriera e commettono il settimo peccato capitale, la settima piaga,
(Andromeda Relix) Se sfogliate qualche libro o, scusate, navigate in giro per qualche pagina informativa, troverete che il megatherium, ovvero il megaterio, è un genere estinto di mammiferi che comprendeva varie specie di bradipi
(Karisma Records) Tornano ad un anno di distanza dall’EP di debutto “More” i norvegesi Shaman Elephant con questo primo full length che ci porta indietro nel tempo, grazie a sonorità che pescano a piene mani dal proto hard rock di fine anni ’60
(Autoproduzione) Un EP è sempre una buona occasione per farsi conoscere, una carta d’identità insomma, dove mostrare i propri segni distintivi. Di sicuro i Celestial Ruin di distintivo hanno la voce femminile, ne troppo sensuale ne troppo decisa. Il genere certo non
(Avantgarde Music) I Sordide piazzano nelle orecchie dell’ascoltatore un nuovo, feroce e ruvido attacco black metal senza pari. Il buon debutto “La France A Peur” viene seguito un nuovo album che mette in mostra un black metal variegato, ma dai
(Bagana Records) Un nome simpatico, per una band al femminile di puro stampo hard rock. Il quartetto italiano gode della produzione di Titta Morganti (Mellwtoy), la quale permette alle quattro canzoni di avere un suono pulito, ma immensamente
(Symbol Of Domination) Ecco, ora ho aggiunto alla lista dei miei personali ascolti anche del Black dal Bangladesh. Gli Orobas fanno quel Black Metal tanto caro agli anni ottanta, sporco e grezzo come solo in quegli anni si faceva, appunto… Tre tracce
(Street Symphonies Records) Un salto indietro nel tempo, quando la musica era bella, allegra, ma intensa, ricca, melodica, curata, potente… e sempre si elevava come barriera davanti a vite sconvolte, sregolate, assurde; era il mondo delle rock star,
(Listenable Records) Giungono al quinto album gli australiani Ruins, band attiva dal 2002, ma che personalmente non conoscevo. Prima di leggere le note biografiche, ero convinto di trovarmi davanti ad una formazione scandinava, viste le sonorità che si
(I, Voidhanger Records) Giudico molto dalle copertine e devo dire che ho preso raramente delle cantonate basandomi sull’artwork delle uscite che sceglievo, ma questi Serpent Ascending mi hanno ‘illuso’ dandomi la speranza di un Black
(Dark Essence Records) Album numero quattro per i norvegesi Sarkom, band ormai con un discreto background alle spalle. Il loro ultimo lavoro è molto ma molto veloce, veramente tanto focalizzato sul suono delle chitarre. A mio avviso, e si sente fin dal
(Napalm Records) Quattro album in studio e uno dal vivo in circa sette anni, rappresentano un buon ruolino di marcia da parte degli islandesi Skálmöld, oltretutto valorizzato da un tasso di qualità notevole nella propria musica. “Vögguvísur Yggdrasils” 
(Punishment 18 Records) Me li ricordo ancora questi simpatici ragazzi dalle montagne, fuori dai locali a far festa aspettando i concerti più svariati. All’epoca il cantante era ancora lungocrinito, ma a parte questo loro non sono cambiati: sempre tonnellate di passione in
(autoproduzione) Mi incuriosì la
(Iron Bonehead/Tour De Garde) Nella migliore tradizione Black Metal, siamo di fronte al lavoro di debutto di un duo che ha dedicato il proprio operato all’esoterismo e alla metafisica più maligna. La cosa che mi stupisce è che i ragazzi in questione
(Iron Bonehead) Come spesso accade per il genere proposto, siamo di fronte ad un misterioso duo. Le identità dei loschi figuri sono celate sotto nomi d’arte bizzarri, l’unica cosa certa riguardante questi individui è che suonano Black. Un
(Cimmerian Shade Recordings) Conobbi questo progetto internazionale ed assurdo un paio di anni fa quando uscì “Scarab” (
(Westworld Rec.) I britannici Major Accident hanno fatto parte dell’ondata punk inglese e formatisi verso la fine del 1977, durarono fino al 1985 e dopo di allora si riformarono nuovamente nel 1996. La band ad alcuni è nota per il fatto che si esibiva
(autoproduzione / The Orchard) I The Big South Market sono in due: Ruggiero Ricco, batterista per Cancrena, Golem e The Dogma, Giuseppe Chiumeo, chitarrista, voce e già nei The Rest Side. “Muzak” è l’espressione di qualcosa che in parte rievoca il grunge-rock
(Concorde Music Company) Harri Kauppinen era il front man dei finlandesi Beyond the Dream, band di metal/rock gotico, scioltasi a fine 2014. Ora Harri riparte da zero e, sempre in chiave estremamente oscura, cattura quella direzione decisamente gotica, ci inietta una
(Infernö Records) Dispiace dirlo, ma in questo caso vale certamente il detto ‘nomen omen’: i tedeschi Deja vu, che mettono sul mercato il terzo album di una carriera ultratrentennale, danno veramente una sensazione di ‘già visto’ (o, in questo caso, di ‘già sentito’)
(Napalm Records) Cambio al microfono dei Sirenia di Morten Veland. Se ne va la spagnola Ailyn dopo quattro album e subentra una sorprendente Emmanuelle Zoldan, francese, cantante di opera ma anche già corista della band da oltre un decennio.
(Black Widow Records) Bisogna mettersi comodi per ascoltare questa release degli italiani Presence. Doppio CD (il secondo è un live), un totale di quasi due ore e mezzo di musica, di creatività, di emozione, di tecnica sopraffina. Artisti maturi, artisti attivi
(Infernö Records) A volte, per inquadrare genere e natura di una band basta una foto promozionale: i tedeschi Booze Control non si nascondono certo, la copertina fuga ogni dubbio, e il loro terzo disco “The Lizard Rider” procede (ma piacevolmente, sia chiaro) lungo binari stabiliti ormai da 35 anni.
(Iron Bonehead) In un ambiente che io adoro in modo incondizionato, vale a dire il Black Underground portoghese, i Black Cilice sono dei fondatori del genere,
(autoproduzione) Dalla Francia si scatenano questi quattro scatenati votati ad un hard rock, ricco di keys, dal tocco un po’ ottantiano, molto settantiano, con riff corposi e tastiere che fanno sognare. Pulsazioni, ritmo, energia… gli ingredienti di base ed
(Earthquake Terror Noise) Primo full length per Wargame, formazione lombarda con un demo ed un EP autoprodotto all’attivo. Devo dire che “Sick Of Italy” mi ha divertito alquanto, e continua a farlo ascolto dopo ascolto. Questo grazie
(Memorial Records) “The Long Way” rappresenta l’incontro tra musicisti di spessore e con intenti artistici ampi. I primi sono Roberto Sterpetti (noto cantante Italiano) alla voce ed Enrico “Erk” Scutti (ex Cheope, Figure Of Six) cori e testi, oltre a Marco
(Symbol Of Domination Productions) Eh beh… Se un album ti comincia con una marcia di guerra in sottofondo non puoi che partire in simpatia con questi scellerati americani. Che ve lo assicuro, di americano hanno solo la natalità, per il resto il Black a tinte atmosferiche che
(Satanath Records) Questo gruppo carioca è attivo da qualcosa come 24 anni! Certo, ci saranno state anche un paio di reunion successive ad altrettanti scioglimenti, ma se non sono dei veterani questi, vedete un po’ voi… Allora, i Coldblood fanno Death a tinte
(Unspeakable Axe Records) Riff tenebrosi e oscuri. Atmosfera che emana morte. Questo lavoro è decisamente sinistro ed emana puro death metal. Scorched, gli americani, e non il progetto di Daniel Arvidsson, chitarrista dei
(Svart Records) I Rotör sono la dimostrazione vivente di come si possa suonare freschi ed avvincenti pur senza inventare nulla di nuovo. La formazione finlandese propone infatti un metal classicissimo, pesantemente ispirato dalla NWOBHM, ma riletto in una