MÁNÞIEL – “Vestiges Engraved in Frozen Mysticism History”
(Inferna Profundus Records) Quinto album per il gruppo sudamericano, dedito al più canonico e classico black metal oltranzista che si possa immaginare. (altro…)
(Inferna Profundus Records) Quinto album per il gruppo sudamericano, dedito al più canonico e classico black metal oltranzista che si possa immaginare. (altro…)
(Inferna Profundus Records) Uno split di matrice sudamericana che farà felici i più intransigenti tra gli ascoltatori del metallo nero. I Mánþiel se ne escono con tre tracce molto pesanti, il cui caratteristico cantante è tra quelli più gutturali che io ricordi da quando ascolto il black. (altro…)
(Inside Out Music) È maestoso il nuovo album degli inglesi Haken! Una band che ormai non ha più limiti di alcun tipo, in grado di vagare attraverso qualsiasi genere musicale con totale disinvoltura e penetrante genialità. Ma anche a livello di testi, le cose sono ormai monumentali: (altro…)
(Metal Blade Records) Un duo schizofrenico quanto geniale quello formato dalla cantante Chaney Crabb e dal batterista e chitarrista Navene Koperweis che corrisponde al nome di Entheos. Nuovo album all’insegna del death metal più evolutivo e dissacrante di sempre. “Time Will Take Us All” è un impasto di death (altro…)
(Nuclear Blast Records) Sedicesimo album per una band fondamentale, capace di viaggiare su più percorsi durante il suo cammino discografico. Da qualche anno gli Enslaved vengono dipinti come dei luminari dell’innovazione nel campo della metal music. Elementi viking, black, prog si mescolano nelle intenzioni di questa non (altro…)
(Massacre Records) Sono passati ben sei anni dal secondo album in studio intitolato “Victorious” e solo ora dunque i Kardinal Sin riportano alla luce il proprio heavy/power metal dal carattere sinfonico attraverso questa terza incisione. “S.A.L.I.G.I.A” racconta una storia che inizia nel Medio Evo e arriva ai giorni nostri, con (altro…)
(Inferna Profundus Records) Uno dei tanti split di matrice sudamericana (ri)proposto dalla Inferna Profundis… In questo caso parliamo di uno split uscito originariamente nel 2020, contenente materiale di due gruppi che, pur nati entrambi nel 2019, sono fautori di una discografia davvero invidiabile, fatta di decine di live, raccolte, collaborazioni e album. (altro…)
(Inferna Profundus Records) Riproposta integrale di uno dei primissimi demo del gruppo, anche se dobbiamo andare indietro solamente di quattro anni per collocare temporalmente l’originale stampa dell’opera. Probabilmente la più personale e, insieme, riuscita della loro già sterminata discografia. (altro…)
(Napalm Records) Li chiamano i ‘maestri della parodia del metal’… ma ne siamo sicuri? A quale punto la parodia supera il suo essere tale e diventa… una forma d’arte, un genere a sé stante, un’auto affermazione? Perché tante cose iniziano per scherzo, però poi proseguono, si consolidano, si auto determinano… come ci hanno insegnato bands quali gli Steel Panther o i compagni d’etichetta dei Nanowar, ovvero la cover band Tragedy. Finiamola con tutte queste cazzate. (altro…)
(Rasselbande) Un po’ punk, un po’ semplicemente ribelli, scatenati, esuberanti. Ma dannatamente oscuri questi austriaci Motionsick. A volte urlano, a volte rappano, a volte sono intensi, altre introspettivi. In questa poco più di mezzora, dentro questi ben quattordici brani, il quartetto mette subito in mostra una personalità identificativa, la quale narra di un protagonista depresso incapace di aprirsi con i suoi cari, finendo in un vortice di disperazione senza fine, senza fondo, senza redenzione. A (altro…)
(Sentient Ruin) Gli Isolant fanno musica davvero selezionata, ma selezionata con il contagocce. Dal 2015, infatti, non si sentiva parlare di loro. (altro…)
(Inferna Profundus Records) Giunge finalmente ad una pubblicazione ben fatta questa release uscita originariamente nel 2018. (altro…)
(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Altro debutto, altra oscura nuova entità che infetta l’etere infernale del black metal… questa volta tuonando dal Belgio. La cartella stampa parla di post black metal… ma la verità è che questo quartetto abbraccia piuttosto quel sulfureo e contorto stile tipico del black francese, con quella favolosa impermeabilità che solitamente caratterizza sia le sonorità che gli arrangiamenti. (altro…)
(Talheim Records*) Rasmus Rolling dal 2012 a oggi ha evoluto il proprio discorso concettuale attorno al black metal espresso in origine. Ha sempre suonato il genere con toni depressive e tenendosi dunque su scenari malinconici e dominati dalle pesanti atmosfere. Oggi lo svedese che gestisce le sorti (altro…)
(Napalm Records) C’è un perché se i Tragedy pubblicano via Napalm Records, e forse è la stessa ragione per la quale questa etichetta -che sa guardare oltre- ha messo sotto contratto anche gli italiani Nanowar Of Steel. Se la band italiana prende in giro un po’ tutti, dal metal a… se stessi… i Tragedy, invece, sono sostanzialmente una cover band o, per meglio dire, una tribute band che vede come oggetto di tributo in chiave metal ogni brano musicale di fama mondiale, indipendentemente dal genere originale! (altro…)
(Vendetta Records) Potente debutto per il duo danese Kold, progetto black metal emerso dagli inferi di recente, con all’attivo solo un EP uscito nel 2021. Dietro al moniker le chitarre di Nicklas Johansen (che militò in un band di fugace esistenza, i melodic deathsters Supera Vitae) e la batteria, nonché ottima e minacciosa voce di Mathias Skov Samsø Jepsen (il duo si è occupato anche di master e mix). (altro…)
(Avantgarde Music) Debuttano con enfasi, impeto, immensa potenza i bielorussi Ciemra, band in circolazione da quattro anni e con all’attivo solo un EP. Ancora black metal? Certo! Ok, è vero, il black metal esiste ormai da una vita, a livello di sonorità e divagazioni varie è stato detto -e suonato- tutto, di più, ed oltre… ma quando alzi il volume e premi play per questo “The Tread Of Darkness”, hey, le emozioni si sprigionano forti, le vibrazioni sono laceranti… ed il piacere maledettamente infinito! (altro…)
(Mighty Music) Terzo album per Stargazer, formazione norvegese che già con il precedente “The Sky Is The Limit” ha saputo guadagnarsi l’attenzione e la stima degli amanti dell’hard and heavy più classico, tanto da portare la band a pianificare un tour che non si è mai svolto, essendo il disco uscito alla fine del 2019, all’alba del funesto e pandemico anno seguente. (altro…)
(Edged Circle Productions) Non capirò mai quanto questo gruppo si prenda sul serio e quanto invece giochi sul parafrasare i temi più classici del black metal, (altro…)
(Sleeping Church Records) Fin dalle prime note di questo debutto, si possono riconoscere i riferimenti sonori che hanno ispirato il lavoro: Katatonia, My Dying Bride e, udite udite, Dissection. (altro…)
(Naturmacht Productions / Rain Without End Records) È il secondo lavoro del duo italiano Morwinyon. Un black metal tanto brutale quanto atmosferico e suggestivo, tanto che la violenza diventa una decorazione, un elemento di contorno, un fervente abbellimento di un dipinto sonoro più ampio, più completo, più avvolgente. (altro…)
(Inferna Profundus Records) Due gruppi sudamericani, accomunati dal fatto di esistere musicalmente da neanche un lustro e dal fatto di proclamare del buon black metal, registrato così come il genere impone: grezzo, violento, mal definito. (altro…)
(Inferna Profundus Records) I cileni continuano nella loro esplorazione dei suoni naturali, rurali, folk del black metal (qui la recensione del loro precedente lavoro). (altro…)
(Century Media Records) Album di alto livello questo “Anno 1696”, il nono lavoro in studio dei finlandesi Insomnium. Un concept che si basa sul breve racconto omonimo scritto dal frontman Niilo Sevänen, storia inclusa nell’album sia in lingua originale che tradotta in inglese. (altro…)
(Indie Recordings) Gli energici, svegli e sicuri Pil & Bue dedicano il loro album, “Special Agents” agli «eroi quotidiani della nostra società», dichiarano. I norvegesi puntano a temi per un’umanità migliore, attraverso una ricerca di noi stessi, un rispetto altrui, adottando idee di Nietzsche e Kierkegaard. Occorre gentilezza (altro…)
(Thrill Jockey) I più attenti a certe sonorità si ricorderanno come Big|Brave siano stati spesso visti in giro a suonare con Three Silver Mt Zion nonché Godspeed You! Black Emperor e i Sunn O))). Il trio canadese che nasce mostrando un folk molto minimalista, ha progressivamente evoluto la propria identità verso il (altro…)
(High Roller Records) Quarto album per Air Raid, band che insieme ad altri act quali Enforcer, Ambush e Screamer porta in alto il vessillo della cosiddetta new wave of traditional swedish heavy metal. (altro…)
(Season Of Mist) Torna il duo composto da Xenoyr (Ne Obliviscaris, Antiqva, Spiine) e Tentakel P (Todtgelichter, Enmerkar), a tre anni dal debutto rappresentato da quel megalitico “Solar Spectre” (recensione qui); torna quel black metal serrato, estremo, freddo, disturbante, un black metal radicato negli anni ’90 ma esaltato -quando non devastato- da una immensa dose di elettronica, così tanta e massacrante da far sembrare il sound di generi come l’industrial black metal un qualcosa di più carnale, più organico. (altro…)
(Amor Fati Productions) Non è proprio il secondo album della one man band belga Oerheks… visto che sembri si tratta ancora una volta di un demo, proprio come era un demo la precedente e prima pubblicazione, “Cagghenvinna” (recensione qui). (altro…)
(Edged Circle Productions) Sono circa 24 anni che i Bodyfarm della zona di Utrecht portano avanti la propria musica. Cinque album, un nome in crescendo attraverso i lustri della scena metal europea, purtroppo però anche altro e di poco piacevole. Nel 2019 viene purtroppo a mancare per sempre il fondatore (altro…)
(Silver Lining Music) Lemmy se ne è andato e i Motörhead non esistono più… se non sotto forma di entità spirituale e/o commerciale con dietro decenni di musica, di concerti, di eccessi, di merchandising… il tutto al servizio di una orda di fans fedelissimi dispersi in ogni angolo di questo piccolo e malandato pianeta. (altro…)
(Season Of Mist) Dark new wave e punk insieme, un po’ come han fatto anche i Sisters Of Mercy ai quali viene da pensare ogni tanto durante l’ascolto di “Hunt”. I Naut sono del Regno Unito e sfoggiano un sound in stile anni ’80, oltre a una certa grinta e qualche idea da (altro…)
(Amor Fati Productions) L’entità (quasi) misteriosa che si cela dietro questa altrettanto misteriosa realtà, in occasione del debutto del 2021 affermò: La musica e SOLO la musica ha importanza. Tutto il resto è futile: ecco, la musica di Bræ non è certo qualcosa di semplice o facilmente fruibile e sarebbe un errore non ascoltare con profondità le perversioni sonore di questo duo internazionale. (altro…)
(Nuclear Blast Records) Finalmente! Ricorderete che i Paradise Lost iniziarono a cambiare direzione con il favoloso “One Second” del 1997, un disco che iniettava una certa quantità di elettronica, di beat computerizzati… rompendo con il precedente “Draconian Times” (il quale, se si osserva bene, era semplicemente un altro passo avanti lungo percorso che non si è ancora concluso). (altro…)