HAATE/CHIRAL – “Where Mountains Pierce The Nightsky” (split)
(Sixsixsix Music) Coinvoilgente split tra due one man band Italiane impegnate in un black metal atmosferico, immerso in oscurità ricche di espressività ed emozione. Gli Haate propongono tre pezzi, due dei quali appartenenti alla release “As The Moon Painted Her Grief” (leggi recensione), più la opener intitolata “The Crystal (altro…)
(Scarlet Records) L’oscurità ritorna, sempre. La notte segue il giorno, sempre. Cadaveria mette in scena nuovi orrori, come sempre. Quinto album per la horror band italiana segnato da sonorità parzialmente simili all’ottimo “Horror Metal” (
(Memorial Records) Se l’album “Dystopia” suona in modo così definito, chiaro e letale, è perché i Carnality sono in circolazione dal 1999 e dunque hanno raggiunto nel tempo una preparazione ragguardevole. “Dystopia” è un lavoro che lascia senza fiato l’ascoltatore. I Carnality hanno già dato vita a delle release fatte circolare nell’underground, ma è con Memorial che adesso esce il primo vero album, messaggero del grado di maturità
(Napalm Records) Il ritorno di fiamma tra i due fratelli Cavalera, Max e Igor, due ex pilastri dei Sepultura, si è materializzato con i Cavalera Conspiracy. “Inflikted” prima e “Blunt Force Trauma” poi, hanno riproposto le abilità e creatività dei due, anche se il primo è stato un album grazioso, mentre il secondo è sembrato una naturale conseguenza del primo. Dunque non un’evoluzione o un qualcosa di diverso, la cosa è strana visto come
(Blood Harvest) Riff semplici, basilari, concepiti nel segno dei Venom. Una sola e chiara riga per riassumere i cileni Ceremonial. Le origini sono quelle di un gruppetto agguerrito e underground dedito sempre al black metal, poi nel 2010 tutto cambia. Nome della band, formazione e il genere che si avvia verso la strada del black primevo, quello basato sull’estremizzazione del thrash e dell’heavy. Un black non solo alla Venom, perché
(Nuclear Blast Records) Dannatamente classici, old-fashioned: suoni caldi, pieni di energia, pieni di tradizione… ma anche di geniali accenti moderni, freschi, nuovi. Pennsylvania: è dal nord est degli States che emerge il quartetto, con la stupenda voce di Brandon Yeagley, sempre cristallina, sempre 70s, a cavallo tra potenza e
(Pesanta Urfolk) Difficile valutare questo lavoro. Oltre mezz’ora di non musica o di quasi musica. Solo atmosfera e sensazioni, niente altro. Forse si tratta di una release mostruosamente geniale, forse una cosa eccessivamente scadente. Non lo so, non lo saprò mai… anche se l’ascolto riesce a catturarmi, coinvolgermi, interessarmi. Questo lavoro
(Shadow Kingdom Records) Doom e decadenza. Decadenza sporca, malata, travolgente. I finlandesi Cardinal Folly (fino al 2007 si chiamavano The Coven) arrivano così al secondo album con una line up stravolta, tranne -ovviamente- per il leader, il mastermind, il bassista e vocalist M.
(UDR) Spesso, parlando di bands storiche, tendiamo ad abusare di definizioni come “mito o “leggenda”; ci sono, invece alcuni artisti per cui questi termini vanno addirittura stretti, meritandosi lo status di icone. Mi riferisco a personaggi come Lemmy Kilmister, Ozzy Osbourne e Alice
(Dead Beat Media) Debutto discografico per i Cropsy Maniac, con questo mini album contenente cinque brani, tra i quali la cover di “Dawn In The Rotting Paradise” degli Haemorrage, per un totale di dieci minuti di violenza musicale in cui thrash, brutal death e grind si mescolano, creando un
(Inverse Records) Nati nel 2012, i finnici Creinium hanno realizzato un demo autoprodotto. Trascorso poi un anno la band ha registrato un seconda autoproduzione, cioè l’EP qui presentato, e pubblicato a inizio di questo anno. L’attenzione della Inverse è arrivata tempo dopo, con l’affissione del proprio marchio su “Project Utopia”. I Creinium fanno un uso abbondante delle tastiere che si allacciano a tirate tra melodic death metal, thrash
(PRC Music) Heavy rock psichedelico per l’esordio dei Clorange, di Nashville, Tennessee: per tutti coloro che sono rimasti alla fine degli anni ’60 o, più recentemente, sono stati affascinati da album come quelli dei Blues Pills. Il disco, però, non decolla mai davvero, e vorrei spiegarvi perché…
(Iron Bonehead) Tre demo e adesso un 12”, un EP da quasi 30’ per i due finlandesi Cemetery Fog, cioè Kettunen e Filppu. Death metal primevo, di stampo scandinavo e cadute in un doom sepolcrale e a tratti epico. I brani sono piuttosto lunghi e sono tre in totale, considerando poi
(Pure Steel Publishing) Calibre Zero, compagine spagnola che ha raggiunto il quarto full length e che suona, a proprio dire, Rock-Metal. Procedo quindi con l’ascolto track-by-track di “Con Las Botas Puestas”, che – curiosità non da poco – in senso letterale (ma solo in quello) è l’equivalente spagnolo di “Die With Your Boots On” degli Iron Maiden!
(Despotz Records) Pochi giorni fa leggevo che le Crucified Barbara hanno dichiarato che questo album, il quarto per le ragazze svedesi, contiene qualcosa di importante: ovvero “le nostre opinioni hanno preso un posto ancora più importante nella scrittura [dei pezzi]”. A cosa si riferiscano nello specifico sono le stesse rockers a dirlo: diritti degli animali e misoginia. Argomenti non nuovi per
(Pure Prog Records) Presentati dalle note promozionali come una possibile alternativa ai Dream Theater, i Creation’s End possono essere anche considerati un supergruppo: alla voce c’è Mike DiMeo, che molti ricorderanno per i suoi trascorsi con Masterplan e Riot, e alle chitarre ci sono l’italianissimo
(Chaos Records) Pubblicato nel 1994, “Riding Our Black Oceans” è il secondo album in studio dei messicani Cenotaph. Già ripubblicato nel 1999 con l’aggiunta di cinque brani live, questa volta è la Chaos a rimettere sul mercato l’album con rinnovata veste grafica e rimasterizzazione, un lavoro che in fatto di death metal è sospeso tra
(Napalm Records) Cosa accadrebbe se i Children of Bodom dei bei tempi andati incontrassero i Dragonforce e decidessero di scrivere un disco insieme, senza rinunciare ciascuno ai trademark della propria musica? Probabilmente uscirebbe qualcosa di molto simile a “Kings among Men” dei Crimson Shadows.
(Massacre Records) Dai recessi della mia memoria recupero il nome dei Crystal Eyes: sono certo di avere da qualche parte un loro disco di diversi anni fa… da uno degli scaffali più datati estraggo infatti “Chained”, del 2008. Lo riascolto e mi pento di averlo trascurato in questi anni. Dopo sei anni di silenzio, dunque, gli svedesi tornano sul mercato con questo “Killer”, full-“length” numero 7 della loro discografia: il loro heavy/power metal grintoso e ben bilanciato si
(Hells Headbangers) Secondo album per gli Italiani Children Of Technology, band dedita ad un feroce speed metalpunk. L’influenza più evidente è quella degli Exploited, da cui prendono i riffs semplici ma estremamente aggressivi, accompagnati da un drumming forsennato e da
(DeFox Records/Heart Of Steel Records) Versione digitale di “Sun Of A Bitch”, debut album risalente al 2011 per gli Svedesi Carnival Sun. Nelle note biografiche vengono etichettati come band hard rock ispirata al sound degli anni ’70 con influenze heavy metal degli eighties e direi che la descrizione è azzeccata, visto che che la loro musica è l’anello di congiunzione tra Aerosmith e primi
(Heart of Steel Records) Ep d’esordio per i russi Concordea, che ospitano per l’occasione il cantante dei 4th Dimension Andrea Bicego: quattro brani di symphonic power metal tastieratissimo, dai toni spesso sci-fi, con un gusto vincente per la melodia. La titletrack
(Ektro) Ancora i Circle, o meglio ex Falcon. Gia di recente con “Frontiers” si erano espressi su tonalità rock, con varie influenze da varie direzioni. Instancabili, danno alla luce un altro lavoro, questo “Leviatan”, un full “length”… un momento, ma quelli erano i Falcon, Ex Circle, non il contrario! OK. Mi
(Autoproduzione) L’esordio della one-man band finlandese Charming Timur forse non sarebbe dovuto capitare fra le mie mani, ma dato che ormai c’è, mi sembra giusto tributargli la giusta importanza. “A brief Moment of Existence” è infatti un esperimento sonoro che incrocia
(Autoproduzione) Dopo il terzo album (recensito
(Pure Underground) All’esordio dopo 3 ep, i Chain ReAction (ho trovato in giro il nome scritto in tutti i modi possibili, così è come si presenta sulla pagina ufficiale) sono la nuova band dell’ex chitarrista degli Stormwarrior Scott Boelter. Come è facile immaginare
(Sepulchral Productions) Il Canada. Il Quebec. Rappresentano forse la scandinavia del continente americano, per posizione, clima, ambiente, natura… ed espressione musicale. Il black metal Canadese, o del Quebec per la precisione, è una mondo a se sante, un mondo oscuro, violento, pieno di atmosfera, di
(High Roller Records) Ho un rapporto decisamente complicato con i Cloven Hoof: ricordo ancora le litigate con altri defender in occasione dell’uscita di “Eye of the Sun”, ormai otto fa, che qualcuno giudicò un capolavoro, ma che a me sembrò di una piattezza allucinante… beh, dopo un lunghissimo stop,
(SG Records) Oh.. questa nuova L.A., dove l’immagine di spiagge calde ed estate costante risulta lontana. È indubbio che quella Los Angeles di un tempo sia oggi sia la Svezia… paese dove scaturisce (nuovamente… non dimentichiamo act come gli Europe) una energia
(Red Cat Records) I Crazy Rain entrano nell’universo underground del metal italiano nel 1988. Da allora la band ha vissuto le sue vicissitudini coronate da album come “Breeze of the Wind”, “Scream and Shout” e i soliti cambi di line up i quali però alla luce di questo terzo album non sembrano aver lasciato
(Ván Records) Provengono dal Perù, sono al secondo full-“length” dopo una lunga fila di demo, e suonano heavy metal classico con qualche tocco speed: la mia recensione di “To Hell” potrebbe concludersi qui. La band sudamericana, infatti,
(Ukem Records) Poco può importare con la musica, ma la copertina di questo split è meravigliosa; però la musica non è affatto male. Cruelty’s Heart e Frostwork sono una band, la prima, e una one-man band la seconda. I Crueltys sono danesi, ma in realtà sono originari dell’Inghilterra, sono di Southampton
(autoprodotto) Metalcore. Certo, non rientra tra le preferenze di molti metallers tradizionali, siano essi fedeli a sonorità classiche o estreme. Ma sempre di metal si tratta, e nel caso dei Carson State si tratta di metallo rovente, devastante, travolgente. Lontani dai concetti ovvi e lontani dalla melodia di molte band
(Red Sound Records) Secondo album per i Bolognesi Choriachi, nati nel 2006 e con all’attivo il full length “Mope Variations / Dope Radiations”, lavoro che ha ricevuto parecchi consensi. Il genere proposto è uno stoner doom molto pesante e caratterizzato dall’eclettica voce di MPFM, capace di passare
(Rocksector Records) Coinvolgente ed interessante la musica di questa band inglese. Hanno recentemente firmato con questa label, per la quale pubblicheranno un disco verso la fine del 2014, ma nel frattempo l’etichetta ha ben pensato di creare una reissue del disco di debutto, questo “The Lights Of Distorted Science”. Viene spontaneo