JORN LANDE & TROND HOLTER – “Dracula – Swing Of Death”
(Frontiers Record) Il corvo nero è tornato. Jorn Lande. Uomo senza riposo, senza limite. Jorn si è imposto sulla scena dagli inizi anni 90 grazie ad una voce fantastica ed un atteggiamento dannatamente e purissimamente metal e da allora è rimasto ad altissimi livelli. Ma Jorn è multiforme: Jorn è Ark, è Masterplan, Jorn è solista, un progetto che ormai ha (altro…)
(Pitch Black Records) Mi ricordo bene degli Holy Dragons, questi terroristi kazaki che conobbi in occasione del precedente disco “Zerstörer” (recensito
(Saturnal Records) A dieci anni dalla fondazione e dopo una tormentata definizione della line up, i finlandesi Hellspirit arrivano al debutto. La band originariamente puntava su sonorità black fortemente orientate al thrash, mentre l’attuale proposta cerca di arrivare
(Autoproduzione) Strepitoso debutto per gli Slovacchi Holotropic, attivi dal 2013. Formata da musicisti esperti (ex membri di Disconcrete, God Defarmer, Nonprolific e Drifted Shadows), la band propone una musica che evita ogni tipo di catalogazione. È infatti
(Hellprod Records) Un buon split, non c’è che dire. Questo è il mio giudizio dopo un solo ascolto. Tanto è bastato, visto che almeno uno dei lati ospita roba grossa. Si perché se di parla degli Hellbastard, e sai che hai di fronte un gruppo che ha fondato
(autoprodozione) Adoro tutto quello che sta dietro agli italiani Hell’s Chopper. Citando la loro presentazione, ovvero “motociclette, ballerine mezze nude, alcol, notti senza fine, sudore e Rock’n’Roll”, posso sentirmi completamente… a mio agio! Sono sicurissimo che una band come questa,sul palco di un
(autoprodotto) Natura. Oscurità. Sofferenza. Soffocamento. Una unione dissacrante di elementi post metal che trovano le radici nel black e nello sludge. Tre quarti d’ora scanditi da sei maestose traccie che rappresentano il debutto di questa band polacca che riesce ad integrare sublimi momenti atmosferici,
(Svart Records) Terzo album per questi doomster Neo Zelandesi; la semplice ma bellissima copertina rappresenta una stella del mattino che porta a una mancanza di respiro, totale oscurità, galassia di suoni cupi, graffianti, travolgenti… tutte sensazioni che emergono da un album veramente pesante, ben registrato, estremamente elettrico. E stupendo
(Doomentia Records) Gli Hooded Menace giungono al settimo anno di attività con una compilation che taglia fuori i tre album incisi in questo arco di tempo e raccoglie invece i brani apparsi in split, demo ed EP. Escluso però l’EP del 2012 “Necrotic Monuments”, formato
(Beyond Productions) Interessante debutto per i Lombardi Haddah, band nata ad inizio millennio che vanta una cospicua esperienza dal vivo, avendo supportato acts quali Cadaveric Crematorium e Sepultura. Dopo alcuni cambi di formazione, il gruppo esordisce con questo “Through The Gates Of Evangelia”, album che segna una svolta nel sound, passando da
(Tenacity Music) Dopo due piccole release dal 2009 a oggi, i francesi dell’Alta Savoia Hybrid Sheep giungono al primo album in studio e in modo piuttosto ammirevole. Il deathcore degli Sheeps è pulito e snello, sostenuto da una produzione che non denota flessioni, ma anzi sembra avere valorizzato ancora di più la qualità generale dei musicisti.
(Horror Pain Gore Death Prod.) I notturni e gotici bolognesi Horror Vacui si ripresentano con un nuovo album, il secondo, che tiene fede all’anima dark/punk della band. La notte si diffonde nell’esatto momento in cui “Return of the Empire”, la title track, apre questo decadente ma vivace lavoro. I ritmi sono vivi, pulsanti, le chitarre sembrano mettere in scena delle cantilene nere, il basso saltella con note continue. L’atmosfera
(Horror Records) MetalHead aveva già incrociato la propria strada con quella degli Hands of Orlac ai tempi del loro debut (recensito
(Sixsixsix Music) Coinvoilgente split tra due one man band Italiane impegnate in un black metal atmosferico, immerso in oscurità ricche di espressività ed emozione. Gli Haate propongono tre pezzi, due dei quali appartenenti alla release “As The Moon Painted Her Grief” (leggi recensione), più la opener intitolata “The Crystal
(Inverse Records) Fondati dai fratelli Sköldmark nel 2005, gli Heroes of Vallentor esordiscono su Inverse Records con un disco power/epic metal che non ha assolutamente nulla del tipico sound della Finlandia, patria della band. Il sound grezzo e roboante e le diffuse ingenuità, che saranno interpretate
(BP12) Hans Van Even è un simpatico chitarrista belga classe 1969 che, dopo infinite collaborazioni ed esperienze, ha deciso di pubblicare un cd solista. Meglio tardi che mai, direi, data la classe chiaramente mostrata in questo “Stardust Requiem”, che attraversa parecchi generi ma ha comunque molto da offrire
(Apathia Records) Fantastici e folli. Dadaisti. Una sorta di elaboratori di suoni da videogioco ma tradotti in musica. Terroristi del suono. Hardcore Anal Hydrogen, ovvero Sacha Vanoy e Martyn Clement: terzo album realizzato con tastiere, chitarre e diavolerie e un pizzico
(Street Symphonies Records / Andromeda Dischi) Primo full length, a distanza di cinque anni dal mini “Born To Be…” per gli Highway Dream, band Cremonese nata nel 2008. Il loro stile pesca a piene mani dall’hard rock degli anni ’80, con sonorità robuste che in alcuni frangenti mi hanno ricordato i
(Fumaio Records / Narcotica Publishing) Arte in forma pura. E vi posso garantire tutto quello che emerge da queste cinque assurde traccie (meno di venti minuti) è esattamente quanto dichiarato, ovvero: “Energia delle sonorità heavy in trame irregolari che tornano all’ascoltatore in forma snaturata, in sottile equilibrio tra rigore
(Solitude Records) Ci ho pensato un po’ su, e ho concluso che la Spagna non ha una grande tradizione nel doom – e men che mai in quel sottogenere doom/gothic che si rifà alla scena inglese di metà anni ’90. Gli Helevorn, che vengono nientemeno che da Palma di Maiorca, sono quindi una novità per la scena del loro paese; e direi
(Sixsixsixmusic) Osservo questa semplice e minimale copertina e penso che, forse, non mi piace. Poi osservo meglio, e vedo la macabra idea di far morire colori, luce e riflessi di questa foresta, immortalata con un riflesso su uno specchio d’acqua. E’ con questa sensazione di immensa decadenza che mi immergo in queste tre lunghe tracce
(Pesanta Urfolk) In Metalhead un po’ tutti abbiamo perso la testa per la Pesanta Urfolk, etichetta statunitense capace di pubblicare sonorità che definire sperimentali sarebbe alquanto riduttivo. La musica della Pesanta Urfolk è sopra le righe. Sempre. Qualsiasi cosa o genere proposto, viene
(Autoproduzione) Debut album per gli Hate After Rage, band Italiana (di Latina) attiva dal 2011. Musicalmente possono essere catalogati come metalcore, ma tale definizione la trovo riduttiva, pur avendo molte attinenze con questo genere. Le influenze sono, infatti piuttosto variegate e spaziano dal metalcore stesso al groove metal di
(Autoproduzione) Gli umbri Hellraiser danno alle stampe il proprio debut dopo una lunghissima gavetta: dalla fondazione della band sono passati addirittura 14 anni! Va in ogni caso precisato che i brani del disco sono stati scritti dalla line-up stabile dal 2011. Non che “Revenge of the Phoenix”, fin dalla prima nota dedicato ai defenders of the faith, non mi sia piaciuto, ma vorrei evidenziare subito
(Nuclear Blast Records) C’è solo un modo per definire gli HammerFall: gloriosi. Gloriosi inteso come eroici, meritevoli dell’immortalità, consegnati all’eternità. Sono tornati dopo circa tre anni di silenzio discografico, dopo una pausa annunciata (il riposo -meritato- del guerriero?), più leggendari che mai! Non hanno perso assolutamente
(Art of Propaganda) Brutalità melodica che tuona dall’Austria. Il moniker -enigmatico- Harakiri For The Sky, nasconde due amici, JJ che si occupa di testi e voce (è anche la mente dietro gli Austriaci Karg, black metal ambientale) e MS (dei Bifröst, sempre Austriaci) , la mente centrale, il compositore e colui che cura tutti gli strumenti. Sono al
(Autoproduzione) Originari di Bordeaux, i Heboïdophrenie debuttano nella scena death metal con un album potente e articolato nelle sue strutture, nelle quali si intravedono cose dei Bolt Thrower e Cannibal Corpse in egual misura. Meno di quaranta minuti concentrati in potenza, sprigionata da un riffing pieno, solido, sorretto da un basso veloce e una batteria che scandisce colpi decisi, divisi tra blast beats sparpagliati e mid-tempo ben diffusi, cinti da una doppiacassa
(Autoproduzione) I portoghesi Hard Tension ci inviano il loro secondo ep: power e neoclassical metal si mescolano in diverse proporzioni nel loro sound. Dopo l’intro, “Harder faster” mostra un buon utilizzo di tastiere neoclassiche (anche se per l’aggressività
(The Spew Records) A breve distanza dal full length “Sacrilegious Fornication”, tornano sul mercato gli Horrid con la ristampa dell’Ep “Blasphemic Creatures” del 1999. Lo stile musicale è quello che contraddistingue la band dal 1988, anno di nascita del gruppo Lombardo: death metal old school che mescola influenze
(Candlelight Records) Ascolto e riascolto “Disgust” e faccio fatica a credere che sia qualcosa del 2014. Heavy metal, alternative metal, hardcore, groove metal, ovvero crossover. Una volta si diceva così, oggi si sfuma, si appella, si definisce, si cataloga, ci si compiace di chiamare
(Mighty Music) L’ep dei danesi Heidra (recensito
(Eleven Seven / Warner) Quarto album per gli Hellyeah, attivi dal 2006 e famosi per avere in formazione Vinnie Paul, ex batterista di Pantera e Damageplan con Chad Gray dei Mudwayne alla voce. La band prosegue sulla strada del groove metal coniato dagli stessi Pantera ad inizio anni ’90: chitarre compresse che sfornano riffs schiaccia sassi, un drumming potente e molto tecnico e
(Lacerated Enemy Records) Interessante debutto dei Lombardi Hiss From The Moat, band attiva dal 2006 che vanta tra le sue file James Payne, batterista degli Hour Of Penance. Il genere proposto è un originale mix di black metal e deathcore, prendendo le ritmiche furiose e i blast beats del
(Moribund
(Bakerteam Records) Attivi già da qualche anno nella scena milanese, gli Holy Shire giungono al debutto per Bakerteam Records dopo un demo e un ep; i loro testi sono legati alla tradizione fantasy e in particolare a “Game of Thrones”, e la band si compone addirittura di otto elementi, con due cantanti e una flautista.