STANDING OVATION – “The Antikythera Mechanism”
(Inverse Records / Self) Già autori di un EP che ha avuto buoni riscontri dalla stampa, i finlandesi Standing Ovation compiono il passo del debut album. “The Antikythera Mechanism” prende il nome da un antichissimo congegno ritrovato su una nave dell’89 a.c. da alcuni pescatori nel 1900, negli anni cinquanta poi si comprese che esso calcolava il calendario solare e lunare, cioè il moto della Luna (altro…)
(Sinusite Records) Stoner. Un genere sporco, dove i musicisti si lasciano andare, si abbandonano, annientano gli strumenti in una teoria di evoluzione musicale che sembra sempre ai confini dell’improvvisazione. Ma quando lo stoner è made in Italy, ed è pure cantato in Italiano, il risultato cambia dimensione, crea una sua nuova matrice, nuova visone. Ed è così che gli Shed Of Noiz debuttano
(Devouter Records) Giuro, non so quante volte ho ascoltato questo lavoro dei Solar Halos e alla fine nemmeno ho capito quanto possa piacermi, anzi convincermi. Le cose stanno così. In effetti è un tipo di sound che rientra nelle mie preferenze, perché al centro di un’ipotetica convergenza tra heavy psych, sludge e noise. Avete presente quelle tipiche canzoni che sembrano delle marce
(Chaos Records) Messicani ma da anni trasferiti a Seattle, i Sol Negro sono una vera band underground: il loro terzo disco è uscito prima soltanto in cassetta, e soltanto adesso c’è una riedizione in cd e vinile. Musicalmente i nostri ci propongono una sorta di incrocio fra i Venom, i Trouble e i Witchfinder General, con una marcata propensione per l’estremo piuttosto che per il classico doom metal
(High Roller Records) Cosa abbia spinto la High Roller Records a ristampare su vinile, con l’aggiunta di tre bonus tracks, il demo d’esordio dei tedeschi Serpent onestamente mi sfugge. Il duo tedesco, che finora aveva edito solo cassette limitatissime, non mi sembra infatti avere qualità particolari che lo distinguano dalla massa: diciamo che va ancora bene (ma non sempre…)
(Killer Metal Records) Nel curriculum degli Switchblade, band israeliana di classic heavy metal, ci sono una pletoria di demo e singoli ma soltanto un full-“length”: questo “Heavy Weapons” appena uscito per la tedesca Killer Metal Records. Certo, con tanto materiale a disposizione la band poteva forse allineare più di nove brani (per un minutaggio totale appena inferiore ai 40 minuti)…
(Moribund Records) I Satan’s host con Leviathan Thisiren (Harry Conklin) alla voce sono una garanzia. Una garanzia resa più valida dall’immortale Patrick Evil e la sua chitarra. Una garanzia di un heavy metal orientato tematicamente al black metal, facendo passare il tutto attraverso il doom. “Virgin Sails” è un album tosto, cattivo, osceno, antireligioso e dannatamente potente.
(Pure Rock Records) I Salem UK (loro stessi aggiungono la nazionalità al monicker, per evitare confusioni) sono fra i gruppi seminali e misconosciuti della prima ondata NWOBHM: attivi all’inizio degli anni ’80 senza riuscire ad arrivare al full-“length”, sono stati letteralmente risuscitati dal gruppo Pure Steel, che prima ha ripubblicato l’intera loro discografia, e oggi ci propone un disco
(Hells Headbangers) No, non sono in ritardo di quattro anni con la recensione di questo mitico album, e purtroppo non si tratta nemmeno di un nuovo lavoro. Una patetica re-release? Non direi. Il fatto è che forse il digitale fa schifo, il CD ha una qualità scadente…ed è solo il vinile che può competere con una vera divagazione del male, dell’offesa, della perversione lirica e sonora
(Noiseheadrecords) Oscuri, taglienti, potenti. Giungono al loro secondo album gli Italiani Sovversivo, e lo fanno con dieci brani di ottima qualità, carichi di energia e coperti da un aura tetra, decadente, ai confini dell’orrore, della pura. Metallo moderno, gotico dentro a questo l’album cattivo, grintoso, pieno di chitarre cupe e piene di un’atmosfera pervasa di negatività ed
(GPS Prod-Urgence Disk) Gli svizzeri Six Months Of Sun nascono dall’unione di soggetti provenienti da Colossus Fall e Lilium Sova, ma più di tutto sono un trio, strumentale e dedito a sonorità stoner e cose simili. Sono in tre e fanno un chiasso incredibile. Sono in tre ed hanno una pesantezza incalcolabile. Sono solo in tre, ma come spesso accade, i trii sono quel genere di ensemble
(Autoproduzione) Interessante ep d’esordio per gli spagnoli Snakeyes (i nostri hanno comunque un cantante bulgaro): il loro heavy/power non ha niente di mediterraneo, anzi si divide equamente fra influenze tedesche (nella serratissima opener “Time of Dismay” ci sento molto dei Primal Fear) e americane (il brano di coda “Shadow Warriors” mi ha fatto pensare ai
(Hells Headbangers) La copertina è praticamente una S e una F incrociate. Non male come disposizione grafica, ma ovviamente se le incornici in quel modo è normale che in Germania e non solo lì la copertina te la censurino. Bando però a questo aspetto ecco che finalmente i Shitfucker (ma un nome un pochino diverso non potevano darselo?) realizzano un vero e proprio album dopo
(Sublimity Records) Vengono dalla Russia, e precisamente da Mosca, gli Starsoup (che bel monicker!): sorgono attorno al cantante Alexej Morkov, e lentamente si sviluppano come vero gruppo. Il loro debut mi ha colpito per la varietà delle influenze e per la sostanziale impossibilità di inquadrarli in un genere, che solo alla lontana potrebbe essere il progressive. Ma quando fa semplicemente
(Pure Legend Records) I primi due dischi dei messicani Split Heaven, devo dire la verità, non mi avevano affatto convinto; ma questo “The Devil’s Bandit”, per il quale i nostri scelgono immagini e testi (ma non atmosfere sonore) legati al western, è certamente più convincente e maturo. Anche la presenza del nuovo singer Gian Carlo Farjat, molto capace, contribuisce alla riuscita generale
(Eclipse Records) E’ il secondo album dei tedeschi Sapiency questo “Tomorrow”, il precedente era del 2010. E’ la prima volta che affronto questa band e non so molto di loro, ma nelle ricerche ho visto delle foto con dei musicisti davvero giovani e questo mi ha subito chiarito come mai il melodic death metal che suonano abbia un risvolto così moderno, espresso soprattutto da tastiere
(Videoradio) Mattia Gosetti è un bassista ed ha ideato il progetto Sirgaus, insieme alla consorte e cantante Sonja. Sirgaus è un contenitore di heavy metal, rock, symphonic, folk e gothic. Un vero laboratorio musicale, una coesione di idee e stili che prese forma in un precedente album, nel quale suonava il chitarrista Massimo Pin. I tre si ripropongono con
“Io credevo di trovare la fortuna, forse sta lei per trovare me“
(Sub Pop) Cosa ha lasciato il grunge? Niente o poca roba. Ormai questa domanda è stucchevole e le risposte sono al pari pessime, perché si cimentano in spiegazioni, ricordi, analisi e opinioni di ogni tipo. Eppure questa domanda sorge ogni volta che qualcosa emerge dall’epopea grunge. Oggi è una ristampa, infatti la Sub Pop ripubblica l’EP di debutto
(Indie Recordings) “Delusions Of Grandeur” potrebbe chiamarsi “IV” in quanto è il quarto lavoro dei norvegesi Sahg che hanno abituato il loro pubblico con nomi di album asettici, semplici numeri romani progressivi. Ma il nuovo lavoro meritava un titolo più complesso, un titolo descrittivo: un concept album che parla di un uomo vittima della delusione dei suoi sogni di grandezza, di
(Ikebana Records) Non dimentichi un nome del genere, oppure si? Sula Ventrebianco è di per se una band unica, appariscente. Non la dimentichi, ti cattura. La musica è una questione di gusti e quindi può piacere e no, lo sanno bene i Sula ed per questo che dentro alla propria, di musica, ci mettono molte cose. Innanzitutto ci mettono il rock e qualcosa che sembrerebbe anche tipo grunge,
(Svart Records) Dopo alcuni ascolti cerco di trovare una ragione sensata per non bocciare questa band. Penso che Svart records non è una label fatta da gente incompetente, anzi, è una di quelle label coraggiose che pubblicano cose così strane da risultare dannatamente geniali, fuori di testa. Una label che stimo in maniera esagerata. Comunque, e purtroppo, non riesco a trovare questa componente
(Sun and Moon records) Con l’assurda voce di Béla Lugosi i romeni Siculicidium tornano celebrando il loro decimo anno di oscura attività. La musica di questo strano progetto di black metal della Transilvania risulta impossibilmente perfetta, se considerata dentro i parametri della loro deviazione, sostenendo l’esaltazione di un senso di disprezzo, devastazione, condanna.
(Pitch Black Records) Dopo un discreto debutto presso la Underground Symphony, i francesi Stonecast si riaffacciano sul mercato: sono passati ben 4 anni da “Inherited Hell”, e dopo aver perso il batterista per strada, i nostri hanno ingaggiato come sessionman nientemeno che Rhino! Dieci brani, compresi due brevi momenti acustici, per questo “Heroikos”.
(UDR) Sono passati soltanto pochi mesi da “Sacrifice” (recensito
(Jolly Roger Records) I veneti Sacrilege sono fra i gruppi più misteriosi e misconosciuti dei nostri anni ’80: dopo la pubblicazione di un solo demo, nel 1987, sparirono nel nulla, e solo due dei membri originali rimasero nel circuito musicale fondando gli Epitaph (si tratta del drummer Mauro Tollini e del chitarrista Nicola Murari). Oggi, grazie all’interessamento della Jolly Roger
(Ektro) Immaginate la voce di Rozz Williams più dura, roca e disponibile a stravolgersi, metteteci sotto del punk squadrato e suonato a volumi forti, magari con derivazioni garage, MC5, Stooges. Un pastone? No, i Slussenanalys, coloro che si sono autoproclamati la “most Swedish noise rock band in Finland”. Esko Lönnberg (il singolare cantante di cui si è scritto in apertura) e soci
(Twin Peak Records) Ritrovo i tedeschi Symbolic con “Scarvest” che ho già recensito all’epoca dell’uscita di questo lavoro, era il 2011. Allora l’etichetta era la Twilight, che pare sia finita in disgrazia, e adesso è la Twin Peak a reinserire nel circuito distributivo “Scarvest”. Questo secondo lavoro dei tedeschi è l’espressione di un melodic death metal tenace, vispo e che in misura molto piccola
(Bakerteam Records) Il nome ‘Sorronia’ suona un po’ strano in italiano, ma la giovanissima band in questione proviene dall’Ungheria e non poteva certo saperlo… i nostri sono guidati dalla singer Anna, classe ’92, e ci propongono nel loro debut un symphonic power gothic metal che mi fa pensare molto di più ai Within Temptation dei momenti migliori che ai ‘soliti’ Nightwish.
(Autoproduzione) Prima di passare al nocciolo della sostanza di questo lavoro, occorrono alcune righe per chiarire di chi si sta parlando. Aerial Ruin è un progetto solista di Erik Moggridge uno che suona con i Old Grandad, band stoner, e Drift Of A Curse ed Epidemic. Sono tutte band americane, come lo sono le band Dark Castle e Taurus del chitarrista Stevie Floyd, altro personaggio
(High Roller) Copertina e logo tipicamente anni ’80, titoli come “Heavy Metal Rock’n’Roll”, immagini promozionali inequivocabili: non ho neanche bisogno di premere play per sapere cosa mi proporranno gli Stallion! Questo duo tedesco diffonde un ep di sei pezzi che, nella sua produzione estremamente low-fi, offre un heavy/speed d’annata sinceramente tributario della stagione migliore
(Primitive Reaction) Ci sono diverse band americana chiamate Schyte, ma questa è quella di Chicago, nata dalle ceneri degli Usurper, storico combo thrash-black metal ruvido e quadrato. Anzi è il cantante e chitarrista del trio, Rick Scythe, ad avere i trascorsi in quella band. Nella sostanza questo secondo album degli Scythe ricalca proprio quegli schemi, fatti di un thrash
(Nuclear Blast) Mi sono avvicinato a questo nuovo album dei Sepultura con estrema circospezione, dovuta ad alla fine della mia attenzione verso la band brasiliana dopo “Roots” (per molti un album fantastico, per me noioso ma longevo). Dopo quell’album ho perso di vista la band, anche per via dei mutamenti di formazione che hanno visto la dipartita dei due fratelli
(Noiseheadrecords) Musica per fumare, bere, sballare. Uno stoner diretto, stracciato, sporco, sconvolto. Terzo album per i Tedeschi Sumosluts, autori di un sound ben mescolato a sonorità rock più orientate al classico, al tradizionale. Musica suonata con il divertimento in sottofondo, piena riff poderosi, di idee catchy, sempre dominata da una voce corposa con un timbro personale
(Sevared Records) Mostruoso brutal death-grindcore dal Massachusetts e da parte di una band che con “Sorrow and Skin” firma il debut album dopo alcune piccole release. Brutale questo sound, estremo, pesante, cupo e spietato come i denti di un motosega. Il tutto però non è frutto di un’ottusa attitudine perché gli Scalpel riescono a creare diversi momenti dinamici, variegati, anche se nella