THIRD STORM – “The Locust Mantra”
(Chaos Records) Secondo album in, udite udite, quasi quarant’anni di carriera per il gruppo svedese, che circa un annetto fa si ritrova in studio per una rara prova di registrazione. (altro…)
(Chaos Records) Secondo album in, udite udite, quasi quarant’anni di carriera per il gruppo svedese, che circa un annetto fa si ritrova in studio per una rara prova di registrazione. (altro…)
(Debemur Morti Productions) Scelgono una strada facile che poi con loro, i The Amenta, facile non lo è mai, cioè pubblicare un album di cover. La band australiana che si esprime attraverso sonorità elaborate, soffocanti, folli, sperimentali, pubblica un album con dieci pezzi e dei quali solo (altro…)
(Vendetta Records) Dal logo degli austriaci si capisce subito il rimando poco velato al mito di Cthulhu e all’immaginario lovecraftiano. (altro…)
(Epictural Production) La Epictural Production pubblica sempre qualcosa di interessante, se non addirittura di particolarmente distintivo. Con i Theosophy l’etichetta francese tiene alto lo standard qualitativo, pur con una proposta non tale da essere particolarmente distintiva. I russi Theosophy (altro…)
(20 Buck Spin) Pochi giorni fa mi è capitato di ascoltare per l’ennesima volta “Human”, capolavoro dei Death ed album in cui militavano Sean Reinert e Paul Masvidal dei Cynic. (altro…)
(Napalm Records) Il settimo album della band melodic-power symphonic metal italiana Temperance vede l’ingresso in formazione della soprano Kristin Starkey. Voce che si affianca a quella di Michele Guaitoli, ampliando così la portata del comparto vocale per le migliori soluzioni possibili da integrare (altro…)
(Spread Evil Productions) Il debutto dei finlandesi The Watcher, registrato ormai quattro anni fa, comincia con una intro che sembra far presagire l’ennesimo album black atmosferico… invece la successiva “Guru Of Hate Yoga” è un concentrato di roccioso death metal al confine tra la scuola svedese e quella americana. (altro…)
(Melodic Passion Records) Nuova uscita discografica per Clarence B Thunborg, vecchio leone della scena rock, molto attivo negli anni ’70 ed ’80 tra Svezia e Stati Uniti come cantante e bassista. (altro…)
(GMR Music) Giungono al quarto album gli svedesi Tyranex, band dedita sin dal 2005 ad uno speed thrash feroce ed incontaminato… d’altronde non potrebbe essere diversamente vista la purezza ed intransigenza insita in questo genere, al quale ogni minima contaminazione rischierebbe di snaturarlo irrimediabilmente. (altro…)
(Auerbach Tonträger) “Útiseta” è una termine appartenente all’islandese antico che aveva a che fare con la stregoneria, un termine forse dimenticato, sicuramente non più in uso nella lingua moderna ma apparentemente ancora perfettamente comprensibile, con il suo unico significato legato all’essere all’aria aperta in un luogo significativo per scopi legati alla magia. (altro…)
(Prophecy Productions) Non solo fanno doom ortodosso, lento, sulfureo e pesante, ma c’è pure quel vocalist -Thomas Ott- il quale non può non far pensare a mostri sacri quali come il mitico Chritus… portando quindi il sound nei territori dei Lord Vicar, in primis, ma anche dei leggendari Saint Vitus e, ovviamente, indietro nel tempo fino ai Black Sabbath. (altro…)
(Karisma Records) Frizzanti, colorati, fantasiosi, danzanti: un altro album, l’ennesimo, un altro cambio di direzione attraverso il grandioso flusso cosmico dentro il quale fluttua il sound dei Tusmørke. (altro…)
(Moribund Records) Secondo album per Triskelyon, progetto fondato dal chitarrista canadese Geoff Waye (Category XI, Artach), il quale si è avvalso di un nutrito numero di collaboratori, specialmente cantanti provenienti dalla scena metal canadese per dar vita ad un disco dalle sonorità principalmente thrash, sconfinando a volte verso lidi più melodici, mentre in alcuni altri frangenti ci si avvicina molto all’aggressività del death. (altro…)
(Avantgarde Music) È palesemente instancabile il finlandese Lord Vrăjitor (Juuso Peltola): non sazio dei suoi vari progetti, tra questi il black dungeon synth di Old Sorcery, il symphonic black di Argenthorns o il black di Warmoon Lord, eccolo venirsene fuori con una nuova idea che girando attorno all’occult rock, si ispira in modo tanto esagerato quanto ben riuscito alle sonorità della nostra penisola, per la precisione quelle di Goblin o Jacula, senza dimenticare le composizioni di artisti quali Fabio Frizzi (“Zombi 2”, “Paura nella città dei morti viventi”, oltre ad un brano scritto per un film di Fulci finito sulla colonna sonora di “Kill Bill: Volume 1“) o Bruno Nicolai. (altro…)
(Chaos Records) È affascinante il doom che materializzano gli americani Tideless, misterioso ed ora anche decisamente sperimentale, innovativo, estremamente personale. (altro…)
(Dark Essence Records) Epico. Passionale. Subdolamente pregno di malvagità, ma anche ricco di sentimento, di energia e di immancabile tradizione, questo ottavo disco di Taake, l’entità personale dell’impegnatissimo Hoest! (altro…)
(Nuclear Blast Records) Apprezzo molto l’onestà artistica ed il rispetto verso i fans che Kelly Shaefer dimostra di avere, visto che avrebbe tranquillamente potuto fare uscire questo disco sotto il moniker Atheist, dato che i quattro quinti della line up dei Till The Dirt proviene dalla leggendaria band capostipite del technical death metal. (altro…)
(Steamhammer/SPV) Che cosa aspettarsi da un gruppo teutonico con ex membri di Gamma Ray ed Edguy? Il quarto disco in studio dei The Unity è power metal tedesco nell’accezione più classica del termine. Cori e coretti, chitarre rocciose, refrain da radio e voce strapulita. (altro…)
(Autoproduzione) Debutto eponimo per The Shredderz, quintetto proveniente, a loro dire, dal Metaverso, attraverso il quale coinvolgono i fans su decisioni importanti riguardo canzoni, merchandising e tutto ciò che ruota intorno alla band. (altro…)
(Massacre Records) Ci si perde delle divagazioni prog e rock di questa favolosa band americana, capace di esprimere arte con energia e stile, con eleganza e fantasia, offrendo brani lunghissimi ma anche incredibilmente brevi, un po’ riscrivendo le regole tipiche delle offerte discografiche. (altro…)
(Bindrune Recordings) Una strana sensazione di piacere mi pervade ascoltando “Cemetery Paths”, secondo album ad opera degli statunitensi The Glorious Dead. (altro…)
(autoproduzione) Yossi Sassi e la sua The Oriental Rock Orchestra sfornano un sublime lavoro di prog avviluppato da atmosfere esotiche di taglio mediorientale e specificamente di quella (altro…)
(Massacre Records) Una punk band totale quella dei The Idiots che con il nuovo album, il cui titolo in italiano è il ‘re degli idioti’, si lanciano nelle proprie arringhe contro soprusi, sfruttamento (altro…)
(Fireflash Records) Mi fa piacere constatare come in Inghilterra ci sia un rinnovato interesse verso l’heavy metal più classico, con giovani band pronte a raccogliere l’eredità dei grandi gruppi che hanno dato l’inizio a tutto il movimento di cui facciamo orgogliosamente parte. (altro…)
(Personal Records) Dai messicani The Pit non è permesso aspettarsi altro che black metal sudamericano, né più né meno. (altro…)
(Comatose Music) Si chiamano Tortured perché sono dei pazzi furiosi, degli stramaledetti macellai! Con elementi provenienti da altre band sparse in più nazioni, Tortured riversano sull’umanità una scarica di brutal death metal pesante e cinico, distruttivo e spietato. Frank Smith, batterista, lo spagnolo Oscar (altro…)
(Newdeal Music) Deliziosamente dark, decadenti, ma infinitamente eleganti, potenti, suggestivi: è il loro rock elettrico, quella derivazione più moderna della dark wave d’un tempo… un genere che vive nelle tenebre senza tuttavia voler tramontare mai. (altro…)
(Season of Mist) In un mondo che vuole essere buono, amorevole, in grado di accettare ogni cosa… aperto a tutto, iper tollerante e con una mentalità aperta, esistono ancora loschi figuri che sono legati a qualche forma di estremismo ortodosso, sia tematico che musicale; tra questi esseri -senza dubbio- troneggiano i norvegesi Tsjuder, devoti e fedeli al vero black nordico, sempre alimentati da odio e ferocia, contro ogni forma di religione organizzata che non appartenga al travolgente chaos infernale, con una impostazione visiva e sonora che non accetta alcun compromesso. (altro…)
(Sepulchral Productions) I canadesi Trépas, sono del Quebec, pubblicano il secondo album dopo il precedente “L’Héritage du Monde” (QUI recensito) sempre per Sepulchral Productions del 2020. Il loro black metal dai toni spuntati e soprattutto atmospheric calzano con la scena di quella regione che in fatto di black (altro…)
(Season of Mist) Tamás Kátai, la mente dietro i mitici Thy Catafalque ama, dopotutto, provocare. Elettronica, ambient, black metal, death metal, avant garde, synth, jazz… non ci sono confini per questa entità superiore devota alla suprema arte della scultura del suono. Dopo i favolosi eccessi stilistici di “Vadak” (recensione qui), uscito esattamente due anni fa, ecco il misticismo estremo e devastante di questo superbo “Alföld”: (altro…)
(WormHoleDeath) Una realtà totalmente differente oggi quella dei The Way Of Purity rispetto all’album d’esordio “Crosscore” del 2010. Una metamorfosi di stile che ha cambiato ogni volta le carte in tavola quando la band ha pubblicato un album. Questa però è la parte immediatamente percepibile dei TWOP, cioè la musica, mentre il messaggio, la (altro…)
(Onism Productions / Void Wanderer Productions) Lo chiamano ‘psychotic black metal’, ma forse ha più senso chiamarlo black metal con una profonda tendenza avant-garde, in grado di uscire dagli schemi, dalle regole, da qualsivoglia prevedibilità… un po’ come fanno i colleghi DHG o Hail Spirit Noir. (altro…)
(Scarlet Records) Sette anni sono passati dall’album d’esordio “The Deadliest Scourge” QUI recensito e ci sono stati anche dei cambi di line up che hanno rivoltato la band come un calzino, eppure quella tendenza power-thrash metal dei greci non è stata affatto spodestata. Anzi, i The Silent Rage ancora oggi rievocano (altro…)
(Supernatural Cat Record) Urlo, degli italiani Ufomammut, esce dagli schemi e si inoltra nei territori misteriosi di The Mon. Elettronica. Acustica. Dimensioni oscure. Suoni ipnotici, vocals provocanti e ospiti quali Steve Von Till (Neurosis), Colin H. Van Eeckhout (Amenra), Sarah Pendleton (Subrosa, The Otolith) e David W. (White Hills). “Eye” è un percorso nel quale inoltrarsi, senza remore, senza timori. (altro…)
(Napalm Records) Secondo me il vero problema dei Thulcandra è l’etichetta che si trovano addosso… e non parlo di etichetta intesa come casa discografica, ma proprio di quella che poi impone la collocazione sullo scaffale. C’è chi li definisce black metal, ma allora diventa un black troppo soft o mancante di cattiveria… e c’è chi li colloca nel death, magari quello melodico Svedese… anche se la band di Steffen Kummerer (Obscura) è ben lontana da Stoccolma e dintorni, essendo geograficamente e stilisticamente ubicata molto più a sud, a Monaco di Baviera. (altro…)