TIDELESS – “Eye of Water”
(Chaos Records) È affascinante il doom che materializzano gli americani Tideless, misterioso ed ora anche decisamente sperimentale, innovativo, estremamente personale. (altro…)
(Chaos Records) È affascinante il doom che materializzano gli americani Tideless, misterioso ed ora anche decisamente sperimentale, innovativo, estremamente personale. (altro…)
(Dark Essence Records) Epico. Passionale. Subdolamente pregno di malvagità, ma anche ricco di sentimento, di energia e di immancabile tradizione, questo ottavo disco di Taake, l’entità personale dell’impegnatissimo Hoest! (altro…)
(Nuclear Blast Records) Apprezzo molto l’onestà artistica ed il rispetto verso i fans che Kelly Shaefer dimostra di avere, visto che avrebbe tranquillamente potuto fare uscire questo disco sotto il moniker Atheist, dato che i quattro quinti della line up dei Till The Dirt proviene dalla leggendaria band capostipite del technical death metal. (altro…)
(Steamhammer/SPV) Che cosa aspettarsi da un gruppo teutonico con ex membri di Gamma Ray ed Edguy? Il quarto disco in studio dei The Unity è power metal tedesco nell’accezione più classica del termine. Cori e coretti, chitarre rocciose, refrain da radio e voce strapulita. (altro…)
(Autoproduzione) Debutto eponimo per The Shredderz, quintetto proveniente, a loro dire, dal Metaverso, attraverso il quale coinvolgono i fans su decisioni importanti riguardo canzoni, merchandising e tutto ciò che ruota intorno alla band. (altro…)
(Massacre Records) Ci si perde delle divagazioni prog e rock di questa favolosa band americana, capace di esprimere arte con energia e stile, con eleganza e fantasia, offrendo brani lunghissimi ma anche incredibilmente brevi, un po’ riscrivendo le regole tipiche delle offerte discografiche. (altro…)
(Bindrune Recordings) Una strana sensazione di piacere mi pervade ascoltando “Cemetery Paths”, secondo album ad opera degli statunitensi The Glorious Dead. (altro…)
(autoproduzione) Yossi Sassi e la sua The Oriental Rock Orchestra sfornano un sublime lavoro di prog avviluppato da atmosfere esotiche di taglio mediorientale e specificamente di quella (altro…)
(Massacre Records) Una punk band totale quella dei The Idiots che con il nuovo album, il cui titolo in italiano è il ‘re degli idioti’, si lanciano nelle proprie arringhe contro soprusi, sfruttamento (altro…)
(Fireflash Records) Mi fa piacere constatare come in Inghilterra ci sia un rinnovato interesse verso l’heavy metal più classico, con giovani band pronte a raccogliere l’eredità dei grandi gruppi che hanno dato l’inizio a tutto il movimento di cui facciamo orgogliosamente parte. (altro…)
(Personal Records) Dai messicani The Pit non è permesso aspettarsi altro che black metal sudamericano, né più né meno. (altro…)
(Comatose Music) Si chiamano Tortured perché sono dei pazzi furiosi, degli stramaledetti macellai! Con elementi provenienti da altre band sparse in più nazioni, Tortured riversano sull’umanità una scarica di brutal death metal pesante e cinico, distruttivo e spietato. Frank Smith, batterista, lo spagnolo Oscar (altro…)
(Newdeal Music) Deliziosamente dark, decadenti, ma infinitamente eleganti, potenti, suggestivi: è il loro rock elettrico, quella derivazione più moderna della dark wave d’un tempo… un genere che vive nelle tenebre senza tuttavia voler tramontare mai. (altro…)
(Season of Mist) In un mondo che vuole essere buono, amorevole, in grado di accettare ogni cosa… aperto a tutto, iper tollerante e con una mentalità aperta, esistono ancora loschi figuri che sono legati a qualche forma di estremismo ortodosso, sia tematico che musicale; tra questi esseri -senza dubbio- troneggiano i norvegesi Tsjuder, devoti e fedeli al vero black nordico, sempre alimentati da odio e ferocia, contro ogni forma di religione organizzata che non appartenga al travolgente chaos infernale, con una impostazione visiva e sonora che non accetta alcun compromesso. (altro…)
(Sepulchral Productions) I canadesi Trépas, sono del Quebec, pubblicano il secondo album dopo il precedente “L’Héritage du Monde” (QUI recensito) sempre per Sepulchral Productions del 2020. Il loro black metal dai toni spuntati e soprattutto atmospheric calzano con la scena di quella regione che in fatto di black (altro…)
(Season of Mist) Tamás Kátai, la mente dietro i mitici Thy Catafalque ama, dopotutto, provocare. Elettronica, ambient, black metal, death metal, avant garde, synth, jazz… non ci sono confini per questa entità superiore devota alla suprema arte della scultura del suono. Dopo i favolosi eccessi stilistici di “Vadak” (recensione qui), uscito esattamente due anni fa, ecco il misticismo estremo e devastante di questo superbo “Alföld”: (altro…)
(WormHoleDeath) Una realtà totalmente differente oggi quella dei The Way Of Purity rispetto all’album d’esordio “Crosscore” del 2010. Una metamorfosi di stile che ha cambiato ogni volta le carte in tavola quando la band ha pubblicato un album. Questa però è la parte immediatamente percepibile dei TWOP, cioè la musica, mentre il messaggio, la (altro…)
(Onism Productions / Void Wanderer Productions) Lo chiamano ‘psychotic black metal’, ma forse ha più senso chiamarlo black metal con una profonda tendenza avant-garde, in grado di uscire dagli schemi, dalle regole, da qualsivoglia prevedibilità… un po’ come fanno i colleghi DHG o Hail Spirit Noir. (altro…)
(Scarlet Records) Sette anni sono passati dall’album d’esordio “The Deadliest Scourge” QUI recensito e ci sono stati anche dei cambi di line up che hanno rivoltato la band come un calzino, eppure quella tendenza power-thrash metal dei greci non è stata affatto spodestata. Anzi, i The Silent Rage ancora oggi rievocano (altro…)
(Supernatural Cat Record) Urlo, degli italiani Ufomammut, esce dagli schemi e si inoltra nei territori misteriosi di The Mon. Elettronica. Acustica. Dimensioni oscure. Suoni ipnotici, vocals provocanti e ospiti quali Steve Von Till (Neurosis), Colin H. Van Eeckhout (Amenra), Sarah Pendleton (Subrosa, The Otolith) e David W. (White Hills). “Eye” è un percorso nel quale inoltrarsi, senza remore, senza timori. (altro…)
(Napalm Records) Secondo me il vero problema dei Thulcandra è l’etichetta che si trovano addosso… e non parlo di etichetta intesa come casa discografica, ma proprio di quella che poi impone la collocazione sullo scaffale. C’è chi li definisce black metal, ma allora diventa un black troppo soft o mancante di cattiveria… e c’è chi li colloca nel death, magari quello melodico Svedese… anche se la band di Steffen Kummerer (Obscura) è ben lontana da Stoccolma e dintorni, essendo geograficamente e stilisticamente ubicata molto più a sud, a Monaco di Baviera. (altro…)
(Pelagic Records) Questa pubblicazione chiude la serie incentrata sulle ere geologiche che la band espressione di un prog-post rock di Berlino ha voluto mettere in musica. La storia geologica del nostro pianeta è stata costruita dai The Ocean attraverso album che hanno portato alla luce la qualità del collettivo – infatti la band si chiama The Ocean ma (altro…)
(Autoprodotto) Il secondo disco degli italiani è piuttosto peculiare per alcune ragione. Prima di tutto, il cantato in lingua madre, lingua comunque difficile da adattare al genere proposto. E quest’ultimo è la seconda peculiarità del gruppo: (altro…)
(Underground Symphony) Adorabile il nuovo album dei Tarchon Fist, band dell’Emilia Romagna che si è presentata al mondo dal primo album omonimo, del 2008, e fino a oggi combinando elementi heavy metal di estrazione NWOBHM, epic, con risvolti power metal e iniezioni di hard & heavy. La band è sempre stata questo e con “The Flame Still Burns” essa (altro…)
(Marshall Records) Eccoli Andy Cairns e Michael McKeegan, chitarra e voce il primo mentre l’altro e basso e cori, coadiuvati da poco più di venti anni dal batterista Neil Cooper. Therapy? Un trio che ha ancora qualcosa da dire, dopo i suoi celebri anni ’90. Il promo di “Hard Cold Fire” giunto in redazione mostra un mixaggio che non appare equilibrato: i suoni (altro…)
(Mighty Music) Negli ultimi due dischi, l’omonimo (recensione qui) e “Ritual” (qui), gli inglesi (beh, quasi inglesi visto che vocalist e axe man sono italiani!), c’era tanto heavy spolverato da componenti più moderne, forse, più pop, più appetibili, brani capaci di uscire dai rigidi binari del metal, andando oltre, viaggiando piacevolmente lontano. (altro…)
(The Sign Records) Selvaggi, sporchi, volgari, sfacciati, rumorosi… Esattamente quello del quale il rock ed il punk hanno bisogno! (altro…)
(Fireflash Records) Annunciato, atteso, evocato da un buon lavoro pubblicitario, “1901 | The First Mother” è in arrivo sul mercato e probabilmente non sfigurerà di fornte a lavori che portano avanti il discorso del metal estremo quanto elaborato. Dopo sedici anni e quattro album, la band emiliana si dimostra abile nel manipolare e suonare le (altro…)
(Magnetic Eye Records) Finalmente con i These Beasts abbiamo tra le mani qualcosa di realmente inedito… immaginatevi la sfrontatezza dei primi System Of a Down, unita ad un suono decisamente stoner. Come vi sembra? (altro…)
(Heavy Psych Sounds) Quarto album per gli americani The Golden Grass, probabilmente la loro migliore prova. Il disco risulta sin da subito ispirato, anche se non cambia la fonte di ispirazione, vale a dire il rock a cavallo tra gli anni ’60 e ’70, con gli Zeppelin a far da ombra su tutta la discografia degli americani. (altro…)
(Great Dane Records) Dietro al moniker Throne Of Flesh si celano musicisti di lunga esperienza nell’underground estremo tricolore; al basso troviamo infatti Giuseppe Tato Tatangelo, ‘lider maximo’ degli Zora e bassista, tra gli altri, di Glacial Fear, Antiphatic ed una sfilza di altre band con cui ha collaborato o collabora attualmente. (altro…)
(Atomic Fire Records) Dall’EP “Drive” (qui) con la nuova etichetta, ecco che i finlandesi 69 Eyes mettono insieme un nuovo album il quale, come prevedibile… è una dannata bomba! Non bastava il pacchetto di singoli pazzeschi di “Drive”, ovvero la stessa title track, l’irresistibile “California” o la diabolica “Call Me Snake”… ora l’album -oltre a contenere quei tre pezzi- aggiunge la nuova title track, ovvero un brano diabolicamente seducente, oscuramente decadente e romantico; ma non basta: (altro…)
(Art Of Melody Music / Burning Minds Music Group) La Art of Melody non se li fa mai scappare. Sono artisti con quell’impostazione nostalgica anni ’80? Abbracciano l’AOR o il West Coast? Allora finiscono tutti nel roster di questa instancabile etichetta italiana, capace di proporre con impeto e passione tantissimi artisti identificativi, un po’ iconici, sicuramente imperdibili per gli amanti di queste sonorità. (altro…)
(Osmose Productions) The Evil ovvero ‘il male’, raffigurato con un’iconografia arcaica sulla copertina di “Seven Acts To Apocalypse”, è uno scorcio ipotetico dell’inferno. “Seven Acts To Apocalypse” è aperto dalla sabbathiana e mortifera “Envy”, la quale segna da subito le caratteristiche sia (altro…)
(Chaos Records) Il plotone trevigiano votato al black metal che prende nome da un termine greco traducibile come ‘sacrificio rituale’, ritorna con un album che celebra il genere musicale secondo i fasti degli anni ’90. Sound oscuro, molto, con accenni di stile e strutturali in stile Darkthrone e Mayhem, “Islands in Cosmic Darkness” è una dimensione nella (altro…)