VAN CANTO – “Trust in Rust”
(Napalm Records) Sarò onesto: non avrei mai creduto che i Van Canto potessero fare tanta strada. La mia feroce critica di “Dawn of the Brave” per molti elementi è ancora valida, ma non si può fare finta che una band che sforna sette full-length in dodici anni (altro…)
(Ultraje Records) Folk/pagan metal come se piovesse, nel quarto album dei portoghesi Gwydion: da qualche parte ho ancora il secondo, “Horn Triskelion”, che ricordo come ispirato e compatto. Vediamo allora come suona questo “Thirteen”.
(Decca Records) Gradita sorpresa, i francesi Skáld: con un ep di soli tre brani e neanche dieci minuti totali impressionano con il loro folk/ambient metal, da situare forse da qualche parte fra i Wardruna e gli Era. Naturalmente i transalpini,
(AFM) L’uscita di un nuovo disco degli U.D.O. è sempre un piccolo evento per i defenders: l’inossidabile Dirkschneider ha chiaramente dimostrato, negli ultimi anni, di essere ancora in grado di calare mazzate vincenti, anche se “
(SPV/Steamhammer) Dopo il box “
(AFM) “
(Inverse Records) Del precedente disco dei Dyecrest, “This is my World”, ricordo anzitutto la copertina, che ha qualche rimando con quella dell’attuale e terzo platter “Are you not entertained?”.
(Militia Guard) La discutibile moda delle ‘tour edition’ ha raggiunto anche i Saxon, che rimettono sul mercato il loro 22° album “
(Shadow Kingdom) Uscito originariamente nel 1987, “The Avatar” è il primo e unico prodotto discografico degli Angel of Mercy, band di Las Vegas che, nel corso degli anni, ha raggiunto uno status cult che molti ritengono immeritato:
(SPV/Steamhammer) Ancora una uscita per i Night Demon, dopo che nel 2017 l’ultimo album “Darkess remains” è stato pubblicato due volte, in
(Nuclear Blast Records) Parliamo di numeri. 35 anni di attività. Album numero 20 con ben 25 canzoni. A 54 anni compiuti la biondissima metal queen rifiuta il riposo e non solo pubblica un disco, ma -per la prima volta- un doppio album! Un doppio che celebra il metallo, esalta
(Autoproduzione) Band di punta della scena power polacca, gli Exlibris si dedicano per il loro quarto album a temi fantascientifici: “Innertia” si compone di dieci brani e una intro per circa 50’ di musica. La cristallina “Harmony of the Spheres”
(Sliptrick Records) Ormai una decina di anni fa mi trovai casualmente fra le mani il debut degli Hantaoma, band occitana che mescolava in modo incredibile death e folk caratteristico delle proprie zone. Ritrovo le stesse, bellissime atmosfere nel secondo album dei torinesi Lou Quinse
(Metal Nation) Gli irlandesi Stormzone pubblicano con questo “Lucifer’s Factory” il loro sesto album: sono passati tre anni dal buon “
(Pure Steel) I Necrytis sono la nuova creatura di Toby Knapp, che qualcuno potrebbe ricordare negli Onward
(Dying Victims) A ben cinque anni da “
(Hellbones Records) Da Matera, la prolifica one-man viking metal band Bloodshed Walhalla rilascia il proprio quarto full-length di inediti: dopo “
(Battlegod Productions) Dall’estremo nord della Norvegia arriva il secondo album dei Tomorrow’s Outlook (il primo, a giudizio di chi scrive non eccelso, è recensito
(Iron Shield) Il terzo album dei tedeschi Blackslash recupera due pezzi già contenuti nel
(Scarlet Records) Dopo “
(Massacre Records) Si accasano addirittura presso la Massacre i francesi Elvenstorm, band heavy/power metal fracassona e roboante, dedita a quello stile cui i defenders raramente dicono di no. I risultati di questo terzo disco sono certamente superiori
(Napalm Records) Ad alcuni continua a risultare inspiegabile il successo planetario dei Powerwolf: assieme a band come Sabaton o Alestorm, i tedeschi hanno preso un sotto-sotto-genere dell’heavy/power metal e ne hanno fatto la loro monotematica bandiera,
(Black Lodge) Secondo album per Eleine, band gothic metal sorta attorno alla tatuatissima modella svedese Madeleine Liljestam: della partita sono anche due membri degli Edge of a Circle. La scaletta presenta dieci brani e un brevissimo intermezzo.
(Autoproduzione) Dopo “
(Pure Steel) I guerrieri di cui si discute in questa recensione non sono davvero spartani, ma inglesi: furono in attività nella prima metà degli anni ’80 pubblicando due album, e sono ritornati sulle scene all’inizio di questa decade.
(EarMusic) Dopo l’uscita dai Nightwish, Tarja Turunen si è lanciata in una multiforme e indovinata carriera solista, che ha visto la composizione di dischi natalizi
(Autoproduzione) In attesa del nuovo album “Ragnarok”, in uscita a fine Luglio, i Bloodshed Walhalla (cioè il viking metaller lucano Drakhen, la cui ultima prova aveva il nome di “
(Napalm Records) Con un ulteriore cambio di vocalist, il settimo (in una carriera comunque ventennale), i Visions of Atlantis inseriscono in formazione la splendida Clémentine Delauney e, dopo un silenzio quinquennale rotto solo dall’EP
(Dissonance Productions) La definizione (autoapplicata) di ‘melodic metal’ per la musica degli inglesi Primitai è decisamente fuorviante, almeno se, come me, quando la sentite pensate subito a un sound scandinavo: gli albionici,
(No Remorse Recors) A seguito della consueta messe di prodotti minori, i canadesi Manacle stampano un debut (non lo classificano infatti come un EP) di soli 28 minuti pieno di buoni spunti, fatto per piacere agli appassionati delle sonorità classiche americane.
(Sliptrick Records) Il trio milanese Gunjack, composto da musicisti d’esperienza che si celano sotto pseudonimi, esordisce sul mercato con questo “Totally Insane”, dieci brani più outro per poco più di 35 minuti di musica.
(Autoproduzione) Dietro questo monicker si nasconde un polistrumentista svedese che ha scelto come nickname ‘Telum ignotum’ (cioè, secondo le mie conoscenze di latino, ‘lancia/freccia sconosciuta’): si presenta (si fa per dire) al mondo del metal con cinque
(Massacre Records) Non ho ascoltato, ma mi procurerò sicuramente, il primo album degli occult metallers inglesi The heretic Order, che divertono e si divertono con un disco diviso fra antico e moderno, fra un approccio seventies e sonorità più attuali ma mai invadenti
(Massacre Records) Il direttore Alberto Vitale ha recensito il precedente disco dei symponic/gothic metallers Aeternitas, “
(Napalm Records) Sono passati sette anni dall’ultimo album dei Midnattsol, il non eccezionale “The Metamorphosis Melody”: i nostri si ripresentano con un nuovo guitarist, ma soprattutto con l’ingresso in formazione di una seconda cantante,