TRAGACANTH – “The Journey Of A Man”
(Pest Records) A tre anni di distanza dal precedente “Anthology Of The East”, si ripresentano sulle scene gli olandesi Tragacanth con la seconda prova in studio sotto l’egida dell’etichetta rumena Pest Records. Se nell’album di debutto ad (altro…)
(Autoproduzione) Noto con piacere che la scena black metal americana sta ultimamente crescendo, sia in fatto di qualità che di personalità della proposta. Se anni fa sembrava emulare la scena scandinava, negli ultimi anni le band statunitensi hanno imparato a
(Osmose Productions) Sette anni son passati dal precedente “Apocalypse in Your Heart”, sette anni di evidente mutamento che trasparirebbe subito se qualcuno mettesse a confronto i due lavori. Perché il precedente cd era death, era black, era diretto, tracce
(Nuclear Blast) Settimo album per i losangelini Terror, che si presentano più incazzati che mai con tredici pezzi grondanti attitudine hardcore, furia thrash metal ed un sound annichilente per potenza e pesantezza. L’opener “This World Never Wanted Me” apre
(Agoge Records) Un romanticismo oscuro, una delicatezza malinconica. Il sapore del sangue che sorprendentemente si rivela dolce, invitante, inebriante. Un dark rock dalla deliziosa impostazione gotica, con una visione moderna la quale rimescola ed esalta sonorità dark
(Noise Appeal Records) C’è qualcosa di più oscuro del blues? Si, c’è. E si chiama The Ghost and the Machine. Sorprendentemente dai territori teutonici, questa band (di origine austro-tedesca) fa base a Vienna ed è una rivelazione stilistica, un rivelazione
(Steamhammer/SPV) Dopo il buon
(Eisenwald) Ammetto che adoro gli olandesi Fluisteraars. Il loro ultimo EP “Gelderland” (
(Indie Recordings) Gli inglesi The Osiris Club confermano la loro essenza sballata e fantasticante. Non solo sono strani musicalmente, ma a pochi mesi dal secondo album “The Wine-Dark Sea” (
(Svart Record) Sono finalndesi, sono in sei, quattro (a volte cinque) di loro suonano la chitarra. Sono la versione sconvolta della versione punk/kraut della versione elettronica dei Circle (ad esempio quelli di “Six Day Run”). Sono brillanti, scintillanti,
(Prophecy Productions) Noto anche come il coro vocale femminile della televisione di stato bulgara, The Mystery Of The Bulgarian
(Assurd Records e altre) Una sorta di pestaggio da parte del caos quello del trio veneto. Le andature di riff e ritmi a tratti anche le
(Inverse Records) Sesto album per la complessa e stravagante band australiana. Album lungo (un’ora ed un quarto!), contorto, intenso e dannatamente oscuro… ma coinvolgente ed entusiasmante. Sembra quasi impossibile che i The Eternal
(Indie Recordings) Desidero chiarire sin dal principio che a me personalmente che questo “Sum Of Forces” piace parecchio. Adoro infatti queste sonorità totalmente debitrici al Bay Area sound. Tra i solchi di questo secondo album, i
(Season of Mist) Provenienti dal Missouri, questa combriccola di musicisti che si fa chiamare The Lion’s Dauhgter, pesca l’ispirazione per il proprio metal da più fonti, affiancandovi
(Svart Records) Dopo cinque anni dal precedente “Manhole”, esce il secondo album per Throat. Attiva dal 2009, la formazione finlandese ha giù una nutrita discografia, tra demo, EP e split, mentre non si può dire che sia prolifica nel pubblicare full length.
(Iron, Blood & Death Corp.) Il poliedrico musicista Rogga Johansson, cuore e mente dietro al progetto Those Who Bring The Torture, torna a far parlare di sé con la pubblicazione del sesto album
(Seance Records) Negli split non bisogna far altro che accettare quello che arriva all’orecchio, cercando di carpire il più possibile di una realtà musicale partendo da un unico brano. Gli austriaci The Negative Bias aprono le danze con un brano
(Seance Records) Da qualche anno a questa parte, l’Australia si sta dimostrando una nazione in prima linea in ambito metal estremo. È dalla terra dei canguri che provengono le formazioni più marce, grezze e deliziosamente old school. Ed è
(Battlegod Productions) Dall’estremo nord della Norvegia arriva il secondo album dei Tomorrow’s Outlook (il primo, a giudizio di chi scrive non eccelso, è recensito
(Dissonance) La Dissonance si è lanciata da diverso tempo in un’ampia opera di ristampe, spesso con cofanetti affatto lussuosi o dal confezionamento esclusivo, al contrario
(Pavement Ent.) La title track è uno street rock svelto, trascinante. Chitarre chiare e riff con argento vivo, alimentati da un basso alquanto vispo. La canzone apre l’album e precede
(Werewolf Records/Hells Headbangers) Band black metal e dark metal (rispettivamente) che si uniscono per dar vita ad un intenso split puramente orientato all’ambient basato su sintetizzatori. Due brani di oltre venti minuti,
(Hells Headbangers) Uscita discografica secondo copione per questa splendida etichetta. Il gruppo in questione è al debutto per modo di dire, visto che bazzica il sottosuolo del Nuovo Continente da ormai tre lustri. In realtà poco è invariato
(EarMusic) Dopo l’uscita dai Nightwish, Tarja Turunen si è lanciata in una multiforme e indovinata carriera solista, che ha visto la composizione di dischi natalizi
(Volcano Records) I Sunburst sono l’esempio di come si possa omaggiare i Dream Theater stando sul leggero. Indubbiamente le linee vocali e il tono stesso della voce ricordano LaBrie, ma di certo le strutture canzoni proposte non vogliono
(Nuclear Blast Records) Debutto per The Spirit, quartetto tedesco formatosi nel 2015 e, bruciando le tappe, già sotto l’ala protettrice della Nuclear Blast. La proposta della band è un death/black di matrice scandinava palesemente debitrice al sound dei
(Massacre Records) Non ho ascoltato, ma mi procurerò sicuramente, il primo album degli occult metallers inglesi The heretic Order, che divertono e si divertono con un disco diviso fra antico e moderno, fra un approccio seventies e sonorità più attuali ma mai invadenti
(Endless Winter / Black Bow Records) Blackned doom? È forse questa la definizione più corretta per il sudicio e malvagio sound degli italiani Throne. Dopo il debutto del 2012, “Avoid the Light” (
(No Remorse Records) L’infinita storia si ripete: i britannici Traitors Gate fanno uscire un EP nel 1985, quindi scompaiono. Il loro unico prodotto discografico diventa un pezzo ricercato; poi il mercato esplode, i comeback sono all’ordine del giorno,
(Nuclear Blast Records) Non conosce riposo questo supergruppo svedese! Dopo “Amber Galactic” dell’anno scorso (
(Osmose Productions) “Il miglior modo per descrivere questa musica è ‘il sound dell’apocalisse’”, lo scrive la Osmose e probabilmente i brasiliani The Evil ben si prestano a questa definizione.
(Dissonance Productions) Del debutto degli inglesi Toledo Steel si può capire tutto da monicker, copertina e foto promozionali: siamo in presenza di una band che guarda nostalgicamente agli eighties e presenta il proprio tributo alle sonorità classiche.
(Sounds Of Subterrania) Secondo album per The Courettes, duo danese-brasiliano autore tre anni or sono del debutto “Here Are The Courettes” (ma che fantasia!). La proposta rimane piuttosto invariata: garage rock caratterizzato da
(Pure Steel) Gli storici us metallers Thrust sono autori del classico “Fist held high”, del 1984 (onestamente chi scrive lo ritiene un tantino sopravvalutato, ma questo è un altro discorso); tre anni fa, il disco è stato ripubblicato in una ‘anniversary edition’