SLOW – “IV – Mythologiæ” (Reissue/Remaster)
(code666) Il quarto album di Déhà e Lore, conosciuti appunto come SLOW, viene nuovamente registrato, missato e infine rimasterizzato, con l’aggiunta di una bonus track (altro…)
(code666) Il quarto album di Déhà e Lore, conosciuti appunto come SLOW, viene nuovamente registrato, missato e infine rimasterizzato, con l’aggiunta di una bonus track (altro…)
(AOP Records) Nuovi due brani per gli svedesi Spiral Skies, i quali hanno debuttato l’anno corso con l’ottimo “Blues For A Dying Planet” (recensione qui). Paradossalmente quel ‘blues’ che emerge nel titolo dell’album si riversa pesantemente in questo nuovo “Cult”. (altro…)
(Svart Records) I The Sabbathian debuttarono nel 2014 con un EP intitolato “Ritual Rites” (recensione qui). Si tratta del progetto di Chad Davis degli Hour of 13 e Anette Uvaas Gulbrandsen (Nàttsòl, Mäctätus, Leave’s Eyes) il quale, dopo cinque anni, finalmente arriva al debutto su lunga (altro…)
(Autoprodotto/Blood Fire Death) Gli Stained Blood sono un gruppo spagnolo che mi ha dato un po’ di difficoltà nell’essere recensito. Perché se da un lato vi ho riconosciuto sin da subito un indubbio valore come combo facente parte della musica estrema, (altro…)
(Signal Rex) La presente uscita non è altro che una raccolta, ben ripulita, degli unici due demo finora prodotti dal gruppo finlandese. Non è musica facile quella proposta, dalle spettrali e astrali intro e outro alle grezze canzoni prodotte con ferocia e rabbia. Il suono (altro…)
(This Is Core) Abili gli Stonewood a presentare il proprio stoner, suonandolo con riflessi grunge, hard rock e seventies, componenti affatto estranee o nuove al genere. Dunque è il modo chiaro e limpido in cui i Stonewood suonano a ben impressionare. La produzione (altro…)
(Dark Essence Records) Il doom female fronted è un mondo particolare. Altre realtà come i Witch Mountain, i Green Meteor, i Seremonia, ma anche gli High Fighter o i Sabbath Assembly riescono a dare risalto a questa essenza sempre a cavallo tra la delicatezza femminile e la misteriosa dimensione (altro…)
(Signal Rex) Pur esistendo di fatto dal 2012, il gruppo qui recensito approda nel mondo delle pubblicazioni ufficiali, rimettendo mano ad un progetto uscito digitalmente nel 2017 e che qui assume la dovuta dignità sonora. “Valtakunta” si compone di quattro (altro…)
(Funere/Weird Truth Productions) Quattro tracce, quaranta minuti di musica… Indovinate che genere propone questo progetto! Il doom funereo , se fatto bene, è davvero una brutta bestia e può buttarti giù come poche altre cose nella vita, ti fa star (altro…)
(Iron Shield) Che piacere ritrovare gli Steel Raiser! Dopo “Unstoppable”, di ben quattro anni fa, i catanesi tornano con un altro disco di inossidabile heavy metal old school. (altro…)
(Grimm Distribution/Death Portal) Interessante split per far conoscere un paio di realtà del panorama black sotterraneo… I russi Abigorum sono il prototipo del gruppo black underground. Non hanno mai pubblicato nulla se non demo, raccolte e split eppure sono in (altro…)
(Metal Blade Records) Colorita formazione che riunisce elementi ubicati in due versanti dell’Oceano Pacifico. Loro sono Mem V. Stein di Exumer e Tatsu Mikami dei Church of Misery, americano il primo e giapponese il secondo. (altro…)
(ROAR – Rock of Angels Records) Con la produzione delle vocals da parte di Ralph Scheepers, che partecipa pure come guest a un brano, gli heavy/power metallers tedeschi Steel engraved danno alle stampe il loro terzo album a quasi sette anni da quello che l’ha preceduto, “On high Wings we fly”. (altro…)
(Autoproduzione) Disco strano, questo dei Serpents Kiss: si porta dietro un’aura ‘artigianale’, per così dire. Produzione e struttura sembrano venire da un passato abbastanza remoto, e infatti leggo che la band è attiva a singhiozzo fin dal 2000, (altro…)
(Black Widow Records) Inquietante. Saranno le tematiche trattate, l’ispirazione al romanzo “Lo Zero Incantatore” di Cristian Raimondi. Saranno le ambientazioni dark prog che si alternano ad un funk con deviazioni blues. Sarà il cantato apparentemente (altro…)
(Inside Out Music) Venticinquesimo album in studio. Il proprio passato nei Genesis, le tantissime collaborazioni. A 69 anni questo musicista è ancora tale. Un nuovo album di un’icona del (altro…)
(Masd Records) Non se ne stanno certo con le mani in mano i Sinatras. La prolificità della band vicentina è impressionante, riuscendo a mantenere la qualità del songwriting piuttosto elevata. La prima cosa che risalta di questo nuovo EP è la (altro…)
(Silver Lining Music) Continua il percorso artistico ed emozionale degli Soen, ormai giunti al quarto album. La band di Martin Lopez (ex Opeth ed Amon Amarth) ormai non conosce confini stilistici e regala intense emozioni musicali, melodiche e sentimentali. Ci (altro…)
(Ghost Label Record) Una casa discografica piuttosto variopinta, grazie ad un roster di musicisti che spaziano dall’alternative rock fino al thrash e oltre. Eppure la Ghost Label fino ad ora non aveva forse (altro…)
(Avantgarde Music) Un magnifico ritorno quello di Saor, progetto nato dalla mente del fondatore Andy Marshall, unico membro ufficiale ed aiutato da alcuni session men. Una mente geniale, che ha (altro…)
(Wormholedeath) Sarà che sono un purista dei generi, ma certe uscite discografiche proprio non le capisco. E non parlo solo di livello musicale, mi riferisco anche ai particolari… Prendiamo per esempio (altro…)
(High Roller) Dalla Svezia i Source debuttano con la ristampa del loro demo, che la High Roller trasforma in un EP 12’’; mastermind della band è Richard Lagergren, che qualcuno ricorderà per la sua permanenza nei Portrait, (altro…)
(Nuclear Blast) I Soilwork sono cambiati e già da qualche anno, del resto Björn “Speed” Strid e gli altri non hanno più venti anni. Una solida discografia, progetti paralleli sviluppati nel tempo, il successo, hanno (altro…)
(Artoffact) Continua il percorso dei canadesi Seer, che con questa release celebrano la sesta tappa… teoricamente. Sesta tappa teorica in quanto la discografia della band è strana: i volumi 1 e 2 sono usciti singolarmente come EP e successivamente raggruppati (altro…)
(Fastball Music) Immaginate la NWOBHM, mista al power rock e all’attitudine tedesca di rendere l’heavy epico. Avrete, sommando ogni fattore, la cifra stilistica dell’esordio dei Syrence (altro…)
(Joe Black Prod.) L’opener “Off the Record” ci mette di fronte a un alternative rock-pop abbastanza agile, vagamente collocabile nei paraggi dei Nickelback. La seguente “The Gardener of Eden” mette (altro…)
(Pride & Joy Music) MetalHead ha un lungo e articolato rapporto con i Secret Rule: nei nostri archivi troverete infatti recensita tutta la discografia della band romana, dal debut “Transposed Emotions” al secondo disco “Machination”, fino al (relativamente) recente “The Key to the World”. (altro…)
(W.T.C.Productions) Questa atroce oscurità cala dalla Finlandia in occasione del quinto album in studio. Per Shatraug, chitarrista che regna negli Horna, e per tutti gli altri della band, “Unbound” è la prova (altro…)
(Alcyone Records) Si danno molto da fare, i Serpent Lord: questi ragazzi ellenici all’esordio curano molto immagine e sito, e il loro occult heavy metal si fa sufficientemente godere nella sua ricerca di un risultato innovativo che sia comunque ortodosso e rispettoso dei grandi nomi del passato. (altro…)
(Nordvis) Gli svedesi Saiva si sono affermati con il favoloso “Markerna Bortom” (recensione qui) dell’anno scorso, preceduto dal validissimo split con i Grift (“Skarprättaren & Sjiedvárre”, recensione qui). Ma agli inizi, nel momento del debutto, la band pubblicò “Finnmarkens Folk”, un EP pubblicato in serie limitata (altro…)
(Century Media) Disco coinvolgente, emozionale, avvolgente. Il settimo album dei finlandesi Swallow the Sun è pura poesia, puro sogno. Quel cantato feroce, che assomiglia alla voce harsh degli italiani In Tormentata Quiete specie quando si affianca alla voce femminile, riesce ad (altro…)
(Volcano Records) Ad un decennio dalla fuoriuscita dagli Hardcore Superstar, con alti e bassi di carriera, il chitarrista Thomas Silver debutta come solista. È una specie di nuovo inizio, dopo la gloria e la fama raggiunte con la band con la quale ha girato il mondo: quindi (altro…)
(Century Media) Appaiono meno cinici che in passato i Sick Of It All in questo nuovo album, ma non certamente spenti o fuori dall’autentico registro dell’hardcore. Anzi, ascolto dopo ascolto i SOIA entrano nella testa e “Wake the Sleeping Dragon!” (altro…)