ANNIHILATED – “XIII Steps To Ruination”
(Unique Leader) Dando un’occhiata alle note biografiche in mio possesso, questi Annihilated non sono certo dei musicisti di primo pelo. Nella band troviamo, infatti, elementi di gruppi come Abysmal Dawn, Grotesque, Excretion e Arkaik. Questo mi lascia un po’ l’amaro in bocca, perché, considerando la caratura tecnica (altro…)
(Metal on Metal) Otto anni di attività e otto compilation che presentano il meglio delle band che ha sotto contratto: la Metal on Metal Records ci invia questa valida raccolta a testimonianza della sua ottima capacità di movimento sul mercato dei generi ‘classici’. Ad aprire la compilation, “Mind Torture” dei Dark Quarterer:
(Spectastral Records) I bulgari Pantommind hanno alle spalle una storia importante, che inizia a metà anni ’90: da allora, compreso questo “Searching for Eternity”, hanno dato alle stampe tre demo e tre full-“length”. Il loro è un progressive solido ma comunque melodico: lo dimostra subito l’opener “Not for me”,
(Iron Bonehead/Impious Desecration) Split bestiale, pestilenziale, oscuro e trasudante fluidi infetti e malvagi. Le due band brettoni sono puro cataclisma e in questo mini LP si contendono un lato ciascuna proponendo due pezzi esclusivi concepiti per torturare e trucidare. I due pezzi dei Cadaveric Fumes sono
(Vic Records) Gradevole prog metal (a tratti anche prog rock) per l’ep d’esordio degli olandesi Emerged, band in attività dal 2009; questo cd è già uscito autoprodotto l’anno scorso, ma solo oggi viene riproposto dalla Vic Records. Mentre “Dark Corner of my Mind” veleggia fra prog e post rock,
(Dying Victims) Mi chiedo: c’è un limite anche al coefficiente underground che un disco può avere? Prendiamo gli svedesi Witch Blade. Un demo stampato solo su cassetta e in pochissime copie. Un 7’’. Poi il ‘full “length”’: 26 minuti e trenta secondi, otto brani
(SPV) Quando esce il nuovo album della tua band preferita sei sempre in fibrillazione: riusciranno i tuoi eroi a stupirti e coinvolgerti come in passato? I Virgin Steele vengono da un silenzio discografico di circa cinque anni, e “Black Light Bacchanalia” aveva lasciato la stragrande maggioranza dei fan (sì, anche me) abbastanza (se non del tutto) insoddisfatti.
(Gaphals) Tra tutti i sottogeneri della musica chiamata “estrema”, forse lo stoner è la vera bestia nera. Tanto semplice da suonare ed eseguire quanto difficile da comporre. Si perché signori, la matematica è tutto fuorché un’opinione. E minori sono le tonalità e i suoni
(This Is Core) Ruvide note da Pavia. Non dal Nevada o dalla California, anche se il sound dei Di’Aul potrebbe dare questa impressione. La causa è un insieme sonoro macchiato di groove, impostato con dettami stoner, ma non da meno da un atteggiamento metal generalmente duro, massiccio.
(High Roller) Ai giovanissimi tedeschi Blizzen è bastato un demo per attirare l’attenzione della High Roller Records: ecco così che il loro debut sulla scena musicale è un ep che esce, oltre che su cd, in 500 copie di beneamato vinile. Che i nostri suonino heavy/speed anni ’80, sulla scia di Enforcer,
(Metal Scrap) I greci Sunlight si collocano in quella regione di confine fra hard rock patinato e power metal non troppo aggressivo: un territorio in passato frequentato soprattutto da formazioni scandinave, che i nostri affrontano con un buon piglio e una manciata di brani orecchiabili e gradevoli. 
(Nuclear Blast) Cinematic metal all’ennesima potenza: solo così si può descrivere “Prometheus”, la nuova fatica di Luca Turilli, il secondo disco dei ‘suoi’ Rhapsody. Le intuizioni di “Ascending to Infinity” (recensito
(autoproduzione) Un rombo di tuono in una giornata calda e soleggiata. Pioggia, grandine, temperatura che scende vertiginosamente. Questa è la sensazione che ho percepito ascoltando questo EP, debutto di Mother Augusta, one man band di Parma nata solo l’anno scorso. Di solito i primi lavori di
(Mighty Music) Molto complesso. Un album molto complesso. Profondo, intenso, contorto e per nulla banale. È questo il secondo lavoro dei danesi Black Book Lodge che con il precedente “Tûndra” avevano attirato un’ottima attenzione da parte di pubblico e critica (compreso chi vi scrive!). Un secondo lavoro che
(Ulterium Records) Ecco riapparire sul mercato i Signum Regis, power metal band slovacca di ispirazione cristiana. Il loro debut (dell’ormai lontano 2008) non mi dispiacque affatto, e la formazione si conferma con questo ep di sei pezzi, nel complesso la quarta uscita discografica del combo.
(Autoproduzione) Gli esordi degli hard rockers Finlandesi Stud risalgono al 1986, anno in cui alcuni musicisti provenienti da diverse band decidono di mettere in piedi un progetto orientato verso sonorità più pesanti rispetto ai gruppi di provenienza. Dopo aver pubblicato un singolo, la band cambia
(Areasonica Records) “Gli italiani del rock ‘n roll”, si son fatti chiamare così gli Amore durante la promozione del precedente album omonimo, si ripresentano con il loro circo di riff e di doppi sensi nei testi, tutti ovviamente riferiti al sesso. Melodie accattivanti impiantate in un hard
(Iron Bonehead) Tre tracce in cinque anni non sono certo segno di prolificità, ma a questo sono giunti gli americani Spite. Il loro è un black furente e oltranzista, che ricorda molto da vicino i primissimi Watain nelle liriche e nei suoni. L’impianto ritmico martella che è un piacere, il cantato è quanto di più consono si possa trovare per il genere proposto. Purtroppo due
(The Spew Records – a division of Punishment 18) Terzo album per i Lombardi Warmblood, attivi dal 2002, ma in giro dal 1997 con il monicker Lato Oscuro. Rispetto al death metal melodico influenzato dagli Arch Enemy proposto in precedenza, la band ha sterzato verso sonorità Americane, ottenendo così un mix
(Autoproduzione) Ha un certo fascino questo demo degli statunitensi Order Of Thelema che già dal nome nel segno di Aleister Crowley, indica una direzione occulta del metal dai toni doom e black di cui gli OOT si fanno carico. Viene subito in risalto il tocco della tastiera, in
(Autoproduzione) Gli Shrine of the Serpent sono un trio di Portland che si affaccia sul mercato con un ep: 3 brani e quasi mezzora di durata. “Nine Gates of Shadow” è esattamente al confine fra il doom/death (per l’approccio vocale e l’andamento generale del brano) e lo stoner (per i suoni di chitarra). Monolitica (forse fin troppo!) “King in Red”, mentre “Gods of Blight”, che è il pezzo più lungo (quasi dodici minuti),
(Coroner Rec.) Impressionante potenza del suono dei tre giapponesi Gyze, al secondo album e di nuovo per l’italiana Coroner. Potenza assoluta, impatto fragoroso e immenso. “Black Bride” presenta musica che corre inesorabile, intarsiata da tocchi di un epic/power metal che si infondono in questo melodic
(Sepulchral Productions) Immaginate di recarvi nei margini di una foresta ancestrale. Immaginate di bendarvi con un vello di seta nero e correre a perdifiato per il bosco, con tutta la foga che potete avere. Come se foste inseguiti da una legione di cani rabbiosi. Probabilmente
(Emanations/Les Acteurs Del’ombre) Il Black francese è nero, è incontaminato, sicuramente è violento. I Lifestream incarnano alla perfezione lo stereotipo della black metal band francese. Non cercano di stupire con novità o personalismi. Vogliono solo aprire per
(Metal Scrap) Dalla fredda Lettonia, i Varang Nord esordiscono con un ep di sei pezzi di fierissimo pagan metal. “Wild Hunt” è abbastanza alla Fintroll, ma è sostenuta da un riff portante che è praticamente Judas Priest! Ottimo inizio per quel che mi riguarda.
(W.T.C.Productions) Come dichiarato in una intervista per
(Century Media) I Tesseract sono uno dei gruppi prog più discussi degli ultimi anni. Con all’attivo solo due album (Ma che album!) i nostri pubblicano un live che segna anche il ritorno sulle scene del primo cantante. Registrato lo scorso autunno, il platter mostra una
(Ulterium Records) Dalla Slovacchia i Within Silence ci offrono il più classico symphonic power metal che si possa immaginare: ancora una volta le scene giovani (soprattutto dell’Est) dimostrano di mantenere una purezza che difficilmente si troverebbe altrove in Europa,
(Inverse Records) So che generalmente sono critico con il gothic metal, specialmente con quello più radiofonico e patinato… ma onestamente mi sembra che il genere sia proprio in crisi, molto più del ‘mio’ power o del thrash. I tedeschi Child of Caesar
(Nuclear War Now! Productions) Sound estremo. Sound death/black in favolosa chiave doom. È quasi difficile capire se questi polacchi debuttanti facciano del doom estremo o del black pesantissimo! Ma i tre quarti d’ora proposti non offrono
(Autoproduzione) Quello che ovvio e scontato di “It Begins at Birth” è che suoni come una vecchia release di Entombed e Grave, ma ciò che stupisce è quanto fresco e ben suonato sia il deatrh metal che contiene. Ascoltando i quattro viene il dubbio che siano
(Inner Wound) Non è certo la prima volta che attorno a una bella fanciulla dalla bella voce qualcuno abbia l’idea di costruire un album metal (o quasi)… ricordo ancora con simpatia i pioneristici tentativi di Helena Iren Michaelsen, e non troppo tempo fa mi sono occupato dell’australiana Darkyra Black (
(Trascending Obscurity India) La Trascending Obscurity India pubblica questo split di due band death/doom: è significativo notare che i Dormant Inferno provengono dall’India e i Dionysus dal Pakistan, due nazioni, come è noto, divise da motivazioni culturali e religiose molto forti.
(FDA-Rekotz) Tornano, a distanza dall’ottimo debutto “My Empire” i Tedeschi Deserted Fear. Se il primo album aveva entusiasmato pubblico ed addetti ai lavori, questo “Kingdom Of Worms” conferma solo parzialmente le potenzialità espresse nel lavoro precedente. I brani sono ben eseguiti, brutali al punto