CHURCH OF DISGUST – “Unworldly Summoning”
(Memento Mori) Dustin James (voce e chitarra) e Joshua Bokemeyer (batteria) sbucano dal Texas con il debut album “Unworldly Summoning”. I due deathers sprigionano un sound virulento, aggressivo, appestato di morte. Dustin canta come se provenisse dall’oltretomba, mentre il resto degli strumenti hanno una chiarezza maggiore nel comunicare ciò che suonano, pur risultando (altro…)
(Videoradio) Nasce a Matera nel 1977, a otto anni si approccia alla chitarra e poi cresce e diventa Bruno Cavicchini. L’unico, il vero. Il chitarrista. Colui che nella sua abilità fonde la lezione melodica e tecnica di Jimmy Page “Floating Moons”, Jeff Beck (“Duckman”), Ritchie Blackmore (“Hazy Days”), di David Gilmour (“Here and Beyond”) ma non prendendoli in blocco. Assolutamente.
(Shadow Kingdom Records) Cover 13, ovvero i Coven, originari del Michigan. Rispetto il fattore storico. Elogio al coraggio di riunirsi e tornare, nonostante una carriera non certamente piena di uscite discografiche (siamo al secondo disco, il primo uscì nel 1987…). Ma questo “Destiny Of The Gods” non mi convince assolutamente. Il loro doom, caratteristico e personale, ha troppi elementi
(Tenacity Music) L’idea che una deathcore band presenti un uomo e una donna alla voce, è già di per se un aspetto che dovrebbe offrire un sound con qualcosa di più. Il fatto poi che “Until the Whole World Dies...” sia un debut album, ma non la prima cosa fatta dai Conjonctive, dovrebbe tenere comunque le aspettative ben calme. Analizzando già con più ascolti questi mastini del deathcore
(AFM/Audioglobe) Qualunque defender, anche alle prime armi, conosce i Crystal Viper di Marta Gabriel: la band polacca si è fatta rapidamente strada nell’underground dell’heavy metal classico, guadagnandosi un posto al sole con la AFM Records e pubblicando a ripetizione album, singoli, e perfino un live. Però c’è sempre chi, come il sottoscritto, non capisce cosa distingua questa pur meritevole
(Bakerteam Records) La Bakerteam si è affermata, in questi ultimi due anni, per proporre sul mercato dischi tutti italiani di grande spessore e professionalità: oggi ci propone i cesenati Chronos Zero, autori di un progressive sfaccettato e intrigante. Devo dire però subito che senza i testi mi sto perdendo di certo moltissimo del disco (sarebbe stato forse necessario inserirli nel package
(Autproduzione) Puro thrash metal con una vaga tendenza a Metallica ed anche con la voce, ma non è qualcosa proveniente dall’America bensì dalla Norvegia. Attivi già dal 2005, i Critical Solution optano per questo debut album lo stesso lavoro svolto per l’EP, “Evidence of Things Unseen” e cioè quello di affidarsi alla consolle di Andy La Rocque presso lo studio svedese Sonic Train.
(This Is Core Music) Al di là dei nomi del nome inglese della band e dei vari musicisti, i Cry Excess sono italiani, di Torino, e sono nati da pochissimo tempo; nonostante ciò sembrano ben curare la propria immagine e tentano di affermarsi con questo sound aggressivo ed energico (quella copertina lo dichiara da subito), ovvero un misto di alternative metal e metalcore dalla temperatura
(Carnal Records) Forse i lettori hanno già sentito parlare di questa band svedese, nata grazie a membri di Domgard, Wan e Spazmosity. Già autori di diverse pubblicazioni, i Cursed 13 realizzano il primo album in studio, concentrato di un black metal molto soft, ragionato, solenne, sicuramente legato alla tradizione svedese e che risente dei Venom, Bathory, anziché di mostruosità
(Revalve Records) Fa piacere sentire un sound hard and heavy fatto da italiani. Queste sonorità con riff che ruggiscono sui toni heavy metal o hard rock, anzi al confine tra i due generi, hanno qualcosa di piacevole oltre ad essere parte di una tradizione metal. Il metal oggi spariglia una serie di generi e derivati che ormai non si contano più. Riff dai toni classici, e non da meno le ritmiche,
(Mulligore Production) Dopo un EP realizzato lo scorso anno i bulgari Concrete debuttano con un full length. “Dawn of Revival” rappresenta il tipico death metal torbido, robusto nei suoni e maledettamente essenziale. Blast beat sparati e un growl che è una tempesta, mentre le chitarre si producono in evoluzioni serrate e cupe con risvolti simili al grindcore o al brutal death metal, situazioni
(Videoradio) Autore di uno stile fusion e dalle tematiche sonore docili, delicate, Walter Catania con la sua chitarra propone un album dalla bellezza soave. Personalmente ho sentito le melodie un pochino malinconiche, tuttavia mai manchevoli di bellezza. Il Siciliano ha iniziato la propria formazione presso la celebre accademia “Lizard”, ha fatto un suo percorso di collaborazioni e partecipazioni
(Metal Mind Records) Sapete chi è Ralph Jones? E’ il boss di una delle più importanti agenzie di concerti al mondo. Pare che Jones nutra un gran rispetto per questa rock band polacca e probabilmente grazie al suo orecchio allenato e da conoscitore della musica. I Chemia per incidere questo lavoro che viene distribuito in tutto il mondo, sono volati in Canada per registrare al Warehouse,
(Indie Recordings) Si sono piaciuti i Cult Of Luna con l’album “Vertikal” ed ora ecco un EP, di soli quattro pezzi e in linea, stilisticamente, con l’album. Oppure, molto più concretamente, ecco che gli Svedesi usano il vecchio trucco di tirare fuori una pubblicazione con gli scarti delle session dell’ultimo lavoro. Mestiere. Trucco vecchio quanto il mondo. Dunque nessuna novità,
(Autoproduzione) Chiunque abbia solo sentito nominare i Running Wild conosce già il pirata Calico Jack, cui è dedicato il brano conclusivo di “Port Royal”: per gli eretici, si tratta nientemeno che dell’inventore del Jolly Roger (la bandiera con il teschio e le sciabole). Questa simpatica band milanese, che si dedica naturalmente a un metal ‘corsaro’, omaggia il bucaniere fin dal monicker!
(Dark Descent Records) Non è un sound nuovo, bollabile come old style e semplificando ancora di più si parlerebbe di thrash-black metal in stile Venom, Slayer e tutti gli avi del caso per gli inglesi Craven Idol. Forse qualcuno storcerebbe il muso per questa mia opinione, vista la velocità manifestata dagli Inglesi, ma loro mi sembrano una necrotica e sincera manifestazione di un heavy estremizzato, si veloce, ma reso oscuro da un riffing tra un death metal primordiale e contaminato dalle turbe del black metal
(War Crime Recordings) Nelle note per la stampa si raccona che questa band è un eclettico collettivo del quale fanno parte Mike IX Williams (Eyehategod), Sanford Parker (Buried at Sea), Scott Kelly (Neurosis) e Bruce Lamont (Yakuza). Un ensemble davvero notevole e ben assortito. La musica è piacevole, “Grin with a Purpouse” apre questo 7″con sonorità catatoniche e sommesse. La batteria che ritma in crescendo, le chitarre molli e che vanno in arpeggio, suoni e voci a corredo, per unsieme che è post-metal,
(Autoproduzione) Gli svizzeri Caladmor hanno una carriera lunga più di dieci anni (anche se buona parte sotto il monicker Pale): non mi era affatto dispiaciuto il precedente “Midwinter”, e questo “Of Stones and Stars” li conferma fra le proposte interessanti in ambito folk pagan metal. Al disco partecipano un paio di membri dei più famosi conterranei Eluveitie, ma i nostri non sono una band-fotocopia, e per quanto alcune delle loro scelte sonore siano abbastanza canoniche, il risultato finale è più che godibile.
(Nuclear Blast) Con affetto e nostalgia indosso spesso una t-shirt lisa e con davanti il logo dei Carcass e quello della Earache sulle maniche. Loro, i Carcass, rappresentano un’epoca, sono parte di un filone fondamentale, quello venuto fuori appunto dall’etichetta britannica Earache che anni addietro ha segnato e dettato legge, in termine di stili, all’interno della scena metal. Adoro i Carcass più estremi, poi negli anni ’90 gli è successo
(Amputated Vein records) Gli ellenici Cerebrum sono stati in tour con i Sadist, era il periodo del loro primo album “Spectral Extravagance”. Il duo Jim e Mike, le due chitarre, hanno riassettato la formazione richiamando George Kollias (Nile) alla batteria, hanno incassato la dipartita del vocalist Apollon, con Jim che si è messo dietro al microfono durante le registrazioni, e si sono imbarcati in questa seconda prova, per dimostrare un tasso
(Code666) Una viaggio verso l’ignoto, verso l’IO più profondo. Un viaggio alla scoperta di risposte senza domande, di un male primordiale che è purezza, di un nulla che va oltre la vita, oltre la morte, oltre i sogni. Un’apocalisse della coscienza che integra mitologia nordica, occulto, profezie, magia nera e rifiuto della religione, un concept album che si sviluppa sul viaggio di Caino ad est dell’eden, verso Nord, verso una terra senza dio,
(Svart Records) Sono finlandesi e si auto definiscono ‘new wave of classic doom metal’. E forse non hanno torto, in quanto in questo album ci sono profonde radici doom, ma con un tocco di modernità che ha forti richiami gotici. Infatti, anche se ci sento Black Sabbath e Hour Of 13, non manca un sound che ricorda i Katatonia, con l’aggiunta di componenti alternative rock e stoner. Quindi è sicuramente
(Ektro) Non sapevo se scrivere qualcosa relativamente a questa pubblicazione della Ektro, una label che reputo strana, assurda, ma sicuramente geniale. Tuttavia credo che il loro impegno nel pubblicare materiale come questo meriti attenzione, specie da parte di persone come me e molti di voi, che sanno vedere oltre, sentire oltre, percepire oltre. Un solo avvertimento: non c’è nulla che abbia a che fare con
(Long Branch Records) I Chimaira sono una band che ho dovuto ascoltare e riascoltare per farmi un’impressione in merito; agli inizi non mi convincevano ma già con il loro “The Age of Hell” si sono dimostrati una band compatta e ricca di creatività, il nuovo “Crown Of The Phantoms” segna un ulteriore passo avanti. Il Songwriting è ancora più variegato e mescola sapientemente sfuriate tipiche dell’hardcore
(AsenathRecords) In apertura di queste righe debbo precisare che questo album è in circolazione già da due anni e infatti “Violence Demonstration” è l’unico inciso dai messicani Carnage Of Humans, ma la band ha realizzato anche un demo, un singolo e presenziato in alcune compilation. Nome della band e dell’album lasciano intuire che si è in presenza di un death metal ovviamente violento: le sonorità
(Autoproduzione) Non c’è ascolto, dei molti che ho dedicato a questo disco, che non mi faccia pensare: “ma che roba strana è?”. I Countess sono una one man band in giro da ben vent’anni. Alle spalle ben tredici album, più vari EP, demo, splits. “Sermons Of The Infidel” si aggiunge alla lista degli EP, nonostante contenga otto
(Sleazy Rider Records) Dopo tre album, e – pare – scontento dei continui cambi di lineup e direzione musicale, Brian J. Huebner ha voluto riprendere completamente il controllo della sua creatura Cold Colours, e pubblicare questo quarto full-“length” come se fosse un solo project, con un controllo artistico totale sul prodotto
(Bubble Blood Records / Defox Records) Che album strano. Che album bello! Aleggia una sensazione di mistero e paura nel sound di questo disco: basso e batteria che creano un contorno inquietante, accentato da una chitarra che rende il tutto più ansioso, oscuro, psichedelico. I Cardiac sono una strana band Italiana
(Black Tears/Masterpiece Distribution) La storia dei Cadaveria è più o meno nota. Nel 2001 Flegias e Cadaveria salutano gli Opera IX con l’intento di dare vita a qualcosa di più personale e comunque diverso dalle sonorità fino a quel momento trattate. Cadaveria e Marçelo Santos (cioè Flegias) con l’ausilio di musicisti
(Ektro) Da wikipedia: “La trance è uno stato psicofisiologico caratterizzato da fenomeni quali insensibilità agli stimoli esterni, perdita o attenuazione della coscienza, dissociazione psichica, che può essere indotto mediante ipnosi o autoipnosi. Alcune persone – sensitivi, sciamani, medium ecc. – riescono ad ottenerlo
(Bakerteam Records) Grande album “Horror Metal” (recensito
(Autoproduzione) Sono folli questi ungheresi, almeno dal punto di vista compositivo. Non sono prevedibili, non giocano su cose già sentite, anche se non inventano nulla e dimostrano una tecnica al servizio di ciò che hanno in mente. Spaziano dal thrash metal ad un black metal, passando per il blackened e situazioni addirittura modern metal, nelle quali entrano improvvisi tagli melodici, per non parlare di soluzioni di tipo progressive. Se “Before Birth” è un death
(Massacre/Audioglobe) Certe band, soprattutto di area tedesca, sono una garanzia: quando metti un loro disco nel lettore sai già cosa aspettarti, e difficilmente resterai deluso. I Circle of Silence suonano un power/thrash spigoloso e lanciato a mille dal principio della loro carriera: Brainstorm, Mystic Prophecy, molto alla lontana gli Iced Earth restano le formazioni più affini per quanto concerne il sound, il che significa che ci troviamo di fronte a un disco monolitico, una
(My Graveyard/Masterpiece) Per quei pochi che ancora non li conoscono, i Crying Steel sono una delle leggende del metallo italiano, attivi nel corso di tutti gli anni ’80 e autori di un disco oggi quotatissimo come “On the Prowl”, del 1987. Tornati in pista dopo più di un decennio di pausa, nel 2006 danno alle stampe
(Nuclear Blast) Presumo che i Children Of Bodom sono tra le band più amate dai metallari o comunque sono tra quelle che possono contare su un solido seguito, infatti le loro magliette le ho sempre viste girare tra le folle di tutti i concerti ai quali ho assistito. Non sono un accanito sostenitore del complesso