DANIEL GAZZOLI PROJECT – “Night Hunter”
(Street Symphonies Records) Un salto indietro nel tempo, quando la musica era bella, allegra, ma intensa, ricca, melodica, curata, potente… e sempre si elevava come barriera davanti a vite sconvolte, sregolate, assurde; era il mondo delle rock star, (altro…)
(Punishment 18 Records) Me li ricordo ancora questi simpatici ragazzi dalle montagne, fuori dai locali a far festa aspettando i concerti più svariati. All’epoca il cantante era ancora lungocrinito, ma a parte questo loro non sono cambiati: sempre tonnellate di passione in
(autoproduzione) Mi incuriosì la
(Iron Bonehead/Tour De Garde) Nella migliore tradizione Black Metal, siamo di fronte al lavoro di debutto di un duo che ha dedicato il proprio operato all’esoterismo e alla metafisica più maligna. La cosa che mi stupisce è che i ragazzi in questione
(Infernö Records) Dispiace dirlo, ma in questo caso vale certamente il detto ‘nomen omen’: i tedeschi Deja vu, che mettono sul mercato il terzo album di una carriera ultratrentennale, danno veramente una sensazione di ‘già visto’ (o, in questo caso, di ‘già sentito’)
(Napalm Records) Incorniciato da una copertina grottesca e sottilmente inquietante, il quarto full-“length” degli spagnoli Diabulus in Musica non è bello quanto il terzo, “
(Napalm Records) Dopo l’ep apripista “
(Sun and Moon Records) Lezioncina di storia moderna: Lord Therramon, la mente dietro al black di Dom Dracul, diede vita a questo progetto cult verso la fine degli anni 90, lassù in Svezia, proprio nella
(Nuclear Blast Records) Secondo capitolo, seconda prova. Ora non è più un side-project, un giochino per il tempo libero, ma una vera band che vede come front man Mr. Dani Filth. Ma vediamo di riepilogare: i Devilment
(Dark Essence/Season of Mist) Strana uscita questa. Le tre trace degli Hades Almighty son già state recensite dal sottoscritto (
(Casket Music) Questi gallesi hanno avuto l’onore di passare almeno cinque volte di fila nei miei ascolti durante una sola giornata. Scherzi a parte, questo album è un qualcosa di strepitoso per gli amanti del Doom a tinte Death. Nove tracce di una bellezza
(Fuel Records) E poi pensi che i Dark Lunacy hanno quasi vent’anni di carriera e cominci a sentirti inesorabilmente vecchio… Eh si, sei album in saccoccia in quasi quattro lustri di attività e una media qualitativa davvero invidiabile. Soprattutto impressiona riascoltare
(Century Media) I traguardi sono fatti per essere raggiunti, tagliati. E quindi superati. Ma un traguardo, una volta tagliato appartiene al passato e non ha più nulla a che vedere con il presente e, soprattutto, con il futuro. Se con “Construct” la band di Stanne & co era “tornata” (
(Indie Recordings) Debutto strano… un album assurdo, complesso, fuori di testa. Dare un voto sarebbe troppo soggettivo, troppo personale. Quasi intimo. Secondo me, giudicare una band significa vestirsi con un velo di onnipotenza -si spera supportato da una certa esperienza che non è
(CapsAArx) Per il proprio secondo album, gli inglesi Dakesis decidono di fondare una etichetta autonoma e di diffondere così la propria musica in assoluta indipendenza. Non ho molte informazioni sul concept che sta alle spalle dei testi,
(Black Lodge Records) Debutto estremamente coinvolgente da parte degli svedesi Devil’s Gun, con undici brani in bilico tra metal ottantiano ed un irresistibilmente rozzo rock’n’roll. “Dirty’n’Damned” è
(Comatose Music) Devastante ritorno per i newyorkesi Dehumanized, che giungono al terzo lavoro, dopo ben quattro anni dal precedente “Controlled Elite” del 2012. Il loro brutal death metal deve moltissimo a maestri del genere come gli ultimi
(Vic Rec.) I Dead End in questione sono quelli provenienti dall’Olanda. La formazione prese vita nel 1988 e pubblicò due demo e un EP, guadagnandosi poi una certa fama nell’underground
(Nordvis Produktion / SOM – Underground Activists) Split di altissimo livello emozionale, grazie alla collaborazione di due etichette di prestigio, il quale offre un ulteriore spazio ai supremi Drudkh, band Ucraina con all’attivo ormai una decina di dischi, ed un occasione di
(Peaceville Records) Se volevate una recensione di parte, la state or ora leggendo. Si perché io ci son cresciuto coi Dakthrone e per me sono un gruppo imprescindibile dell’estremo. Perciò bando alle ciance, amanti delle leggende nordiche (perché i Darkthrone
(Beyond Productions/Black Tears) Non siamo di fronte ad un’opera nuova, chiariamolo subito. Anche perché l’ultima fatica di questo pregevolissimo gruppo risale a soltato un anno fa. No, qui siamo di fronte alla ripubblicazione di due opere, ossia il secondo cd del
(Pure Steel Publishing) Il quinto album degli svizzeri Distant Past, quella specie di reincarnazione parallela degli Emerald di cui ho già parlato
(Dissociated Records) Divagazioni elettroniche oscure dalla fredda Islanda. Dulvitund è il progetto di una sola mente, quella di Þórir Óskar Björnsson il quale arriva al suo secondo lavoro, alla seconda manifestazione di decadenza, oscurità, depressione e contrasto interiore. Un EP… su
(Cave Canum DIY) Potrebbe essere piuttosto evidente come certe band percorrano le linee strutturali dei pezzi di questo album. Sicuramente sono tutte influenze accumulate nella testa de musicisti che formano i Devil Drone e che li hanno educati a un sound
(Satanath Records) Greco di origine, ma stabilitosi in piante stabile in Inghilterra, mr George Ntavelas ha deciso che non servono molti musicisti per fare un gruppo. Anzi, basta solo lui. Si, i Demonic Obedience sono una One Man Band, caso raro per il genere proposto, essendo esso
(Cruz Del Sur Music) Quarto lavoro per gli inglesi Dark Forest che continuano con la loro potentissima versione di metallo epico farcito di sonorità folk/medievali. È anche il secondo album con il nuovo singer Josh Winnard (
(Iron Bonehead) Gran bella mazzata questo “The Coming Of War!!”, secondo album degli australiani Decrepit Soul. Partiti come band totalmente dedita al black metal, i nostri hanno aggiunto elementi death metal, con rallentamenti che conferiscono una
(Westworld Rec.) Album interessante “Massacre Divine”. Ruvido, non rozzo, ma in una certa misura spietato quasi come i capolavori “Why”, “Hear Nothing See Nothing Say Nothing” e alcuni EP. I Discharge dovevano
(Insideout Music) Descrivere in un’unica recensione la parabola artistica di Devin Garrett Townsend non è impresa facile, ma ahimè doverosa. Perché son solito scindere sempre e comunque l’artista dall’opera, ma mai come in questo caso non si può parlare
(Westworld Recordings) Nelle note stampa che accompagnano questo titolo ristampato dalla Westworld, colpisce quel “The album marks a radical stylistic change, with the band abandoning their previous hardcore
(Inverse Records) Questi finlandesi hanno racchiuso in un’unica traccia diversi generi. È come se i Dark Tranquillity si fossero fusi con i Meshuggah, la voce simile nel cantato ad entrambe le band citate. C’è scritto che stanno lavorando
(Massacre) I Blood God sono una sorta di hard rock band di Thomas Gurrath, la mente dei Debauchery, una delle band più sanguinarie in seno all’immagine della Germania e del mondo metal in generale. Attraverso questo progetto parallelo, Debauchery porta il death metal a scontrarsi e fondersi con l’hard rock. In buona sostanza se amate Judas Priest, Accept,
(Pure Steel Records) Sono passati ben nove anni dall’ultimo album in studio degli statunitensi Destructor. La band nasce nel 1985, anno in cui pubblica il debutto “Maximum Destruction”, per poi
(Spitfire Music/SPV) Ci sono dischi, come questo, che non hanno bisogno di tante spiegazioni. Li metti nel player e dopo pochi secondi ti arriva in faccia un cazzotto tremendo.
(Sliptrick records) Questa band ha una storia un po’ particolare. Basterebbe guardare la discografia per intuirlo, in quanto il primo album è del 1999, ovvero “Anthems of Ancient Splendor”. L’album fece ben parlare di se, la band si produsse in concerti con aperture per realtà metal di un certo