HELMSPLITTER – “Enraptured by Suffering”
(Horror Pain Gore Death Prod.) Questa band dell’Illinois può essere una delle tante formazioni americane con una storia ancora in divenire nel campo del death metal. Infatti gli Helmsplitter sono al secondo album in studio e manifestano un sound sotto una matrice death metal alla quale (altro…)
HEADLESS – “Growing apart”
(Lion Music) Ricordavo il nome degli Headless, band abruzzese che fece parlare di sé, nel lontanissimo ’98, per l’esordio “Inside you”. Sì, quel cd deve essere ancora da qualche parte nella mia vecchia casa! In ogni caso, dopo uno iato di ben 13 anni (altro…)
HORTUS ANIMAE – “Secular Music”
(Flicknife) Non mi aspettavo un album di questo livello. Non mi aspettavo della musica così varia e complessa insieme. Nove Anni per un nuovo album degli Hortus Animae e il risultato è qualcosa di sorprendente. Forse per gli Hortus Animae era anche facile farlo, visto che non si sono mai adagiati, non (altro…)
HORTUS ANIMAE – “Secular Music”
(Flicknife) I was not expecting an album of this level. I did not expect so varied and complex music together. Nine years for a new Hortus Animae album and the result is something amazing. Perhaps for Hortus Animae it was also easy to do, since they have never laid down, they never repeated (altro…)
HUMAN FATE – “Part 1 Reissue”
(Doowet Records) Forti di un contratto discografico, e con una lineup completamente rinnovata, i francesi Human Fate riregistrano e ampliano di due nuovi brani il loro debut autoprotto, “Part 1”. Il genere suonato? Beh, per una volta le informazioni promozionali hanno ragione: (altro…)
HIDDEN INTENT – “Walking Through Hell”
(Punishment 18 Records) Ultimamente stiamo assistendo a una nuova ondata di gruppi thrash metal provenienti da ogni angolo del mondo. Tra questi, l’Australia sta dando nuova linfa al genere. Un esempio è rappresentato dagli Harlott, tra le migliori band Australiane. Ora è la volta degli Hidden Intent, terzetto proveniente (altro…)
HIRAX – “Immortal Legacy”
(Steamhammer / SPV) Gli Hirax sfornano un nuovo album, ed è un bene visto che gli ultimi cinque anni sono passati tra split, singoli e DVD. Serviva ‘nuova’ materia, qualcosa di poderosamente inedito da poter suonare ai fans. Come sempre de Pena e soci propongono un thrash/speed metal d’assalto, istintivo, fulmineo fatto di ritmi che avanzano come treni e un riffing fantasticamente arrabbiato e old style. Purtroppo ho la sensazione che la voce di Katon W.de Pena sia un tantino troppo in su e placca eccessivamente gli strumenti. In effetti nelle fasi dove è la musica ad essere sola e senza il supporto del cantato, si ha una notevole diffusione dei volumi di tutti gli strumenti. Non mi sogno di scrivere che “Immortal Legacy” sia un album fantastico. Ho già lasciato capire che novità non ve ne sono e che lo stile retrò della band statunitense non giova a nuove aperture, ma questa nuova fatica degli Hirax ha il suo indubbio fascino e un tocco accattivante. Oltre alla questione dei livelli in fase di missaggio, il secondo neo dell’album, più strettamente legato alla musica, è che il duo riff-ritmi sembra standardizzarsi su andature molto simili tra loro. Non è una questione di ripetizione nella modalità del riffing, delle melodie o altro, ma c’è un’oggettiva tendenza delle sei corde e del comparto ritmico ad avanzare in più occasioni e in quasi tutti i brani su modalità si veloci, ma dalla cadenza scandita, certamente ritmata ma troppo fine a se stessa. Insomma, quella cadenza a martello a volte è fin troppo insistita. Trovo invece eccellenti gli assoli e anzi, qualche polifonia mostrata in giro magari poteva essere ripetuta e ampliata. In conclusione penso che l’album possa risultare piacevole per gli amanti dell’old school e tuttavia quel qualcosa in più da una band così esperta, poteva venir fuori e non solo l’esperienza e l’indubbia capacità di suonare in modo così scorrevole e grintoso.
(Alberto Vitale) Voto: 6,5/10
HELSTAR – “The wicked Nest”
(AFM/Audioglobe) Cos’è, di fatto, che vogliamo da una band come gli Helstar dopo più di 30 anni di carriera? Io personalmente desidero heavy metal diretto, tirato, frastornante; voglio sentire gli acuti di Rivera a non finire; e voglio che i nostri non si riciclino stancamente. (altro…)
HOLY MOSES – “Redifined Mayhem”
(Steamhammer / SPV) Attivi dal 1980, gli Holy Moses possono annoverarsi tra le bands che hanno contribuito alla nascita e crescita del thrash metal teutonico accanto a nomi storici come Sodom, Kreator, Destruction e Tankard. Tra le caratteristiche principali vi è la presenza alla voce di Sabina Classen, una (altro…)
HOME – “Bound To Gravity”
(Sound Zero Records) Assurdo e coinvolgente incrocio tra sludge e hardcore da parte degli austriaci Home. Nove tracce di assalto sonoro, di violenza acustica, di tonalità sporche, accordi graffianti, mentre un vocalist dalla voce tirata domina questa potente sequenza di riff e ritmi esplosivi. Spietata la opener “Hole”, che alterna tendenze (altro…)
HELGARDH – “The Black Flame Descent”
(Horror Pain Gore Death Prod.) Un pentacolo capovolto, le fiamme e un teschio. Copertina non originale e per della musica che lo è ancora di meno. Non sto scrivendo che questo debut album degli Helgardh sia pessimo, ma permettetemi di scrivere che il black metal made in USA (la band è della West Virginia) (altro…)
HARLOTT – “Origins”
(Punishment 18 Records) Esordio sulla lunga distanza per gli Harlott, band Australiana (Melbourne), nata nel 2006 e autrice, precedentemente, di due demo, “Virus” (2011) e “None” (2012). Il genere proposto è un thrash metal vecchio stampo, che affonda le proprie radici nel sound della (altro…)
HOBOS – “Hobos”
(Autoproduzione) Le note informative che accompagnano questo lavoro recitano che “Questo disco, uscito in 150 copie numerate versione CD, è stato registrato in presa diretta, mixato e masterizzato al Groove Studio di Casale sul Sile (TV) da Tommaso Mantelli e Hobos tra la primavera e l’estate 2013”. (altro…)
HATE TYLER – “Vidia”
(SG Records) Nati nel 2011 e autori di un primo full-“length” intitolato “The Great Architect”, gli italiani Hate Tyler tornano col nuovo “Vidia”, album che raccoglie svariate influenze che vanno dal thrash al death, dall’hardcore al progressive fino all’elettronica. Il risultato è un disco aggressivo, tecnico, melodico e (altro…)
HUMAN INFECTION – “Curvatures In Time”
(Blast Head Records) Dopo il precedente full-“length” (“Infest To Ingest”) uscito nel 2011, tornano sul mercato gli Human Infection, band Statunitense formatasi nel 2009. Non potevano ripresentarsi in maniera migliore: “Curvatures In Time” contiene tutto ciò che un amante del brutal death metal possa desiderare. Sto (altro…)
HOODED MENACE – ”Labyrinth Of Carrion Breeze”
(Doomentia Records) Attivi dal 2007 i Finlandesi Hooded Menace tornano, dopo tre album (l’ultimo del 2012) e vari split (anche con gli Asphyx), con un nuovo EP rigorosamente in vinile 12”. Oscuro, pesante, lento, lacerante, il loro death/doom non lascia spazio a concetti quali pace, armonia o relax, anche grazie al profondo ed intenso (altro…)
HOLLOW LEG – “Instinct”
(Argonauta Records) Ritorno di un recente passato. “Instinct” è il primo album di questa band della Florida fondata nel 2008. Ed è datato 2010. All’epoca ebbe un discreto successo e, anche a causa della pubblicazione indipendente, è finito per essere sold out. Ora Argonauta (altro…)
HAYMAKER – “Let Them Rot”
(A389 Recordings) Hardcore virato sul crust. Incavolato nero, sfrontato, a dir poco, anfetaminico, distruttivo. Hardcore-crust che rispetta i canoni e in sole quattro canzoni nelle quali il drumming doppia alla perfezione ogni variazioni del tessuto delle chitarre. Queste poi più che un tessuto (altro…)
HARVEST BELL – “Wheel Of Foretaste”
(Blood Rock) EP che appare sulla mia scrivania quasi per caso. Ignoravo l’esistenza di questa band di Turku, Finlandia, nonostante abbia all’attivo un altro EP, abbia in cantiere un album e sia in circolazione da più o meno il 2006. Si autodefiniscono “Psychedelic Doom Rock”, ma c’è qualcos’altro in questo sound. Qualcosa di magico, di allucinato. A partire (altro…)
HERETIC’S DREAM – “Walk The Time”
(VideoRadio) Musicisti molto, molto in gamba. Ogni ascolto di questo disco mette in evidenza l’ottima capacità di ciascuno dei quattro (recentemente diventati cinque) membri. Genere? Difficile spiegarlo, e spesso queste cose finiscono nel calderone del prog, ma la verità è che Francesca (la singer) e compagni si dedicano a qualcosa di (altro…)
HORIZON ABLAZE – “Dødsverk”
(code666) Opere di morte. E più o meno questo il significato del titolo di questa deviazione mentale che discende dalla Norvegia con violenza, perversione, lucida follia. In line up ci sono personaggi dal passato non certamente tranquillo: André Kvebek (aka Tjalve) ovvero ex 1349. Ed anche Shandy McKay, ex Absu. Tutta gente che sa bene cosa sia la musica estrema, ed il fatto di padroneggiare l’oscura arte, permette loro di (altro…)
HAEMORRHAGE – “Live Carnage: Feasting On Maryland”
(Horror Pain Gore Death Prod.) Registrato il 26 maggio del 2012 al Maryland Deathfest X, questo concerto degli ispanici Haemorrhage è un ulteriore contributo alla propria discografia costellata già di tantissime produzioni. La release pare sia stata finalizzata senza una post-produzione, cioè senza successivi e massicci aggiustamenti (altro…)
HÅRDA SKIT – “Ros Rus”
(Art Of Propaganda) Ottimo black metal. Lo è, ottimo, per struttura dei pezzi, cioè due da quasi 12′ l’uno, per i suoni, chiari, forti, cristallini. Lo è, sempre ottimo, perché è un black metal aggressivo, non sfrontato, ma di sicuro non laccato. Quasi logico e scorrevole nella sua natura. Sono finlandesi, del resto. I finlandesi il black (altro…)
HAGEL STONE – “Where is your God now?”
(Sweet Poison Records) Gli Hagel Stone, di Ferrara, sono per me una graditissima sorpresa. Questa band al debut si esibisce infatti in un power/epic particolarissimo, che pesca a piene mani dai mostri sacri del genere (Virgin Steele su tutti), ma ha qualcosa nel sound (soprattutto nell’uso delle keys) che mi ha (altro…)
HAIL SPIRIT NOIR – “Oi Magoi”
(code666) Complesso. Difficile da classificare. Con una copertina stupenda, i greci Hail Spirit Noir giungono al secondo lavoro. E si tratta di un album che mi sta coinvolgendo in maniera subdola, pericolosa, dolorosa. Dalle molteplici riproduzioni continuano ad emergere, dettagli, spunti, ispirazioni (altro…)
HELL/AMAROK – “Split LP”
(Pesanta Urfolk) Qui si parla di Sludge/doom, con una interessante componente drone. Se ne parla unendo due realtà infernali, underground, provenienti dagli Stati Uniti. L’unione da origine ad uno split, un vinile, che su un lato offre tre pezzi degli Hell, originari dell’Oregon. Dall’altra (altro…)
HAMMERCULT – “Steelcrusher”
(Sonic Attack / SPV) Che gli Hammercult fossero una band interessante lo si era già inteso da tempo, ma questo nuovo album “Steelcrusher” pone gli Israeliani ad un livello decisamente più alto. La capacità di andare oltre un genere e magari infarcendolo con alcune delle tendenze metal più importanti degli ultimi (altro…)
HUNDRED – “The Forest Kingdom, pt. I”
(Adapt Records) Ho già manifestato in modo molto chiaro (QUI) il mio entusiasmo per gli inglesi Hundred, e l’uscita di questo ep conferma appieno l’immenso potenziale di questa formazione giovane e umile che però, nel proprio sound, racchiude tutto il meglio del metallo inglese di sempre. I venticinque minuti di questo (altro…)
HELL – “Curse and Chapter”
(Nuclear Blast/Audioglobe) La storia, anzi la leggenda degli Hell è abbastanza nota fra gli appassionati di metallo classico: una band che nasce già maledetta, troppo avanti per l’Inghilterra di inizio anni ’80; il contratto con la Mausoleum, che fallisce due settimane (altro…)
HOURVARI – “Hourvari EP 2011”
(Lost Pilgrims Records) Questo EP è già arrivato di suo in ritardo in redazione ed altro ritardo ha accumulato per avere una recensione – non siamo pigri, ma riceviamo nella media peggiore la proposta di 70 album a settimana, altrimenti sono almeno 100. Che dire? Grazie per la fiducia!-. I francesi Hourvari sono una buona realtà post rock/hardcore. Adoro le loro chitarre fresche, squillanti (altro…)
HECATE – “Ultima Specie”
(Revalve Records) La civiltà umana è destinata ad estinguersi o mutarsi e ridursi drasticamente, oltre ad impazzire. Questa è nella sostanza il messaggio degli Hecate, autori di un death metal estremo e dai tratti brutal e neo-grindcore, i quali dichiarano questo messaggio in italiano. Nonostante ciò occorrono i testi davanti ai vostri occhi per arrivare alla loro totale comprensione. (altro…)
HECATE ENTHRONED – “Virulent Rapture”
(Crank Records) Gli Hecate Enthroned ritornano con un nuovo album dopo nove anni di silenzio. Ritorna una delle band meno originali che abbia mai ascoltato. Il primo album “The Slaughter of Innocence: A Requiem for the Mighty”, era una parodia dei Cradle Of Filth e questo modo di fare è continuato anche nei lavori successivi. “Kings of Chaos” dimostrò un tasso di black metal (altro…)
HUMAN FORTRESS – “Raided Land”
(AFM/Audioglobe) Cosa, cosa è andata a resuscitare la AFM! Gli Human Fortress furono lanciati dalla Limb all’inizio degli anni 2000, nel pieno dell’epoca d’oro del power metal, con lo splendido “Lord of Earth and Heavens Heir”. Seguirono l’ottimo “Defenders of the Crown”, pur se inferiore al debut, e il terribile “Eternal Empire”, una specie di ‘powercore’ (se esiste) di atroce bruttezza. (altro…)