MASSEMORD – “Dux Nobis”
(Cold Raw Rec.) Forse i Massemord vanno oltre “Devil” con “Dux Nobis”. Questo nuovo album ha una forza imponente e dal punto di vista dell’impatto stupisce, grazie ad un black metal concretamente tale. Maestosi, è questo l’aggettivo che meritano i tre militanti del verbo NSBM, esposto attraverso una sorta (altro…)
(This Is Core) “Slow Sun” è una sorta di crossover. I Mooth nascono come noise band, ma al giorno d’oggi stoner, hardcore, appunto il noise e un lieve atteggiamento math-core albergano in questo sound piuttosto robusto e che ha tratti si dimostra oscuro per il suo possente groove.
(Indelirium Records) L’Aquila e Termoli, cioè My Distance e The Memory, in coabitazione in questo “Bridges”. Le due band hardcore spartiscono equamente la release con cinque pezzi a testa. I My Distance si fanno promotori di un hardcore non troppo cattivo, ma sicuramente arrabbiato
(Autoproduzione) Debutto discografico per gli Svizzeri Mortal Factor, band attiva già da alcuni anni che vanta una discreta esperienza live sui palchi Europei. La proposta musicale del combo Elvetico è un thrash metal potente e diretto, senza troppi tecnicismi, puntando di più sull’impatto generato da riffs aggressivi che
(autoproduzione) Un rombo di tuono in una giornata calda e soleggiata. Pioggia, grandine, temperatura che scende vertiginosamente. Questa è la sensazione che ho percepito ascoltando questo EP, debutto di Mother Augusta, one man band di Parma nata solo l’anno scorso. Di solito i primi lavori di
(Autoproduzione) Caro fruitore musicale medio italiano, sappi che oltre ai due ‘cantautori’ dell’Emilia Romagna che tu chiami ‘rocker’, nel nostro paese di rocker veri ne abbiamo ancora. I Mataleòn ad esempio, musicisti che infatti si muovono nelle direttive del rock, il quale
(Black Widow) Benché si siano formati solamente nel 2012, la storia musicale dei Merry Go Round inizia trent’anni fa; nel 1985, infatti, Michele Profeti (tastiere) e Stefano Gabbani (basso) formano gli Storks, band che affonda le proprie radici nel rock prog rock psichedelico, con forti influenze
(Soulseller Records) Le streghe slovene tornano, più oscure che mai. Dopo il demo del 2013, non affrontano ancora il grande passo del full length, ma iniziano con cautela da un buon EP. Sostanzialmente è un passo dovuto ed intelligente sia per verificare come fuziona con la una label (hanno firmato di recente) sia per mettere alla prova la nuova line up, che prevede
(Cold Raw Records) Intro inquietante e poi la caotica devastazione di “Deception”, sfrenato atto di black/thrash metal al quale fa poi seguito un più concreto black metal fatto di velocità e pause intermedie, per uno scenario atroce ed estremo. Il drumming è
(Autoproduzione) Al principio erano i Picea Conica, poi qualcosa è andato storto e a quel punto è stato naturale metterci su una bella lastra di marmo sopra! Si, nascono i Marmo, di nuovo un duo, Fritz alla chitarra e Piras alla batteria e poi un consulente, un collaboratore, un
(Invictus Productions) Un inferno rumoroso. Sovviene questo slogan nell’ascoltare “Below the Hengiform”. Il demo “MMXIII” è stato messo alle spalle e dunque l’EP in esame è il nuovo punto di arrivo per la recente band irlandese, esponente di un death metal spesso potenziato da
(Autoproduzione) Con l’attenta produzione di Roland Grapow, il chitarrista ceco Martin Beck esordisce sul mercato con “Far beyond the Horizon”, un singolo strumentale che fa rivivere lo spirito genuino del symphonic power metal. L’inizio del brano è incalzante, molto alla Kamelot,
(A Sadness Song -a division of ATMF-) Full length di debutto da parte dei Madmans Esprit, band proveniente da Seul dedita ad un black metal dalle fortissime tinte dark. Nei brani del combo Coreano possiamo trovare, infatti sfuriate del miglior black metal Norvegese, con
(Bakerteam Records) Lascivi, scoppiati, espliciti. Che poi un titolo del genere non fa altro che rivelare tutto, spiegare l’essenziale, denudare la follia, esaltare l’edonismo! La loro musica è esplosiva, melodica, intensa… emana l’energia dello sleaze tutto whisky e feste, diffonde tutto lo spirito dell’hard rock… e alla fine
(Deepsend Records) Che mazzata! Gli Svedesi Misericordia, con questo “Throne Of Existence” hanno realizzato un lavoro che non esito a definire come uno dei migliori albums black metal mai usciti. La band di Norrkoping è, infatti riuscita a coniugare alla perfezione la furia del black metal primordiale ad un tasso tecnico di altissimo livello, unendo idealmente in
(Fat Brek) Una band con una discreta esperienza alle spalle, maturata in oltre una dozzina di anni partecipazioni dei singoli maturate in diverse band croate, alcune delle quali note anche a noi italiani, come gli Omega Lithium e i Mass Hypnosis. Concretamente però il combo di Rijeka
(Stygian Cript) I viking metallers Miellnir debuttano dall’Ucraina con un buon disco di genere, che mescola suggestioni bathoriane ad altre che fanno pensare ai Thyrfing o alla frangia più blackeggiante del genere. I nostri, come i più scafati sapranno, prendono il loro nome dal martello di Thor, Mjöllnir, letteralmente ‘il maciullatore’.
(Battlegod Prod.) Tony Mills a 53 anni rappresenta classe e capacità. I Shy, i TNT, i Siam e tutto il resto sono delle situazioni musicali che ha vissuto, non sono abbastanza per descrivere quanto lui sia capace di spaccare in due un microfono e i sensi dell’ascoltatore. Tony, voce power, impostazione
(In-Akustik) “Sette è il numero dei peccati capitali”, recita la strepitosa “Vigilante Man”, terza traccia di questo capolavoro di rock e metal! Ma i peccati capitali qui sono ben dodici, peccati che portano direttamente all’inferno, il fantastico inferno del rock’n’roll! E chi troviamo all’inferno? Chi sono i demoni che con il
(Eat Lead & Die Music) Monsterworks, uomini che costruiscono un’identità e musicisti che costruiscono il proprio sound. Qualcosa che è il loro essere, attraverso il tempo è diventato ciò che “The Existential Codex” comunica. Dodicesimo album, erede di cose altrettanto
(Season of Mist) Geniali. Pazzi. Sconvolti. In equilibrio assurdo tra demenza decadente e pungente ironia infestata di goliardia. Questo culto del sangue, questo EP dovrebbe essere il remake di alcuni pezzi del primo loro album “The Apotheosis”. A parte il fatto che non conosco il loro primo album, è comunque difficile
(Massacre Records) Mentre aspettiamo la seconda parte della saga fantascientifica “Starwolf” (
(Century Media) Dopo il singolo dello scorso agosto il quale, con brutalità, annunciava il ritorno di questa band tedesca, ecco finalmente il full length! Una band emersa a fine anni 80, con all’attivo solo tre album prima dell’oblio… del silenzio… interrotto l’anno scorso… l’anno della
(Inazuma/Rock’n’Growl) Ecco qui un disco pronto per il fuoco, astioso e incattivito, di coloro che odiano per partito preso il power metal! I Melodius Deite, che vengono nientemeno da Bangkok, Thailandia, confezionano un secondo full-“length” di symphonic power che trabocca dei cliché del genere.
(Svart Records) Qualcuno per favore fermi quelli della Svart! Troppo buone le loro uscite ultimamente. Così rischieranno di monopolizzare gli stereo di ogni buon appassionato di musica estrema. Questo giro tocca ai finnici
(Autoproduzione / Crime Rec.) “Satana” apre con sulfurea atmosfera questo album che nella sostanza si ancora al thrash metal, pur vivendo di impennate stilistiche care al death metal e a soluzioni vagamente prog. Anche la seguente “Blast the Sun Away”, mette in chiaro
(Nuclear War Now! Productions) I Morbosidad rappresentano una sorta di icona della scena estrema americana, o almeno di un pezzo di essa. Nati in California e trasferiti successivamente in Texas, Tomas Stench, storico vocalist, e i suoi colleghi hanno
(Inverse Records) A distanza di un anno dal debutto “Sound Of Desperation”, si ripresentano sul mercato i Miasmic Theory con questo album auto intitolato. Svedesi fino al midollo, la band di Gothenburg propone un’interessante commistione tra riffs tecnici e intricati si scuola Meshuggah e parti più prettamente
(Autoproduzione) I polacchi Morte esistono da oltre un decennio vissuto con alcuni alti e bassi. La death metal band dell’Est ha realizzato poche cose fino ad oggi e “Serpent King” continua la politica dei piccoli passi, è infatti un singolo di tre pezzi che raccoglie
(Moscow Funeral League) Gli split nel doom assumono un significato del tutto diverso rispetto ad altri generi. Vuoi per la lunghezza dei brani, vuoi per l’aura catacombale che aleggia in ogni gruppo doom che si rispetti, questi lavori assurgono spesso e volentieri a livelli paragonabili se non superiori ai più blasonali LP. Ma veniamo al contenuto: i My Shameful,
(Moskow Funeral League) Prolifici i My Shameful. In poco più di una decade hanno sfornato ben sei album. E la qualità media si è sempre assestata su buoni livelli. Che cosa propongono i finlandesi? Doom, doom e ancora doom, quello lento e catacombale, con suoni lievemente settantiani e cantato in
(Autoproduzione) Croati, i Mass Hypnosis sembrano avere un certo seguito nell’est Europa. Figli di un paese deflagrato da anni di guerre, i nostri propongono un industrial piuttosto pesante dove tastiere e voce la fanno da padroni. Il testi sono spesso riconducibili a rivendicazioni di tipo socio-politico (in questo caso l’origine
(Funeral Noise) I californiani Monolith si vogliono solo divertire, lo dicono chiaro e tondo: e così la mezzora del loro debut va presa con la debita ironia, perché “Against the Wall of Forever” è un disco che farebbe incazzare a morte qualunque true defender of steel. I nostri dichiarano di suonare ‘pure metal’ ma questo,
(Autoproduzione) Già la copertina non annuncia nulla di esaltante, con tanto di lametta nel logo… trattasi di un progetto ucraino in cui i musicisti soffrono. E soffrono così tanto che vogliono cantarlo al mondo e maledirci perché di sicuro il loro malessere è colpa nostra. Sei tracce (due strumentali e quattro “cantate”) fatte di note sofferenti e arpeggi depressoidi… il
(Dark Essence Records) Strana creatura questo trio islandese. Ormai all’undicesimo anno di attività, non hanno mai scritto uno spartito dello stesso genere del precedente. Iniziano con il black, poi passano al death ed infine il loro debutto del 2010 “Fixation, at Rest” tocca territori post metal, ricordano gli Isis… fino ad oggi, dove si manifesta un ulteriore