SUSY LIKES NUTELLA – “Gunge”
(autoprodotto) Intanto per cominciare questo album in un certo senso non esiste. Non è mai uscito. Data di release non pervenuta. La storia racconta che agli inizi del 2000 la band toscana, dopo il successo del primo lavoro, “Pink Evil Jokes” (metà anni ’90), registrò il secondo album. Si intitolava “Gunge” e fu (altro…)
(Nordavind Promotion) Un album in studio e due dal vivo prima di questo EP. E l’attitudine live si sente subito nel groove di questi Newyorkesi. In cinque tracce i nostri propongono un thrash moderno e graffiante, con le chitarre e il basso a farla da padroni. La voce è irriverente e urlata in stile Obituary. E le
(Indie Distribution) Della serie “benzina, motori e R ‘n’ R” ecco gli Spitfire, hard rock band norvegese che vi scalderà i cuori a suon di ottani e Jack di bassa lega tracannato mentre siete al volante della vostra macchina truccata. La formula ormai è tra le più abusate degli ultimi anni ma funziona sempre. Gli
(Dischi Bervisti, Assurd Records e Power from Hell) Hardcore ‘a carogna’, roba suonata a velocità e incazzatura alle stelle. Spavaldery friulani, Hobos veneti. Sporchi, incivili, bastardamente pazzi come i DRI gli Spavaldery. Nati dalle scorie dei thrasher veneziani Outsider, gli Hobos
(Invictus Productions) Sono di casa nel Regno Unito, ma con componenti provenienti anche da Cipro e Finlandia. Hanno uno stile vocale che ricorda Dani Filth per gli isterici passaggi dal growl profondo allo screaming isterico. Musicalmente sono fedeli a Satana e producono un death metal molto tetro e
(autoprodotto) Pieno territorio gothic metal female fronted. Ma la cosa inusuale è la provenienza che in questo caso è Israele. Alla base c’è Elram Boxer, il chitarrista della death metal band Israeliana Ferium il quale con la vocalist Shiran Avayou ha messo in piedi questo progetto particolare (in sede live si
(Metal Scrap) I greci Sunlight si collocano in quella regione di confine fra hard rock patinato e power metal non troppo aggressivo: un territorio in passato frequentato soprattutto da formazioni scandinave, che i nostri affrontano con un buon piglio e una manciata di brani orecchiabili e gradevoli.
(Ulterium Records) Ecco riapparire sul mercato i Signum Regis, power metal band slovacca di ispirazione cristiana. Il loro debut (dell’ormai lontano 2008) non mi dispiacque affatto, e la formazione si conferma con questo ep di sei pezzi, nel complesso la quarta uscita discografica del combo.
(Autoproduzione) Gli esordi degli hard rockers Finlandesi Stud risalgono al 1986, anno in cui alcuni musicisti provenienti da diverse band decidono di mettere in piedi un progetto orientato verso sonorità più pesanti rispetto ai gruppi di provenienza. Dopo aver pubblicato un singolo, la band cambia
(Iron Bonehead) Tre tracce in cinque anni non sono certo segno di prolificità, ma a questo sono giunti gli americani Spite. Il loro è un black furente e oltranzista, che ricorda molto da vicino i primissimi Watain nelle liriche e nei suoni. L’impianto ritmico martella che è un piacere, il cantato è quanto di più consono si possa trovare per il genere proposto. Purtroppo due
(Autoproduzione) Gli Shrine of the Serpent sono un trio di Portland che si affaccia sul mercato con un ep: 3 brani e quasi mezzora di durata. “Nine Gates of Shadow” è esattamente al confine fra il doom/death (per l’approccio vocale e l’andamento generale del brano) e lo stoner (per i suoni di chitarra). Monolitica (forse fin troppo!) “King in Red”, mentre “Gods of Blight”, che è il pezzo più lungo (quasi dodici minuti),
(Cold Raw Records) Rozzo black metal prima maniera questo nuovo EP di Servi Diaboli, ormai da un paio di anni una one man band effettiva. Il brasiliano Amando Luiz ha realizzato quattro pezzi con i testi di Marcos Garbini e il cantato di Oigres
(Black Widow) Oltre all’immenso valore di questo album ci sono delle riflessioni che sorgono spontanee. Spettri è una band Italiana. Che si è formata nel 1964, raggiungendo la stabilità della line up nel 1970. Mezzo secolo fa. Insomma, non certo una band di ragazzini. Per giunta cantano in italiano…
(Forever Plagued) Split tutto greco questo disco. Gli Akrotheism fanno un black becero, senza troppi compromessi con tecnica o arpeggi vari. Crudi e diretti, sfornano due tracce cariche di
(Scarlet Records) “A Time never come” è il secondo disco dei Secret Sphere, uscito originariamente nel 2000, dunque nel momento d’oro del power metal italiano. La Scarlet lo ripropone ora per il quindicesimo anniversario dall’uscita, completamente ri-registrato
(Agoge Records) Debutto discografico per le Romane Sin Of Night, quartetto femminile dedito ad un hard rock a cavallo tra sonorità anni ’80 e influenze moderne proprie del rock alternativo. I brani proposti sono potenti e ruffiani allo stesso tempo, costituiti da una sezione ritmica incisiva e pulsante, riffs di chitarra piuttosto semplici ma efficaci e da una voce
(Crowquill Records) Strano. Molto strano. I Sister Of… sono un duo americano, lontano dal mondo metal. Si tratta di due musicisti con un passato appartenente a generi popolari (Aaron viene dalla band indie The Appleseed Cast e dalla band rock Reggie and the Full Effect). Ad un certo punto il desiderio è stato quello di andare su suoni più aspri, più oscuri, più
(Autoproduzione) Gran bella mazzata questo “Katharsis”, secondo album dei Brasiliani Slasher. Le radici del gruppo sono indubbiamente thrash metal, a cavallo tra la vecchia scuola (Testament in primis) e sonorità più moderne, con molte incursioni nel thrash Svedese alla The Haunted e nel death metal Statunitense, in particolare i Malevolent Creation. I brani sono
(Maple Metal) La copertina permette immediatamente di identificare il genere suonato dai Sonic Prophecy, power metal band da Salt Lake City (Utah): “Apocalyptic Promenade” è la loro seconda prova sulla lunga distanza. Il disco, lunghissimo, si apre con
(Avantgarde Music) Nemmeno la prestigiosa Avantgarde è riuscita veramente a dirmi cosa fanno questi russi. I Sivyj Yar, moniker ispirato ad una divinità slava, sostanzialmente una one man band, producono qualcosa di magnetico e destabilizzante. Black metal? Sicuramente. Pagan? Senza dubbio. E pure
(Infernal Devastation Records) Dall’Australia approdano su etichetta i Sewercide. Se mai gli Obituary decidessero di capitolare in modo definitivo di sicuro avremmo già i loro successori. Non si tratta però di emuli, qui c’è comunque del metodo e della personalità. La voce e le chitarre
(Autoproduzione) EP di debutto per i Sathamel, band inglese attiva dal 2011, in origine con il monicker Sheol. Le origini Britanniche sono evidenti nel death metal proposto dal gruppo. Appaiono infatti chiare le influenze dei Paradise Lost di “Gothic”, soprattutto nelle malinconiche melodie di chitarra, mentre il riffing
(Napalm Records) Settimo capitolo della band di Morten Veland che vanta ancora una volta la divina voce della spagnola Ailyn, ormai stabile in line up. Il settimo lavoro riprende quanto lasciato con l’ottimo precedente “Perils of the Deep Blue”, spingendo però a fondo sulla
(Inverse Records) In alcuni paesi dell’est europeo, come mi è già capitato di dire più volte, le scene underground sono meno artefatte e smaliziate: è più facile trovare band ancorate al sound di dieci o quindici anni fa. I Sinners Moon vengono dalla Slovacchia, esordiscono con questo “Atlantis” e, senza pretesa di strafare, si ricollegano
(Les Acteurs De L’ombre Productions/Those Opposed Records) Black perverso e spietato da parte dei francesi Sühnopfer. O meglio, IL francese… visto che si tratta di una one man band creata da Ardraos dei Peste Noire nel 2001, ed ormai giunta al secondo full length . La brutalità è poderosa, ma non mancano
(Svart Records) I Sleep Of Monsters sono una creatura di Ike Vil dei finlandesi Babylon Whores (band non più in attività originariamente nata nel 1994 dove militava anche Jouni Pohjola, l’attuale manager dei Nightwish… questi ultimi -tra l’altro- registrarono la canzone “The Kinslayer” sull’album “Wishmaster” dove lo
(Bananophono Records) Spirale, vortice, discesa e perdersi; smarrire i sensi e andare alla deriva. Il suono dei marchigiani Spirale è questo, una deriva, una dilatazione delle barriere e loro relativa esplosione. Un annullamento delle identità che passa attraverso un bilanciamento tra sludge
(Autoproduzione) Debutto sulla lunga distanza per gli Statunitensi Sorxe, band nata nel 2012 con all’attivo un EP dal titolo “Realms”, uscito nel 2013. Le sonorità in cui si muove questo quartetto
(Inverse Records) Se non fosse per il cantato a tratti in growl e la chitarra elettrica questi finlandesi manco c’entrerebbero con il metal. Ma non è un difetto. Anzi, i finnici propongono
(Autoproduzione) Certo il nuovo continente non è proprio la patria del black. Ce ne danno la prova i Shroud of Despondency, che con questo album hanno deciso di scrivere la parola “fine” a questo progetto musicale. E lo fanno con sei tracce di black furente e
(Rock’n’Growl) I danesi Momentum hanno cambiato nome: ora sono i Savage Machine, ma propongono pressappoco lo stesso grintoso e incisivo melodic metal. L’ep “Through the Iron Forest”, il primo prodotto a uscire con questo monicker, lo dimostra chiaramente fin dal riff della quasi titletrack “Iron Forest”,
(Inverse Records) Debutto per i finlandesi Sumia, che creano un rock alternativo ricco di energia ma anche di una malinconia, il quale descrive un senso di pace legato alla natura, alla visione rilassante di un tramonto in una terra libera, selvaggia, pura. Le dieci tracce sono
(Gaphals) Album di debutto per i Siberian, band Svedese che aveva precedente registrato un paio di demo sotto il monicker Shrine. Lo stile del quartetto si avvicina a quello degli Statunitensi Mastodon, vale a dire un mix di ritmiche potenti, mai troppo veloci, in cui si inseriscono rallentamenti sludge, vocals
(Ghost Dancer Music/Cargo Records) Debutto di altissima classe per gli Skyscraper, band che vanta tra le proprie file delle vere e proprie istituzioni dell’hard rock melodico, come Lee Small (Shy) alla voce, Tor Talle (Joe Lynn Turner, Fergie Frederiksen) alla chitarra e Dave Boyce (The Quireboys) al basso. Le