SEROTONIN SYNDROME – “Serajas”
(Autoproduzione) Un’intro acustica che mi ricorda il Devin Townsend più malinconico apre a questo piccolo gioiello finlandese di cinque tracce, capace di mischiare in modo naturale (altro…)
(Autoproduzione) Un’intro acustica che mi ricorda il Devin Townsend più malinconico apre a questo piccolo gioiello finlandese di cinque tracce, capace di mischiare in modo naturale (altro…)
(Art Gates Records) Mea culpa: non ho mai avuto occasione di ascoltare questa band tricolore. Siamo quindi al terzo album, separato dal precedente da ben sei anni. Diciamo che (altro…)
(Nuclear Blast) Al Jourgensen è stato genio e sregolatezza, poi negli anni è diventato genio e strafottenza, intesa come una cronica e acerrima voglia di andare contro il sistema, oltre all’allontanarsi dall’innovazione che lo ha contraddistinto per anni, a beneficio di un inasprimento del sound e di una ossessiva ricerca (altro…)
(Fallen Angels Productions) Non me ne voglia nessuno che si sente preso in causa, ma non basta inserire qualche coretto da mastro birraio o una cornamusa qua e là per fare del Viking… L’atmosfera deve nascere da sensazioni interne, magari espresse (altro…)
(Eleven Seven Music) Finalmente!!! “Heroin Diaries” mi fece uscire di testa. Sia il libro che il disco. Poi venne “This Is Gonna Hurt”, altra ottima colonna sonora di un libro forzato, sulla (nuova?) mania (altro…)
(Eleven Seven Music) Secondo singolo dei SIXX A.M. dal nuovo album per la band di Nikki Sixx che continua in compagnia di Ashba e Michael in questo progetto nato come colonna sonora di un libro ed ormai concretizzato in una (altro…)
(Autoproduzione) Per quante strade prenda il rock oggi, ormai lo stesso nome sembra qualcosa di remoto. I Søndag sono alternative rock, qualcosa che rievoca scenari come Alice In Chains, Pixies, Perl Jam, Soundgarden. Li si potrebbe definire una (altro…)
(Iron Bonehead/NecroShrine) Mini LP che testimonia la svolta o, per meglio dire, l’evoluzione stilistica dei danesi Slægt. Dopo il black metal feroce ed efferato degli inizi, genere chiaramente espresso nel recente debutto “Ildsvanger”, la band (altro…)
(Qua’Rock Rec.) La Qua’Rock di Gabriele Bellini piomba su un trio del grossetano che esprime un thrashcore vecchio stampo. Riff pesanti, sezione ritmica martellante e un cantato che sembra un raccontare snervante e mai domo. Thrash metal (altro…)
(Ván Records) Secondo album per i norvegesi Saligia, band Black dedita ad una musica nera piuttosto eccentrica, o quantomeno molto personale. Nelle cinque lunghe tracce che compongono il platter (lunghezza media otto minuti) (altro…)
(Century Media) Michael Amott (Arch Enemy ed ex Carcass) continua a divertirsi e contemporaneamente a fare sul serio con l’hard rock anni ’70 degli Spiritual Beggars, la sua creatura che gli permette appunto di esporre una serie di riff stagionati ma al contempo immediati e carichi di ardore. (altro…)
(Autoproduzione) Mi ha piacevolmente sorpreso questo EP di debutto dei Sagorah, band Altoatesina nata nel 2013. Questo lavoro risale a circa un anno fa, ma solo ora è giunto tra le mie mani. La proposta musicale della formazione è un (altro…)
(Art of Propaganda) Strana produzione questo lavoro di origine canadese, sostanzialmente la somma di due EP (“Vol. 1” e “Vol. 2”) usciti l’anno scorso e… quest’anno. Il secondo, poi, porta la stessa data del full length in esame… o (altro…)
(Sun & Moon Records) Ascoltando questi ungheresi e soprattutto dando retta a quanto scritto nel flyer promozionale vien da pensare che il fatto che la musica proposta sia un “Anti-Cosmic” metal ha portato questi musicisti un po’ più in là del (altro…)
(Nuclear War Now! Productions) Gli Impurity sono un prodotto della scena metal brasiliana. La formazione vede i suoi natali sul finire degli anni ’80, sviluppando poi una carriera estremamente produttiva, arrivando poi a realizzare diversi album. I Sex Messiah sono giapponesi e questo trio (altro…)
(Autoproduzione) Tornano sulle scene con un demo di cinque tracce i Filippini Servorum, band nata nel 1998 e con all’attivo un altro demo (“We Are Brutality” del 2006), un singolo (“Paramount Slaughter”), pubblicato nel 2010 ed un full (altro…)
(Mighty Music) Tre quarti d’ora di annullamento della pietà grazie ai riff efferati di questi quattro inglesi. Blackned death è la parola chiave, ma loro sono semplicemente violenti (un po’ nello stile dei Dark Funeral) ma anche (altro…)
(Open E Music) Ogni rockstar che si rispetti deve avere nella propria discografia un live acustico. Potevano gli Steel Panther essere da meno? Assolutamente no. Solo che, vista la fama (altro…)
(Revalve Records) Che forza gli Skeletoon! Questi esordienti si sono fatti le ossa come cover band degli Helloween… e direi che il sound delle zucche ha molto condizionato la loro proposta musicale. “The Curse of the Avenger” è dunque un disco, breve (forse troppo) e diretto, (altro…)
(Autoproduzione) Il debut dei finlandesi Sonus Corona offre circa 45’, divisi su nove brani, di classico progressive metal di taglio nordeuropeo. Intricata ma non sbalorditiva “Deliverance”; (altro…)
(Nuclear Blast) Ed eccoci ancora di fronte a un live dei Sabaton… non sono certo passate ere geologiche da “World War Live”, QUI recensito, né da “Swedish Empire Live”, del 2013, che onestamente ho preferito risparmiarmi; ma evidentemente è già il momento di “Heroes on Tour”, con la testimonianza dei trionfi al Wacken e al Sabaton Open Air dello scorso anno (altro…)
(Indie Recordings) In fin dei conti se i Darkthrone si sono sganciati dal black metal, Nocturno Culto e Sarke non potevano poi non fare la stessa cosa. Pur vero che i due hanno sempre fatto dei passi avanti nella direzione opposta dal quale provengono, oppure (altro…)
(Saturnal Records) Spietato debutto di questi blacksters finlandesi: pochi ricami, poco sguardo al marketing… solo un disco di black violento, satanico, pieno di piacevole malvagità, anticipata da quell’essere in copertina il quale scrive sulla sua pergamena usando – (altro…)
(AFM Records) Nel 2012 scrissi, recensendo “Powerplay” di questi rockers svizzeri: “I Shakra sono fantastici.”. Ora potrei dire dire che sono migliorati di molto… ora sono superlativi. Hey… e hanno pure cambiato il cantante! Del precedente scrissi “bravissimo, che tra l’altro ricorda la new (altro…)
(Indie Recordings) Capire cosa fanno gli Steak Number Eight, dal Belgio, non è certo facile, anche perché fanno fin troppe cose… cose che vengono afferrate, distrutte, mescolate, ricostruite dentro un sound imponente che nel caso di “Kosmokoma” infetterà ben oltre (altro…)
(Pure Steel Publishing) Quando uscì il loro primo EP, “Nasty Skin” io incolpai i Mötley Crüe, un po’ per l’ispirazione, un po’ per il nome (Seventh Veil è un locale di LA, ma il suggerimento venne direttamente da Nikki Sixx (altro…)
(Pure Steel) Altro giro, altra reunion: stavolta tocca al Canada con i Sarasin, autori di un unico ep nel 1987. Tenendo conto che della formazione originale resta solo un membro, il chitarrista Greg Boileau, (altro…)
(Inner Wound) Con il loro esordio, gli ellenici Sunburst confezionano un’opera solida, anche se ben poco innovativa: “Fragments of Creation” potrà piacere a chi vive di pane e prog metal, ma difficilmente finirà in altre mani… (altro…)
(Autoproduzione) Gli inglesi Second Rate Angels (bel monicker) danno espressione, nel loro secondo ep, a un metal moderno che vive di numerose influenze: qualcuno potrebbe chiamarlo groove metal, ma ci sono anche spunti thrash, melodic e a tratti addirittura dark. (altro…)
(Solitude Productions) Primo album per Soijl, progetto nato dalla mente di Mattias Svensson, famoso tra gli amanti del doom per il suo ruolo di chitarrista ritmico presso la band Saturnus; con la formazione Danese, Svensson (altro…)
(Solitude Productions) Album d’esordio per Sorrowful, duo composto da Ishtar (chitarre e batteria) e J. Vergara (basso e voce), due musicisti Messicani che però vivono in Svezia. (altro…)
(Atomic Stuff Records) Secondo album per Seta, progetto Veronese nato nel 2009 con l’intento di unire l’energia del rock con le melodie contorte della musica elettronica, quest’ultima maggiormente presente in questo lavoro, rispetto all’esordio “Interferenze”, più rock (altro…)