ZETRA – “Believe” (EP)
(Nuclear Blast Records) Duo synth rock che emerge dal nulla, dall’underground britannico, alimentando l’oscurità con suoni melodici, potenti, introspettivi, concettualmente tetri ma intensamente brillanti. (altro…)
(Nuclear Blast Records) Duo synth rock che emerge dal nulla, dall’underground britannico, alimentando l’oscurità con suoni melodici, potenti, introspettivi, concettualmente tetri ma intensamente brillanti. (altro…)
(AOP Records) Debuttano i francesi Zéro Absolu, anche se in realtà si tratta della nuova incarnazione dei Glaciation, attivi già quindi anni fa. Vari cambi di line up, vicissitudini, pause, riprese, finalmente si arriva ad oggi, a questo monumentale “La Saignée”, due soli consistenti brani, per un’opera ricca di teatralità, di energia, di emozione, con un’impostazione musicale che riporta a bands quali i vecchi Alcest o i Regarde Les Hommes Tomber… e guarda caso in questa nuova reincarnazione dei Glaciation, militano proprio membri di queste due bands (il bassista IS dei primi e il batterista R.R. dei secondi). (altro…)
(Autoproduzione) Terzo album per i tedeschi Zerre, il primo dalla reunion avvenuta nel 2022, a valle dello scioglimento risalente al 2017. Un ritorno che vede una decisa mutazione stilistica, ora decisamente votata al thrash metal, con qualche richiamo al punk hardcore che caratterizzava i primi due lavori. (altro…)
(Subsound Records) Il ‘demo perduto’ dei Zu, avant-garde/jazzcore band tricolore. I Zu lo pubblicano nel 1995, da allora hanno siglato quindici album, suonato con (altro…)
(Godz Ov War Productions) Nel 2023 un EP, “IEI”, e quest’anno il debut album per Zørza, musicisti della Polonia dediti al post black metal. Suoni grintosi, squillanti, una voce in uno scream bruciato e scatenato. Si muovono su coordinate post black metal i Zørza, nonostante l’impalcatura dei pezzi siano basati su fasi (altro…)
(Fiend Force Records / Massacre Records) Ben diciotto anni dopo il debut album omonimo, risorgono dalle tenebre i Zombeast. Nascono in Arizona e si cimentano in qualcosa che mette sullo stesso piano i Misfits, i The Cult attraverso il punk, il thrash metal e dunque diventa un fare crossover tra queste diverse componenti. Lo stesso (altro…)
(Subsound Records) Sono folli. Completamente fuori di testa. Così insensati che dovrebbe essere un obbligo di legge ascoltarli, supportarli, amarli (senza doppi sensi, però!). Torna questo improbabile ed impossibile duo heavy (ovviamente a modo loro), un duo che emerge dagli sciami di zanzare delle campagne a ridosso del fiume Po. Esistono dal secolo scorso, hanno in tasca -questo compreso- cinque album nei quali suonano solo loro due, senza tanti fronzoli, senza ricercare perfezione, senza cercare i membri che teoricamente mancano, tra una giornata nei campi, un giro in trattore, un goccio di quello buono. (altro…)
(Indie Recordings) Una band norvegese la quale, purtroppo, finora non si è mai avvicinata al mio range uditivo, anche perché con un moniker simile me la ricorderei, eccome. E mi ricorderei pure i loro dischi, roba intitolata “Misanthropical House”, “Algorithm & Blues” o “Research And Destroy”… album che già mi piacciono solo per il titolo (e relative copertine!). (altro…)
(Magnetic Eye Records) Per quella bestia di Zakk Wylde sembra non ci sia mai riposo, un po’ come dimostra il sui destino: ‘Non c’è pace per gli empi’ recita la bibbia e “No Rest For The Wicked” fu il primo disco di Ozzy nel quale Zakk ha suonato con il suo stile iconico, una piattaforma di lancio per la fama mondiale raggiunta dall’axe man. (altro…)
(Hokuto Empire) Gradito ritorno per i bergamaschi Zaburon, band che nel 2004 aveva impressionato gli appassionati di musica estrema con il notevole debutto “Sic Bellum Incipit”, capace di unire thrash europeo, brutal death americano e venature swedish death, riconducibili soprattutto all’approccio vocale un po’ alla Micheal Stanne. (altro…)
(Shelter Records / BMG) Nel 2019 i ZZ Top erano ancora quelli storici, quelli con Billy Gibbons, Frank Beard e Dusty Hill, quest’ultimo deceduto un anno fa. “RAW” è quasi l’ultima vera testimonianza di quella band dal vivo (tutt’ora attiva con Elwood Francis al posto di Dusty), visto che la registrazione è quella avuta luogo nella sala concerti Gruene Hall, location sempre rimasta attiva che risale del 1878… tanto da diventare la più vecchia venue dell’intero Texas: (altro…)
(Nadir Music / Black Widow Records) È divertente pensare che “Sono Dentro Di Me” è un debutto… quando ‘debutto’ o ‘debuttante’ sono abitualmente una termini che si usano in abbinamento a chi si affaccia per la prima volta sulla scena musicale. La verità, in questo caso è diametralmente opposta: (altro…)
(GMR Music) Mini EP per Zombiekrig, band svedese molto amata dai connazionali e semi sconosciuta fuori patria. Il genere proposto è un thrash metal che spesso strizza l’occhio al death ed al black. (altro…)
(I, Voidhanger Records *) Una tormenta sonora difficile. Complicata. Per pochi eletti. Gli Zaäar sono un collettivo belga, nato da una costola della cosmic jazz orchestra Neptunian Maximalism, impegnato in una sperimentazione deliziosamente illimitata, senza confini, probabilmente senza regole… non certamente quelle comprensibili dalla normale mente umana. (altro…)
(Noble Demon) In Svezia la band di Zorn (ex Dark Funeral) nacque per far partire dal concetto musicale al quale sono giunti i Dimmu Borgir e i Dissection, con una evoluzione horror in stile King Diamond. “Where Hatred Dwells and Darkness Reigns” (recensione qui) fu la prima buona prova, dei brani black metal, farciti di componenti sinfoniche, tanto da assottigliare qualsivoglia distanza artistica che ovviamente è presente tra i citati Dimmu Borgir e King Diamond. (altro…)
(Maxima Music Pro / Wings Of Destruction / Old Metal Rites Rec) Terzo full length (quarto se consideriamo il demo di debutto “Dismembered Human Race”, un lavoro a mio avviso di qualità tale da poter essere considerato un album a tutti gli effetti) per i calabresi Zora. (altro…)
(Crazysane Records) Trascinante quanto ispirato noise rock di questo trio che vede costituirsi attraverso Nic Stockmann (battewrista, Heads. ed ex-Eisenvater) Chris Breuer (bassista, Heads ed ex The Ocean) e Felix Gebhard (altro…)
(Ván Records) Dopo diversi ascolti di questo album, di questo contorto “In The Days Of Whore” sono giunto alla conclusione che laggiù in Grecia tra meraviglie storiche e una terra incantevole, devono anche sicuramente girare sostanze molto allucinogene, in quanto la prima band che vi viene in mente capace di queste sonorità geniali, oscure, teatrali e progressive sono gli Hail Spirit Noir… connazionali di questi Zaratus. (altro…)
(Magnetic Eye Records) Ha un che di deliziosamente assurdo questo progetto, il quale a partire dal moniker rivela la sostanza: una dannata cover band dei Black Sabbath! Ma questa non è una delle migliaia (milioni?) di cover band che (altro…)
(Dying Victims Productions) In un’ipotetica figura geometrica, dove i vari angoli del poligono rappresentano i vari generi musicali, gli Zatyr sarebbero l’asse che congiunge l’heavy classico e il death svedese. Mai come in questo (altro…)
(Subsound Records) Un duo. Due contadini palesemente tossici o sconvolti dal sole che picchia in testa in mezzo a quella distesa di terra senza fine. Gente che solitamente vaga stordita tra i campi, ma quando trova una fonte di (altro…)
(Pure Steel Records) Ed ecco di ritorno gli Zarpa, genuini e pacchiani padrini dell’heavy metal iberico, dalle copertine sempre al limite del kitsch, che avevamo già conosciuto (altro…)
(Arkeyn Steel Records) Solo una etichetta come la Arkeyn Steel poteva resuscitare dall’oblio i Z-Lot-Z, band texana di heavy/power/prog metal che ricorda da vicino i Queensryche (altro…)
(Duplicate Records) Quarta opera per questa mostruosa creatura, origine di un suono oscuro e tetro che definire solo black metal è quasi uno sfregio. Perché qui si va decisamente sotto il livello del terreno, dove la (altro…)
(Spikerot Records) Fango. Melma. Una palude malsana, fitta di vegetazione invadente, una vegetazione tetra e maligna, che cattura, risucchia la vita, consuma l’anima. Il debutto degli italiani Zolfo è totale putrefazione, assoluto decadimento, un (altro…)
(Autoproduzione) Dopo tre full length ed un demo, è arrivato il momento per gli Zora di pubblicare un nuovo EP. Per l’occasione la band vibonese propone tre cover, legate da un filo conduttore. Tutti e tre i brani scelti hanno infatti in (altro…)
(Zex Records) Sbocciano nel 2013 dalla scena canadese i Zex, alimentandosi di un punk verace e fatto con una sapiente dose di cliché degli anni ’70 del genere. Un (altro…)
(Nordvis Produktion) Pubblicazione inusuale per la svedese Nordvis, solitamente impegnata in pubblicazioni più vicine al black, al folk o all’ambient strettamente nordico. Zachary Lucky è un giovane musicista folk canadese con (altro…)
(Listenable Records) Kyle Alexander McDonald, voce e basso, e Christopher Lewis, batteria, hanno rifatto ciò che li sta rendendo unici. Autori di un metal psichedelico inquinato dallo sludge e doom, McDonald (altro…)
(Ghost Label Rec.) Il niente, l’annullamento delle cose, lo zero. Il nome scelto dalla band Thiene, provincia di Vicenza, è semplice ma dal grande impatto significativo. I Zero provano a essere aggressivi e melodici attraverso il metalcore, il genere che ambisce (altro…)
(Minotauro Records) Quinto album per gli statunitensi Zero Down, band che vanta una certa esperienza avendo condiviso il palco con Accept, Micheal Schenker Group, Paul Di’Anno e Motley Crue tra gli altri. La prima cosa che salta all’occhio di questo lavoro è la (altro…)
(Doomentia) Mr. Hitchcock e Mr. Jacko, voce il primo e bassista e chitarrista il secondo, si esibiscono in un black metal percorso da diverse anime e identità, fino ad allontanarsi proprio da se stesso. (altro…)
(Blood Harvest Records) Se dovessi descrivere questo duo israeliano con due parole userei proprio quelle che danno il titolo all’EP. Come debutto, il gruppo ha scelto la fortunata formula dell’extended play, giusto come vetrina per un (altro…)
(Non Serviam Records) Svedesi, in giro dal 2014, ma solo ora al debutto. Ma non certo una band di dilettanti, visto che il leader, polistrumentista e ideatore, Zorn, ha militato come bassista anche nei Dark Funeral! L’idea di (altro…)
(Subasound Rec.) L’album del ritmo è con Fabrizio al basso e Alessandra alla batteria. In due per un risultato ampio, sconfinato e spezzettato in tanti colpi sulle pelli e sulle corde. Fabrizio (altro…)