KANKAR – “Dunkle Millennia”

(Eisenwald) Finalmente il vedo debutto il duo tedesco formatosi pochi anni fa e con all’attivo solo un EP. Black metal, senza dubbio, ma con un principio di originalità tale da rendere difficile un collocamento specifico del gruppo dentro il labirinto dei sotto generi del metallo nero. (altro…)
(Moment Of Collapse Records*) “Epidermide” per i Riah, “Hollow” per i Postvorta ed entrambe le band si uniscono per la composizione che offre il titolo a questo split. Una collaborazione niente male per queste due
(RFL Records) A pochi mesi dal settimo disco in studio “Heroes Never Die”, i Corners of Sanctuary distribuiscono un altro EP che riempie il silenzio dei concerti. Onestamente, credo che la band di Philadelphia potesse risparmiarsi questi 11’ con 3 brani e una outro:
(Symmetric Records) Con il loro secondo album, i greci Warrior Path tengono alta la tradizione del power ellenico: da segnalare in organico la presenza di Bob Katsonis, da poco uscito dai Firewind, e del cantante svedese Daniel Helman, che qualcuno potrebbe ricordare per gli storici Lost Horizon.
(Season of Mist Underground Activists) Andy Marshall è della one man band Soar, atmospheric black metal che è un sostanziale tributo alle tradizioni scozzesi. Un atto poi coniato come ‘caledonian metal’. Marshall quest’anno si inventa il secondo 
(Cult Of Parthenope) Cala sull’ascoltatore come una nefasta colata di violenza “Gore Weed Distortion”, primo album dei deather Vilemass che riescono a masticare e metabolizzare sulla distanza certi schemi cari a
(High Roller Records) Dopo un lunghissimo silenzio discografico, durato qualcosa come 22 (!) anni, tornano in pista gli Scald russi, che all’inizio degli anni ’90 si fecero notare nell’underground con il loro epic/doom mistico e antico, ma si sciolsero dopo la morte del loro leader Agyl.
(AFM Records) C’è un artista che, nel 2020, e pare nel rispetto delle regole, è riuscito a tenere uno show davanti a 2500 spettatori: si tratta di Udo Dirkschneider, che con questo “Live in Bulgaria”, uscito in DVD e doppio CD, offre un segnale di speranza al mondo della musica, ancora paralizzato dalla pandemia.
(Everlasting Spew Records) Secondo album per Fractal Generator, formazione canadese formatasi nel 2007 da ex membri dei Wolven Ancestry. La proposta musicale è piuttosto ambiziosa, coniugando un death metal feroce ed intricato con sonorità oscure ed atmosferiche ispirate alla fantascienza.
(RFL Records) Per occuparsi proficuamente durante la pandemia, gli US metallers Corners of Sanctuary stanno diffondendo diversi prodotti discografici… fra di essi c’è il loro settimo full-length in studio. “Heroes Never Die” si caratterizza anzitutto per la brevità dei brani (dodici in poco meno di 40’).
(Fighter Records) Latori di un heavy metal rock che sa di Spagna lontano un miglio, gli Slowburn confezionano un debut onesto, che non vuole cambiare il mondo: brani diretti sempre 


(BMG) Quando due pezzi grossi si mettono d’accordo per fare qualcosa assieme, vale sempre la pena fermarsi un momento e pensare alla vasta esperienza di questi personaggi, gente che -indubbiamente- sa comporre musica, artisti che il loro mestiere lo sanno fare molto bene.
(Silver Lining Music / Militia Guard) Esistono band, soprattutto le più longeve, che spesso si sono confrontate con le cover e per loro arriva il momento di pubblicare un EP o addirittura un album di cover. Tocca
(Pure Steel Records) Dopo che la ristampa di “When Heroes Fall” (
(Petrichor) Interessante reissue con ovvio remaster per i norvegesi Godsend, band psycho-goth-doom ormai estinta (l’ultimo loro lavoro risale al 1997), ma anche nota per essere stata una delle band del mitico svedese Dan Swanö, noto per la sua vasta attività nel mondo della musica, visto che milita nei Nightingale e negli Unicorn (tra gli altri), è negli Star One di Lucassen,
(Gates Of Hell Records) I bretoni Herzel usano il loro antico idioma per i testi di “Le Dernier Rempart”. A queste parole affiancano un heavy/power graffiante, veloce e degnamente influenzato dallo US metal, pur con qualche inflessione europea, non a caso
(Autoproduzione) Gli Ilium sono (o forse erano) una delle band più strane del panorama power. Ricordo ancora la doppietta dei loro primi due dischi, “Sirens of the Styx” (da quel che leggo, risuonato e ripubblicato nel 2017) e “Permian Dusk”, condizionati entrambi (nel bene e nel male) da un sound power/prog originale, a volte quasi grottesco, e da due booklet sottilmente inquietanti. 

(Terratur Possessions) Nonostante l’esigua quantità di tracce (tre), questo è da considerarsi come un vero e proprio secondo album del gruppo, un inno neanche minimamente velato allo gnosticismo, una pratica esoterica solo in parte riconducibile al cristianesimo, ma che ha con il tempo deviato dagli intenti iniziali e preso una strada ed una evoluzione tutta propria.
(Napalm Records) Completamente fuori di testa, pazzi scatenati: tornano i norvegesi Trollfest con un EP sballato, schizoide e dannatamente divertente. L’idea di base dipinge la copertina, mette il titolo all’EP e accende il favoloso video nel quale vediamo le gesta di uno sconvolto e decadente manipolo di improbabili supereroi! “Happy Heroes”, infatti, racconta in un tripudio di colori la storia di questi troll che decidono di diventare dei veri eroi, con tanto di costumi ispirati ai miti della Marvel.
(Elevate Records) A quattro anni dalla nuova versione di “Chronicles from the Realm Beyond” (
(Xtreem Music) Istituzione della scena metal spagnola i Golgotha. Nati a Maiorca nel 1992 con ormai Vicente Payá, fondatore, e Amon Lopez a tenere le redini della band. Istituzione del doom metal con sforamenti nel death metal, i Golgotha presentano nel 2021 un nuovo EP. La 
(Everlasting Spew Records) Atto di estremismo da parte di Gabriele Gramaglia (Cosmic Putrefaction, The Clearing Path, Summit) e Nicholas McMaster (Krallice, Geryon, Edenic Past, ex Castevet). Un duo nato durante l’epoca del confinamento, dunque durante l’epopea della desolazione e del 
(InsideOut Music) Comincia ad allungarsi a dismisura la discografia di Devin Townsend, che da un po’ di anni ha tolto ogni altro termine od orpello al proprio progetto musicale e ha deciso di presentarsi finalmente come un solista completo.
(Purity Through Fire) Monolitico, smesso e ipnotico il secondo album di V.V. Che tocca in maniera totale i dettami del depressive black metal. Monolitico perché i riff sono la solenne, incalzante e sagomata parte del tutto nei pezzi di “Der stille Wald”. Smesso perché V.V. Sceglie la ‘povertà’ del genere, cioè un sound
(Napalm Records) Mi ero davvero esaltato con 
(Sensory Records) Possiamo considerarli la nuova incarnazione dei Midnight Eternal, che poco mi avevano convinto con il loro