DEFIANT – “Era of Substitution”
(Grom Records) Autori sei anni fa di un album e poi di un promo nel 2008, i croati melodic deather Defiant riescono a realizzare un nuovo album. Il sound pur essendo sul versante melodic del death metal è comunque aggressivo e corredato da un drumming robusto, abbastanza tecnico e che contribuisce a murare il sound dei pezzi. Il riffing è fatto di alta tensione, è continuo, dinanico, agguerrito e diversificato. (altro…)
(code666) Metà album con sonorità doom, decadenti e improvvisi spunti black metal. Poi c’è l’altra metà che si rifà al black metal classico. Perché non fare due album distinti e separati? La freddezza di questa band islandese sembra avere una logica che mi sfugge e forse è un mio limite, ma “Sem Skuggin” non mi suona con linearità. La prima metà di questi 75′ totali gioca a salire e scendere di umore, tra suoni ombrosi, gelidi e tormentati.
(Pure Legend/Audioglobe) I tedeschi Dark Sky hanno iniziato come rockers nel lontano 1982, e dopo l’inevitabile split durante gli anni ’90 sono tornati alla carica con un sound sempre morbido, a tratti addirittura AOR, ma con una notevole attenzione al power più melodico. Nonostante non si tratti di una christian metal band, “Initium” (il loro quinto full-“length”) è un gradevole concept sulle ultime vicende umane di Cristo
(Cyclone Empire) Ventidue anni vissuti al rallentatore. Ventidue anni di esistenza pesante come un’infinita sofferenza, lenta come la morte, cadenzata come il ritmo di una marcia funebre. Eternamente confinati nell’underground, con una produzione lenta tanto quanto i loro ritmi doom, i Dawn Of Winter riescono ad arrivare al ventiduesimo autunno, con una line up praticamente indistruttibile ed inscindibile,
(AreaDeath Productions) I Dismantle sono in attività da poco più di un lustro, ma sono al secondo album oltre ad essere autori di diversi demo. Il thrash metal che suonano con entusiasmo e dedizione è tipicamente vecchio stampo. Thrash metal americano e con alcuni passaggi di natura teutonica. Questo è in buona sintesi la nuova prova della band californiana.
(My Graveyard/Masterpiece) Nel 1987 usciva l’esordio dei Dark Quarterer: stampato in sole 500 copie da una piccola etichetta toscana, mostrava al mondo le incredibili potenzialità del trio Nepi-Ninci-Serena e del loro epic/progressive metal, qualcosa di assolutamente inconcepibile per il mercato dell’epoca e ancora oggi praticamente senza eguali.
(TilziT Records) I Deformity provengono da Kaliningrad, Russia, e sono autori di un thrash metal old style molto vicino ai Metallica (soprattutto) e gli Slayer. Le due band dominano il riffing dei Deformity. In particolare i Metallica compaiono anche grazie al fatto che il cantante è un figlio diretto, vocalmente, di James Hetfield. Ascoltare “Alone” significa avere la sensazione che il brano sia un refuso dei ‘Tallica.
(AreaDeath Productions) I Dismantle sono in attività da poco più di un lustro, ma sono al secondo album e autori di diversi demo. Il thrash metal che suonano con entusiasmo e dedizione è tipicamente vecchio stampo. Thrash metal americano e con alcuni passaggi di natura teutonica. Questo è in buona sintesi la nuova prova della band californiana.
(Candlelight) Il ritorno dei Daylight Dies è un ritorno del doom e del death metal che vanno a braccetto, conversando amabilmente tra loro e lasciando una scia di nove pezzi in questo cammino chiamato “A Frail Becoming”. Gli statunitensi montano nella musica una produzione ottima, perché oltre a rendere udibili tutti i suoni li presentano nella loro essenza, evitando troppe levigature e offrendo quel giusto impatto metal.
(Selfmadegod) Questa raccolta è di una zozzeria indicibile! Se siete dei deather vecchio stampo, se adorate copertine truci ma dozzinali e testi anticristiani, irriverenti e marci allora un pensiero per questa compilation dei Decrepitaph potreste farlo. Raccoglie i pezzi inclusi in vari split, 7″ e uno proveniente da un live in Texas. I compagni che coabitavano in quelle release condivise sono Anatomia, Eternal Solstice, Eroded, Father Befouled,
(Total Metal Records) Ricordo ancora il comunicato stampa dell’etichetta che annunciava l’album degli ucraini Dimicandum (significa “deve lottare”) e in esso avvertiva che i testi (non in mio possesso) affrontavano tematiche degli antichi miti e filosofici e delle ultime scoperte scientifiche. Argomenti profondi e complessi, per musica che mette sullo stesso piano nu metal, melodic death metal e gothic.
(Nuclear Blast/Audioglobe) Due mesi dopo l’ep apripista, arriva negli stores il nuovo disco di Doro Pesch, il primo ad essere edito per la Nuclear Blast; ma il cambio di etichetta non ha mutato di una virgola lo stile e le caratteristiche del sound. Come sempre il disco è composto da molti brani, ben 13, tutti brevi, immediati e subito fruibili. Di alcuni, fra cui la titletrack, abbiamo già parlato nella recensione dell’ep, alla quale
(Autoproduzione) Secondo una mia personale teoria, le band di metal estremo che hanno un nome che termina con la “y”, hanno (molto spesso) un sound mostruoso, ruvido e rozzo. Cioè band con gente che bada al sodo, senza compromessi. Chicago è la terra che ha dato i natali a questi quattro brutal death metaller, ancora acerbi e scossi da cambi di line up, ma con un full length alle spalle (“Mind Deterioration” del 2012)
(FDA Rekotz) Tre cervelli pensanti questi Deserted Fear, visto che riescono a sommare nel loro death metal elementi del genere di scuola europea (mi vengono subito in mente i Dismemeber e gli ultimi Asphyx) e di quello statunitense (gli Immolation, ad esempio). Il risultato si chiama “My Empire”, dura oltre 40′ e incasella una serie di pezzi davvero interessanti, dallo stile death metal puro e costruito con lucidità.
(M & O Music) Copertina in stile b-movie e tematiche che si rifanno ad essa e a quelle situazioni di tortura e follia. Almeno è quanto mi è parso di capire guardando i loro canali ufficiali. I testi non sono in mio possesso. Immagini forti e musica potente, un po’ thrash metal, un pochino hardcore, modern death metal. Insomma, crossover. Punto e basta. Ritmi potenti e frenetici e riff che si sommano a riff.
(Napalm Records) Saranno anche tedeschi i Dust Bolt, ma il loro thrash metal è puramente Bay Area. Tuttavia non capisco perché spesso alcune etichette europee di un certo livello (Massacre, AFM, Pure Steel, appunto la Napalm) tirino periodicamente fuori album tharsh metal, realizzati da band magari giovani e ciecamente devote ad un sound di almeno 30 anni fa.
(Listenable Records) Di recente guardavo le immagini live dei Cradle Of Filth, nelle quali compariva la Deva. La sua voce ha caratterizzato tanti pezzi della band di Dani, spalleggiandolo nel suo istrionismo vocale. L’EP “Malediction” esce solo in versione digitale e contiene tre brani. Insomma non proprio un EP! “Lies Define Us” è una canzone alla Deva in tutto e per tutto, ma con la partecipazione di Björn Strid, il cantante dei Soilwork.
(Soulseller Records) I norvegesi Devil hanno pensato di rendere nuovamente disponibili due release passate, ovvero le prime due che hanno preceduto l’album “Tme to Repent”. “Magister Mundi Xum” rappresenta la nascita della band e risale al 2010. Era un demo con sei pezzi, tutti infettati dai germi dell’heavy classico, il doom e il rock sabbathiano e dei seventies.
(New World Subculture Media) Omonimo full length, il primo, per i death-grinder di St. Louis Drag The Dead. Il lavoro segue “The Saint Louis Murder Sessions EP” e presenta un sound assassino e che si barcamena tra un death metal sommamente brutal e un grindcore feroce e folle. Una quintalata di pezzi, 43′ di violenza sistematica, proposta da una produzione ruvida e piena di marciume. La copertina è ingannevole dunque, non c’è progressive o psichedelia o sperimentazione.
(Play Top Records) Dopo un solo anno di vita i Dreaming Light producono un EP davvero accattivante o comunque in grado di dare uno spaccato esaustivo su quanto la band possa fare. La release che porta il loro nome, vede un’introduzione basata su tastiere, la quale tinteggia un’atmosfera tra il malinconico e il ricordo. A questo punto è il momento di “Blood in Mirror”, power rock intenso, melodie epiche, pompose e un cantato, di Leandro, che sorregge le stesse senza avere però un timbro eccessivamente alto. Buono il contrasto tra la sua voce fluente e le tematiche musicali.
(Horror Pain Gore Death Production) Prodotto vecchio di un anno, ma estremamente attuale. Pubblicato in occasione di Halloween 2011, questo vinile 7”, colorato di viola, con una pregiata confezione, mostra il ritorno degli Druid Lord ad un anno dalla pubblicazione dell’album “Hymns For The Wiked”. Il pezzo proposto è “Dark Age Sorcery” ed assolutamente malvagio, perverso, pesante, oscuro. Sul lato B, invece, ci sono gli americani/svedesi Skeletal Spectre, band con all’attivo un paio di album, fronteggiata da una bellissima (ed oscura) vocalist, Vanessa Nocera, la cui voce, tuttavia, è quando di più lontano ci possa essere dal gentil sesso.
(Massacre/Audioglobe) Una copertina vagamente inquietante (di Eric Philippe), un titolo enigmatico, e undici brani di ottimo heavy/power metal: il debut dei francesi DarkTribe ci narra con classe e inventiva dei guasti della civilizzazione umana sul nostro pianeta. La band è composta da due fratelli e altri tre amici di vecchia data e finora aveva dato alle stampe soltanto un demo autoprodotto nel 2009. “Taiji”, primo brano in scaletta, apre gradevoli scenari sinfonici con un vago tocco progressive. “Roma XXI” va ancora ad aumentare la dose di melodia fino ad assomigliare a qualcosa dei Secret Sphere o dei Powerquest;
(Rock N Growl Records) Xander Demos è un virtuoso della chitarra che ha suonato al fianco di Johnson, Steve Vai, Vinnie Moore, Jason Becker, Neal Schon, Michael Romeo e John Sykes. Ha già inciso un Ep, “Road To Guitarcadia. Ha chiamato con se, per questo full length Adam Heusey, tastiere sequencers, I batteristi Chris Batton per “Right Angles”, “Boys of Summer” e “Lady in Red” oltre a Mike Stover per la batteria su “Right Angles” e Dean Minerva per “Boys Of Summer”, Matt Williams al basso e I cantanti Kevin Rasel per “Under a Darkened Sky” e Mike Sciullo per “Boys Of Summer”.
(Massacre) I debuttanti di Leeuwarden, Olanda, suonano un melodic death metal che è in bilico tra melodie intense, ricche di feeling, di quel senso dell’armonia ma ripetutamente controbilanciati da soluzioni di death metal veloce. Olandesi si, ma svedesi nella sostanza stilistica. Questo genere dura a morire e i suoi figli si moltiplicano nel tempo. Ben vengano però album come questo dei Disintegrate, il quale pur incastonato alla perfezione negli arcinoti schemi del genere, vuole esprimere buone capacità esecutive e compositive.
(Deep Send Records) I deathers inglesi Detrimentum sono giunti al secondo album in studio dopo “Embracing This Deformity”, lavoro di tre anni fa. Il nuovo “Inhuman Disgrace” va ben oltre il sound manifestato dal suo brutale predecessore. Il clima del riffing, e del comparto ritmico, è più ragionato e di conseguenza le stesse canzoni saltano fuori da un songwriting più dinamico e realizzato con elementi di thrash metal ed estremizzazioni blackened. Essendo inglesi la matrice death metal del proprio paese è ben radicata, ma non si può non segnalare qualcosa dei Cryptopsy o dei Morbid Angel
(Nuclear Blast/Audioglobe) EP apripista per la Metal Queen, in attesa del prossimo album e per festeggiare il passaggio alla Nuclear Blast: nulla più che un assaggio di metallo ultraclassico. Il singolo è naturalmente molto elementare e ficcante: la voce filitrata che fa da controcanto nel refrain forse non è il massimo, ma ovviamente il brano si fa cantare dopo due ascolti. La versione francese è però terribile, perché la voce ruvida della Metal Queen non si adatta neanche un po’ alla musicalità della lingua transalpina. “Victory” ha quel tipico andamento Priest (magari leggermente modernizzato)
(Deepsend) Nonostante siano giovani, lo sI capisce subito guardando le loro foto promozionali, I Deadly Remains sono già una buona realtà del death metal underground californiano. Nati nel 2006 hanno realizzato due demo di un certo spessore, “Moral Crusade” nel 2008 e “Before the Nothing” il seguente anno. Vantano esibizioni live al fianco di Napalm Death, Kataklysm, Toxic Holocaust, Flesh Consumed e altre realtà del death metal statunitense.
(Metal Scrap Records) Energia, violenza e melodia. E’ questa la proposta dei D.HATE (abbreviazione di “District Hate”), quartetto Ukraino che propone un death metal ricchissimo di Groove e caratterizzato da molte idee orientate alla melodia. Questo debut album (che risale al 2011), arrivato dopo un non facile percorso di costituzione della band da parte del chitarrista Polyak Andrew è assolutamente piacevole.
(Iron on Iron Records) Nonostante una attività iniziata 12 anni fa e una lunga sfilza di demo, questo è soltanto il secondo full-“length” dei greci Dark Nightmare, formazione che anche a un ascolto distratto mostra una purissima anima ellenica con tutti i pregi e i difetti del caso. “Beneath the Veils of Winter” è uno di quei dischi di heavy/power/epic ormai rarissimi sul mercato
(Autoproduzione) Bulgari, si ripresentano all’attenzione con questo EP contenente 4 brani semplici , diretti e senza troppe pretese. Il sound riprende gli stilemi dell’alternative rock contaminato da tendenze grunge , il risultato e’ a tratti un po’ sorpassato, la scelta di riportare alla luce suoni ed inquietudini di un movimento storico e così ben definito e’ molto azzardata
(Kolony Records) I De Profundis stanno avendo una carriera interessante. Sono al terzo album, hanno suonato dal vivo con Iron Maiden, Rotting Christ e altri, ma soprattutto gli inglesi hanno realizzato nel 2007 “Beyond Redemption” autonomamente, ma con distribuzione Sony, e “Bleak Reflection” nel 2010 sempre per l’italiana Kolony Records.
(Metal Scrap Records) Forme senza definizione che si nascondono nelle tenebre. Oscuri concetti che si delineano in un orizzonte indefinito, confuso, avvolto dalle fiamme. Gli architetti di questa geometria delle ombre sono tre, hanno un passato oscuro, confuso, violento. Provengono da Kherson, Ucraina, quasi sulle rive del Mar Nero.
(logic(il)logic) Romantici, caldi, avvolgenti. È la definizione per questa band, questi brani, questi suoni. La voce di Federico, come velluto, scorre, scivola, accarezza e fa provare sensazioni. Un talento vocale notevole, alla pari di Ville Valo (al quale è molto simile) e Chris Isaak. Un album dal titolo stupendo, filosofico, umano e reale
(Limb/Audioglobe) Tutte le volte che in redazione arriva un cd della Limb Music, la mia mente va subito con nostalgia alla golden era of power metal, quando produzioni come questa dei Dragony arrivavano nei negozi una volta alla settimana. Ora invece uscite come questo “Legends” sono rarissime e finiscono pure per essere criticate a priori, solo perché l’etichetta dice ‘power metal’!
(Autoproduzione) Non lo direste che i Deimos hanno iniziato come cover band dei Gamma Ray, perché il sound che mostrano in queste composizioni inedite è molto più cupo e carico – pur mantenendosi nei classici confini del power metal. Cinque le composizioni di questo EP d’esordio, disponibile sia in copia fisica che per il download digitale. “Wargeed” è quasi epic metal con un sound corposo e molto tirato: a tratti i nostri ricordano i primi Domine, a tratti i White Skull.