GUN BARREL – “Brace for Impact”

(Massacre/Audioglobe) Formazione simpatica i Gun Barrel: una di quelle che a inizio anni 2000 faceva parte della scuderia Limb ma che comunque è riuscita a restare in pista nonostante la fine della golden age of power metal. E forse questo è accaduto perché i tedeschi non sono mai stati il classico gruppo da doppia cassa a elicottero, ma anni prima degli Avantasia MK II (altro…)

Di |2012-04-12T07:12:34+02:0012 Aprile 2012|Categorie: ALBUM, G|Tag: |

GRAVETY – “Into the Grave”

(autoproduzione) Potente salto nel mio passato. Trasporto brutale verso un’epoca andata, ma mai veramente morta. Un’epoca dove il metallo era rovente, infuocato. Un’epoca dove la negazione era un arma, l’unica arma conto il sistema, contro tutti i sistemi. Negazione della società ovvia, dei valori scontati, dell’umanità ordinaria. Destini che condannano. (altro…)

Di |2012-03-24T09:07:42+01:0024 Marzo 2012|Categorie: ALBUM, G|Tag: |

GROSS GROLLAND – “What Doesn’t Kill Me Makes A Big Mistake”

(Metal Scrap Records) “What Doesn’t Kill Me Makes A Big Mistake” è stato registrato a Kurgan, in Siberia meridionale, ai confini con il Kazakistan. E’ la prima seria produzione di cinque metallari che di base suonano thrash metal, ma lo tirano su con qualche inserto di synth, tanto per rendere il sound più “tecnologico” ed estroso. (altro…)

Di |2012-03-08T01:00:40+01:0008 Marzo 2012|Categorie: ALBUM, G|Tag: |

GRAVEYARD – The Altar of Sculpted Skulls

(Pulverised Records) Death metal oscuro e infatuato dalle prime allucinazioni orribili di Entombed, Grave e Autopsy. Il mini album degli spagnoli Graveyard è racchiuso in questo universo old style, presentato tre anni dopo il loro esordio. I pezzi sono marci e furiosi e con il rifacimento di un loro classico come “How of the Black Castle” (altro…)

Di |2012-03-07T07:18:22+01:0007 Marzo 2012|Categorie: ALBUM, G|Tag: |

GOROD – “A Perfect Absolution“

(Listenable Records) Nell’anno 945 Igor re di Kiev viene ucciso dalla tribù slava degli Derevljani che si rifiutava di pagare i tributi. Pessima idea. La vedova del re, Olga, non digerì la cosa. Anzi. Divenne una furia scatenata, cieca, immonda. Tutti gli ambasciatori ed i nobili della tribù furono violentemente sterminati. I villaggi e la capitale Iskorosten furono annientate, bruciate, rase al suolo. Ora immaginatevi questa storia in chiave death metal, (altro…)

Di |2012-02-28T10:57:33+01:0028 Febbraio 2012|Categorie: ALBUM, G|Tag: |

GOLDENSEED – “The War Is In My Mind”

(SG Records) Il triestino Garbiele Pala arriva con “The War Is In My Mind” al suo terzo album, dimostrando di avere sempre più una guerra nella sua testa! Ironia a parte il virtuoso della chitarra – una BassLab realizzata con materiale composito risonante- costruisce funamboliche escursioni delle dita sulla tastiera delle chitarra, le quali si sommano e si inseguono come racchiuse in un mondo proprio. (altro…)

Di |2012-01-25T07:54:05+01:0025 Gennaio 2012|Categorie: ALBUM, G|Tag: |

GOTTHARD – “Homegrown. Live in Lugano”

(Nuclear Blast-Audioglobe) Il mondo dell’hard rock piange ancora la tragica morte di Steve Lee, ma come riporta il sito ufficiale i Gotthard non hanno intenzione di fermarsi. Per omaggiare il singer, e nell’attesa di trovare un suo (altro…)

Di |2020-03-13T16:59:28+01:0012 Ottobre 2011|Categorie: ALBUM, G|Tag: |

GRIFFAR – “Monastery”

(Non Serviam Records) Non è semplice valutare “Monastery”, album di debutto dei francesi Griffar. Ad un primo ascolto è sembrato da subito un lavoro da calderone. Una uscita in sintonia con le tante che ogni mese infestano il filone del death/black (altro…)

Di |2015-10-04T15:23:26+02:0010 Ottobre 2011|Categorie: ALBUM, G|Tag: |

GLYDER – “Backroads to Byzantium”

(SPV/Steamhammer) Il nuovo album dei Glyder passa attraverso la rivoluzione della line-up: Tony Cullen, cantante e bassista, e Davy Ryan, batterista, lasciano in favore di ben tre elementi. L’eccezionale Jackie Robinson arriva dietro al microfono, Graham McClatchie al basso e
Des McEvoy alla batteria. Robinson ha una voce graffiante e rock ed è il giusto singer per questo quarto album, vero momento per capire quanta strada abbia fatto la band irlandese dall’omonimo album del 2006. I Glyder con l’iniziale “Chronicled Deceit” riportano alla mente Dio, ma anche i Black Sabbath e qualcosa si avverte anche nella seguente “Long Gone” e nella settantiana “Down & Out”. Che siano impazziti? No, tutto rientra nei ranghi con “Fade To Dust”, “Don’t Make Their Mistake”, “Two Wrongs”, i quali sono pezzi più inclini allo standard della band, la quale ha comunque sempre strizzato l’occhio alla tradizione rock britannica. Come già sottolineato, l’arrivo di Jackie Robinson ha dato un apporto nettamente più intenso alla band, mentre gli elementi già consolidati e cioè il duo chitarristico Kinane-Fisher appare in perfetta forma per “Backroads to Byzantium”. La produzione è perfetta, realizzata con registrazioni a Dublino, mixaggio a Copenaghen e mastering in Germania; i suoni sono forti, puliti ma non appiattiti. “Backroads to Byzantium” diverrà un loro classico.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10

Di |2011-10-08T08:21:32+02:0008 Ottobre 2011|Categorie: ALBUM, G|Tag: |

GIRLSCHOOL – “Hit and Run”

(Wacken Records) Le Girlschool festeggiano il compleanno di “Hit and Run” ri-registrandolo. Era il 1981 quando uscì uno dei più interessanti album della NWOBHM. I brani di questa rivisitazione suonano con una maggiore (altro…)

Di |2017-05-26T01:23:02+02:0001 Ottobre 2011|Categorie: ALBUM, G|Tag: |

GORATH – “Apokálypsis (Unveiling the age that is not to come)”

(Twilight) L’ultimo lavoro in studio dei belgi Gorath è stato “MXCII”, dello scorso anno. La band del Limburgo è diventata oggi un’unità d’intenti di quattro musicisti, dopo essere partita, nel 1996, per volere dell’unico musicista Filip Dupont. Questa nuova release parla dell’Apocalisse, “Apokálypsis”, e di quando i sette angeli soffieranno nelle trombe, per dare l’inizio all’ultimo capitolo dell’era umana. Un argomento devastante, l’epitaffio dell’umanità. Eppure il black metal dei Gorath in questo nuovo album appare ancor più misurato e preciso. Non c’è caos, non c’è disperazione, ma una lucida costruzione dei pezzi tali renderli dei capitoli di una ipotetica narrazione dell’evento biblico. “Apokálypsis” è nel solco dello stile sperimentale e progressive della band, con momenti veloci e altri lenti e inesorabili, malinconici e sperimentali. Giocano sulle atmosfere, sulle sensazioni e le narrazioni di scenari decadenti i Gorath e ci sono riusciti davvero bene.

(Alberto Vitale) Voto: 7,5/10

Di |2011-09-26T11:57:39+02:0025 Settembre 2011|Categorie: ALBUM, G|Tag: |
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