SERPENT NOIR – “Death Clan OD”
(W.T.C. Productions ) I greci Serpent Noir tornano con un disco, il terzo in carriera, dopo l’ultimo album del 2015. Il black di questa band è sempre stato un po’ atipico: una sofferta e soffusa magniloquenza che aleggia in (altro…)

(Sun & Moon Records) Le cartelle stampa di solito esaltano al massimo qualsiasi band, da quella evidentemente migliore a quella schifosamente peggiore, dichiarando pregi o similitudini che poi spesso si rivelano inesistenti. 
(Sun & Moon Records) Dal Messico debuttano con un EP questi demoniaci Satan’s Cross, i quali non fanno nulla per nascondere la loro palese adorazione per l’innominabile! Un mondo occulto, ambientazione da film horror: heavy dal marchio probabilmente britannico e
(High Roller Records) Visto che ovunque li si incensa senza remore, ma io non sono mai convinto dei loro dischi, sembra che abbia un problema con gli Stallion… l’ho detto con “
(Black Widow Records) Sono passati ben oltre 20 anni dal debutto degli italiani Il Segno Del Comando, capitanati dal maestro Banchero. Oltre due decenni di tenebrose divagazioni occulte in chiave deliziosamente doom e, soprattuto, prog. Ascoltare la musica de Il Segno Del Comando porta ad
(Seeing Red Records) Il sepolcro del mausoleo SuuM è stato scoperchiato per la prima volta nel 2018, un’operazione che ha portato alla luce il primo album “Buried in to the Grave”. Si riapre la mefitica cripta della band per questo secondo
(Pride & Joy Music) Metalhead.it segue con passione i capitolini Secret Rule: li ha visti nascere con “
(AFM Records) Il tempo corre… quella dannata sabbia dentro la clessidra cade veloce. Sono già passati 25 anni dagli albori degli svizzeri Shakra. E 23 dall’album di debutto omonimo! Ma dopo tutto questo tempo, dopo -con
(Warhell Records) Un album fatto di musica nervosa, irritata. Qualcosa che va a scatti e che guarda si al mathcore, ma non in una forma estrema. Dopo 

(Nuclear Blast Records) Si ricorderà bene che l’uscita dell’omonimo album della band statunitense, nel 2017, perché ha ricevuto feedback non propriamente positivi, tranne in questa redazione, come scritto
(Soulseller Records) Il quinto album dei norvegesi Svarttjern è un fulmine violento e accecante che piomba in mezzo a noi. La black metal band nata nei primi anni 2000 ancora 
(Punishment 18 Records) Quando metti insieme personalità grosse del mondo della musica, possono succedere due cose: o ci si pesta i piedi a vicenda o esce un gran bel disco.
(Nuclear Blast Records) Se il precedente album “Machine Messiah” ha ben entusiasmato sia i vecchi fans, uno di essi lo ha apertamente scritto
(AFM Records) Avevo già denunciato, recensendo “
(Century Media) Micidiali e spietati, calcolatori di una violenza senza scrupoli. Sono questo i Svart Crown al loro quinto album, segnato dal blackened death metal che vede impronte della
(Steamhammer / SPV) Il rock and roll dei Supersuckers sbarca anche nel loro tredicesimo album. Contagioso, elettrico, classico, con tutti i crismi del genere. Dodici pezzi da consumare, ascoltare
(AOP Records) Tornano i tedeschi The Spirit con il secondo lavoro. La band è attiva dal 2015 e nel 2017 pubblicò il debutto autoprodotto “Sounds from the Vortex” (
(W.T.C.Productions) I finnici Sargesit hanno realizzato diversi split, eppure c’è del materiale che la band aveva pensato per questo tipo di pubblicazioni, rimasto però in un cassetto. Scarti che vedono ora la 
(Icons Creating Evil Art) Provate ad immaginare un mix assurdo, una incestuosa convergenza tra i Morphine e Chelsea Wolfe. Provate poi ad iniettarci del doom, magari in stile italiano ispirandosi anche a Death SS e Abysmal Grief, quelle sonorià 
(Autoproduzione) Ecco la band che non ti aspetti: dall’estremo ovest della Norvegia, i Sometimes we make Music esordiscono con un debut indecifrabile quanto accattivante,
(Pride & Joy Music) Luca Sellitto, il talentuoso chitarrista e leader dei power/progsters Stamina (
(autoproduzione) Ritroviamo gli olandesi Shuulak che giungono al terzo EP, dopo averli già affrontati per l’ottimo “Albedo”,
(Reaper Entertaiment) Dopo aver esordito con un disco interamente dedicato a tematiche horror (si tratta di “Screamworks”, del 2016), i power metallers finlandesi Silver Bullet passano alla stregoneria: 
(Fighter Records) Ecco l’esordio dei giovani spagnoli Street Lethal: tutti i membri della band, rigorosamente vestiti di spandex e borchie, si nascondono dietro uno pseudonimo che termina appunto per ‘Lethal’,
(Aesthetic Death) Primo lavoro del trio statunitense pubblicato un anno fa (
(Sepulchral Voice Records) Tolta l’intro di circa un minuto, la demo dei Sijjin propone quattro tracce in cui il thrash teutonico dei Destruction si fonde con il suono decisamente più estremo del death europeo. Ne esce una demo 