SHAKHTYOR – “Shakhtyor”
(Cyclone Empire) Gusto perverso, amaro, graffiante. Sono tedeschi, di Amburgo, il loro moniker significa “minatore” in lingua Russa. La stessa copertina (creata da Christian “Zeichentier” von Wieding, il quale ha lavorato già con gente come Nuclear Assault) emana quell’atmosfera fredda e metallica di territori e vite (altro…)
(Autoproduzione) Premetto subito che questo EP dei Six In Line è un lavoro abbastanza particolare: i metallari oltranzisti passino pure oltre perché in pezzi di metal ci sono sporadiche tracce; giusto “Hero” sembra la più adatta ai metalheads, per il resto c’è molto funky nel songwriting che si alterna all’hard rock
(Street Symphonies Records) Ok, le statistiche (me le sto inventando, ma non sbaglio di molto) dicono che nasce una nuova band ogni minuto (o ora, o secondo, sono comunque tante). Milioni di ragazzi che prendono una chitarra e cercano di fare qualcosa. Il novanta percento di questi, un giorno,
(Autoproduzione) Decisamente interessante la proposta di questo promo dei ciprioti Stormcast. Un Black Metal molto epico ed atmosferico; una proposta molto moderna che si discosta leggermente dal symphonic pomposo e magniloquente dei Dimmu Borgir o degli Emperor, per elaborare una soluzione più in linea con i nostrani
(Indie Recordings) Strano album, veramente strano. Più lo ascolto e più mi lascia in un delicato equilibrio tra il percepirne genialità e subirne la monotonia. Sicuramente è un album adulto, molto adulto, specialmente se consideriamo che questo quartetto proveniente dal Belgio ha un’età media che non supera i diciotto anni.
(Coyote Records) Derivazione verso il crust, l’hardcore, il brutal death metal e il grindcore. Violenza sonora. Estremismo musicale che si esprime con disgusto. Ma cosa può essere se non questo il grindcore e i suoi fratelli maggiori? Metteteci poi il nome della band di Chieti che da l’idea di averlo preso da
(Rookies + Kings / SPV) Eeeh rock ‘n rooulah! Pronunciato con cadenza tedesca. Gli SpitFire sono un trio germanico con l’indole del rock ‘n roll più sfrenato e che contamina il loro hard rock classico, viscerale, strafottente e che a più riprese occhieggia al punk rock. Selvaggi, melodici, scatenati.
(This Is Core Music) Ecco il nuovo EP degli Screaming Eyes di Mondovì, una pubblicazione forte della maggiore esperienza acquisita nel frattempo dalla band (molti concerti fuori dall’Italia e un debut album con Ettore Rigotti) e di una produzione che offre una patina di perfezione ai suoni. Tre canzoni dirette, potenti, esplosive.
“La storia è fatta di eventi…E la storia va vissuta nel suo pieno”
(Napalm/Audioglobe) Non so quanti di voi siano mai stati ad un ‘Mittelaltermarkt’: si tratta di un particolare tipo di fiera, molto diffuso nei paesi di lingua tedesca in primavera ed estate, dove tutto è a tema medievale. Quasi sempre, a queste iniziative vengono invitati gruppi musicali rock o folk perché allietino l’atmosfera
(Listenable Records) Suoni dissonanti, ritmi brutali. Atmosfere coinvolgenti, momenti di ansia ed infine rabbia mostruosa. Un album che è l’esibizione delle ferite del genere umano, del collasso dei sistemi, della discesa verso la devastazione. Death metal spinto verso livelli alternativi, con influenze black,
(Moonlight Rec./ Masterpiece/Season Of Mist) Se ascoltate l’heavy metal e tutte le sue sfumature e avete anche una forte propensione per il rock dei primissimi anni ’70, e ultimi ’60, gli Shinin’ Shade sono per voi. Suonano per voi. Il tocco alla Tony Iommi, quello di Alvin Lee, ma narcotizzato, ovviamente bluesy & acid,
(Thisplay 2.0) Sogno e fantasia. Fuga dal mondo, fuga dalla monotonia. La ricerca di un sorriso morente, la ricerca di eroi, contro l’oppressione, contro la tirannia. Ricordi e gloria di un passato che costituisce le basi della vita di oggi. Queste sono le parole che aleggiano tra le note di questo bellissimo disco.
(Abyss Records) Nuova release per gli svedesi di Mörkö e Stoccolma, i Septekh. Anche stavolta è un EP, il precedente è dello scorso anno (
(Ozium Records) Il doom-stoner degli olandesi S.I.M.B. è snello e tanto multiforme, nel senso che pesca nell’ambito doom educato dalla sacrosanta lezione dei Black Sabbath, dagli schemi più tipici dello stoner, cioè la derivazione southern e hard rock anni ’70, e appunto dal rock
(Auoproduzione) A volte mi capitano tra le mani band che propongono lavori che dopo ripetuti ascolti diventano per me una sofferenza. Quando ciò accade non è avversione verso quella musica, anzi è anche di qualità, ma questa è talmente strutturata e ricca
(Autoproduzione) I Soliloquium sono un side project di Stefan Nordström e Jonas Bergkvist dei Desolator. Il genere lo si può intuire dal nome, un death doom metal di matrice scandinava, influenzato da sonorità come Katatonia, Anathema e Paradise Lost.
(Indelirium Records) In cinque anni la band vicentina Step On Memories ha realizzato un EP, “More Than Memories”, un video con un regista americano, tale Blake Farber, supportato live di gente come Bane, Trial, Death Before Dishonor, 7 Seconds e altri, oltre ad un tour europeo.
(Transubstans Records) Ci sono band che hanno il talento di far suonare con un tiro fresco ed attuale il sound anni 70 o comunque retrò in generale. E’ il caso dei Sideburn, band dedita ad un doom metal abbastanza fresco ed infarcito anche di un tocco rock-heavy metal
(This Is Core Music) Fa una certa sensazione ascoltare questo sound così energico e leggere la biografia dei novaresi Sinclear, loro infatti sono la tipica band che parte e fa un passo alla volta, nel tempo, pian piano. Piccole incisioni, qualche cambio nella formazione, esibizioni dal vivo
La bio dei pescaresi Straight To Opposition che si legge nella loro pagina facebook recita: “since 2004 . Constantly touring squats and clubs in Europe and Italy , more than 250 shows in 6 years , 3 albums out for Indelirium Records , a complete discography out for Blodcloth records , compilations and
(Listenable Records) Fin dalle prime note si capisce subito che i Supuration non sono una band come le tante presenti in circolazione che si pongono con il loro death metal e fine. Certo si parla di metallo estremo ma oltre al death più old school, con suoni granitici, letali, costituiti con distorsioni
(Napalm Records) Atmosfere uniche. Sensazioni uniche. “Un altro” album molto bello ed estremamente ricco a livello emozionale. Il quarto capitolo di questa storia Austriaca, di questa band diversa dal resto, originale, perfetta. I Serenity li seguo dalle origini, ed ogni album è sempre
(Nuclear Blast) Non ho paura di dire che io detesto i Soilwork, del resto negli ultimi anni mi sembra abbiano anche spaccato la critica. Non ho nulla contro di loro, ma io mal sopporto il nuovo melodic death metal. Tuttavia non ho nemmeno difficoltà a chiarire che “The Panic Broadcast”
(Retrospect Records) Finalmente del sano, puro, vero, schifosamente diretto e piacevole hard rock! Dave Saker, chitarrista dei Bad Boy Eddy si propone con un’ora e dieci minuti di roba perfettamente compatibile con la golden age degli anni ’80, dove imperversavano,
(Discouraged Records) I System Annihilated nascono in Svezia, nella piccola Umeå, nel 2009, quando i componenti avevano tra i 13 e 14 anni. Insieme a Ronnie Björnström (Aeon, Zonaria, Ghamorean) la band ha inciso il debut “Furor”, il quale è una fusione di hardcore e death metal.
(My Graveyard/Masterpiece) Marco Ruggiero è volto noto della scena metal campana, coinvolto in numerosi progetti prevalentemente orbitanti negli ambiti heavy e power. I Savior from Anger, con il loro sound thrashy vicino a quello dei Metal Church, sono appunto una delle sue creature, e presentano questo nuovo disco,
(Samoan Records) Credo sia la prima volta che sento nominare i cremonesi Spleen Flipper. La bio racconta di una band che in oltre 10 anni ha realizzato due demo e due album, l’ultimo è “Alchimia del Dolore” del 2008. Pare fosse qualcosa di hardcore vecchio stampo e con inserti death metal e grindcore.
(Antstreet Records) Un rock sincero, poderoso che non lascia respiro. Quartetto Milanese al debutto con il primo full length, si distingue per sonorità decisamente heavy, pur mantenendo un orientamento strettamente rock, con influenze hard rock. Lontani da quelle sonorità non ben classificabili,
(High Roller Records) Il secondo disco degli svedesi Screamer è ancora meglio del primo: heavy metal rock all’ennesima potenza, con una produzione calda e avvolgente, e nove brani adrenalinici che mostrano cosa succede mischiando il rock dei Led Zeppelin, l’heavy’n’roll dei Motorhead e il metal degli Accept.
(UDR Music) Secondo il trend sempre rispettato nelle ultime tre occasioni, a distanza di due anni dal precedente ecco il nuovo disco dei Saxon. “Sacrifice” è stato annunciato in ogni dove come il disco del back to the roots, e se gli intenti erano quelli di riproporre schemi degli eighties direi che Byford e soci
(Autoproduzione) Non capita molto spesso che nella marea di dischi che noi recensori ci troviamo per le mani ne capiti uno che si discosti cosi tanto dal filo conduttore come quello dei Soundstrike. Non preoccupatevi, si tratta sempre di metal, altrimenti non comparirebbe su questa webzine,
(Synthetic Symphony) Curiosamente solo adesso che le mie dita si poggiano sulla tastiera, arrivo alla consapevolezza che Klaus Schulze non dovrebbe comparire in Metalhead. Per chi non lo conoscesse, Schulze è stato il batterista dei Tangerine Dream, ai loro esordi, e degli Ash Ra Tempel,
(earMusic/Edel) Timo Tolkki l’aveva detto ascoltando due pezzi di questo nuovo album. L’aveva ammesso: “Sono sconvolto, sono veramente delle belle canzoni, la produzione è fresca e moderna, grandiosi”. E io gli devo dare ragione. Gli Stratovarius sono tornati. Certo, non c’è Tolkki, si sente,
(Cruz del Sur/Audioglobe) Erano circa quattro anni che non si avevano notizie dei Sacred Steel: li ritrovo oggi con questo “Bloodshed Summoning” e in forza alla romana Cruz del Sur. Come emergeva già da “Carnage Victory”, la band ha ormai totalmente abbandonato l’epic/power metal manowariano