THE OSIRIS CLUB – “Island Of Stone” (EP)
(Indie Recordings) Gli inglesi The Osiris Club confermano la loro essenza sballata e fantasticante. Non solo sono strani musicalmente, ma a pochi mesi dal secondo album “The Wine-Dark Sea” (recensione qui), pubblicano questo EP digitale, (altro…)
(Svart Record) Sono finalndesi, sono in sei, quattro (a volte cinque) di loro suonano la chitarra. Sono la versione sconvolta della versione punk/kraut della versione elettronica dei Circle (ad esempio quelli di “Six Day Run”). Sono brillanti, scintillanti,
(Prophecy Productions) Noto anche come il coro vocale femminile della televisione di stato bulgara, The Mystery Of The Bulgarian
(Assurd Records e altre) Una sorta di pestaggio da parte del caos quello del trio veneto. Le andature di riff e ritmi a tratti anche le
(Inverse Records) Sesto album per la complessa e stravagante band australiana. Album lungo (un’ora ed un quarto!), contorto, intenso e dannatamente oscuro… ma coinvolgente ed entusiasmante. Sembra quasi impossibile che i The Eternal
(Indie Recordings) Desidero chiarire sin dal principio che a me personalmente che questo “Sum Of Forces” piace parecchio. Adoro infatti queste sonorità totalmente debitrici al Bay Area sound. Tra i solchi di questo secondo album, i
(Season of Mist) Provenienti dal Missouri, questa combriccola di musicisti che si fa chiamare The Lion’s Dauhgter, pesca l’ispirazione per il proprio metal da più fonti, affiancandovi
(Svart Records) Dopo cinque anni dal precedente “Manhole”, esce il secondo album per Throat. Attiva dal 2009, la formazione finlandese ha giù una nutrita discografia, tra demo, EP e split, mentre non si può dire che sia prolifica nel pubblicare full length.
(Iron, Blood & Death Corp.) Il poliedrico musicista Rogga Johansson, cuore e mente dietro al progetto Those Who Bring The Torture, torna a far parlare di sé con la pubblicazione del sesto album
(Seance Records) Negli split non bisogna far altro che accettare quello che arriva all’orecchio, cercando di carpire il più possibile di una realtà musicale partendo da un unico brano. Gli austriaci The Negative Bias aprono le danze con un brano
(Seance Records) Da qualche anno a questa parte, l’Australia si sta dimostrando una nazione in prima linea in ambito metal estremo. È dalla terra dei canguri che provengono le formazioni più marce, grezze e deliziosamente old school. Ed è
(Battlegod Productions) Dall’estremo nord della Norvegia arriva il secondo album dei Tomorrow’s Outlook (il primo, a giudizio di chi scrive non eccelso, è recensito
(Dissonance) La Dissonance si è lanciata da diverso tempo in un’ampia opera di ristampe, spesso con cofanetti affatto lussuosi o dal confezionamento esclusivo, al contrario
(Pavement Ent.) La title track è uno street rock svelto, trascinante. Chitarre chiare e riff con argento vivo, alimentati da un basso alquanto vispo. La canzone apre l’album e precede
(Werewolf Records/Hells Headbangers) Band black metal e dark metal (rispettivamente) che si uniscono per dar vita ad un intenso split puramente orientato all’ambient basato su sintetizzatori. Due brani di oltre venti minuti,
(Hells Headbangers) Uscita discografica secondo copione per questa splendida etichetta. Il gruppo in questione è al debutto per modo di dire, visto che bazzica il sottosuolo del Nuovo Continente da ormai tre lustri. In realtà poco è invariato
(EarMusic) Dopo l’uscita dai Nightwish, Tarja Turunen si è lanciata in una multiforme e indovinata carriera solista, che ha visto la composizione di dischi natalizi
(Volcano Records) I Sunburst sono l’esempio di come si possa omaggiare i Dream Theater stando sul leggero. Indubbiamente le linee vocali e il tono stesso della voce ricordano LaBrie, ma di certo le strutture canzoni proposte non vogliono
(Nuclear Blast Records) Debutto per The Spirit, quartetto tedesco formatosi nel 2015 e, bruciando le tappe, già sotto l’ala protettrice della Nuclear Blast. La proposta della band è un death/black di matrice scandinava palesemente debitrice al sound dei
(Massacre Records) Non ho ascoltato, ma mi procurerò sicuramente, il primo album degli occult metallers inglesi The heretic Order, che divertono e si divertono con un disco diviso fra antico e moderno, fra un approccio seventies e sonorità più attuali ma mai invadenti
(Endless Winter / Black Bow Records) Blackned doom? È forse questa la definizione più corretta per il sudicio e malvagio sound degli italiani Throne. Dopo il debutto del 2012, “Avoid the Light” (
(No Remorse Records) L’infinita storia si ripete: i britannici Traitors Gate fanno uscire un EP nel 1985, quindi scompaiono. Il loro unico prodotto discografico diventa un pezzo ricercato; poi il mercato esplode, i comeback sono all’ordine del giorno,
(Nuclear Blast Records) Non conosce riposo questo supergruppo svedese! Dopo “Amber Galactic” dell’anno scorso (
(Osmose Productions) “Il miglior modo per descrivere questa musica è ‘il sound dell’apocalisse’”, lo scrive la Osmose e probabilmente i brasiliani The Evil ben si prestano a questa definizione.
(Dissonance Productions) Del debutto degli inglesi Toledo Steel si può capire tutto da monicker, copertina e foto promozionali: siamo in presenza di una band che guarda nostalgicamente agli eighties e presenta il proprio tributo alle sonorità classiche.
(Sounds Of Subterrania) Secondo album per The Courettes, duo danese-brasiliano autore tre anni or sono del debutto “Here Are The Courettes” (ma che fantasia!). La proposta rimane piuttosto invariata: garage rock caratterizzato da
(Pure Steel) Gli storici us metallers Thrust sono autori del classico “Fist held high”, del 1984 (onestamente chi scrive lo ritiene un tantino sopravvalutato, ma questo è un altro discorso); tre anni fa, il disco è stato ripubblicato in una ‘anniversary edition’
(Season of Mist) Ma quanto cazzo di ficata fu “Theone of the Goat”, il breve EP dei norvegesi Tsjuder uscito nel 1997? Undici minuti di black metal puro, diretto, tagliente, feroce, tuonante… ma anche fottutamente catchy, travolgente, esaltante.
(Secret Service / Brutal Records) Hanno riscosso una certa notorietà al di fuori del Brasile, maturando sin dalla loro nascita nei primi anni ’90 nella città di San Paolo. I Torture Squad hanno costruito la propria musica a partire dal 1998 con l’album d’esordio “Shivering”. Poi altri album
(Indie Recordings) Secondo lavoro per i londinesi The Osiris Club. Il debutto, ormai vecchio di tre anni (
(M–Theory Audio) Tornano dopo ben otto anni di assenza i floridiani The Absence, autori tra il 2005 ed il 2010 di tre ottimi album ben apprezzati da critica e pubblico. Un ritorno caratterizzato da un rimaneggiamento in seno
(Scarlet Records) Sono e resterò un fan dei Temperance (per rendersene conto, basterà rimandare alla mia ultima recensione, quella del dvd live “
(autoproduzione) I
(Season of Mist) “Geometria” è un titolo fantastico. Oh, quanto mi fanno impazzire le creazioni del master mind Tamás Kátai! Il successore del fantastico “Meta” (
(Massacre Records) Ad inizio anno, dopo averli visti dal vivo, scrissi: ‘Una band che fa della velocità una regola primaria’ (