VIRGIN STEELE – “The Marriage of Heaven and Hell, pt. I & II”
(SPV/Steamhammer) La SPV continua la sua meritoria opera di ristampa dell’intero catalogo dei Virgin Steele: stavolta tocca ai due “Marriage”, riuniti per l’occasione in un unico, lussuosissimo package. Da fan di lunghissima data della band, sono uno di quelli che ritiene che (altro…)
VINTERSORG – “Naturbål”
(Napalm Records) Vintersorg è Vintersorg, c’è poco da fare: è un artista che ha dato così tanto al pagan metal (anzitutto con Borknagar e Otyg, per quel che mi riguarda) che criticarlo è sempre fuori luogo. Tuttavia, non mi sento più di negare che il nostro si sia un pochino adagiato sugli allori, e (altro…)
VENI DOMINE – “Light”
(Massacre Records) Avevo completamente dimenticato l’esistenza dei Veni Domine: del resto, la band svedese non si faceva vedere dal 2007, anno in cui uscì il più che dignitoso “Tongues”. Oggi la Massacre ripesca gli svedesi, che si presentano sul mercato con un disco difficile, lento, complesso, che (altro…)
VADER – “Tibi et Igni”
(Nuclear Blast) A prescindere dal valore dei pezzi e da quello totalizzato nel metterli tutti insieme, un album dei Vader è francamente scontato in ciò che ci si potrebbe aspettare d trovarvi dentro. Potenza armonizzata, piegata a fasi veloci e meno. Potenza sostenuta da un drumming (adesso alle pelli (altro…)
VICIOUS RUMORS – “Live You To Death 2 – American Punishment”
(Steamhammer / SPV) Ritorno sulle scene per i Vicious Rumors, band guidata dal mastermind Geoff Thorpe, un monumento vivente in fatto di coerenza e tenacia; dal 1979 la band ha vissuto diversi cambi di line up e tragedie, prima tra tutte la morte di Carl Albert, (altro…)
VELNIAS – “Sovereign Nocturnal”
(Eisenwald) Una copertina incredibilmente minimale incornicia il debut dei Velnias, di Boulder, Colorado: uscito originariamente nel 2008, viene oggi ristampato (sia su cd che su lp) dalla Eisenwald Records. Tre soltanto i brani, ma il minutaggio supera i 41 minuti: (altro…)
VANHELGA – “Längtan”
(Art of Propaganda) Prima o poi a suonare in un modo tutto tuo va a finire chela gente ti conoscerà. Se suoni la tua musica, ma più di tutto con il tuo modo di essere e sentirla e di concepirla allora qualcosa di buono ne verrà fuori. Fanno tutti così? (altro…)
VANITY BLVD – “Wicked Temptation”
(Noiseheadrecords) Arrivano al secondo album gli svedesi Vanity Blvd, la band hard rock female fronted. A conferma del florido periodo per il genere hard e sleaze proveniente dalla Svezia, questo disco offre energia, dinamismo e undici tracce divertenti e coinvolgenti. La voce (altro…)
VERAEURIDICE – “VeraEuridice”
(SPB Produzioni) Progetto del cantante/chitarrista Fabrizio Sassi, gli Italiani VeraEuridice attualizzano il mito di Orfeo, disceso negli inferi per recuperare l’amata Euridice, cosa a lui concessa a patto che nel viaggio di ritorno verso il mondo dei vivi non si volti indietro. Lui, temendo che la persona che lo segue non (altro…)
PAUL CHAIN VIOLET THEATRE – “Detaching from Satan”
(Markuee Records) Elegante questa riproposta della Markuee Records. Elegante nella confezione. Elegante nel riproporre questo scrigno di suoni oscuri datato 1984 e realizzato dall’allora fuoriuscito dai Death SS, Paul Chain. Violet Theatre esisteva già da alcuni anni, ma proprio la ‘nuova vita’ artistica (altro…)
MORKOBOT/VANESSA VAN BASTEN – “Split”
(Subsound Records) Sconvolgimento totale. Sono sconvolte le due bands italiane di questo split, sono sconvolte le loro descrizioni, ed è sconvolta anche la loro musica. Cosa fanno? I primi credo (e lo credono pure loro) vengano da un altro pianeta. E comunque non sono terrestri. Anzi, “MoRkObOt” (si scrive così!) è una creatura ancestrale e ha poteri assurdi. I secondi partono (altro…)
VANISHING POINT – “Distant Is The Sun”
(AFM Records) Si avvicina al ventesimo anno la storia degli australiani Vanishing Point, i quali possono perfino vantarsi che più noti Sonata Arctica hanno registrato una cover di un loro pezzo (nel’EP del 2004). Ed infatti oltre ad aver fatto un tour assieme, il cantante dei finlandesi è (altro…)
VARDAN – “The Wood Is My Coffin”
(Moribund Records) Ossessivo, opprimente, soffocante. Un album di black metal spesso lento come la morte, pesante come un crocefisso, doloroso come una tortura. E freddo. Maledettamente freddo. La cosa sconvolgente è che non si tratta un lavoro proveniente dalla consueta gelida Scandinavia, ma dalla calda Sicilia: (altro…)
VALKNACHT – “Le Sacrifice d’Ymir”
(PRC Music) Ottimo pagan black metal dai canadesi Valknacht: questo è il loro terzo disco, ma il primo che mi capiti fra le mani. I nostri pescano a piene mani dalla mitologia norrena, ma da una prospettiva che si rivela interessante: (altro…)
VORNTH – “Vornth”
(Iron Tyrant) Dal gelo della Svezia arrivano gli esordienti Vornth, che ci hanno messo ben 13 anni dalla fondazione per pubblicare il loro debut (il quale esce naturalmente anche in vinile, indovinate quante sono le copie? 666!). “Evil Blood”, il primo brano in scaletta, (altro…)
POLGÁR, ÉVA & VÁLY, SÁNDOR – “Gilgamesh”
(Ektro) La Ektro è sempre una fonte di sorpresa. Ed è forse per questa ragione che nonostante sia spesso molto lontana dal metal, e pure dal rock, cerco sempre di seguirne le pubblicazioni. Credo fermamente che l’ascoltatore metal evoluto sia sensibile ad una vasta gamma di sonorità, espressioni, idee, tanto che nel metal stesso nascono evoluzioni e (altro…)
ALBATROSS / VESTAL CLARET – “The Kissing Flies / Black Priest” Split
(Roadcrew Records) I Vestal Claret si prestano a questo split con gli Albatross. I secondi sono dell’India e si concedono un power/heavy metal molto tosto, robusto. Chitarre rocciose e possenti e una lieve sfumatura primi Nevermore, anche grazie ad una voce imponente e abbastanza versatile. Quattro pezzi (uno è una specie di intro) (altro…)
VAN CANTO – “Dawn of the Brave”
(Napalm/Audioglobe) Non me ne abbiano a male i loro numerosi fans, ma i Van Canto non fanno proprio per me. Già quando sono partite le ‘note’ dell’intro/titletrack ho capito che l’ascolto sarebbe stato ‘complicato’, ma i punti più difficili sono stati certamente le cover di “The final Countdown”, (altro…)
VIOLENTORY – Theory of Life”
(Autoproduzione) Eccellente band. Questo debbo scriverlo da subito, riferendomi ai bulgari Violentory, anche perché “Theory of Life” è un debut album e ovviamente non è mai semplice presentarsi al meglio nella prima release e per giunta autoprodotta; del resto è un evento anche carico di speranze e di significati enormi. Già con un EP nel 2012, lo scorso febbraio i Violentory hanno dato alle stampe (altro…)
VERMIN – “Mind Control”
(Blacksmith Records) Nonostante questa band definisca il proprio stile death metal o death ‘n roll, a me sembra che in realtà una death ‘n roll/thrash metal band. Proprio il germe del thrash metal contamina praticamente tutti i brani, ma di certo quella scanzonata e andante attitudine d’n’r si fa sentire e soprattutto per l’ascendenza retrò all’interno di alcuni riff. Il cantato è fissato tra (altro…)
VYRE – “The Initial Frontier pt.1”
(Supreme Chaos Records) I tedeschi Vyre con questo album annunciano immediatamente il secondo. Infatti la seconda parte di “The Initial Frontier” uscirà nei primi periodi del 2014. Questa prima metà è un black metal scorrevole, sinfonico, con lievi intarsi psichedelici o space metal. In realtà di space metal c’è qualche lieve assonanza stilistica, qualche vago sentore in giro nell’album. (altro…)
VOYAG3R – “Victory in the Battle Chamber”
(Autoproduzione) Sono di Detroit e sono in tre a suonare chitarra, batteria e sintetizzatori e manco moderni. Il sound che sprigionano in questo 7” è qualcosa che raggruppa più sfumature, ma è dominato da caratteri musicali derivati dalle colonne sonore di film di fantascienza, horror e anche d’azione, tutti rigorosamente anni ’70. Non si trovano briciole di modernità e infatti la melodia di (altro…)
VENGEANCE – “Piece of Cake”
(Steamhammer / SPV) Che band assurda questi olandesi. Un passato strano, confuso. Sono in giro da trent’anni, ma la loro line up è sempre stata un autentico casino. Una band sfortunata. Non hanno mai avuto un gran successo, al contrario di certi membri storici quali Arjen Lucassen che andò a dedicarsi al suo famoso progetto solista. Per fortuna c’è ancora il cantante fondatore con la sua voce (altro…)
VORNA – “Ajastaika”
(Inverse Records) Imponente debutto per i finlandesi Vorna, autori di un black/folk impressionante, curato, pieno di idee ed iniziativa. Musicalmente il tutto sembrerebbe basarsi sul del normale black sinfonico, ma è un ascolto accurato che svela la genialità di questo sestetto di Tampere: le iniezioni folk, certe impostazioni melodiche e svariate idee sonore originali rendono (altro…)
VERSOZER0 – “Evolver”
(Autoproduzione) Suonare rock e in italiano in Italia credo sia una cosa molto difficile. Anzi, a mio avviso è molto più facile prendersi soddisfazioni ed “emergere” se fai metal e non se fai rock. Suonare rock in Italia significa confrontarsi con stereotipi e pretese (del mercato, delle radio e tutto l’insieme) contro le quali o metti come scudo una pelle dura oppure ti distruggono. (altro…)
VAREGO – “Blindness of the Sun”
(Argonauta Rec. / Masterpiece Distr.) Cose strane. Cose assurde. Iniziamo dal moniker, preso da un parola ligure che indica una pianta, un’erba sia terapeutica che velenosa. Ottimo inizio, spiega molte cose del sound che sta sparando fuori a tutto volume il mio hi-fi. Continuiamo dalla stupenda copertina, un incrocio di morte, misticismo, natura, flower power, inquietudine e magia occulta. (altro…)
VIRANESIR – “Fountain of Uncertainty”
(Merdumgiriz Records ) Che Emir Toğrul (mastermind di Yayla) fosse artisticamente imprevedibile e, aggiungo senza malizia, anche un po’ pieno di se, lo avevo intuito nell’intervista (QUI). Ecco dunque che il nuovo progetto che già mi aveva annunciato ha preso forma, sotto il nome di Viranesir dove l’autore che ha suonato tutti gli strumenti, prodotto, missato e masterizzato il tuttoo, definisce dark metal e che inoltre è la colonna sonora di un film, “Drink from the Fountain of Uncertainty”. Emir tinge 30′ di pezzi che sembrano (altro…)
VOLTURE – “On the Edge”
(High Roller Records) Una bella copertina pacchiana incornicia l’esordio sulla lunga distanza dei Volture, una band che era partita col botto (ricordo uno split con gli Enforcer che andò esaurito subito), ma che poi forse ha aspettato troppo tempo per il full-length. Certamente in questo ritardo giocano i problemi di line-up (i nostri hanno cambiato di recente il vocalist): alla fine “On the Edge” risulta essere un prodotto buono ma non eccezionale, e sicuramente i sopracitati Enforcer sono a miglia di distanza. (altro…)
VHK – “Bite the Stars!”
(Ektro Records) Vágtázó Halottkémek in ungherese, Rasende Leichenbeschauer in tedesco, Galloping Coroners in inglese, e magari qualcosa tipo ‘medici legali al galoppo’ in italiano: comunque vogliate chiamarli, i VHK sono in attività fin dal 1975 (con una pausa fra il 2000 e il 2009), e nell’est europeo sembrano avere uno status di vere e proprie leggende. “Bite the Stars!”, a quanto mi risulta, è il loro primo disco a raggiungere l’Italia, e si presenta di difficile inquadramento fin dalla sgargiante copertina. (altro…)
VOID MEDITATION CULT – ”Sulfurous Prayers of Blight and Darkness”
(Hells Headbangers) Un’atmosfera opprimente, soffocante. Nebbia. Oscurità. Aria piena di polvere. Morte. Decadenza. Suono che assorbe la luce, uccide la vita. Culto. Puro culto. I Void Meditation Cult sono una band americana, che si dedica a produrre un sound che ha sempre a che fare con satanismo, occultismo, rituali e sacrifici. Sacrifici umani. Ha all’attivo un demo con questo moniker. Ma nel 2009, anno (altro…)
VICTOR GRIFFIN’s IN-GRAVED – “Victor Griffin’s In-Graved”
(Svart Record) Il doom incontra il blues. I toni oscuri e pesanti volgono verso connotati più caldi, più sensuali, più melodici. Il chitarrista Victor Griffin (Pentagram, Place of Skulls), con tutta la sua classe ed esperienza, la sua sensibilità blues, il suo gusto anni 70 ha messo insieme questo gruppo, che comprende personaggi (altro…)
VIGILANCE – “Queen of the Midnight Fire”
(Metal Tank Records) Dietro questa accattivante copertina si nasconde una oscura band slovena che, dopo due demo e un ep, si lancia sul mercato europeo con il sostegno di una neonata etichetta pure slovena, la Metal Tank records. La produzione è abbastanza amatoriale, come accade spesso in questi prodotti cult di heavy metal rigidamente ispirato agli eighties, ma i nove pezzi della tracklist sono tutti di buona fattura. Al netto della strana intro ‘sinfonica’, la titletrack ha addirittura (altro…)
VOLTUMNA – “Damnatio Sacrorum”
(Autoproduzione) A volte le cose vanno fatte con criterio. Quante band metal ci sono al mondo? Tante. Quante riprendono temi, aspetti e altro legati a culture nordiche? Tante e lo fanno anche quelle band del Mediterraneo, del Sud America e di culture e paesi non del Nord Europa. Geograficamente il metal non si pone (altro…)