VANISH – “Come to whiter”
(Massacre Records) I Vanish di Stoccarda hanno una carriera lunga (quasi quindici anni), una line-up stabile praticamente dagli inizi, ma solo due full-“length” all’attivo: tuttavia in questo caso la poca quantità è compensata dall’elevata qualità dei loro prodotti. “Come to whiter” rappresenta infatti poco più di un’ora (altro…)

(Mighty Music) Con il loro nome chiaramente legato alla mitologia norrena, i danesi Vanir non fanno mistero dei propri orientamenti musicali e ‘intellettuali’: “The glorious Dead” è il terzo disco di una carriera iniziata nel 2009. “Fall of the Eagle” è dunque un classico viking: già di per sé questa è una buona notizia,
(Svart Records) Debut album per i Finlandesi Vainaja, band dedita ad un death/doom cantato in lingua madre. Il concept che ispira questo lavoro parla di fatti realmente accaduti alla fine del diciannovesimo secolo nella Finlandia rurale: la tradizione narra che il sacerdote di un
(Blood Harvest) Il primo approccio con i Verminous è stato di capire chi fossero. Svedesi, con esperienze in diverse band e tutte più o meno con almeno un album in curriculum, dediti ad un death metal pensato secondo i dettami di quello nazionale e old style, con
(Memento Mori) Album di debutto per i Messicani Vexilla Regis Prodeunt Inferni (V.R.P.I.), band composta da membri di gruppi della scena estrema locale quali Ominous Crucifex, Necroccultus e Supplicium. Il genere proposto è un death metal old school, con evidenti riferimenti ad acts quali Morbid
(Moribund Records) Mostruoso. Pochi mesi fa ho recensito l’ottimo “The Wood Is My Coffin”, ed ora un altro lacerante lavoro di questa iperattiva one man band siciliana. E’ un black metal lento, malato, pieno di sofferenza, ansia, depressione, esaltazione del lato oscuro della vita… e della morte; questo nuovo lavoro (il terzo nel 2014), composto da tre imponenti nuove tracce di
(CVLT Nation) La CVLT Nation presenta il quarto volume della serie di cover compilation e questa volta tocca ai Joy Division, con il celebre album “Unknow Pleasures”. A cimentarsi in queste rivisitazioni, per altro ben fatte, sono state dieci band* cioè tante quante le canzoni che compongono l’album. Significative le sonorità dei Theologian, create in una zona di confine tra elettronica e noise, per “Candidate”,
(Black Widow) Mai prima ad ora era stato ristampato in vinile il primo disco dei Vanexa. La band savonese, tra le prime formazioni italiane (forse la prima in assoluto) di heavy metal, realizzò questo album nel 1983. Riff infuocati, crudi e ruvidi, come è d’obbligo nel metal dei primi anni ’80, e fine ’70, visto
(Indie Recordings) Norvegia. Terra del black. E tale si ritiene la band nata come one-man-project ed evolutasi verso una line up completa e stabile. Ma qui il black è di contorno, è componente ispirante, aggiuntiva di un ottimo death metal, pieno di
(Autoproduzione) Da una Istanbul sempre più laica e moderna provengono i Vengeful Ghoul con il loro debutto di sano power/thrash metal: una nazione che, per quel che ricordi, non mi aveva mai offerto alcuna band di rilievo (almeno in questo genere), mi regala oggi questo
(Pirate Smile) Dirompente stoner proveniente da Cincinnati. Arroventato e fragoroso e non da meno con richiami all’epopea del rock. Valley Of The Sun è un trio, Ryan Ferrier, voce e chitarra, Aaron Boyer, batteria, e Ryan McAllister al basso, un tipo di schieramento musicale che solitamente denota potenza e infatti i suoni sono chiari e nitidi, ma
(SPV/Steamhammer) “Invictus”, uscito originariamente nel 1998, chiudeva in modo trionfale e potente la trilogia di “The Marriage of Heaven and Hell” (per la recensione dei primi due dischi rimando
(SPV/Steamhammer) La SPV continua la sua meritoria opera di ristampa dell’intero catalogo dei Virgin Steele: stavolta tocca ai due “Marriage”, riuniti per l’occasione in un unico, lussuosissimo package. Da fan di lunghissima data della band, sono uno di quelli che ritiene che
(Napalm Records) Vintersorg è Vintersorg, c’è poco da fare: è un artista che ha dato così tanto al pagan metal (anzitutto con Borknagar e Otyg, per quel che mi riguarda) che criticarlo è sempre fuori luogo. Tuttavia, non mi sento più di negare che il nostro si sia un pochino adagiato sugli allori, e
(Massacre Records) Avevo completamente dimenticato l’esistenza dei Veni Domine: del resto, la band svedese non si faceva vedere dal 2007, anno in cui uscì il più che dignitoso “Tongues”. Oggi la Massacre ripesca gli svedesi, che si presentano sul mercato con un disco difficile, lento, complesso, che
(Nuclear Blast) A prescindere dal valore dei pezzi e da quello totalizzato nel metterli tutti insieme, un album dei Vader è francamente scontato in ciò che ci si potrebbe aspettare d trovarvi dentro. Potenza armonizzata, piegata a fasi veloci e meno. Potenza sostenuta da un drumming (adesso alle pelli
(Steamhammer / SPV) Ritorno sulle scene per i Vicious Rumors, band guidata dal mastermind Geoff Thorpe, un monumento vivente in fatto di coerenza e tenacia; dal 1979 la band ha vissuto diversi cambi di line up e tragedie, prima tra tutte la morte di Carl Albert,
(Eisenwald) Una copertina incredibilmente minimale incornicia il debut dei Velnias, di Boulder, Colorado: uscito originariamente nel 2008, viene oggi ristampato (sia su cd che su lp) dalla Eisenwald Records. Tre soltanto i brani, ma il minutaggio supera i 41 minuti:
(Art of Propaganda) Prima o poi a suonare in un modo tutto tuo va a finire chela gente ti conoscerà. Se suoni la tua musica, ma più di tutto con il tuo modo di essere e sentirla e di concepirla allora qualcosa di buono ne verrà fuori. Fanno tutti così?
(Noiseheadrecords) Arrivano al secondo album gli svedesi Vanity Blvd, la band hard rock female fronted. A conferma del florido periodo per il genere hard e sleaze proveniente dalla Svezia, questo disco offre energia, dinamismo e undici tracce divertenti e coinvolgenti. La voce
(Graviton Music) I Viza non sono una band comune e forse è per questo che mi ritrovo a recensirli, di nuovo, per puro caso e grazie alla segnalazione di una persona sconosciuta. Ho letteralmente consumato “Carnivalia” (
(SPB Produzioni) Progetto del cantante/chitarrista Fabrizio Sassi, gli Italiani VeraEuridice attualizzano il mito di Orfeo, disceso negli inferi per recuperare l’amata Euridice, cosa a lui concessa a patto che nel viaggio di ritorno verso il mondo dei vivi non si volti indietro. Lui, temendo che la persona che lo segue non
(Markuee Records) Elegante questa riproposta della Markuee Records. Elegante nella confezione. Elegante nel riproporre questo scrigno di suoni oscuri datato 1984 e realizzato dall’allora fuoriuscito dai Death SS, Paul Chain. Violet Theatre esisteva già da alcuni anni, ma proprio la ‘nuova vita’ artistica
(Subsound Records) Sconvolgimento totale. Sono sconvolte le due bands italiane di questo split, sono sconvolte le loro descrizioni, ed è sconvolta anche la loro musica. Cosa fanno? I primi credo (e lo credono pure loro) vengano da un altro pianeta. E comunque non sono terrestri. Anzi, “MoRkObOt” (si scrive così!) è una creatura ancestrale e ha poteri assurdi. I secondi partono
(AFM Records) Si avvicina al ventesimo anno la storia degli australiani Vanishing Point, i quali possono perfino vantarsi che più noti Sonata Arctica hanno registrato una cover di un loro pezzo (nel’EP del 2004). Ed infatti oltre ad aver fatto un tour assieme, il cantante dei finlandesi è
(Moribund Records) Ossessivo, opprimente, soffocante. Un album di black metal spesso lento come la morte, pesante come un crocefisso, doloroso come una tortura. E freddo. Maledettamente freddo. La cosa sconvolgente è che non si tratta un lavoro proveniente dalla consueta gelida Scandinavia, ma dalla calda Sicilia:
(PRC Music) Ottimo pagan black metal dai canadesi Valknacht: questo è il loro terzo disco, ma il primo che mi capiti fra le mani. I nostri pescano a piene mani dalla mitologia norrena, ma da una prospettiva che si rivela interessante:
(Iron Tyrant) Dal gelo della Svezia arrivano gli esordienti Vornth, che ci hanno messo ben 13 anni dalla fondazione per pubblicare il loro debut (il quale esce naturalmente anche in vinile, indovinate quante sono le copie? 666!). “Evil Blood”, il primo brano in scaletta,
(Ektro) La Ektro è sempre una fonte di sorpresa. Ed è forse per questa ragione che nonostante sia spesso molto lontana dal metal, e pure dal rock, cerco sempre di seguirne le pubblicazioni. Credo fermamente che l’ascoltatore metal evoluto sia sensibile ad una vasta gamma di sonorità, espressioni, idee, tanto che nel metal stesso nascono evoluzioni e
(Roadcrew Records) I Vestal Claret si prestano a questo split con gli Albatross. I secondi sono dell’India e si concedono un power/heavy metal molto tosto, robusto. Chitarre rocciose e possenti e una lieve sfumatura primi Nevermore, anche grazie ad una voce imponente e abbastanza versatile. Quattro pezzi (uno è una specie di intro)
(Napalm/Audioglobe) Non me ne abbiano a male i loro numerosi fans, ma i Van Canto non fanno proprio per me. Già quando sono partite le ‘note’ dell’intro/titletrack ho capito che l’ascolto sarebbe stato ‘complicato’, ma i punti più difficili sono stati certamente le cover di “The final Countdown”,
(Autoproduzione) Eccellente band. Questo debbo scriverlo da subito, riferendomi ai bulgari Violentory, anche perché “Theory of Life” è un debut album e ovviamente non è mai semplice presentarsi al meglio nella prima release e per giunta autoprodotta; del resto è un evento anche carico di speranze e di significati enormi. Già con un EP nel 2012, lo scorso febbraio i Violentory hanno dato alle stampe
(Blacksmith Records) Nonostante questa band definisca il proprio stile death metal o death ‘n roll, a me sembra che in realtà una death ‘n roll/thrash metal band. Proprio il germe del thrash metal contamina praticamente tutti i brani, ma di certo quella scanzonata e andante attitudine d’n’r si fa sentire e soprattutto per l’ascendenza retrò all’interno di alcuni riff. Il cantato è fissato tra
(Supreme Chaos Records) I tedeschi Vyre con questo album annunciano immediatamente il secondo. Infatti la seconda parte di “The Initial Frontier” uscirà nei primi periodi del 2014. Questa prima metà è un black metal scorrevole, sinfonico, con lievi intarsi psichedelici o space metal. In realtà di space metal c’è qualche lieve assonanza stilistica, qualche vago sentore in giro nell’album.