(Napalm Records) Dee Snider è in una fase di seconda giovinezza? No, Dee Snider è eterno! L’ex Twisted Sister è una delle figure mitiche del panorama metal mondiale, è un valido cantante nonché paroliere e musicista, dimostrandolo ancora una volta con quello che è il suo quinto album solista. Eppure (altro…)
(Century Media Records) Leggendo il titolo del disco, mi sono stupito che il gruppo finlandese abbia già raggiunto la seconda decade di vita. E quale migliore occasione per festeggiare in casa, al Tavastia per giunta. Non che ci siano molte altre alternative sul suolo finnico, va detto… ma il locale è ormai da tempo un po’ un simbolo nazionale che ha visto nascere e crescere moltissimi gruppi locali. (altro…)
(Boersma Records) La proposta dei greci Sonic Blast è interessante: fuori dal tempo (il sound è tipicamente fine anni ’90), fuori orizzonte geografico (non mi risultano altre band elleniche su queste coordinate sonore), fuori anche dal giro del mercato (in internet se ne parla pochissimo). (altro…)
(Argonauta Records) Band dalla Virginia, formatasi 3 anni fa, ora finalmente al debutto anche se composta da veterani della scena. Infatti, nei Spiral Grave militano ben tre ex Iron Man (“Iron” Louis Strachan al basso, Jason “Mot” Waldmann alla batteria ed il vocalist Screaming Mad Dee, aka Dee Calhoun), la band doom nata come tributo dei Black Sabbath (da cui il moniker). (altro…)
(Revalve Records) Fondati a Londra nel 2009, ma letteralmente rifondati dalla singer Elisa Tomaselli nel 2018, stavolta in Italia, i Sense of Creation debuttano con questo “Forsaken Era”. Nelle note promozionali i nostri si definiscono ‘symphonic rock/metal’, ma mi sembra che di rock ce ne sia pochissimo… (altro…)
(Wine And Fog Productions) Questo diadema nero è stato donato al mondo nel 2008. Strix, cioè la strige, un uccello notturno che presso i romani era di cattivo auspicio anche perché si nutre di carne umana e sangue. Una specie di ghoul, una creatura, una chimera che comunque ha anche un corrispettivo (altro…)
(Petrichor Records) Esibizione di forza e muscoli per gli olandesi che nelle atmosfere ricordano un po’ i loro conterranei Sinister. I Sepiroth però sono più potenti eppure riescono a mostrare delle brevi linee melodiche che emergono in queste dieci tempeste inesorabili. Con scatti vagamente (altro…)
(Bloody Mountain Records) Personaggio ormai noto in redazione Matthew Schott (QUI recensito più volte), batterista di estrazione e polistrumentista per spirito d’iniziativa e creatività. Valdur, Garden Of Hesperides e altri progetti e poi ovviamente Sxuperion, ovvero il tentativo di portare il blackened death metal su un piano avantgarde (altro…)
(MDD Records) L’ultimo album di inediti, “Cimbric Yarns” (recensione qui), risaliva al 2018; i Suidakra tornano in pista con un nuovo disco che conferma, forse senza scalpore ma con grande solidità, la bontà della proposta sonora di Arkadius Antonik. (altro…)
(No Remorse Records) Bastano poche note di “Legion Of The Fallen”, il primo brano di questo esordio dei Sacred Outcry, per capire che i nostri sono ellenici: ormai solo in Grecia sopravvive, come fosse una specie endemica, questo power/epic portato in auge da formazioni come gli Arrayan Path o i Sacred Blood… i nostri si inseriscono nel filone con una canzone ben ritmata e arricchita da linee vocali potenti ed evocative. (altro…)
(Heavy Psych Sounds) Band al debutto… ma certamente non per mano di musicisti debuttanti, di verginelli della scena! Con un moniker tanto scontato, quando perfettamente azzeccato, Stöner è il nuovo progetto di desert rock polveroso ed allucinato di tre personaggi noti, ciascuno dei quali in grado di iniettare un punto di vista personale in questa musica travolgente ed irresistibile! (altro…)
(Redefining Darkness Records) Un duo del Rhode Island i Stench Collector, il cui nome tradisce le evidenti intenzioni death metal ma non totalmente di tipo brutal. Per quanto il sound sia d’impatto, gonfio nei suoni, marcescente in alcuni suoi momenti, Mark Pechak, voce e tutti gli strumenti, tranne (altro…)
(Reaper Entertainment) Dalla Slovenia con furore, gli Skyeye sono la prova di quanto importante sia una buona produzione per la riuscita di un album. In fin dei conti questo gruppo presenta ‘solo’ linee pulite, riff poderosi, metal festaiolo e potenza teutonica nella struttura canzoni. (altro…)
(Epictural Production) Album d’esordio per il trio black metal di Rennes che si esibisce nel black metal più freddo e raw che si possa immaginare. I Sarkasm espongono una sequela di riff violenti, veloci, linee ritmiche serrate e tutto avviene attraverso una produzione (altro…)
(Autoproduzione) In Spagna sopravvive ancora oggi una buona tradizione di folk/pagan metal; sarà il successo dei Mago de Oz, ma la penisola iberica sembra aver evitato quella specie di ‘estinzione di massa’ che si è avuta nel resto (altro…)
(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Dal 2014 in poi i prolifici francesi Sordide hanno pubblicato, questo compreso, ben quattro dischi. La loro carriera è stata caratterizzata da imprevedibili cambi di etichetta: due album -debutto compreso- con l’italiana Avantgarde Music (recensiti qui e qui) poi sorprendentemente il precedente “Hier Déjà Mort” del 2019 uscito in forma indipendente. (altro…)
(Cruz del Sur Music) Questo del Sommo Inquisitore è un album davvero particolare, che va attentamente analizzato. Di fatto si tratta del nuovo progetto di Giuseppe Cialone, cantante dei Rosae Crucis e dei Tyr: ancora heavy metal orgogliosamente in italiano, stavolta espressamente dedicato a tematiche medievali – e in particolare, come è (altro…)
(autoproduzione) Al secondo album dopo cinque anni i parigini Sound Of Memories. “The Sand Witihin” tratta di quella atavica condizione umana di commettere sempre gli stessi errori in quello che è un ciclo apparentemente senza fine. La band però indica quel minimo di possibile speranza in questo ciclo diabolico. Sound Of Memories si presentano con il loro melodic (altro…)
(Nuclear Blast Tonträger Produktions- und Vertriebs GmbH) Più che un album solista per il genio degli Amorphis, questo (nuovo) debutto ha il sapore di un ‘Esa & Friends’, visto che la sbalorditiva quantità di ospiti, specialmente dietro il microfono, rendono questo album una cosa sublime, suprema, coinvolgente e… maledettamente geniale! (altro…)
(Black Lodge Records) Ci sono alcuni dischi che viaggiano con il pilota automatico inserito, nel senso che basta ascoltare alcuni spezzoni di brani a caso per capirne l’entità della proposta. (altro…)
(autoproduzione) Quando “Coldgrinder” scoperchia l’abisso dal quale “RS-28” proviene, si comprende immediatamente che i Sarmat sono una band polacca. I quattro sono infatti una nuova espressione del blackened death metal di quella nazione la quale, non c’è che dire, ha sempre qualcosa da esprimere. Le (altro…)
(Pitch Black Records) Il secondo album dei norvegesi Sinsid ha decisamente gli stessi pregi e gli stessi difetti del debut “Mission From Hell” (recensione qui): heavy/power metal grezzo, spesso scontato, sempre sincero, cantato con poca tecnica ma con passione dall’ex wrestler Terje Singh Sidhu. (altro…)
(Pride & Joy Music) “My Shelter” è l’esordio del progetto solista del francese Jean Michel Volz, in forza agli a me sconosciuti A Taste of Freedom; stando alla nota stampa, il nostro ha contattato come guest singer Pasi Humppi dei mitologici (altro…)
(Subsound Records) È un progetto strano Supervøid, appena giunto al debutto ma composto da artisti affermati, esperti; tre musicisti italiani, ovvero il nucleo centrale (Eraldo Bernocchi, Xabier Iriondo e Jacopo Pierazzuoli) con una violoncellista inglese (Jo Quail)… scelta al posto di qualsivoglia vocalist, per esplorare un idea totalmente strumentale, ambient, avant-garde, capace di inglobare con disinibito libertinaggio un vasto range di generi musicali, passando per il doom il drone, il noise, il prog, il jazz, il blues, il tutto in un contesto di teatralità superlativo. (altro…)
(Subsound Records) Ipnotico. Oscuro. Ossessivo. Il progetto solista di Valerio Marras (Thank U For Smoking, Charun) è una specie di viaggio attraverso il cosmo, dentro le sue luci, le sue tenebre, il suo gelo, il suo silenzio… il suo fragore, un sentiero che divaga nello spazio e nel tempo grazie sonorità ambient, massicciamente drone, un susseguirsi di frequenze che vibrano con impeto, provocazione, in uno stato di trance, di psicosi, uno stato catatonico cosciente e schizoide. (altro…)
(Time Tombs Production) Primo album per questa band francese che dedica le tematiche del proprio album alla fantascienza. Di fatto l’album è un concept che si ispira alla tetralogia di romanzi “I Canrti di Hyperion” di Dan Simmons. Sono temati che ben si sposano con il genere proposto dalla band che è si black metal ma dai connotati melodic, epic e (altro…)
(Season Of Mist) ‘Il morso di Cristo’ pone in copertina una rielaborazione del catastrofico incendio che ha colpito la cattedrale di Notre Dame a Parigi il 15 aprile del 2019. L’evento diviene un simbolo per questo album scritto dal cantante Saint Vincent. Tematicamente parlando “La Morsure du Christ” dichiara che il mondo si sta allontanando (altro…)
(autoprodotto) Appartengono all’underground, sono norvegesi e dicono di suonare post-hardcore. Ma, diavolo, questo loro terzo album, a sei anni dal precedente, è fortunatamente solo del maledetto rock’n’roll spinto al limite, farcito di punk moderno e capace di abbracciare tutta la rabbia dell’hardcore! (altro…)
(Satanath Records / Fog Foundation) Altra entità oscura che tuona dalla fiorente Russia! I Sterbefall, infatti, nonostante i titoli ed i testi in tedesco sono una band proveniente dalla Russia centrale, composta da musicisti nativi i quali, con questo progetto, sono cresciuti sempre più, sempre più concretamente dall’anno di fondazione, il 2012, epoca nella quale sono partiti dall’underground dell’autoproduzione per poi arrivare a questo al quarto full length, con in curriculum anche in disco acustico. “Verlorene Zeit” (‘Tempo perso’, ndt), è un black metal ricco di melodia, di drammaticità, mai estremo ma comunque sempre molto oscuro. Musica ricercata, profonda, pregna di disperazione, suggestiva, avvolgente… oscuramente seducente. “Kvlt” colpisce con riff tanto melodici quanto incisivi. “Einsamkeit” offre una melodia pungente ma anche una tendenza apocalittica, un percorso musicale brillante con una devozione verso teorie senza speranza. Introspettiva ma anche violenta“Stirb Nicht”, apocalisse con sentore deliziosamente gotico su “Negativ”. Emerge un dark heavy rock su “Abschiedsbrief”, ricercatezza negli arrangiamenti su “Verlorene Zeit”, tecnica, imprevedibile, melodica e pesante “Verbogene Grass”, prima della lasciva direzione heavy della conclusiva “Augenblick”, pezzo che mescola con genialità dark rock, goth rock e metal estremo. Si fanno notare gli Sterbefall! Ormai lontanissimi dalla vasta cerchia della band alle prime esperienze, con “Verlorene Zeit” rivelano la loro intensa capacità emozionale, regalando un disco ottimamente strutturato, mai prevedibile, godibile, sempre coinvolgente ed eccitante, in delicato equilibrio tra metal estremo e un rock meravigliosamente gotico.
(Metal Hell Records) Un wall of sound gigantesco per gli australiani Stormtide, che nel loro secondo full-length ci offrono un turbine di power/folk/death metal, quello che io (ma ormai sono fra i pochissimi) chiamano battle metal. L’epica titletrack è una tempesta di tastiere e suoni stentorei, ma colpisce la povertà produttiva: (altro…)
(Svart Records) I The Flaming Sideburns sono una band di sincero rock formatasi in Finlandia oltre un paio di decenni fa che nel tempo hanno sfornato tre album, suonato un po’ ovunque attorno al globo, con vari cambi di line up e le solite storie rock di ogni band band; il loro debutto “Hallelujah Rock’n’Rollah” è diventato una pietra miliare del garage rock, ma era dal 2007 che se ne stavano in silenzio a livello discografico. (altro…)
(Satanath Records / Pest Records) Folk death metal, molto più death che folk, per il nuovo album dei danesi Sylvatica, lavoro che finalmente regala un seguito al debutto “Evil Seeds” uscito ormai molto tempo fa, nel 2014 (recensione qui). (altro…)
(Dark Essence Records) C’è un sottile velo che separa la magia dal culto, stregoneria da religione, qualcosa di invisibile, qualcosa che viene alimentato dal credere, dal voler raggiungere uno stato mentale superiore. Si tratta di forme spirituali concepite per voler realizzare determinati obiettivi, per raggiungere una pace interiore, per trarre forza, per il benessere. (altro…)
(autoproduzione) Michael Schulze, batterista di Berlino, si lancia in questo progetto death metal componendo il materiale del suddetto EP. Prenderà poi una forma definitiva grazie a un reclutamento da parte di Schulze di due musicisti attraverso la piattaforma (altro…)
(Satanath Records / Negre PlanY) Raffaele Galasso è il musicista che gestrisce le sorti di Gardenjia e Nightcrush ma si avventura nuovamente in solitudine in questo mondo chiamato Shamael. Compone, suona (altro…)