Le nostre recensioni di novità o album già in circolazione, le impressioni, le sensazioni, le analisi e dei nostri ascolti su tutta la musica della scena metal & rock.
DYNAZTY – “Final Advent”

(AFM Records) Giungono all’ottavo album gli svedesi Dynazty, formazione dedita ad un power metal moderno, ideale punto d’unione tra Stratovarius, Europe di “The Final Countdown” e Amaranthe, non a caso il singer Nils Molin è il cantante anche di questi ultimi. Rispetto al precedente “The Dark Delight”, la band ha reso ulteriormente catchy e ruffiano il proprio sound, perdendo un po’ di aggressività ma rendendo i brani più scorrevoli ed easy listening. (altro…)
(Autoprodotto) Un sodalizio multiculturale ha portato alla formazione di questo gruppo, con una piccola gemma di post-black atmosferico.
(Steamhammer / SPV) Negli anni ’90 i Lacrimas Profundere sono stati un bel manifesto malinconico. Il loro incrociare elementi di stile death, dark e doom metal è stato un buon contributo alla
(Unorthodox Emanations / Avantgarde Music) L’album di debutto dei Ferum non lascia molto scampo, ti arriva dritto in testa dalla prima nota. Un doom pesantissimo e sostenuto, in cui i riferimenti al death tipo Asphyx è più che evidente. 
(Uprising! Records) La band la cui provenienza è palesemente espressa nel proprio nome, pubblica un album nel quale il melodic death metal viene messo in piedi anche con elementi doom ed 

(Atomic Fire Records) Era impossibile non riconoscere l’impronta dei Moonspell nelle primissime note dell’album, impossibile. 




(ROAR! Rock Of Angels Records) Intitolare il proprio album ‘Il Simbolo dell’Eternità’ è proprio una scelta alla Grave Digger, tale da rendere subito l’idea che la loro nuova opera possa essere 
(From The Vaults) Il quarto album degli sloveni Eruption è sicuramente il migliore della loro carriera, senza ombra di dubbio. E appena senti riff e voce, ti scende una lacrimuccia: 



(Armageddon Label) Questo split datato 1988 e stampato come vinile 7”, ospitava due micidiali band svedesi ormai scomparse. Lato A i G-Anx essenzialmente una 
(Zazen Sounds) Black Altar è un vecchio progetto di Shadow, musicista polacco che con questo marchio ha inciso solo due album in studio e una caterva di altre pubblicazioni
(Allegro Talent Media) Pubblicato nel 2006, “Enter My Religion” è il secondo album solista di Liv Kristine che all’epoca era ancora alla testa dei Leaves’ Eyes. L’album viene ristampato per la prima volta
(Nova Era Records) Il 2022 è l’anno dei Sakahiter perché la band blackened death metal del Molise pubblicherà il suo 
(Stickman Records) È noto quanto i Motorpsycho siano stati capaci dagli anni ’90 ad oggi, ad attraversare un ampio spettro di stili musicali nei loro album. La band norvegese in 
(Scarlet Records) I Fellowship sono inglesi e incidono il debut album con l’italiana Scarlet Records. Un lavoro che risulta garbato nella produzione, con i suoni ben calibrati e dove il mixaggio
(Shadow Kingdom) L’heavy metal in un album dei Savage Master è assicurato, di fatto anche per “Those Who Hunt at Night”, quarta opera del chitarrista Adam Neal e la
(Armageddon Label / Agipunk) Nascono come Wolfpack negli anni ’90 e diventano poi Wolfbrigade a causa di una pericolosa omonimia, ma il lupo non perde 


(Godz Ov War Productions) Si palesano come dei veri estremisti i ginevrini Eggs Of Gomorrh con il secondo full length in studio “Wombspreader”, espressione di un tirato, veloce, esasperato connubio