KEXELÜR – “Llave a las Profundidades”

(Sun and Moon Records) Ascoltando questo trio cileno sorge uno spontaneissimo dubbio: il loro, è un avantgarde metal così avanti da essere ‘altro’, o ci stanno solo tirando un brutto scherzo? (altro…)

(Sun and Moon Records) Ascoltando questo trio cileno sorge uno spontaneissimo dubbio: il loro, è un avantgarde metal così avanti da essere ‘altro’, o ci stanno solo tirando un brutto scherzo? (altro…)

(Napalm Records) Giungono al tredicesimo album gli americani Kamelot, a ben cinque anni dal precedente lavoro “The Shadow Theory” (recensione qui): ma si parte comunque proprio dalla potenza sonora di quel disco per crescere ulteriormente, intensificando quella componente proggy che tanto sia adatta alla stupenda voce di Tommy Karevik, ormai in formazioni da oltre un decennio. (altro…)

(Morningstar Music / Back on Black) Ne è passato di tempo. Anzi, dal 2010 in poi solo tre album, questo “Kartharsis” che fa seguito all’ottimo “Epistemology” uscito ormai otto anni fa (recensione qui)! (altro…)

(Sun and Moon Record) Dalla Transylvania questo progetto solista ambient/dark, in circolazione ormai di quindici anni. Atmosfera, oscurità, l’influenza derivante da moltissimi film, l’ispirazione che riporta a maestri quali Badalamenti, passando poi per territori già esplorati da Ulver, Tangerine Dream, Kraftwerk o Vangelis. (altro…)
(Massacre Records) Sono passati ben sei anni dal secondo album in studio intitolato “Victorious” e solo ora dunque i Kardinal Sin riportano alla luce il proprio heavy/power metal dal carattere sinfonico attraverso questa terza incisione. “S.A.L.I.G.I.A” racconta una storia che inizia nel Medio Evo e arriva ai giorni nostri, con (altro…)

(Vendetta Records) Potente debutto per il duo danese Kold, progetto black metal emerso dagli inferi di recente, con all’attivo solo un EP uscito nel 2021. Dietro al moniker le chitarre di Nicklas Johansen (che militò in un band di fugace esistenza, i melodic deathsters Supera Vitae) e la batteria, nonché ottima e minacciosa voce di Mathias Skov Samsø Jepsen (il duo si è occupato anche di master e mix). (altro…)

(Autoproduzione) Ottimo esordio per Kampvogn, formazione danese nata nel 2019 e dedita ad un death metal claustrofobico e pesante, più incentrato sul groove che sulla velocità esecutiva. L’unica cosa che mi spiace è il fatto che i testi siano in danese, lingua che non conosco minimamente e quindi non posso approfondire i temi trattati, apparentemente incentrati su vicende riguardanti la prima guerra mondiale. (altro…)

(Indie Recordings) In giro da circa un decennio, giunti al quarto full length, gli svedesi Knogjärn (moniker che significa qualcosa come pugno di ferro, l’arma…) sono esattamente quello che dichiarano di essere: qualsiasi cosa purché selvaggio, pesante e duro! L’etichetta, assurdamente, li definisce ‘campioni di hard rock’, mentre in rete sembrano rientrare nella galassia del metalcore… ma la verità è che con “Mera Bedövning” non solo sferrano una mazzata mostruosa, ma danno anche una prova di maturità, di fantasia, di infinita energia, immenso gusto…andando a riprendere con favolosa enfasi sonorità del groove metal più glorioso… proprio come quelle dei Pantera! (altro…)

(Avantgarde Music / Noisebringer Records) Seppur sfuggente, c’è una logica dietro questo progetto. Portare in musica la tragedia della Grande Guerra, cantando per giunta in tedesco, sembra idea da folli. (altro…)

(Napalm Records) Seguo i Katatonia dall’ormai lontano “Viva Emptiness”, quindi sono già passato ben vent’anni da quel capolavoro. Nel frattempo il gruppo si è evoluto, con album almeno buoni, se non ottimi, sempre e comunque sopra la media di gran parte delle formazioni dell’ambiente. (altro…)

(Svart Records) Per una ragione o per l’altra sono rimasti silenziosi per troppo tempo i finlandesi Kuolemanlaakso… questo fino all’ottimo “Kuusumu”uscito agli inizi dell’anno (recensione qui). Sembra che la ripresa dei ritmi abbia solleticato i desideri di pubblicazione di Laakso, chitarrista nonché compositore principale di questa death/doom band, tanto che all’epoca delle registrazioni di “Kuusumu“ la band era già cosciente di avere talmente tanto materiale da soddisfare più di un appuntamento discografico. (altro…)

(Third Eye Temple / Ancient Dead Productions) Ad un solo anno dal debutto (recensione qui), torna la one man band australiana Krvna con nuovo affascinante lavoro. Si allenta lo stretto legame con quella componente anni ’90, quella matrice black old school, per dare forma ad un qualcosa di più evocativo, più etereo in costante equilibrio/contrasto con il black di fondo, con le linee vocali micidiali, con quel volere esplodere, assaltare, infierire. (altro…)
(Scarlet Records) Entusiasmante full length di debutto per Krilloan, progetto nato dalla mente del talentuoso chitarrista svedese Klas Holmgren, il quale è stato chiaro nello spiegare il suo obiettivo: “To bring back the power in power metal, with hard-hitting, sing-along, fists in the air hymns”; (altro…)
(InsideOut Music) 50 anni! Nel 2023 i Kansas celebreranno cinquanta anni di leggendario progressive rock! Per festeggiare il traguardo simile di una band come questa, il minimo da fare è pubblicare una mega collezione che attinga con immensa cura dalla vasta e travolgente discografia! (altro…)
(AOP Records) Karg nasce come una one man band e oggi è all’ottavo album. Il titolare è J.J. che canta in tedesco, lui è infatti austriaco, in uno scenario musicale dai connotati post-metal intrisi di fattori atmospheric/ambient e ne nasce un magma che (altro…)

(Sneakout Records/Burning Minds Music Group) Dietro al nome Krell si nasconde un pezzo di storia dell’heavy metal tricolore: i membri fondatori sono infatti Luca Bonzagni e Francesco Di Nicola, rispettivamente ex cantante e co-fondatore dei Crying Steel, ed il chitarrista per un breve periodo dei Crying Steel stessi, oltre che dei mitici Danger Zone. (altro…)
(Punishment 18 Records) Anche se in attività da pochissimi anni, i Kryptonomicon si sono da subito mostrati con un sound sordido quanto orrido. I loro death/black metal è primevo e fitto di un’oscurità misteriosa. I pezzi di (altro…)
(Avantgarde Music) La Avantgarde è sempre molto oculata nelle sue scelte discografiche quindi questo gruppo sloveno non fa eccezione. Il black metal proposto ricalca lo stereotipo di musica nera: una intro evocativa e marziale nell’incedere, seguita da sei tracce malvagie, nere nell’anima, votate al male. (altro…)

(Indie Recordings) Quasi trent’anni di storia e, con questo, sono nove gli album in studio. Decisamente intramontabili i norvegesi Kampfar che con “Til Klovers Takt” congiungono quei punti sparsi lungo la lunga carriera, mettendo in comunicazione le prime composizioni con i nostri giorni e le tenebre del mondo odierno, rendendo maledettamente pesante l’atmosfera. (altro…)
(Massacre Records) La Massacre Records marchia il sesto album dei californiani Kill Ritual, vecchia conoscenza dell’etichetta nostrana Scarlet Records. Da sempre definiti come una thrash (altro…)

(BMG) Beh, cosa si può dire di questa coppia? Sicuramente Smith non è il chitarrista più virtuoso sulla faccia della terra… eppure i suoi assoli e il suo carisma negli Iron Maiden hanno lasciato incantati milioni di orecchie. (altro…)
(Inside Out Music) Sul finire degli anni ’80 e soprattutto agli inizi dei seguenti anni ’90, i King’s X hanno fatto perdere la testa a molti. Successo di critica mondiale per un trio che con la propria gavetta raccoglieva e giustamente i frutti della notorietà, raggiunta (altro…)
(Allegro Talent Media) Pubblicato nel 2006, “Enter My Religion” è il secondo album solista di Liv Kristine che all’epoca era ancora alla testa dei Leaves’ Eyes. L’album viene ristampato per la prima volta (altro…)
(Century Media Records) Nutro un grande affetto per i Krisiun: il terzetto brasiliano rappresenta per me una sorta di battesimo, dato che è stata la prima band che ho visto dal vivo. (altro…)

(Napalm Records) Ci sono voluti ben tredici anni a Karl per dare vita al terzo suo lavoro solista, quella sua divagazione strumentale etnica legata indissolubilmente ai misteri dell’antico Egitto e del medio oriente in generale. (altro…)
(Soulseller Records) Impiegano otto anni i Khold a pubblicare un nuovo album. Un lasso di tempo enorme che non ha tuttavia scalfito l’identità della band sul piano della composizione. “Svartsyn” mette infatti al centro del tutto i riff delle chitarre e pur riconoscendo il giusto valore alle (altro…)
(Beyond The Storm Productions) Ambizione elevata in questo nuovo album dei nizzardi Kerion. “Cloudriders: Age of Cyborgs” è infatti un concept album dal tono steampunk, con l’aspetto tecnologico trascinato nel tessuto symphonic power metal d’ordinanza della band, attraverso un’elettronica (altro…)

(Nuclear Blast Records) Quindicesimo album per Kreator, punta di diamante, insieme a Sodom, Destruction e Tankard del thrash metal tedesco. Se queste tre band hanno mantenuto sempre inalterato il loro assalto sonoro (per coerenza, secondo i fans, per immobilità creativa secondo i detrattori), la formazione capitanata dall’inossidabile Mille Petrozza non ha mai avuto paura di osare, senza per questo mai snaturare il proprio sound. Si pensi, ad esempio a dischi sperimentali come “Renewal”, ricco di sonorità vicine all’industrial, oppure i controversi “Outcast” ed “Endorama”, due autentiche gemme melodiche ed oscure. (altro…)
(Last Mile Records) Sound assolato nel quale si ode l’eco del deserto, eppure i Kadavermarch sono danesi. Non è una band di qualche assolato stato dell’Unione, bensì della penisola (altro…)

(Svart Records) Prima del metal, ma anche un tantino dopo. Divagazioni di ogni tipo, fiati compresi. Punk. Ma anche sensazioni surf rock. Aperture disinibite, che abbracciano funk, space rock e alternative di stampo vintage. Sono al quarto o quinto album, non hanno regole… nemmeno per quanto riguarda il look, dal metallaro rabbioso al borghese tanto elegante quando sessualmente deviato. (altro…)
(Inverse Records) Questi finlandesi sono davvero molto prolifici, arrivando in meno di un lustro alla loro quarta uscita, senza contare le varie collaborazioni e gli innumerevoli singoli. (altro…)

(Black Lion Records) Secondo lavoro per il progetto solista di Jakob Björnfot degli svedesi Autumn Death! “The Funeral Pyre” di due anni rese molto bene (recensione qui), pertanto era prevedibile che la creatività di Jakob avrebbe continuato a darsi da fare, coinvolgendo definitivamente il batterista Tommi Tuhkala (Outlaw, Spell of Torment) in studio e reclutando Fredrik Andersson (ex Amon Amarth) per l’attività dal vivo. (altro…)

(Avantgarde Music) Sempre legati alla grande guerra: la one man band tedesca pubblica “Yankee Division”, due brani, un 7 pollici farcito di energia e violenza ben canalizzata. (altro…)
(Avantgarde Music *) I britannici Khazad-Dûm pubblicano il primo album, dsei anni dopo un EP intitolato “Stones of Sorrow”. Il duo di Reading, ovvero Daniel Scrivener e Matther Surry, multistrumentista (altro…)