Le nostre recensioni di novità o album già in circolazione, le impressioni, le sensazioni, le analisi e dei nostri ascolti su tutta la musica della scena metal & rock.
HARKANE – “Fallen King Simulacrum”
(Dusktone) I veneti Harkane pubblicano il primo album in studio, dopo alcune pubblicazioni precedenti. Harkane sono un universo maestoso e solenne perché suonano death/blackened death metal con porzioni sinfoniche di un certo effetto. La band si mette da subito in mostra per i riff possenti, ben definiti, ordinati (altro…)
(Underground Symphony) Album di esordio per Edran, band italiana precedente conosciuta con il nome Clockwork. Il progetto è alquanto ambizioso, visto che si propone di unire musica e letteratura attraverso una rock opera, operazione a mio avviso riuscita egregiamente.
(Brucia Records) Due studi torinesi, il Deepest Sea e l’O.F.F. e uno alessandrino, il Guilty Coven, sono stati coinvolti per assemblare questo vortice di tenebre. All’attento missaggio di Dano Battocchio, presente anche nelle registrazioni al Deepest Sea, è stato poi seguito dal sigillo imperiale del processo 
(Ván Records) La prima canzone dell’album è struggente, sontuosa, mostra melodia e i suoni sembrano avere addirittura frequenze diverse dagli altri pezzi. Si intitola “Offerschaal der Astrologische Mengvormen”. Decisamente di stampo doom metal ricco 

(Trollzorn Records) Il pregio della coerenza, il difetto della staticità: forse possiamo riassumere così, in poche parole, l’esito del sesto album dei Thrudvangar, che mancavano sulle scene ormai dal 2013. I tedeschi suonano ‘classico viking metal’, magari tendente al black:
(Armageddon Label) Recensito il nuovo album dei Dropdead,
(Indie Recordings) Voglio essere franco: non avevo idea di chi fossero questi quattro svedesi, questi Knogjärn. Ignoravo la pubblicazione di questo album avvenuta senza etichetta lo scorso maggio, ma ne vengo a conoscenza solo ora, grazie alla geniale reissue della Indie la quale offre pure una bonus track aggiuntiva.
(Sliptrick Records) Sono un trio russo, tutte ragazze e il nome è quello della loro chitarrista e autrice della musica, nonché dei testi con la cantante Vera Moore. La terza musicista è l’altra chitarrista Stasy Short. Al momento in cui si scrive pare che la band abbia
(AFM Records) Dopo il discreto
(Revalve Records) Interessante progetto dalla Sicilia: i Mind’s Cove si dedicano a un heavy metal ancorato nell’era classica, ma ben aperto alle evoluzioni (se pure l’heavy metal ne ha avute…) degli ultimi quindici anni. “Drift” è il debut della band e si compone di otto brani.
(Pride & Joy Music) In redazione non arriva spesso un disco metal dal Paraguay! Ce lo invia il tastierista Adrian Benegas, che per il suo debut solista ha chiamato a supportarlo diversi artisti noti della scena europea, e si lancia in un concept dalle valenze quasi filosofiche, narrando la storia di un’anima in pena che si redime e raggiunge il Paradiso.
(Pure Steel Records) Dopo un debut (
(Ghost Record Label) Quest’anno chi scrive ricorda i Lonesome Heroes per una loro dimessa versione di “Comfortably Numb” dei Pink Floyd, la quale ha francamente ricordato lo spirito della sua versione embrionale, quella demo scritta da David Gilmour e poi totalmente rifatta per l’album “The Wall”. La band di 
(Armageddon Label) I Dropdead sono di Providence, Rhode Island, la città del Solitario cioè lo scrittore Howard P. Lovecraft. Si formano al principo degli anni ’90 all’interno della scena punk e la loro caratteristica principale che da subito emerge nell’affrontare il loro sound è la velocità dell’esecuzione. Un’irruenza e una smodata forza 
(Luwolbo Free Musica 2020) Quarto album del chitarrista trasteverino Andrea Salini, del quale scrive quanto segue: «Roses–> Rose: la parola evoca colori, odori e nella mia mente ecco materializzarsi… le donne, questo universo meraviglioso, affascinante ed insondabile. Non mi sono mai posto il problema di capirle, a 
(M.U.S.I.C. Records) Duo francese dedito a un folk metal originale e avvolgente, i Twisted Mist sono al terzo album; ma si premurano di segnalare che questo è il disco della svolta, molto più metal dei due precedenti e molto più ‘estremo’.
(Folter Records) Sono di Utrecht, Olanda, e al terzo album i Grafjammer. Lo intitolano “De Zoute Kwel” che significherebbe ‘il pozzo di sale’. Suonano black metal, nonostante oggi molte band vengono
(Cruz del Sur Records) Netto ed apprezzabile miglioramento dei nordirlandesi Terminus, in realtà progetto del polistrumentista David Gillespie, affiancato al microfono soltanto dall’amico James Beattie: se “The Reaper’s Spiral” (
(Saibot Reigns) Con in formazione la nuova cantante Mary Zimmer, gli Helion Prime danno un seguito a 
(STF Records) Till Oberboßel è davvero l’ultimo dei Mohicani del power tedesco: infaticabile su entrambi i suoi progetti (l’altro sono gli Elvenpath, per ulteriori dettagli rimando alla mia
(NorthPoint Productions) Quindicesimo album in oltre trent’anni di carriera. Esempio danese e dunque europeo del prog metal. Lo hanno fatto sempre tenendo in mente la melodia i Royal Hunt e donandola ai fan con maniere attente 
(High Roller Records) Di solito mi capita di ascoltare band che sono britanniche, ma suonano americane; di rado avviene il contrario… i Legendry, di Pittsburgh, Pennsylvania, sono la felice eccezione. Questo trio riesce a dare una sua ottima interpretazione dell’epic 
(Rafchild Records) E se i Judas Priest facessero power metal del più classico che si può concepire? Se questa ipotesi fosse vera, probabilmente il suono che ne uscirebbe è quello contenuto in questo CD.
(Graviton Music) Lo scorso anno è nato questo progetto per il mercato olandese e fiammingo, dunque Olanda e Belgio, per portare la musica metal ai più giovani e invogliarli a esplorare la loro creatività. Inoltre il progetto ha la sana e ammirevole intenzione di coinvolgere ulteriori persone, come
(Pure Steel Records) Con le foto promozionali che mostrano chiaramente i segni del tempo, gli inglesi Millennium pubblicano il loro terzo album in quasi 40 anni di storia: i nostri ebbero una certa notorietà con il debut autotitolato del 1984, ma non
(Prophecy Productions) Come recita il sottotitolo, il nuovo disco dei Fortíð, il sesto della loro discografia, è una ‘Duology’: la prima parte dell’album è stata registrata da ‘Eldur’ Thorberg in Norvegia qualche anno fa, la seconda in Islanda con una nuova line-up.