SINISTER – “The Post-Apocalyptic Servant”
(Massacre) Rispetto a “The Carnage Ending” questo “The Post-Apocalyptic Servant” presenta poche novità e quelle poche sono tutte delle sfumature e non elementi di chissà quale sostanza. Pezzi veloci e un comparto ritmico più estremo sono la direzione fissata e nella quale rientra anche qualche (altro…)
(Black Widow Records) I Secret Tales appaiono come un riassunto di space rock, folk rock, krautrock, prog, hard rock, dark-doom. E’ un discorso musicale fatto di ombre e luci, di materia celestiale e passaggi inquietanti. Un concept sonoro “L’Antico Regno”, un attraversamento di paesaggi sonori diversi e disparati.
(Iron Bonehead/Hells Headbangers) Blackened death metal d’assalto quello proposto dai Sacrocurse, band messicana attiva dal 2012 e autori del demo “Sulphur Blessing”, molto apprezzato dagli amanti del genere. Già dalle prime note di questo LP, la band mette in evidenza le caratteristiche peculiari
(Holy Records) Sono francesi, hanno già all’attivo (questo incluso) sei dischi, cantano nella loro lingua e in occitano antico, e non hanno niente a che fare con il metal: sono gli Stille Volk (monicker in olandese, che significa ‘il popolo silenzioso’), e il loro folk/ambient metal, per quanto forse poco adatto
(Autoproduzione) Avvincente questo secondo lavoro dei milanesi Scream Baby Scream! Si dichiarano horror rock, ma vantano un ottimo singer growl che fa virare egregiamente il genere su concetti black’n’roll estremamente travolgenti, enfatizzati da un preciso e ottimale uso delle tastiere. Infatti le tastiere creano
(Blood Harvest) Ecco una delle tante band americane che popolano l’underground a stelle e scrisce. Sono di Portland, nell’Oregon, gli Shroud Of The Heretic e macinano appunto un death metal molto cupo per visa di una direzione doomeggiante in alcuni frangenti, oltre che per un impasto vero e proprio
(Grom Records) La band belga Sercati arriva alla seconda parte di questa storia lunghissima (iniziata
(Hammerheart Records) Male espresso senza pietà alcuna. Se siete alla ricerca di black metal elaborato, pieno di orchestrazioni, con linee vocali atmosferiche, corali o complesse, strutturato con suoni puliti e rifiniti, riffing poderosi e trionfali, allora avete varcato la porta sbagliata. E, peggio per voi, non c’è alcun ritorno,
(autoprodotto) Un altro incredibile prodotto dell’Ucraina. Questa terra sembra in grado di sfornare ottime bands, piene di grinta, rabbia, energia, potenza. Gli Spiritz sono capaci, infatti, di generare un muro sonoro veramente fitto. Fitto e dannatamente personale. Fatico a classificare o comparare il loro sound, in quanto ogni volta che
(Minotauro Records) Quando in redazione arriva una ristampa della Minotauro Records, resto sempre estasiato dalla qualità del prodotto: il package che si apre come un gatefold, il cd inserito in una bustina di plastica come un vinile, le custodie di cartone che imitano in tutto e per tutto
(Shadow Kingdom Records) Progetto in solitario del polistrumentista norvegese Andreas Hagen, i Sadhak esordiscono con un ep su cassetta che, già pubblicato l’anno scorso, viene oggi ristampato nientemeno che dalla Shadow Kingdom Records. Suoni rarefatti e dilatati
(Minotauro Records) Primo full length per i Supermassive Black Holes, band nata nel 2010 con già due EP all’attivo. Il genere proposto è un death metal tecnico con marcate influenze progressive e jazz, accomunabile sotto certi aspetti ai Cynic di “Focus”. L’opener “(Sub
(Nuclear Blast/Audioglobe) So di essere una voce fuori dal coro. Non mi sono lasciato influenzare da colleghi italiani, ma in questi giorni ho letto diverse recensioni tedesche e il giudizio è unanime: il nuovo disco dei Sabaton è un capolavoro degno delle più entusiastiche descrizioni. Sono quasi imbarazzato nel dire che non sono d’accordo.
(Autoproduzione) Se suoni melodic hardcore a Napoli cosa sei? Una band ringhiante, arrabbiata, perché sei hardcore, o almeno lo dovresti essere, ma possiedi anche una buona dose di melodia e in un certro senso Napoli è una città di melodia.
(Sliptrick Records) Il precedente album per SG Records, “Brutal Realities”, ha fatto parlare tutto sommato bene di se e dunque Patrick Amati, titolare del progetto Suffer In Silence, non ha perso tempo per riproporre la propria musica, in particolare ai fedeli del death metal. “Behimnd the Truth”
(Autoproduzione) Gli Shotgun Justice ci contattano per una recensione di questo loro ep di due pezzi: la band tedesca (per la precisione vengono dalla Bassa Sassonia, non lontano da Hannover) ha una carriera più che decennale alle spalle e attività live di tutto rispetto, fra le quali spicca un concerto di supporto a Blaze Bailey.
(Unique Leader) Fulminante e morbosamente tecnico questo sound death metal, sempre pronto a poronunciare sequenze ritmiche, riff e assoli di un livello si estremo, ma allo stresso tempo dalla sostanza più o meno scorrevole. Siamo vicini a cose dei Dying Fetus, per linearità delle esecuzioni, anche
(Svart Records) Esplorazione del divino e dell’infernale. “Quaternity”: la natura quadruplice dell’uomo e del suo rapporto con il divino. Un passo successivo rispetto al concetto di trinità, concetto al quale manca un elemento, il quarto, che è la natura umana o
(Autoproduzione) Primo full length per i Seprevation, band Inglese dedita ad un thrash/death metal che affonda le proprie radici negli anni ’80 e ’90, ricco di accelerazioni improvvise, assoli al fulmicotone alternati a parti più cadenzate, una sorta di incrocio tra gli onnipresenti Slayer e i Sadus. Un arpeggio di
(Cimmerian Shade) Progetto polacco (ma trapiantato in Ucraina) di death/doom metal, i Suffer yourself propongono come esordio una ri-registrazione del proprio demo del 2012. Già la titletrack, posta in apertura, dice tutto: suoni magmatici, come un lago di lava che ribolle silenzioso,
(Open E Music) Sono tornati! Aspettavo con ansia il terzo album degli Steel Panther, band che si rifà musicalmente alla gloriosa scena glam/sleaze degli anni ’80 e dai testi che estremizzano con ironia gli eccessi delle rock stars di quel periodo, come Motley Crue, Ratt, e Tygertailz. Gli argomenti
(Frontiers Records) Artista egocentrico, irriverente e dotato di un carisma immenso. Una delle ultime rockstars, per atteggiamento, comportamento, attitudine. Il packaging del CD parla chiaro: “Sebastian Bach non è supportato da nessuno. Per nessuna ragione. Ed è il mio fottuto album”. Ed anche:
(Tenacity Music) Debut album per questa band proveniente dalla Svizzera, terra che da sempre sforna poche ma interessanti proposte in ambito hard and heavy, basti pensare ai seminali Celtic Frost o ai geniali Coroner. Gli Scars Divide proseguono questa tradizione, proponendo un originale mix di musica estrema, prog
(Gain Music) Con tutta la sincerità possibile e il pieno rispetto di questui musicisti, i quali saranno ricchi di adrenalina, di voglia di rock ‘n’ roll, di suonare ad alto volume e cantare e suonare con impeto, ma “Broken Hearts and Fallaparts” sa di finzione, di studio a tavolino senza troppo ritegno.
(Face Melter Records) Non male l’ep d’esordio degli irlandesi Snowblind: un godibile e a tratti sorprendente mix di generi attraversa questi 4 brani che arrivano insieme a circa venti minuti di durata. “Breaking the Chain” è una riuscita combo di prog e thrash: sì, lo so
(Autoproduzione) Gli Sceptre sono molto lontani da noi. Sono indiani ed hanno una storia non breve, infatti di loro si inizia a parlare già nel 1998. Questo “Age of Calamity” è tuttaviail secondo lavoro, concepito sempre nell’ottica del thrash metal e con un sound cupo e con una discreta
(RSR Music) Sesto lavoro in studio per gli Shamless, band Tedesca capitanata dal bassista Alexx Michael e dal singer Stevie Rachelle (l’unico non tedesco), conosciuto per essere stato la voce dei glamsters Californiani Tuff. Oltre a Rachelle, dietro il microfono si alternano due ospiti d’eccezione: Steve Summers, voce dei Pretty Boy
(Collectors Dream Records) La Collector Dreams è famosa per le re-release di cose molto toste. In questo caso si stratta di una pubblicazione originariamente intitolata “Heavy Hitters”, del 2005, la quale ha già avuto altre re-release con altri canzoni aggiunte, o un nuovo ordine della track list. Si tratta di quattordici cover classiche con
(Metalism Records) Fra le band russe che mi sia capitato di ascoltare, gli Shadow Host mi hanno ricordato più di altre le sonorità tipiche dell’Europa Occidentale: senza leggere le note del promopack li avrei detti tedeschi o al massimo svedesi! E invece
(Casket Music) Sembrano una fredda evasione dal black metal i belgi Sercati. Lo spirito del genere si contorce e si trasforma, ma non parliamo di progressive, in una sorta di atmospheric dalle andature ipnotiche o ampiamente aperte, a volte fredde oppure ricche di pathos. Un percorso sonoro
(JollyRoger Records) Quando si parla di heavy metal italiano non si può non menzionare gli Strana Officina: prime movers della scena Tricolore insieme a bands quali Death SS, Vanadium e Royal Air Force, il gruppo dei fratelli Cappanera ha saputo anticipare sonorità che poco tempo dopo, al di la della Manica avrebbero dato
(JollyRoger Records) Primo full length per i Livornesi Strana Officina dopo due EP (“Strana Officina” del 1984 e “Ritual” del 1987). l’album in questione vede un parziale allontanamento dalle sonorità NWOBHM che caratterizzavano i lavori precedenti, in favore di un sound più vicino all’heavy metal a stelle e strisce che
(JollyRoger Records) Ristampa del secondo EP del 1987 dopo il primo 7” omonimo del 1984. rispetto al precedente materiale la band apporta due cambiamenti: un sound più heavy, meno ancorato all’hard rock degli anni 70 e il cantato in Inglese, cosa che rende la loro musica più accessibile all’estero rispetto all’Italiano usato fino
(JollyRoger Records) Debutto discografico della storica band Italiana, datato 1984. Questo EP mette già in luce ottime doti compositive e tecniche del combo Livornese; stupisce in particolare il fatto che alcune di queste composizioni risalgono al 1979 e suonano NWOBHM un anno in anticipo dalla diffusione di questo