HUMILIATION – “Battalion”
(Deepsend Records) Ammetto di non avere mai sentito parlare in precedenza dei Malesi Humiliation, e sono rimasto piacevolmente impressionato dalla loro musica. Va detto sin da subito che la loro proposta musicale è tutto fuorché originale o innovativa, visto che il combo affonda le proprie radici in un death metal di (altro…)
(Scarlet Records) Terzo album per gli Italiani Planethard, band che in poco più di un decennio ha evoluto sensibilmente il proprio sound, pur restando fedele alle proprie radici. Nati nel 2004 inizialmente come cover band, il gruppo inizia presto a scrivere brani propri, orientati verso un hard rock che prendeva ispirazione da
(Ritual Productions) Un nuovo percorso tra le stelle, gli abissi e il tempo. Il quinto album dei Bong è vestito con un dipinto dai toni placidi di Joseph M.W.Turner. La musica invece è qualcosa di remoto e sacrale allo stesso tempo. Due grandi composizioni che occupano l’intero album, giocate
(Sleaszy Rider Records) Questi belgi son difficili da assimilare. E’ stato detto molto sul loro conto, ma ciò che conte alla fine è la musica. Quindi cosa fanno i Thurisaz? Chiariamo subito che ormai il termine black metal calza loro davvero molto stretto. La voce in growl infatti non deve fuorviare. Siamo più vicini al doom che non a sonorità tipicamente black, pure nelle tematiche delle liriche. Ci
(Forever Plagued) Split tutto greco questo disco. Gli Akrotheism fanno un black becero, senza troppi compromessi con tecnica o arpeggi vari. Crudi e diretti, sfornano due tracce cariche di
(Autoproduzione) Dietro questo nome decisamente singolare si nasconde una gothic metal band russa: “My dark Images” è l’ep di debutto, quattro brani nella tradizione del genere per un quarto d’ora di musica. “Too late” vanta delle tastiere potenti ed evocative; sognante “Insomnia”, con la migliore interpretazione vocale di Anna Egorova,
(Mighty Music) Prima prova sulla lunga distanza per i francesi Chabtan. Un concept ispirato alla mitologia mesopotamica, anche se va detto subito che nulla del contenuto lirico viene messo negli strumenti, tanto che siamo
(Svart Records) Domovoyd: un capitolo a parte del concetto di musica ed emozione. Già con l’ottimo “Oh Sensibility” del 2013 avevano rivelato la loro capacità di andare oltre i confini tra suono e rumore. Con il secondo album abbandonano leggermente il lato rumoroso, ma si concentrano sul concetto psicologico destabilizzante. Suoni. Spoken words angoscianti. Sludge e
(Merdumgiriz Records) Con Emir Toğrul, sia nelle vesti di Yayla o di Viranesir, c’è sempre da stare attenti sul risultato che riesce a produrre nei suoi lavori. Dopo “Raping Lesbians for Freedom” che ha trovato chi scrive alquanto freddo verso l’album (
(Indie Recordings) Progetto parallelo messo in piedi dal chitarrista dei Cult Of Luna Johannes Persson, questi Riwen rappresentano una sorta di ritorno alle origini musicali dell’axe man Scandinavo. Come egli stesso afferma nelle note biografiche, da teenager era un fan del punk/hardcore,
(Buil2Kill Records/Nadir) Tanti anni fa successe qualcosa. Un qualcosa che lasciò un segno indelebile. Quel fantastico capolavoro dei Fastway – “Trick or Treat” – amplificò completamente le mie visioni sul rock, sul metal, sul male e sul legame tra queste cose anche grazie alla vasta diffusione avuta con
(Scarlet Records) “A Time never come” è il secondo disco dei Secret Sphere, uscito originariamente nel 2000, dunque nel momento d’oro del power metal italiano. La Scarlet lo ripropone ora per il quindicesimo anniversario dall’uscita, completamente ri-registrato
(Autoproduzione) Nell’ottica di un crossover dei primissimi anni ’90, dunque mix tra metal, hardcore, funky, rap e altre cosette insolite per la musica ‘sostenuta’ e ‘tosta’, e del nu metal di questi anni, i Dirty Sanchez assestano cinque pezzi da applausi. Il tutto non visto nel segno del revival
(Crysella Records) Dopo la pubblicazione del singolo “Collide” lo scorso anno, i filippini High in Mist danno alle stampe un ep di sei brani. Certo, la curiosità di ascoltare una band del sud-est asiatico che suoni gothic metal è decisamente forte, ma devo dire che purtroppo “Unframed”
(Moribund) Tesori oscuri scoperti per casualità ricercando in profondità tra i meandri della perdizione. Un’orda infernale di perversi demoni che non tuonano come di consueto dalla scandinavia, ma bensì dal Messico, terra piena di fervore, una terra dove prolifica un letale underground nell’ambito black metal. I Luciferian Rites giungono al secondo lavoro e si
(Massacre Records) Fra le più longeve formazioni viking metal della Grande Madre Russia, i Nomans Land giungono all’invidiabile traguardo del quinto full-“length”, a sei anni di distanza dal precendente “Farnord”. I sovietici probabilmente non sono dei fuoriclasse, ma compiono abbastanza bene il proprio lavoro,
(ATMF) Personalmente ritengo il black svedese e quello francese gli ultimi baluardi di un genere ormai morto. Nelle schiere franche troviamo i Nyseius, due album all’attivo. Ormai la formula è consolidata: tempi a doppia cassa come se non ci fosse un domani, riff impastati e cattivissimi, voce che maciulla qualche nota prima di rompere le tonsille. Nel caso dei nostri aggiungeteci pure
(Hellthrasher Production) Tuonano dalla Polonia con un debut album che nasconde una lunga storia ed uno sviluppo artistico intenso. Black metal con poderose iniezioni di post metal e concetti deviati che si allontanano da una semplice e definita appartenenza ad un sotto genere. Sei canzoni dai titoli enigmatici (nomi di grandi personaggi della storia)
(Nuclear Blast Records) Era il 1985, quando gli Helloween pubblicarono il loro EP auto intitolato, lavoro che sancì l’esordio delle zucche Amburghesi. Da quel rozzo debutto, orientato verso sonorità speed metal, il sound della band si è via via evoluto, prima con “Walls Of Jericho”, dove la componente melodica cominciava ad insinuarsi tra le composizioni
(Scarlet Records) Secondo lavoro per gli italiani Thunder Rising, progetto che ha visto il debutto nel 2013 grazie all’amicizia di Frank Caruso e Corrado “Nail” Ciceri, che negli anni ’80 suonavano assieme negli Italiani Firehouse. Il debutto di due anni fa vedeva Mark Boals alla voce, ma gli impegni di quest’ultimo
(Agoge Records) Debutto discografico per le Romane Sin Of Night, quartetto femminile dedito ad un hard rock a cavallo tra sonorità anni ’80 e influenze moderne proprie del rock alternativo. I brani proposti sono potenti e ruffiani allo stesso tempo, costituiti da una sezione ritmica incisiva e pulsante, riffs di chitarra piuttosto semplici ma efficaci e da una voce
(Revalve Records) Il death metal tecnico dei Chaos Plague approda al primo album, dopo un EP omonimo notevole (
(Pesanta Urfolk) Solitamente due tracce non sono mai sufficienti a giudicare un gruppo. Ma in questo caso si può fare un’eccezione. I Predatory Light infatti attraverso due contorte e lunghe canzoni confezionano un piccolo lavoro che ha una sua vita e un suo scopo: fondere sapientemente doom, death e black con musica d’atmosfera. I tempi sono dilatati e cadenzati, le chitarre distorte
(Archaic Sound) Maledettamente folli questi tizi ucraini. La voce è di Anastasia, non propriamente melodica e manco intenzionata realmente a cantare. Qualcosa tra un parlato free style e l’essere fuori di testa. Attegiamento adatto per
(Iron Bonehead / Invictus) Il marciume e la tombale essenza che diffondono i belgi Possession non ha paragoni. Dopo l’EP “Anneliese” dell’anno scorso, due traccie di pura adorazione del male, di banchetti infernali a base di anime, sangue e dolore, arrivano con questo mini album. Proprio non sembrano interessati al full length, ma francamente pochi umani
(Blood Music) Niente metal. Se siete dei puristi, passate alla prossima recensione. Grazie. Se siete curiosi, se siete ascoltatori di ampie vedute, se vi manca qualsiasi cosa apparteneva agli anni ’80, allora forse GosT vi può coinvolgere. Electro rock, 100% retro, estremamente anni ’80, tutto
(Art Of Propaganda) Interessanti questi ragazzi tedeschi. Con il loro debutto hanno sfornato un platter ricco di suoni potenti e calibrati, figli degli anni 2000 ma al contempo dando alla propria proposta musicale un qualcosa di inedito. Ricordano molti gruppi, tra cui sicuramente i Dark Tranquillity, i Dark Lunacy, i Novembre e i Fragments of Unbecoming. La voce ricorda a tratti Stanne,
(Crowquill Records) Strano. Molto strano. I Sister Of… sono un duo americano, lontano dal mondo metal. Si tratta di due musicisti con un passato appartenente a generi popolari (Aaron viene dalla band indie The Appleseed Cast e dalla band rock Reggie and the Full Effect). Ad un certo punto il desiderio è stato quello di andare su suoni più aspri, più oscuri, più
(Taxi Driver Records) Le idee compositive dei genovesi Eremite sono estremamente interessanti. Fabio Cuomo e Giulia Piras si muovono in un punto di convergenza tra il black metal e lo sludge, sconfinando a tratti nel doom e nel rock spaziale e psichedelico. Non è assolutamente una sequenza
(MFL Records) Gli Unmercenaries sono un progetto russo/tedesco di gothic doom metal (con in più qualche elemento funeral): il loro debut è simbolicamente uscito esattamente a Natale 2014. Solo quattro, ma naturalmente tutti lunghissimi, i pezzi in scaletta.
(Svart Records) Le tenebre popolano il primo album dei Cult Of Endtime. “In Charnel Lights” è un lavoro che sfoggia una dimensione oscura e segnata dalla sofferenza. Le tenebre sono descritte con un death-doom anni ’90, piuttosto dinamico e costruito attraverso canzoni di oltre cinque minuti.
(Autoproduzione/Ghostrecord Label) Il primo approccio ai Fifth Law è avvenuto attraverso una news che li riguardava. Due cose saltarono all’occhio, la prima era la loro provenienza, Novara, la seconda la foto. Giovani, cinque ragazzi con il volto della giovinezza. Quanta esperienza potranno mai avere?
(Adimere Records) Pazzesco questo progetto. Completamente non convenzionale. E spiazza ulteriormente leggerne le note biografiche dopo aver goduto per oltre venticinque minuti! Black metal, depressive black metal con componenti di ambientali. Tutto normale? Certo, tranne le origini non sono affatto
(Chaos Records) Non ricordo dei russi suonare un death metal così dannatamente cattivo e incrociando la corrente svedese con quella olandese. I tappeti ritmici dei Pyre sono tosti e pesanti, opulenti e certe linee del riffing viaggiano cadenzando alla maniera degli Asphyx.
(Autoproduzione) Debutto discografico per i Toscani The Trick, band hard rock attiva dal 2013. Il gruppo affonda le proprie radici musicali negli anni ’80, inglobando stili che vanno dal pop al glam, passando per il funky, fino all’hard and heavy. L’intro “C…” parte con la sigla della soap opera “Beautiful”, seguita dall’audio di un pornazzo di serie Z. “There To The Place