GHOSTHEART NEBULA – “Ascension”

(Black Lion Records) Debuttano con un imponente album, finalmente, gli italiani Ghostheart Nebula. Un disco che, come per il precedente EP, vede una lavorazione tra Italia e Scandinavia considerando che, oltre all’etichetta svedese, il master è stato nuovamente affidato a Øystein G. Brun (Borknagar) presso i Crosound Studio di Bergen, in Norvegia. (altro…)
(Punishment18 Records) Indubbio è il fatto che l’Italia abbia contribuito alla nascita e allo sviluppo del metal con particolare riferimento ad alcuni sottogeneri rispetto ad altri. Prendiamo ad esempio il power metal: Labyrinth, Vision Divine, Rhapsody su tutti sono gruppi che ancora oggi ci invidiano per inventiva, epicità e pulizia nelle strutture musicale e nelle sonorità.
(Parlophone) E quando cominci la recensione scrivendo il nome del gruppo, se il nome sono quelle due parole, un po’ la lacrimuccia scende… sì, perché si parla del gruppo che ti ha aperto un mondo musicale e un mondo di amicizie, di emozioni e sensazioni. 
(Pelagic Records) Le fasi più intrepide, i crescendo più ispirati e le atmosfere sature di un pathos struggente ricordano quelle dei Godspeed You! Black Emperor o comunque quello di un canonico canovaccio alternative-post rock. Gli spunti di elettronica ed ambient, anche dal senso arcano come i Tangerine Dream tipo
(Pure Steel Publishing) Arriva nientemeno che dalla Nuova Zelanda, il secondo disco dei Forsaken Age: una band che dal titolo dell’album e dalle immagini promozionali dice subito tutto di sé. Heavy metal iperclassico appena spruzzato di horror per “Death Terror”, dotata
(Personal Records) Dopo l’ottimo debutto di quest’anno, i Fiat Nox aggiungono un piccolo ma importante tassello al loro disegno criminoso. Ecco quindi un EP violento e malsano, in cui la varietà la fa da padrona. 
(High Roller Records) Per chi non lo sapesse, The Rods sono la band di David Feinstein, il cugino di Ronnie James Dio, e del poliedrico batterista Carl Canedy; una onesta formazione di hard’n’heavy che ha certamente raccolto, nella prima fase della propria
(Fighter Records) Dopo due singoli e un EP, i Diamond Chazer mettono insieme tutta la propria produzione, ci aggiungono tre ulteriori brani e pubblicano il loro debut. La band colombiana ben si inserisce nel filone dell’heavy metal sudamericano di 

(Hells Headbangers) Attivi sin dal 1987, questi cattivacci dell’Ohio arrivano al quinto album, anche se superano le due centinaia le produzioni a loro collegate tra split, compilation, live, EP e singoli.
(Nuclear War Now! Productions) Black/death metal inspirato alle civiltà del Centro America nel periodo pre-colonizzazione… Questa mi mancava proprio.
(Nuclear Blast Records) Esteti della violenza e del sangue, quanto fautori di discorsi musicali percorsi da ironie balorde e grossolane. I Carcass ritornano
(Saturnal Records) Inizialmente i Solacide somigliano molto ai Dimmu Borgir di “Puritanical…”; poi, dalla seconda traccia senti che qualcosa cambia: meno oscurità, più propositività nelle tracce, più personalità. 
(Gates of Hell Records) L’EP di debutto dei Blazon Rite (
(Long Branch Records) Allora… cosa abbiamo qui? Un quintetto di svedesi agguerriti e iracondi, cattivi come non mai ma capaci pure di dimostrare il loro lato più tranquillo grazie a parti melodiche che vanno ad incastrarsi in strutture tipicamente death, in cui riff chirurgici intrecciano melodie orecchiabili che ti si stampano abbastanza in fretta in testa.
(Petrichor) I Saturnian Mist non sono gli ultimi arrivati nella scena black metal europea. I finlandesi nascono nel 2006, pubblicano tre album con “Shamatanic” e diverse altre pubblicazioni di piccolo cabotaggio. Nonostante siano definiti dai più, forse anche da sé stessi, come una black metal band, i finlandesi sembrano mostrare qualcosa di
(Emanzipation Productions) Eccolo l’Armageddon, reso materialmente vero quanto udibile dai Tardus Mortem! Un caos sonoro di oltre cinquanta minuti, nei quali la band della Danimarca sprigiona un sound estremo con indissolubili elementi black metal quando death metal. Il tutto però è un ribollire caotico, con una
(Nuclear War Now! Productions) Già dalla copertina si poteva intuire che questo disco non poteva essere per tutti. Ed infatti, puntualmente, mi ritrovo a gestire musicalmente una intro che, almeno nella parte iniziale, risulta alquanto cacofonica, salvo poi virare in una lunga traccia articolate, di lovecraftiana memoria, dove non si può non evocare nella mente divinità contorte e aliene, pronte a concepire nuove forme di dolore per la razza umana.
(Century Media Records) Sven de Caluwé ci crede da 26 anni e manda avanti la baracca Aborted con la stessa tenace, ostinata forza che esprime in sede live. Il cantante belga e mastermind della band per il nuovo album “ManiaCult” inserisce atmosfere oscure e le tipiche sfumature di estremismo legate a ombre e insanità. Il 

(Nightstrike Records) I canadesi Bloodsport sono al secondo EP, e la loro missione è pura e semplice: cantare la gloria di Jean-Claude Van Damme e degli action movie dei tardi ’80! I due brani qui presentati, la
(Pride & Joy Music) Indovinate cosa accade se mettete insieme, in una nuova band, membri degli Altaria (il bassista Marko Pukkila) e dei Celesty (il frontman Kimmo Perämäki, che però ha da tempo lasciato la band)? Beh, non può che uscirne un altro disco di melodic metal scandinavo! I
(Primitive Reaction) I finlandesi Azazel sono davvero un’entità curiosa. Sì perché, a discapito di una data di formazione che sfiora i tre decenni (1992), il primo album ufficiale del gruppo risale solo al 2012, seguito poi nel 2015 dalla loro seconda opera e raggiunto adesso da questo disco, opera terza.
(Autoproduzione) Per il proprio esordio i Ground-Force, che vengono nientemeno che dal Bangladesh, hanno fatto decisamente le cose in grande: “Tree of Life”, organizzato attorno a un concept fantascientifico/distopico (che ho letto nella sua interezza 

(Petrichor) La fiera e spaccona esuberanza del crossover tra thrash e hardcore rinvigorita in questo album di debutto dei Perfect World. La band di Brooklyn sfodera suoni possenti spalleggiati da ritmiche 

