RUBICON – “Demonstar”
(Rock City Music Label) Se amate il power più roccioso e graffiante, i russi Rubicon (cioè, russo è il nocciolo della band, che (altro…)
(Rock City Music Label) Se amate il power più roccioso e graffiante, i russi Rubicon (cioè, russo è il nocciolo della band, che (altro…)
(Cyclic Law*) La multistrumentista di San Francisco Leila Abdul-Rauf pubblica il suo quarto album solista. Già componente di altre band e progetti, tra i quali Vastum, Ionophore, Cardinal Wyrm, Fyrhtu, LAR si distingue per la sua capacità di suonare il basso (altro…)
(Careless Records / Narcoleptica Productions) Il quinto album per Regardless Of Me, dodici anni dopo il primo “The World Within”, è come abitualmente per gli altri lavori, un passo avanti per la band. I tanti cambi di formazione a quanto pare pare sono terminati e pur tuttavia per “Forms” giunge al microfono la cantante Arys Noir, integrata dagli interventi (altro…)
(Steamhammer / SPV) In questo periodo di noia mortale dovuta all’assenza dei concerti, una bestia da palcoscenico come Axel Rudi Pell (e compagni), semplicemente si rifiuta di fare un nuovo disco, visto che l’ultimo “Sign Of The Times” (recensione qui) non è ancora stato portato in tour. (altro…)
(Scarlet Records) Si sente dalla prima nota, che i Reinforcer sono tedeschi: il loro debut si connota per testi dedicati principalmente a episodi storici (il ‘Principe’ che dà il titolo al disco è ad esempio Arminio, il vincitore della Battaglia di Teutonburgo e simbolo del primo orgoglio germanico. (altro…)
(Massacre Records) Nuova e magistrale opera per gli svizzeri che esibiscono dodici pezzi, outro compresa, di un robusto e tonico death metal smaltato di derivazioni thrash metal. Registrato nel 2020 e finalizzato con la masterizzazione ad inizio 2021, “Collapse Into Chaos” in neppure quaranta minuti sommerge l’ascoltatore con tutte le peculiarità del genere. La band sa accelerare (altro…)
(NorthPoint Productions) “Paper Blood” uscì nel 2005, verso la fine del periodo di John West di questa band danese che in trentadue anni, dietro al microfono, ha avvicendato vari grandi vocalist. (altro…)
(AFM Records) In attesa del nuovo disco, è tempo anche per i Rhapsody of Fire di riempire il vuoto lasciato dalla pandemia… con un EP di 40’ che però, a conti fatti, presenta un solo inedito (che sarà comunque, anche se in versione estesa, sul nuovo full-length). (altro…)
(Vic Records) Onore alla Vicrecords per avere ripescato e pubblicato “When Hope Is Pain”, debut album degli statunitensi Ritual Sacrifice. La band nasce nel 1988, pubblicando cinque demo dal 1989 al 1994. Il debutto in questione sarebbe dovuto uscire nel 1995 per Massacre Records; (altro…)
(Autoproduzione) Essendo io un grandissimo fan del thrash anni ’80, quando la redazione mi ha assegnato la recensione di una band influenzata da Sodom, Kreator, Destruction e Absu, ho accolto la cosa con grande entusiasmo anche perché non avevo sentito parlare dei catalani Redimoni, band in circolazione da una ventina di anni. (altro…)
(High Roller Records) Questo album per molti è considerato l’ultimo dei grandi registrati dai Raven. Il trio di Newcastle formato dal bassista e cantante John Gallagher, suo fratello e chitarrista Mark e il batterista Rob Hunter pubblicano “All for One” l’1 agosto del 1983. L’album, il terzo dei Raven, è prodotto da (altro…)
(Karisma Records) Chiude il cerchio la Karisma Records, completando il ciclo di ripubblicazioni degli album degli storici Ruphus, leggendaria prog band norvegese in forte attività negli anni ’70. Infatti dal ’73 al ’79 i Ruphus, attraversando una infinità di cambi di line up, pubblicarono ben sei dischi (alcune recensioni delle reissue qui, qui e qui) ed il brillante “Manmade” fu l’epilogo, anche conseguente alla perdita di tre membri importanti rispetto al precedente “Flying Colours” uscito l’anno prima, compreso il batterista Thor Bendiksen, uno dei membri fondatori. (altro…)
(Icons Creating Evil Art) Sono bizzarri ed eccitanti i Reach, trio svedese che si lascia andare lascivamente ad un rock libero, intenso, creativo, avvolgente. Lo chiamano alternative rock, ma questo “The Promise of a Life” è una versione moderna di un rock/pop iper-classico, tanto che è molto difficile resistere alle sensuali melodie, alle provocanti ritmiche, all’impostazione suggestiva e dannatamente sensuale che risveglia ricordi lontani. (altro…)
(Nuclear Blast Records) Per quanto i miei generi di elezione siano il power e l’heavy metal classico, non mi perdo mai un’uscita di Ricky Warwick (che, per chi non lo sapesse, è il chitarrista dei Black Star Riders, ovvero i Thin Lizzy post-reunion): (altro…)
(Dissonance Productions) Nella loro biografia, i Rekuiem si includono con orgoglio fra i prime movers della NWOBHM, e addirittura ritengono di aver dato un impulso importante alla nascita del doom metal… usciti con un 7’’ nel 1980, quattro anni dopo scomparvero dalla scena; (altro…)
(Moment Of Collapse Records*) “Epidermide” per i Riah, “Hollow” per i Postvorta ed entrambe le band si uniscono per la composizione che offre il titolo a questo split. Una collaborazione niente male per queste due (altro…)
(Inverse Records) Poeta e autrice di testi, Rioghan Darcy con radici profondamente radicate nel gothic e prog rock, nel 2019 avvia il proprio progetto personale detto appunto Rioghan. Cantautrice moderna che vuole confrontarsi e produrre musica che riesca a fare coinvivere dentro di se più anime, dando al tutto (altro…)
(Volcano Records) Attivi dal 2012, con esperienza di tour internazionali anche a supporto dei Backyard Babies, gli italiani Rockstar Frame sono tornati in vita un paio di anni fa, dopo dissidi nella line up, con una formazione completamente rinnovata, la quale vede come costante solo il batterista Max Klein, membro originale e ideatore della band. (altro…)
(Autoproduzione) La Austrian Metal Alliance è un progetto che mette insieme sette band dell’underground austriaco: unendo le forze, le varie formazioni riescono a farsi maggiore pubblicità, e mirano a tenere viva la scena classic metal del proprio paese. Dopo una prima compilation (altro…)
(Ván Records) Oscurità. Devastazione. Tendenze tetre ricche di dannata perversione. Il sesto album dei tedeschi The Ruins Of Beverast, one man band ormai elevata allo status di full line up, è pura, totale, perfida e sublime desolazione. La musica di questa band è il black metal. Ma c’è da dire che non è affatto black metal. (altro…)
(Sliptrick Records) Pur senza cambiare le sorti del mondo, il secondo album dei greci Rhodium si inserisce bene nel filone del power ellenico: i nostri inclinano talora verso il thrash e (più raramente) verso il prog, per cui il loro sound può ricordare da una parte gli InnerWish, e dall’altra formazioni come i Valor – e a tratti anche i primi Firewind. (altro…)
(Diamonds Prod.) La voce calda, un po’ rock ed un po’ soul di Julia (Giulia Moladori, militò neo Sick Therapy Armageddon) ha un carriera contorta. Lei ha preso parte a varie band, fino a un tributo Led Zeppelin (gli Hermits) e successivamente un cover trio acustico assieme a Peso (Necrodeath) e Ranza (anche ospite in un album degli Odyssea, ovvero la band di Pier Gonella dei Necrodeath e Roberto Tiranti dei Labÿrinth). (altro…)
(Slovak Metal Army) Veterani della scena slovacca, i Ramchat si presentano come pagan metal band, ma chi scrive non è d’accordo con questa definizione… Per chi si aspettava boschi innevati e ritmiche vichinghe, in questo loro terzo album, “V čase popadaje” è appunto spiazzante, perché si (altro…)
(GEP) Presente quando si ascolta qualcosa per caso, magari passando davanti ad un’abitazione, e ci si ferma ad ascoltare rapiti da un suono che cattura subito, al di là del genere proposto? Ecco, i Rain sono questa sensazione, aggiunta al fatto che il genere è comunque congeniale a chi bazzica nel metal. (altro…)
(NorthPoint Productions) Quindicesimo album in oltre trent’anni di carriera. Esempio danese e dunque europeo del prog metal. Lo hanno fatto sempre tenendo in mente la melodia i Royal Hunt e donandola ai fan con maniere attente (altro…)
(Diamonds Prod.)Il problema di quasi tutte le band hard & heavy, ma anche impegnate sui generi più pesanti, è il timbro riconoscibile del cantante. A dire il vero questo è spesso il punto di forza, la firma indelebile, l’impronta riconoscibile ed univoca… ma è anche una potenziale tragedia quando la line up varia proprio nei paraggi del microfono. (altro…)
(Pure Steel Records) Su Facebook definiscono il loro genere ‘idealistic heavy metal’, e non c’è dubbio che i classic metallers Ritual Steel credano in quello che fanno… il trio (due tedeschi e il cantante degli Exiled John Cason, californiano) ci (altro…)
(Tempus Fugit / SPV) I progster svedesi Ritual sono rimasti in silenzio per più di dieci anni… senza una ragione ufficiale. Ora però le cose sembrano cambiare, tanto che tornano con un EP, il quale a colpo d’occhio può sembrare un timido approccio di ritorno al mercato, (altro…)
(Transcending Obscurity Records) Settimo album per quello che è uno delle decine di progetti musicali creati dallo svedese Rogga Johansson. Paganizer, ovviamente, ma anche Megascavenger, Ribspreader, Putrevore, oltre a lavori solisti e collaborazioni come quella con Paul Speckmann dei Master. Nel totale (altro…)
(Jolly Roger Records) RFM, Il Rovescio della Medaglia, una storica band prog italiana, una di quelle che sono emerse negli anni ’70 e che hanno lasciato un segno. Indelebile. Capitanati dal chitarrista Enzo Vita ebbero una storia strana: firmarono con la prestigiosa RCA, riscossero (altro…)
(Subcontinental Records) Sarebbe troppo facile definire Ramon Moro come ‘artista’ e basta, perché spesso sotto questo termine si nasconde molta riverenza verso limiti e stilemi, schemi e regole stilistiche che, comunque la si voglia mettere, sono limiti. (altro…)
(Vic Records) Forse ai più il nome Reverend non dirà nulla, probabilmente ad altri dirà invece qualcosa, magari precisando che è la band nacque dopo che lo scomparso David Wayne lasciò i Metal Chruch. Si formano a Seattle sotto la spinta di Wayne e di alcuni musicisti coinvolti (altro…)
(Apollon Records Prog) È una band norvegese di tre elementi che si cimenta nel più puro rock progressivo edificato nello stile e con sonorità anni ’70, solo che i Ring Van Möbius lo fanno da pochi anni e dunque in questo nuovo secolo. “The 3rd Majesty” vede quattro composizioni delle quali la prima (altro…)
(AOR Heaven) Hard rock classico, lascivo, provocante e melodico come non si sentiva da anni! Rob Moratti è un vocalist canadese il quale, oltre alla carriera solista o con la sua band Moratti, è stato front man dei Final Frontier altre che della storica prog rock band canadese Saga. Una (altro…)
(Ashen Dominion) Dodicesimo album per la one man band ucraina, nella quale Astaroth Merc infonde sonorità parzialmente vicine ai primissimi Cradle Of Filth, ai Covenant oltre a un canovaccio sonoro definibile avant-garde ma soprattutto pesantemente influenzato (altro…)