SALTAS – “Currents”
(Nuclear War Now! Productions) I Saltas sono svedesi e dalla madre patria hanno ereditato la passione per il doom, anche se qui non si parla di Candlemass, ma di doom lento e sepolcrale, mischiato a del death marcio, pure (altro…)
(Hells Headbangers) Giungono al quarto album gli australiani Cemetery Urn, band che vede tra le proprie fila anche ex elementi di Bestial Warlust ed Abomination. La formazione definisce se stessa come Australian Barbaric Death Metal, una
(Subsound Records) Continua la saga infernale degli italiani Kyterion, saga iniziata con il precedente “Inferno I”. “Inferno II” è un concept nuovamente sull’Inferno di Dante… ed ancora una volta -prestando attenzione al feroce growl- si nota che la band non canta in inglese o in italiano, ma bensì in una lingua vernacolare del secolo XIII, l’epoca
(No Remorse Recors) A seguito della consueta messe di prodotti minori, i canadesi Manacle stampano un debut (non lo classificano infatti come un EP) di soli 28 minuti pieno di buoni spunti, fatto per piacere agli appassionati delle sonorità classiche americane.
(autoprodotto) Band debuttante che tuona (letteralmente) dal Friuli. All’attivo hanno solo un altro EP (del 2015), e questo nuovo lavoro -sempre un EP- chiama a grande voce la realizzazione di un intero album, in quanto musicalmente il quintetto risulta maturo ed
(Beverina / Casus Belli Musica) Giungono al terzo lavoro i black progster australiani Claret Ash! In verità la release è una specie di compilation o, per essere più chiari, una pubblicazione unica contenente sia l’EP “The Great Adjudication: Fragment
(Memento Mori) Rimango piuttosto spiazzato di fronte ad album di questo tipo. Quando si tratta dei miei generi preferiti (thrash e, come in questo caso, death metal), mi ritrovo sempre a dover scindere l’esaltazione dovuta alla
(Moribund Records) Ennesimo album di Vardan. Ennesimo calvario di pura depressione esaltata da una disperazione emozionale senza confini. “Unholy Lightness Summer” comunque si stacca -in un certo senso- dalla precedente produzione. Meno black metal, anche se rimane la
(autoproduzione) Sardo è questo thrash metal, nella direzione verso cui lo spinsero i Pantera ad esempio, senza dimenticare partiture di carattere djent metal. Un groove
(Sliptrick Records) Il trio milanese Gunjack, composto da musicisti d’esperienza che si celano sotto pseudonimi, esordisce sul mercato con questo “Totally Insane”, dieci brani più outro per poco più di 35 minuti di musica.
(Avantgarde) Otto anni sono passati dall’album “The Grave of Civilization” e ben diciannove dall’inizio dell’avventura del gruppo musicale romano chiamato Void Of Silence. Riccardo
(Autoproduzione) Dietro questo monicker si nasconde un polistrumentista svedese che ha scelto come nickname ‘Telum ignotum’ (cioè, secondo le mie conoscenze di latino, ‘lancia/freccia sconosciuta’): si presenta (si fa per dire) al mondo del metal con cinque
(Satanath Records) Terzo album per i ciprioti Vomitile, band attiva dal 2007 che tra il 2013 ed il 2014 ha pubblicato due ottimi album di brutal death di stampo americano. Questo nuovo lavoro non si discosta molto dalle precedenti releases, se
(Metal Blade Records) Gli hard rockers tedeschi giungono all’undicesimo anno di attività senza perdere un goccio di energia e di quell’intenso gusto melodico che li caratterizza. Sono sempre hard rock, ancora più glam, ma ancora una
(Massacre Records) I Rough Diamond sono una band svedese di sano heavy metal che ha calcato le scene nella prima parte degli anni duemila e poco oltre, infatti l’unico vero full length
(autoprodotto) Qual è la differenza tra la profezia e la visione? Dove si cela l’invisibile confine tra ciò che immaginiamo o sogniamo e ciò che poi diventa realtà, rivelando la (crudele) essenza della profezia? Black metal, black
(Avantgarde Music) Progetto polacco, ma proveniente da Bergen in Norvegia, città nella quale l’artista di questa one man band ormai risiede da tempo. One man band con qualche estensione, visto che dai tempi del debutto ormai ci sono un singer ed
(Massacre Records) Non ho ascoltato, ma mi procurerò sicuramente, il primo album degli occult metallers inglesi The heretic Order, che divertono e si divertono con un disco diviso fra antico e moderno, fra un approccio seventies e sonorità più attuali ma mai invadenti
(Moribund Records) Il disco comincia con un’intro recitata dove due probabili streghe sono nel bel mezzo di un sabbath e imprecano in modo decisamente blasfemo verso la Bibbia. Da tutto questo mi aspettavo l’inizio di un disco black, invece gli Infernal Legion
(Massacre Records) Il direttore Alberto Vitale ha recensito il precedente disco dei symponic/gothic metallers Aeternitas, “
(AnnapurnA) Gli svedesi Reverorum Ib Malacht sono assurdi. Ed allo stesso tempo geniali. Da un’origine black ad una migrazione verso il cristianesimo, a causa della conversione dei membri del progetto… senza però cambiare minimamente il sound, il quale rimane dannatamente black e
(Moribund Records) Allora, non vorrei mai essere frainteso quando dico che il black, più è becero e meglio è. Perché c’è modo e modo di fare del proprio peggio, paradossalmente bisogna impegnarsi per suonare in modo inammissibile, non basta
(Avantgarde) “Chant of Rosha” è un’intro piuttosto lunga, popolata di synth, giochi ritmici, sampler, lascia sperare in un metal dal carattere futuristico o forse industrial. Intro evocativa, ma non l’essenza
(Avantgarde) Neige Et Noirceur è una realtà di punta della scena black metal canadese, anzi ‘le black metal québécois’, cioè quel movimento legato al suddetto genere e proveniente dallo
(High Roller Records) Ormai abbandonato definitivamente il nome BLACK TRIP, il gruppo sforna il primo album sulla lunga distanza col nuovo nome, dopo una EP abbastanza onesto. Qui le coordinate si spostano decisamente su territori più rock. Più
(autoproduzione) Formazione proveniente dalla Pennsylvania, i Burial In The Sky con “Creatio et Hominus” raggiungono il traguardo del secondo album in studio dopo il debutto “Persistence of Thought” pubblicato nel 2016. I nostri propongono un progressive/technical death metal
(Napalm Records) Sono passati sette anni dall’ultimo album dei Midnattsol, il non eccezionale “The Metamorphosis Melody”: i nostri si ripresentano con un nuovo guitarist, ma soprattutto con l’ingresso in formazione di una seconda cantante,
(Osmose Productions) Dalla Osmose non mi aspetto altro che il meglio o quasi della produzione metal estrema mondiale, quindi il mio approccio con gli svedesi è cominciato con alte aspettative; anche perché proprio gli svedesi hanno ormai raccolto
(No Remorse Records) Ricordavo di aver recensito
(Memento Mori) Primo full length per Shrine Of The Serpent, terzetto statunitense che circa un paio di anni or sono aveva pubblicato un EP omonimo incentrato su sonorità sludge/doom. L’approccio ora è parzialmente mutato: le
(Endless Winter / Black Bow Records) Blackned doom? È forse questa la definizione più corretta per il sudicio e malvagio sound degli italiani Throne. Dopo il debutto del 2012, “Avoid the Light” (
(Tuna Records) L’inizio dell’opener “I” fa pensare ai Disturbed in una versione ipnotica e concretamente più fluente, ma le cose poi stanno diversamente. I sei pezzi del duo Empty
(Mighty Music) Stavolta ammetto di esserci rimasto male! Gli Highland Glory erano (dato che si sono sciolti nel 2011) una ottima band power metal danese, autori di un disco, “Forever Endeavour” (2005), prezioso quanto sottostimato.
(Blood Harvest) Prosegue la lunga parabola che i Voidceremony stanno percorrendo, un lavoro di fine cesellatura che sta portando gradualmente gli americani a sgrezzare sempre più il proprio suono mantenendo tuttavia una
(Pitch Black) Heavy/power grezzo e sferragliante per l’esordio dei norvegesi Sinsid, che vantano come cantante l’ex wrestler Terje Singh Sidhu, magari non dotatissimo sotto il profilo vocale… ma certamente di grande presenza scenica!