IBARAKI – “Rashomon”
(Nuclear Blast Records) Di sicuro gli Ibaraki partono avvantaggiati, essendoci mister Matt Heafy dei Trivium dietro all’intero progetto. Progetto nato ormai dieci anni fa, ma che vede il suo pieno divenire solo ora. (altro…)
(Nuclear Blast Records) Di sicuro gli Ibaraki partono avvantaggiati, essendoci mister Matt Heafy dei Trivium dietro all’intero progetto. Progetto nato ormai dieci anni fa, ma che vede il suo pieno divenire solo ora. (altro…)
(AFM Records) Ecco un paio di dati dei canadesi Anvil, giusto per farvi rendere conto di chi ci troviamo di fronte… più di 4 decadi di attività, 19 album in studio, nessuna pomposa separazione con conseguenti piagnistei e reunion. (altro…)
(Nuclear Blast Records) Certi progetti nascono quasi per sbaglio, altri sono voluti… Non si saprà mai a quale delle due categorie appartenga questo caso, ma di una cosa si può essere sicuri, ossia che il disco in questione ha davvero dei suoni piuttosto strani. (altro…)
(Pelagic Records) Potenti, oscuri, ipnotici, coinvolgenti, psichedelici. Gli stoner-doomsters americani Druids firmano il quarto sigillo, un monumento di oscurità scandita da riff irresistibili, melodie tanto misteriose quanto tetre e tanto… tantissimo groove. (altro…)
(Autoprodotto) Tante idee, messe giù in modo chiaro negli intenti, suonate e rese più che bene. E capacità tecnica quanto basta. Insomma, qui gli ingredienti ci sono tutti per dire che siamo di fronte ad un buon disco. (altro…)
(Invictus Productions) Un’intro che ricorda il suono di un organo non poteva che essere azzeccatissima per un gruppo che si chiama Grave Infestation… Death metal marcio, fino al midollo per questo debutto discografico. (altro…)
(Arising Empire) Band tedesca dedita ai registri strutturali moderni del metal, i quali prendono forma in “Tangerine Tragic” come l’incastro tra matrici groove, un po’ djent e visioni d’atmosfera. Sound del futuro, musica che viene da sfere successive alla nostra, nella (altro…)
(Noise Appeal Records) Noise. Industrial. Elettronica distorta. Ambientazioni destabilizzanti. Psicosi e instabilità mentali che convergono nel suono, nei ritmi, nei testi ispirati, quasi improvvisati. (altro…)
(Purity Through Fire) Il titolo “Unohdettu Maa” vuol dire ‘la terra dimenticata’ e per i Shadow’s Mortuary corrisponde a un luogo nel quale non esiste alcuna religione. Ciò significa che in quella terra il pensiero umano è purificato, non condizionato. La band (altro…)
(Xtreem Music) Il 2022 è al suo quinto mese e Rogga Johansson è già al suo ennesimo album pubblicato o annunciato per l’uscita. Il chitarrista svedese di Paganizer, Revolting, Necrogod e così via, da anni si compiace (altro…)
(Via Nocturna) “Chaos War Death” è un esempio di black metal suonato in maniera energica ma attraverso una produzione che rende tutto un po’ patinato. Persino il denso basso del sessionman (altro…)
(Rockshots Records) Con due anni di tempo lontano dai palcoscenici, anche gli italiani Sandness hanno avuto il tempo di scrivere con cura dei dettagli un nuovo disco, il loro quarto full length, un prodotto catchy, classico ma contemporaneamente moderno, ricco di hook che portano quella radice glam verso un AOR più complesso ed impegnato. (altro…)
(Schattenpfade / Lichtpfade) Gli split avvicinano il mondo! Una band tedesca e una brasiliana per “Dying Dreams”. Imparity nascono nel 2016 a Bochum e fino ad oggi (altro…)
(Hammerheart Records) E questi da dove saltano fuori? Non erano scomparsi un oltre un decennio fa? Si, i blacksters svedesi pubblicarono il precedente disco, “The Black Curse”, nel 2008 (quasi tre lustri or sono!) finendo poi per sciogliersi -qualche apparizione live a parte- anche a causa dei problemi di salute del batterista Micke Backelin. (altro…)
(Argonauta Records) Dall’affascinante Berlino, debuttano i post sludge metallers Shovel, i quali -come da moniker- prendono a badilate l’ascoltatore senza alcuna pietà. Riff granitici si alternano ad evoluzioni melodiche, spesso in contrasto con atmosfere distopiche, surreali, decisamente legate al post metal. (altro…)
(Nuclear Blast Records) Sono passati quindici anni dall’ultimo album degli olandesi After Forever, l’ultimo album in tutti i sensi, visto che il gruppo di Floor Jansen (successivamente voce dei Nightwish) si è poi sciolto due anni dopo. (altro…)
(Iron Bonehead Productions) Ma I Nihilist non erano belli che sepolti? O magari si sono reincarnati in questo progetto greco, davvero un debutto coi fiocchi per chi come me è appassionato di death marcio e che vede ormai Entombed e Asphyx come unici superstiti del genere… fino ad ora, almeno. (altro…)
(Pitch Black Records) Cinque anni dopo il debutto omonimo, tornano i brasiliani The Cross, forti di un doom molto solenne, classico ma anche molto aggressivo per via del cantato in una sorta di growl moderato ma potente. (altro…)
(Despotz Records) Un debutto ma non proprio un debutto per questi Donna Cannone! La band è nuova, certo, ma gli individui che ci stanno dietro sono estremamente navigati, oltre che ben noti. Iniziato quasi per gioco, il progetto vede due italiani, la chitarrista Giorgia Carteri (ex Thundermother) con l’amico Luca D’Andria (basso e voce); (altro…)
(Osmose Productions) Definire “The Exuviae of Gods – Part I” un semplice EP è riduttivo e porta probabilmente a rapportarsi all’album in modo errato. Prima di due parti, il lavoro piuttosto ambizioso del gruppo ci porta dentro l’aspetto più solenne del doom metal, tra tempi lenti e ovattati, batteria rallentata e riff pesantissimi. (altro…)
(Atomic Fire Records) Album numero…? Non importa. Davvero, non importa più sapere quanti dischi abbia pubblicato Michael Schenker, siano essi con i nomi dei suoi progetti o partecipazioni… le quali risalgono agli Scorpions e agli UFO, da oltre cinquant’anni! (altro…)
(Is it Jazz? Records) Che dire? Debutta la Is it Jazz? Records, figlia dell’ecosistema Karisma/Dark Essence o debuttano i Soft Ffog per l’etichetta? Difficile rispondere. (altro…)
(From The Vaults) I danesi Evil potrebbero tranquillamente vincere il premio per la più longeva e migliore estemporaneità nel mondo del metal: (altro…)
(Time To Kill Records) Innanzitutto Cadaveria, ovvero Raffaella Rivarolo, è con noi. Di nuovo e come sempre da anni. “Emptiness” porta dentro di se questa meravigliosa verità, dopo che qualcosa ha minacciato la (altro…)
(Argonauta Records) Quella degli Smoke è musica atipica, una sorta di sludge ecologista (!!!), in cui la solennità della natura viene messa in musica, una sorta di omaggio ai paesaggi strani forniti dal nostro pianeta, patria di ritmi sincopati e distorti in chiave psichedelica. (altro…)
(UPRISING! Records) E dopo una pausa lunga ben dieci anni tornano i pionieri del prog metal francese, con un album che , come poteva essere altrimenti, rappresenta la summa del loro suono: tastiere come non ci fosse un domani, continui cambi di partiture e tempi, assoli da far impallidire i più tecnici tra i più tecnici… (altro…)
(Nuclear Blast Records) Debuttano con la Nuclear Blast i greci Septicflesh, pubblicando l’undicesimo album in oltre trent’anni di carriera. Sempre più maestosi, teatrali, cinematici, con un travolgente senso di bellezza che si fonde con l’orrore, partendo dall’impattante copertina, passando per i testi fino al soundscape tuonante che queste nove tracce sono capaci di diffondere nell’etere. (altro…)
(Svart Records) È un viaggio dentro una intimità tribale e spirituale quello che l’americana Anne K. O’Neill ci invita ad intraprendere con questo suo nuovo debutto sotto il nome di Serpentent. (altro…)
(Scarlet Records) Ipnotizza questo metal gotico, moderno, seducente, molto melodico, ricco di hook irresistibili, travolto da un affascinante synthwave futuristico e dominato dalla sensuale voce della front woman Federica Lanna! (altro…)
(Mighty Music) Questo album mi mette in crisi! Dannati danesi! Conoscevo i Lucer per quel rock diretto, schietto, una band nata qualche anno fa per osannare i vecchi tempi, offrendo tributo ad artisti quali AC/DC, Rose Tattoo ed Airbourne (qui la loro release dell’anno scorso). (altro…)
(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Ulteriore affilamento delle lame lungo il percorso stilistico che porta i francesi Hyrgal al terzo album, dopo il viscerale debutto “Serpentine” (recensione qui) e l’aumento della componente tecnica emerso sul secondo “Fin de Règne” (recensione qui). (altro…)
(InsideOut Music) Album numero sei per il cantante dei mastodontici Dream Theater, cantante che ad oggi rappresenta forse l’anello debole, almeno in chiave live, del gruppo americano. A nove anni di distanza, il disco rappresenta forse uno degli episodi più variegati della carriera solista del nostro, anche se contemporaneamente nel complesso assistiamo ad una serie di tracce davvero molto leggere. (altro…)
(UMC, Mercury) Quando una band è un’icona, quando è una leggenda del rock ammessa pure all Rock and Roll Hall of Fame, quando è praticamente una divinità della musica, poco importa se ormai gli anni sono tanti e che dall’ultimo disco ne son passati ben sette. (altro…)