DEF LEPPARD – “Diamond Star Halos”

(UMC, Mercury) Quando una band è un’icona, quando è una leggenda del rock ammessa pure all Rock and Roll Hall of Fame, quando è praticamente una divinità della musica, poco importa se ormai gli anni sono tanti e che dall’ultimo disco ne son passati ben sette. (altro…)

(Comatose Music) È proprio di Dallas, dunque nel Texas, la band che si fa chiamare appunto Texas Murder Crew la quale giunge al suo album di debutto. Dopo piccole pubblicazioni come un demo, uno split con altre realtà brutal death metal e un EP intitolato
(Hammerheart Records) I fratelli Botteri, Christopher e Christian, rispettivamente basso e chitarra, sono due ex membri degli In The Woods, inoltre il primo è nei Green Carnation, mentre il secondo li ha abbandonati 

(Sentient Ruin Laboratories) L’oscurità, la morte, le visioni esoteriche e le dimensioni tenebrose degli Assumption prendono forma in maniera completa nel loro secondo album. A quattro anni dal primo album
(Iron Bonehead Productions) Una certezza c’è: che il black metal autentico non morirà mai, finché circoleranno gruppi come gli americani Vaamatar.
(Black Lion Records) Finalmente un gruppo in cui la classificazione non è propriamente facile. Metal melodico, un po’ tecnico, in parte attento alle liriche, in parte alle partiture.
(Les Acteurs de L’Ombre Productions) L’etichetta francese è sempre molto attenta al suo crescente underground. 
(Napalm Records) Mi piacciono le persone che, subito dopo essere cadute, si rialzano. Anche più volte, se necessario. 


(Punishment 18 Records) Senso album in quasi due decadi per gli italiani Ibridoma, alle prese con temi complessi e socialmente impegnati, come si può intuire dai titoli dei pezzi. Pezzi che in due casi son in lingua madre… con risultati che sinceramente mi hanno convinto molto poco.
(Transcending Obscurity Records) Due menti dannate quelle di Paul Gillis e Stephen Reichelt, totalmente assorbite da incubi e visioni irrazionali, tradotte in una sola forma possibile che è quella del grindcore-death metal. Musica satura di devastazione, di
(Temple of Mystery) Sei anni sono passati dal precedente lavoro (recensione 
(Vendetta Records) Questa etichetta tedesca sta pian piano scovando nel profondo del buio per scovare sempre più promettenti realtà sotterranee del black metal. Oggi tocca agli Scitalis, svedesi (ricordiamolo: la Svezia è ormai la patria del black, se si escludono mostri sacri come Mayhem e Burzum) e pieni di voglia di raccontarci com’è guardare nell’abisso e avere il coraggio di stare a guardare cosa emerge.
(Nuclear Winter) Finalmente un Gruppo americano che si da al death marcio a stampo svedese senza per forza pagare dazio al tecnicismo tipico del metal estremo a stelle e strisce.
(Spikerot Records) A due anni dalll’album “Ikonoklasta” gli spagnoli Ruinas presentano un EP, Resurrekzión. I Ruinas sono stati creati da Rober Bustabad dei Machetazo e
(Invictus Productions/The Ajna Offensive) Mi garbano questi americani, perché sin dalla prima nota mettono in chiaro quello che vogliono, ossia mischiare sapientemente il black anni ottanta in stile Venom con del sano thrash di metallica memoria, per un risultato tanto accattivante quanto estemporaneo.
(Last Mile Records) Le note stampa fornite dalle etichette e da agenzia di promozione possono essere fuorvianti, infatti nel caso dei Natjager si descrive la band danese come melodic post hardcore. Sicuramente elementi hardcore sono sparsi in giro ma sono diluiti dall’elettronica che aleggia nei 
(Vicisolum Productions) Ci sono eventi, nella vita di un gruppo musicale, che segnano il corso della carriera. Nel 2019, durante un concerto, il tastierista del progetto muore. Durante un concerto, ripeto.
(Blood Harvest Records) Non c’è niente da fare: se gli americani tentano di fare black, nella stragrande maggioranza dei casi finiranno per fare del death tecnico. 

(RC Inst Fringe) Tre anni dopo il primo album solista “Misleading Lights of Town”,
(Napalm Records) L’austriaca Napalm Records ospita nel proprio roster tra i più noti esponenti del ‘metal piratesco’, i sempre apprezzati Alestorm e in questo caso i Visions Of Atlantis. Mentre i primi sono attesi con un nuovo album il 24 giugno, Visions Of Atlantis pubblicano ora 
(Svart Records) Se è vero che il gruppo del nome deriva da una canzone degli Opeth, allora possiamo dire con tranquillità che questi inglesi hanno già superato i loro ispiratori in fatto di personalità.