CRYSTAL BALL – “Crysteria”
(Massacre Records) Undicesimo album per l’elegante e imperiosa istituzione del rock in Svizzera. Crystal Ball con l’avvento della pandemia si sono ritrovati (altro…)
(Massacre Records) Undicesimo album per l’elegante e imperiosa istituzione del rock in Svizzera. Crystal Ball con l’avvento della pandemia si sono ritrovati (altro…)

(Karisma Records) Si chiude il cerchio… la Karisma ripubblica anche il terzo album dei progster Wobbler e mette sotto chiave tutta la discografia di questa poderosa band nordica. Originariamente uscito nel 2011, questo “Rites at Dawn” è secondo me il lavoro ‘meno riuscito’ della band, anche se fu il più grande successo della prima era, quella prima di firmare con l’etichetta di Bergen. (altro…)
(InsideOut Music) Una storia gloriosa dalla quale l’unico a sopravvivere è Ian Anderson, il menestrello. I Jethro Tull sono tra i gruppi rock più importanti di sempre e se la voce di Anderson, il suo flauto, oltre alle canzoni che da un nucleo semi-folk passano (altro…)

(Iron Will Records) È frizzante l’heavy rock dei tedeschi WolveSpirit, la band formatasi nel 2009, capitanata dalla frontwoman Debbie Craft, con in curriculum -questo compreso- sei releases ed un paio di tour a supporto degli Uriah Heep. (altro…)
(Memento Mori) Certe volte il confine tra mancanza di senso nella musica e completa padronanza degli strumenti rappresenta una linea davvero molto sottile su cui muovere i propri intenti. (altro…)
(Season of Mist) Nel novembre del 2020 l’etichetta francese Season Of Mist annuncia la firma con la band neofolk russa Theodor Bastard. Una formazione in piedi da almeno 20 anni, originaria della regione della Carelia che incarna un soave e sublime (altro…)

(Sleeping Church Records) Quattro trace, certo… ma 40 minuti di musica. Questo è già un indizio importante sul tipo di musica proposta. (altro…)
(Argonauta Records) Colpa di questa splendida etichetta: ti abitua ad una qualità media mooolto alta, quindi qualsiasi uscita che sia solo ‘buona’ rischia di deludere le orecchie degli ascoltatori più esigenti. (altro…)
(Nuclear Blast Records) Intro e tre pezzi per l’EP “Hell Is Where The Heart Is Vol. I: Love” che i tedesco-austriaci Oceans avevano già anticipato con due singoli, cioè “Sulfur” e “The Awakening”. La terza canzone che completa (altro…)
(Southern Lord Recordings) L’organista svedese dopo l’ultimo album “All Thoughts Fly” (QUI recensito) e la sua apparizione nelle session per la BBC pubblicate dai Sunn O))) intitolate “Metta, Benevolence. BBC 6Music : Live on the Invitation of Mary Anne Hobbs”, eseguite durante un tour inglese proprio con (altro…)
(Nuclear Blast Records) La band del New Jersey è al sesto album e al secondo con Nuclear Blast, mostrandosi ora come una realtà scafata del deathcore. “Oh What The Future Holds” è il prodotto di un songwriting alquanto dinamico, grazie a (altro…)
(WTF Records) In questa band newyorkese ci milita Dan Derella, chitarrista e componente degli Underdog. Gli altri sono Frank Avila, bassista, Keith Malonis, batterista, e il cantante Ken KWE Wagner. I quattro suonano un solare ed energico quanto coinvolgente hardcore con ampie dosi punk rock. Il modo di suonare (altro…)

(Karisma Records) Dopo aver messo (giustamente) sotto contratto i Wobbler per l’uscita del quarto album (“From Silence to Somewhere” del 2017, recensione qui), la Karisma ha continuato l’alleanza con la prog band norvegese, pubblicando anche il quinto lavoro, il favoloso “Dwellers of the Deep” del 2020 (recensione qui). (altro…)
(Ripple Music) L’etichetta californiana Ripple Music presenta un tributo ai Blue Öyster Cult costellato da contributi di tutto rispetto. Ideato inizialmente dal batterista dei Poison Idea Steve Hanford e da Ian Watts di Ape Machine, questo tribute incassa la partecipazione di (altro…)
(Music For The Masses) Band composta totalmente da musiciste e nella sostanza loro sono voce, basso, chitarre e batteria. Priscilla Foresti oltre al basso partecipa alle linee vocali con la frontwoman Greta Antico. Hellfox presentano un melodic metal di stampo scandinavo e da subito risalta all’orecchio la buona produzione (altro…)
(Eclipse Records) Incipit di stampo melodici come magniloquenti colonne sonore dei tempi moderni rinforzate da sintetizzatori, contraddistinguono le aperture (altro…)

(Non Serviam Records) Solo un anno fa, per la precisione verso la fine del 2020, i norvegesi Keiser pubblicarono l’album “Our Wretched Demise” (recensione qui), il loro secondo capitolo; ed ora rieccoli, più grintosi che mai, con la consueta fila di singoli che porteranno a qualcosa di più corposo. (altro…)

(Century Media Records) Quarto album per la band belga, il primo dopo la trilogia di “De doden hebben het goed” che li ha accompagnati dal debutto nel 2015 fino al 2018; il primo lavoro fuori dagli schemi, non legato a quei capitoli, un disco che lascia libero sfogo al tormentoso flusso sonoro che questi tre ragazzi sono in grado di materializzare. (altro…)
(Osmose Productions) Una dose composta da quattro pezzi per circa 26’ totali, sono il limite massimo per riuscire a sopravvivere a questa apocalisse intitolata (altro…)

(Nordvis Produktion) Folk minimalista di questo misterioso artista tedesco, un folk dalle origini rurali, essenziale, folk che si lascia andare alla riflessione, al dolore, alle tenebre, alla malinconia sferzata dalla nostalgia. (altro…)

(Scarlet Records) Un incontro di artisti ed una dichiarazione forte quella dei debuttanti Nocturna! La formazione italiana è un’idea di Federico Mondelli dei Frozen Crown e dei Volturian, il quale scrive una sua nuova pagina di heavy metal melodico e sinfonico, qui arricchito da deliziose tracce gotiche, con la favolosa prepotenza di lasciare fuori qualsivoglia prevedibile voce maschile, sia lead che di contorno, coinvolgendo non una ma ben due frontwomen, le due con stile diverso ma favolosamente complementare. (altro…)
(Argonauta Records) Se escludiamo un EP di pochi mesi fa, questo è il debutto per i tedeschi Sunczar, autori di un doom roccioso e imponente, che solo a tratti vira nello stoner vero e proprio, prediligendo invece tempi decisamente più movimentati e riff più ‘allegri’ rispetto allo stoner puro. (altro…)

(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Per fortuna dalla volta scorsa (leggi qui) le cose sono peggiorate. Ora il black metal di questo manipolo di degenerati francesi viene definito ‘Wrecked Black Metal’, black metal scassato, a pezzi… praticamente come prima ma con uno spunto più internazionale. (altro…)

(MNRK Heavy) È il quarto full length per questa esplosiva band americana! Ufficialmente il genere è il deathcore, ma credo che sia veramente impossibile una classificazione corretta e, sicuramente, quella ufficiale non è assolutamente adatta! (altro…)
(Xenokorp) Gli estremisti di Norimberga Dead per i venticinque anni del loro primo full length ne ricevono una sontuosa ristampa da parte della Xenokorp Records. Pubblicato nel 1995, “You’ll Never Know Pleasure…” – nelle ristampe successive il titolo è (altro…)

(InsideOut Music) Complessi, poetici, ispirati. Giungono al settimo sigillo i Toundra, il gruppo prog/post metal band strumentale spagnolo che solo due anni fa aveva dato i natali al favoloso “Das Cabinet des Dr. Caligari” (recensione qui). (altro…)
(Scarlet Records) Il sestetto finlandese pubblica il terzo album “Tunturihauta”, il cui filone testuale abbraccia tematica di viaggi tra fredde montagne, lande, foreste, inverni e taverne nelle quali ci (altro…)
(Underground Symphony) Claudio Livera detto ‘The Reaper’ ha votato il proprio heavy/power metal alla scuola teutonica in una maniera esemplare. I pezzi sono taglienti, veloci e c’è anche qualcosa del più classico speed metal tra le canzoni dove (altro…)
(MNRK Heavy) Questo EP dei Great American Ghost è una perfetta esemplificazione di quello che oggi viene chiamato spesso hardcore e che non lo è affatto. I bostoniani, che riprendono si elementi del suddetto genere, pompano tanto metal nel loro suonare e con la conseguenza di pezzi camaleontici nonché capaci di passare da sintesi (altro…)

(Autoprodotto) Ci hanno messo quattro anni (la recensione del debutto qui), ma tornano con il secondo lavoro gli italiani Apocryphal, tra le band underground più fedeli ad un black metal diretto, sicuramente curato, ma privo di orpelli e fronzoli che spesso ‘addolciscono’ un sound che dovrebbe essere grintoso e feroce per definizione. (altro…)
(Sliptrick Records) Questo trio francese che adotta un nome tedesco, nasce nel 2020 e si è lanciato in un album caratterizzato da uno stile che punta all’industrial, new (altro…)

(Napalm Records) Tutti ci stiamo augurando quel che vogliono i tedeschi Kissin’ Dynamite con questo lor settimo album in studio: ‘Make Stadium Rock Great Again in 2022’! Si, perché a questo punto, non importa se sei uno sleazer, un rocker, un blackster, un thrasher… quel che vuoi è che i concerti tornino, quelli piccoli ma soprattutto quelli grossi, quelli da arena, da stadio, quelle giornate sotto il sole, nel casino di un festival, band dopo band, birra dopo birra! (altro…)

(Eisenwald) Se con “Hamkar Atonement” (qui) del 2018 la ex one man band (ora duo) svizzera aveva trovato finalmente la propria dimensione sonora, con questo secondo album le cose maturano ulteriormente, consacrando in maniera trionfale il sound dei Dakhma alla pura essenza del black metal rituale. (altro…)
(Iron Bonehead) A sei anni da un EP i Verbum pubblicano il loro primo album, avvolto da un’atmosfera oscura come non mai. Non totalmente definibile (altro…)