PACHIDERMA – “Il Diavolo, La Peste, La Morte”
(Argonauta Records) Argonauta Records e stone/doom… leggasi: ‘accoppiata vincente’. Gli italianissimi Pachiderma confezionano un prodotto d’esordio che trasuda maturità e completezza espressiva. (altro…)
(Argonauta Records) Argonauta Records e stone/doom… leggasi: ‘accoppiata vincente’. Gli italianissimi Pachiderma confezionano un prodotto d’esordio che trasuda maturità e completezza espressiva. (altro…)
(Punishment 18 Records) Secondo album in venti anni, un periodo enorme per una band che nel 2021 ha comunque qualcosa di concreto da suonare. I veneti si presentano con un death metal serrato, arcigno, un tantino oscuro nei toni e con qualche approssimativa assonanza con i Death e non solo loro, oltre a spunti thrash metal. La (altro…)
(Stickman Records) Non è mai troppo facile accostarsi ad un lavoro dei polacchi. Il loro stoner psichedelico trascende un po’ i generi e fa sua una personalissima rielaborazione del rock progressivo distorcendolo in chiave stoner e malata. (altro…)
(Universal) Sapete cosa penso? Che i Volbeat non sono in grado di fare musica nuova, ma la musica che creano continua ad essere maledettamente efficiente e vergognosamente fenomenale! Davvero, è molto difficile rispondere alla tipica domanda ‘cosa fanno i Volbeat?’, visto che hanno sempre fatto quel che gli piace, come gli piace, attingendo palesemente e combinando con maestria da rock, metal, thrash, death, punk e forse un’altra mezza dozzina di generi sparsi… che loro riescono a far convergere in brani potenti, travolgenti e quasi sempre dannatamente catchy (e non a caso qualche premio lo hanno vinto in carriera). (altro…)
(Autoproduzione) Sembra quasi incredibile che i danesi Psy:Code continuino a produrre dischi (questo è il loro quinto!) senza avere un costante rapporto con una etichetta. Sono passati per la Mighty, poi Pavement, Elevation… ma questo nuovo potente lavoro esce in forma indipendente. (altro…)
(Fuel Records) Mostruosa opera prima della death metal band italiana. Stile possente e dinamico con qualche assonanza sparsa con Benediction e Bolt Thrower, impennate in stile thrash metal e melodic death metal, un groove serpeggiante (altro…)
(Massacre Records) Mai nome sarà più azzeccato di questo, per quanto riguarda un album… i tedeschi Coronatus continuano a macinare dischi su dischi ad un ritmo invidiabile, ma senza tradire la propria filosofia: (altro…)
(ZAS Autoproduzioni*) Dopo un album e un EP split con i Aftersundown, il trio One Day In Fukushima scatena una nuova fissione tra grindcore e death metal. ‘Solo’ dieci munti e un pizzico di secondi ancora per un (altro…)
(Vendetta Records) Disco d’esordio per una coppia di musicisti svizzeri che si son dati al black più atmosferico, folk e cupo. Almeno questo è quello che si respira ascoltando l’intro dell’album. (altro…)
(Spirit Of Unicorn Music) Musicista, regista, sceneggiatore e scrittore, quante cose fa nella sua vita Alan Simon? Tante, tantissime. Il cinquantasettenne bretone, è nato a Nantes, è un artista di grandi vedute e come musicista è titolare di una nutrita discografia. In essa spunta il ‘progetto Excalibur’, infatti come da titolo questo è (altro…)
(Century Media Records) Primo full length in dodici anni per Unanimated, leggendaria band svedese, tra i prime movers della scena estrema scandinava. (altro…)
(Svart Records) Debuttano queste due oscure creature, due anime devastate che danno vita a questo nuovo duo black metal femminile tuonante dall’Olanda. Ed ecco che ci troviamo davanti alla tipica situazione: in un genere musicale quasi totalmente dominato da maschi, ecco che non appena salta fuori qualcuno di valido appartenente all’altro sesso, la scena inizia a vibrare, a fremere… tanto che le due ragazze vengono prese per andare in tour con i mitici Marduk ancor prima di pubblicare il primo album! (altro…)
(Season of Mist) Nel 2006 i norvegesi Green Carnation avevano già pubblicato quattro album e un EP nell’arco di cinque anni. “The Acoustic Verses” è del 2006 e viene ristampato, con opportuno processo di rimasterizzazione, in vinile e con una nuova copertina creata da Lukasz Jaszak e tre bonus track. Nell’album (altro…)
(BMG) Gli Skid Row sono ormai da decenni condannati a quella doppia esistenza, quella pre e post Sebastian Bach. Sono costantemente bombardati da stampa e fans che chiedono ‘quanto torna Sebastian Bach?’, ‘quando vi riunite?’, senza contare che ogni tanto escono interviste più o meno ufficiali nelle quali l’una o l’altra parte afferma qualcosa che potrebbe far pensare alla famigerata reunion… oppure a qualcosa che conferma l’esatto contrario. (altro…)
(Stickman Records) Questi americani non li ferma più nessuno! A dire la verità in occasione dell’uscita di “The Burden Of Restlessness” (recensione qui) lo scorso giugno, dichiararono l’intenzione di pubblicare ben tre album nel corso del 2021… ma “Acheron” è solo il secondo… quindi sarà difficile possano rispettare la scadenza visto che tra un mese finisce l’anno! (altro…)
(Despotz Records) I Nekromant riescono nel difficile compito di mischiare in egual misura doom e hard rock, mixando il tutto in chiave svedese. (altro…)
(Sepulchral Productions) Due entità tanto lontane quando vicine, qui unite in un percorso dissacrante, in quell’adorazione del male, della decadenza, della pestilenza, dell’occulto e della blasfemia. (altro…)
(Base Record Production/Necromance Records) Alla faccia del debutto… Questo gruppo sembra sapere esattamente dove andare a parare, mostrando una maturità niente male e una grinta insolita pure nell’ambiente black in cui ha deciso di muovere i suoi primi passi. (altro…)
(Season of Mist) Nove anni dopo “Oratorium” ecco il sesto album dei norvegesi Funeral. “Praesentialis in Aeternum” è una magistrale rappresentazione del doom con risvolti gothic methal. Dolore, smarrimento, la solitudine, tutti elementi che pervadono l’atmosfera dell’album, nel (altro…)
(Nuclear Blast Records) Eravamo rimasti fermi al 2013, con un album che sembrava la fine del gruppo sin dal titolo… invece eccoci qui a parlare ancora della creatura di Mr. Tägtgren da noi più amata; un disco, diciamolo subito, che si assesta tra i grandi della discografia, di sicuro il migliore lavoro degli anni 2000 per il gruppo. (altro…)
(Karisma Records) Un giorno autunnale qualsiasi, nel tardo pomeriggio; pioggia che batte, la fuori. Un autunno che lentamente cede il posto all’inverno, le vette innevate, il freddo che bussa alla porta. L’impianto stereo che riproduce questa perla di musica acustica…. ed ecco che la pura magia si materializza nell’etere, coinvolgendo, avvolgendo. (altro…)
(autoproduzione) Nuovo lavoro per la band pesarese che si distingue per un grintoso thrash metal, con l’utilizzo di un cantato in un semi-growl. Una produzione autonoma – non la prima per la band che vanta già un demo, un EP, uno split e un album – non perfetta ma (altro…)
(earMUSIC) Originariamente pubblicato nel 2006 come sesto album della coppia, il feeling natalizio di “Winter Carols” ritorna attraverso una nuova e corposa riedizione riedizione ovviamente rimasterizzata. Ritchie Blackmore, leggendario chitarrista dei Deep Purple e dei Rainbow, e sua moglie (altro…)
(Sepulchral Productions) Erano stranamente caduti nel silenzio i canadesi (dal Quebec) Ossuaire, band che dopo un EP nel 2016 si era dimostrata molto proficua pubblicando ben due dischi nel 2019 (recensioni qui e qui), un concept diviso in due album legato alla caduta del Cristianesimo ed una ambita ascesa della pura e totale eresia. (altro…)
(Hummus Records) Spigare questo progetto e questa musica è come inoltrarsi dentro un labirinto pieno di trappole con gli occhi bendati. I Closet Disco Queen sarebbero un duo svizzero, uno dei due è pure il fondatore dell’etichetta che pubblica l’EP come parte di una collezione di 12” trasparenti. Stiamo parlando di una band composta da membri dei Coilguns, nata per scherzo quando i Coilguns furono parcheggiati… ormai sette anni fa! (altro…)
(Nuclear Blast Records) Pubblicato “OMEGA” gli Epica non sono andati in tour a promuovere l’album, a causa della nota situazione pandemica che osteggia la nostra esistenza. Loro, come molti, si sono concessi un’esibizione sul palco trasmessa in streaming il 12 giugno, l’evento finisce ora su supporto audio e video – chi scrive ha avuto accesso solo alla versione audio – per tenere vivo il nome Epica quanto l’attuale stato di salute della band, comunque ottimo come sempre. L’evento in streaming ha avuto ottime recensioni, anche perché la band olandese ha puntato su una scenografia colossale, su effetti grafici, filmati, doppio palco, cambio di abiti, fuochi e mangiafuochi, ballerini, attori, artisti e musicisti vari. Un mondo sospeso tra fantasia e una realtà ovviamente digitale che è servita a portare la band a tutti i fans e in tutti gli angoli del mondo. Oggi ancora di più con questo live album dalla produzione praticamente ai limiti della perfezione e anzi, forse non andrebbe neppure definito come live album perché non c’è qualche suono che possa farlo recepire come tale all’ascoltatore. Sedici pezzi che arrivano da “The Quantum Enigma”, “The Holographic Principle” e appunto “Ωmega”. Simone Simons, protagonista anche nei filmati che fungono da intermezzi nello spettacolo, trasmessi. La versione a cappella di “Rivers” è la rappresentazione suprema della voce della cantante olandese. In tutta l’esibizione però è semplicemente magnifica. L’album rasenta la perfezione e diventa una proiezione del valore di questa band che aspetta, come tante altre, di ritornare on the road.
(Alberto Vitale) Voto: 8,5/10
(Punishment 18 Records) Al secondo album gli inglesi Sun Of The Endless Night che vedono in formazione l’ex batterista della metalcore band Stampin’ Ground e della crossover band Suicide Watch tale Adrian Stokes. Alla voce Si Cobb degli Annihilated con quel sui timbro un po’ Tom Araya! Gli inglesi scaraventano fuori (altro…)
(Seance Records) Giunge al debutto la one man band Krvna, capitanata dall’artista australiano che da il nome al progetto. Krvna è anche il percussionista dei Dearthe… ma questa è l’unica informazione svelata per un personaggio ricco di mistero che sfoga una furia devastane con questo “Sempinfernus”, disco contenente cinque brani feroci, devastanti, i quali riportano indietro di brutto agli anni ’90 norvegesi, con una intelligente iniezione di componenti melodiche seducenti. (altro…)
(Steamhammer / SPV) Nel bel mezzo di quell’amalgama stilistico sferzato da glam, punk, metal, blues e rock´n`roll, i Vardis -anzi i Quo Vardis originariamente in tributo degli Status Quo- si formarono lassù nel West Yorkshire alla fine degli anni ’70; le loro influenze erano veramente trasversali diventando uno strano incrocio tra NWOBHM e Motörhead, tanto che il loro sound aggressivo fu di ispirazione per thrash e speed metal, sia in Europa che in Nord America: (altro…)
(High Roller Records) Ristampa da parte della High Roller Records di “Wait And Pray”, l’unico album degli Insane uscito nel 2005. Devo ammettere di trovarmi piuttosto combattuto su come giudicare un disco del genere: se da un lato le sonorità proposte mi gasano all’inverosimile, non posso fare a meno di notare la totale mancanza di originalità e di personalità da parte della formazione tricolore. (altro…)
(AFM Records) Svedesi sino al midollo, i Manimal potrebbero benissimo essere descritti come il perfetto connubio tra Judas Priest, Sacred Steel e Rage. (altro…)
(Odium Records) Due bestie feroci che tuonano dalla Norvegia con un black metal puro, schietto e diretto! Entrambe le band sono in giro da un po’, anche se a livello discografico hanno pubblicato solo un disco a testa, diversi anni fa, oltre alla solita manciata di split e demo. (altro…)
(Far Horizon Music) Due musicisti che si incontrano nuovamente sedici anni dopo il precedente album, quel debutto intitolato “Obyčej slunovratu” del 2005 (ascoltalo qui). Una reunion in qualche modo, un ritorno, chiamatelo come volete… ma il piacere d’ascolto che questi sei corposi brani, di questa band ai più sconosciuta, riescono a far provare è stupefacente. (altro…)
(Osmose Productions) One man band del francese Rats, il quale si cimenta anche con i Suicide Circle che cura con Meyhnach, altro francese noto per un’altra one man band cioè Mütiilation e non solo questa. Nel 2020 l’album “Age of Misanthropia, Human Blood & Chaos” e (altro…)
(Nuclear Blast Records) I Death Angel sono ancora qualcosa ed è bello scriverlo visto che la band di San Francisco ha conosciuto una carriera particolare. Agli esordi avevano in formazione Kirk Hammett, passato poi con fortuna sua ai (altro…)