THEATRES DES VAMPIRES – “In Nomine Sanguinis”
(Scarlet Records) Sono passati cinque anni prima che i vampiri incidessero un nuovo album. La band italiana paladina del gothic più smaliziato, orchestrale, ‘vampirico’, electronic (altro…)
(Scarlet Records) Sono passati cinque anni prima che i vampiri incidessero un nuovo album. La band italiana paladina del gothic più smaliziato, orchestrale, ‘vampirico’, electronic (altro…)
(Elevate Records) Un album d’esordio alquanto particolare questo “Caleu”. Il trio cileno propone otto pezzi che fondono insieme elementi (altro…)
(Nuclear Blast Records) Sono una creatura relativamente nuova della Nuclear Blast i NorthTale. Nati nel 2007 e autori di un album micidiale, “Welcome to Paradise” del 2019 (altro…)
(Argonauta Records) Cinque sole tracce per un album? Sì, si può, se due di esse superano i 10 minuti… e soprattutto se il genere proposto è uno sludge/doom a stelle e strisce. (altro…)
(Autoproduzione) Musica complessa in questi due brani di debutto del trio italiano Diathexis. La band si è formata di recente, nel 2019, e comprende il batterista Marco Viosi (dei grinders Basara), il vocalist Pierluigi Cavazzano (dei thrashers Gladio) assieme l’autore della musica Alessio Marzola; (altro…)
(Season of Mist) Dopo una dozzina di anni di attività i bavaresi pubblicano il proprio quinto album in studio. “Noktvrn” segue “Finisterre” del 2017, nonché un live album del 2020 e un altro live con solo un paio di pezzi e pubblicato in digitale per rompere la monotonia quanto l’improduttività forzata creatasi in quell’anno tanto nefasto (altro…)
(My Kingdom Music ) Debutta questa contorta horror metal/punk band. Le loro intenzioni sono chiare, ben evidenziate… il loro progetto è stato rivelato; con loro -noi mortali- ricostruiremo Babilonia, torneremo alla antica Antiochia… e ripristineremo la vera prostituzione. L’unica cosa da fare è, ovviamente, votare per Lucifero! (altro…)
(Amor Fati Productions) Non si discosta dal suo obiettivo il duo tedesco che giunge a questo quarto album!Black metal potente, suggestivo, atmosferico, rigorosamente in lingua madre e come sempre orientato alle storie di miniere, di minatori, storie provenienti dalla Germania e da tutta Europa. (altro…)
(Scarlet Records) Dicono che sia il dodicesimo album. Qualcuno li piazza nel marasma del prog, altri (anche loro stessi) li definiscono sia thrash che prog, altri li etichettano come symphonic/power metal. Ma in questa dannata ora abbondante di musica splendente, definizioni a parte, emerge una sola drammatica domanda: ma, a memoria d’uomo, gli Eldritch hanno mai suonato così bene? (altro…)
(Iron Bonehead Productions) Diciotto anni ci sono voluti per far uscire il primo disco sulla lunga distanza degli italiani Unctoris. Un po’ di EP, tanta gavetta, tanta rabbia da girare in musica… ecco, la rabbia è probabilmente il sentimento che meglio trapela dal lavoro degli Unctoris, solo in parte ascrivibile (altro…)
(Les Acteurs de L’Ombre Productions) Secondo lavoro per i blacksters francesi, freschi di firma con la nota etichetta connazionale. Adoperta Tenebris, però, è in realtà una one man band e G., la mente dietro, il progetto, non ama abbracciare una direzione stilistica univoca, puntando quindi a mescolare il black di matrice nordica con interessanti componenti death metal. (altro…)
(Non Serviam Records) Probabilmente i The Noctambulant sono il gruppo americano che fa black meno americano del pianeta. (altro…)
(Avantgarde Music) Prolifico questo duo australiano che in sei anni di esistenza ha pubblicato, questo compreso, ben sei album o EP. La loro proposta è, ed è sempre stata, molto personale ed originale visto che abbinano una grossa componente synth/elettronica al puro black metal, senza tra l’altro più imitare altri nomi noti, Lustre tra tutti. (altro…)
(Apollon Records) Band da Bergen, in Norvegia, composta da musicisti esperti, non certo dei ragazzini, una band suona avvolgente e pungente con quel rock, quel rock’n’roll… ma anche blues… folk… funk… e pure tracce di punk. Dai brani seducenti a quelli più pungenti, dal rock più moderno a quello più settantiano… magari anche nello stesso brano (“Planet Nine” ne è un esempio); (altro…)
(Music-Records) Pur con un’attività di lungo corso, almeno tre lustri, e un curriculum live che li ha visti esibirsi anche insieme a Destruction, Aborted, Nasum, Brutal Truth e altri, sia in concerti che nell’ambito di festival di un certo calibro, i loreni Massive Charge solo ora pubblicano il terzo album. Il primo nel (altro…)
(Trollmusic) Tuona dalla Svezia questo trio di blacksters, dalla regione Östergötland… terra natale di altri nomi noti, primi tra tutti i Marduk. Questa ‘voce dalla montagna’ è il secondo album della band, un disco ricco di black, ricco di pulsazioni, di quell’essenzialità sonora destabilizzante, poi intensificata da intelligenti quanto coinvolgenti idee melodiche. (altro…)
(Limb Music) Per la miticissima Limb Music escono i Wonders, gruppo dal solido power con voce strapulita, anzi cristallina. (altro…)
(Iron Bonehead / Knekelput Recordings) Secondo me ultimamente c’è parecchia confusione in merito al rapporto tra death e black. (altro…)
(Avantgarde Music) Sempre più sulla loro strada gli italiani Selvans… anzi, sempre più sulla sua strada Selvans, la mente dietro questo progetto che dalla fine dei pagan black metallers Draugr si è formato, evoluto, trasformato, diventando un duo, finendo per essere una one man band, un progetto artistico sempre meno esclusivamente legato al black metal, ma sempre e comunque immensamente teatrale. (altro…)
(Sepulchral Voice Records/Soul Food) Bella scoperta questi Sijjin. Il nome deriva da una sorta di girone infernale particolarmente cruento nella religione islamica. (altro…)
(Rising Nemesis Records) Per Obscura Qalma “Apotheosis” è l’album di debutto e nonostante ciò la band sembra essere immersa da tempo nell’oceano del symphonic blackened death metal. I musicisti italiani, provenienti da Supremacy, As Memory Dies e altre band, si dimostrano (altro…)
(AbArt Corruption / Feral Age Records /Red Nebula (US) / Bad Moon Rising) Debutta questa bestia che emerge dalle montagne della Svizzera. Concepita tre anni fa per mano di gente già attiva nell’underground del paese (tra questi Heckler, Zatokrev, Os Lopez da Souza, Fotzentroll e TYSG), la nuova creatura dilania con un black metal senza tanti compromessi, selvaggio, ruvido e mostruosamente aggressivo. (altro…)
(Autoprodotto) Regolare come un carburatore, ecco che a tre anni dal precedente disco, arriva il terzo album dei Colonnelli. Disco non per tutti… Perché? Perché è cantato in lingua madre, per cominciare. (altro…)
(autoproduzione) Cinque pezzi esclusivamente strumentali e dai connotati rock presentati in una forma libera. “Place des Vosges” apre “Baden Baden” ed esordisce con ritmo marziale, come una marcetta prussiana che pian piano evolve in qualcosa di diverso. Qualcosa di più agile e carico di feeling allo stesso tempo. Chitarre (altro…)
(Indie Recordings) Notai i norvegesi Halcyon Days in occasione del secondo album “Rain Soaked Pavements & Fresh Cut Grass” (recensione qui), i quali seppero distinguersi per un metalcore di base, arricchito di tecnica, di idee, di spunti catchy, di linee vocali con doppia voce molto interessanti. (altro…)
(Century Media Records) L’omonimo dei Borknagar è uno dei primissimi dischi che mi hanno avvicinato al genere estremo, insieme a “Deliverance” degli Opeth. All’epoca restai abbastanza folgorato dall’inizio dell’album, chiedendomi subito dopo se fosse normale sentire della ‘melodia’ in un disco da tanti considerato estremo. (altro…)
(I, Voidhanger Records *) Una tormenta sonora difficile. Complicata. Per pochi eletti. Gli Zaäar sono un collettivo belga, nato da una costola della cosmic jazz orchestra Neptunian Maximalism, impegnato in una sperimentazione deliziosamente illimitata, senza confini, probabilmente senza regole… non certamente quelle comprensibili dalla normale mente umana. (altro…)
(Antiq Label) Vittorio Sabelli presenta il settimo album per il suo progetto Dawn Of A Dark Age e dedicato alla battaglia delle Forche Caudine avvenuta nel 321 a.C. Precedentemente come Dawn Of A Dark Age sono stati pubblicati cinque album per la serie “The Six Elements”, cioè (altro…)
(AOP Records) Ancora una volta, con questo quarto album, gli austriaci Anomalie mostrano come si suona del black metal senza essere per forza furiosi e pregni di palese odio. Certo, anche “Tranceformation” è sostanzialmente black metal, ma quello che fanno loro… quello che musicalmente porta la struttura del black con affiancate divagazioni molto intense e scenografiche, oltre che a teorie vocali più melodiche in grado di evocare un’oscurità quasi dark wave, senza dimenticare comunque un prorompente growl che accenta con impeto molti crescendo marcatamente catchy. (altro…)
(Century Media Records) Venticinque anni di onorata carriera, nove album studio, due decenni e mezzo di death metal melodico di alta qualità. (altro…)
(Soulseller Records) Rispetto all’ultimo “Gastwerso” (recensione qui) i norvegesi Sarke sono quasi gli stessi. C’è sempre Nocturno Culto (Darkthrone) alla voce, Sarke (Khold, Tulus, ex Old Man’s Child) al basso, Steinar Gundersen (ICS Vortex, Satyricon) alla chitarra e Anders Hunstad (Satyricon) alla tastiera, ma questa volta cambia il batterista, visto che il posto di Terje Kråbøl (Katechon) viene ora occupato da Cato Bekkevold (ex-Enslaved). (altro…)
(Century Media Records) C’era un po’ di attesa per questo album, anche se non ai livelli dell’attesa che aveva accompagnato il precedente disco, poi solo in parte ripagata. (altro…)
(Magnetic Eye Records) Debuttano i doomsters svedesi Altareth. Chitarre con tonalità malvagiamente basse, ritmi lenti, tendenze sludgy e linee vocali tra il vintage e l’etereo. Doom, con punte deliziosamente rock. (altro…)
(autoprodotto) Strana questa idea. Strana ed insolita. I Crohm, noto gruppo storico italiano formatosi in Valle d’Aosta nella metà degli anni ’80, non si sono mai veramente fermati in tutti questi anni. (altro…)