BOMBUS – “Repeat Until Death”
(Century Media) Terzo album per Bombus, quartetto Svedese nato nel 2008 che vanta una nutrita esperienza in sede live, grazie a vari concerti svolti in tutta Europa, fino a salire sul palco del prestigioso (altro…)
(Century Media) Terzo album per Bombus, quartetto Svedese nato nel 2008 che vanta una nutrita esperienza in sede live, grazie a vari concerti svolti in tutta Europa, fino a salire sul palco del prestigioso (altro…)
(Despotz Records) Fra la fine dei ’90 e l’inizio dei 2000, i Beseech avevano raggiunto un discreto – e meritato – livello di popolarità. Certo, erano ancora gli anni in cui Paradise Lost e My dying Bride spopolavano ovunque, ma la miscela gothic/doom degli svedesi (altro…)
(Iron Bonehead/The Ajna Offensive) Compilation dal sapore promozionale, questa release. Trattasi di quattro gruppi per altrettante tracce, accomunati solo dalla label e da un gusto neanche tanto velato per l’epicità. Aprono le danze i (altro…)
(De Tenebrarum Principio) La one man band svedese Lustre ormai è un astro ben definito nella decadenza della notte siderale. Ma cosa c’era prima? Quali sono le origini? The Burning (altro…)
(Svart Records) Eterei, oscuri. Un essere etereo ed oscuro decisamente inglese. Tra il doom ed il rock vintage, propongono otto coinvolgenti tracce le quali diffondendo una densità fumosa, riescono anche ad (altro…)
(GROM Records) Questo è black metal, questa è fede assoluta nei confronti di origini remote, di un territorio e tutto ciò che ci circonda. Sulla scia dei fantastici Kanseil, i veneti Brünndl (altro…)
(Century Media Records) Si potrebbe scrivere un libro sui Borknagar, e pure un libro voluminoso. Non solo perché gli svedesi hanno tagliato il traguardo dei vent’anni (son constatazioni che ti fanno sentire un (altro…)
(Columbia) Chi scrive non è un appassionato di David Bowie, e questa non è una webzine che si dedica in prima battuta al rock: tuttavia, mi sembra giusto che MetalHead paghi un (seppur minimo) tributo al Duca Bianco recensendo la sua ultima fatica. “Blackstar”, (altro…)
(autoprodotto) Nonostante il famoso moniker di origine vichinga, la band è lituana e produce un metallo molto coinvolgente, supportato da doppie vocals (femminile e maschile) le quali tentano di abbinare un timbro potente, rock, a tratti lirico ma certamente lontano dai soliti (altro…)
(Einheit Produktionen) Non mi era affatto dispiaciuto il precedente disco degli austriaci Bifroest, QUI recensito, e non mi dispiace il nuovo “Mana Ewah”, il quarto della loro discografia: sulla seconda linea di battaglia dell’ondata pagan, i centroeuropei si difendono certamente con buone armi. (altro…)
(Autoproduzione) I Nightwish ci hanno abituati ormai da anni alla presa commerciale e qualitativa che l’accoppiata metal sinfonico/voce femminile può avere nell’ambiente metal. (altro…)
(Iron Bonehead Productions) Dalla copertina mi sarei aspettato un gruppo che faceva il verso ai grandi del passato, magari in modo irriverente, ma devo ricredermi. Testi a parte, praticamente una lista inenarrabile (altro…)
(Massacre) L’album di debutto degli svizzeri Broken Fate è qualcosa di estremamente orecchiabile, ma non nel senso che “The Bridge Between” sia commerciale. L’album è del sano metal fatto con thrash, modern metal e un’attitudine hard rock un po’ Metallica dell’era da classifica. Il (altro…)
(Tyrannus) Lo scenario è quello della morte legata a tematiche occulte. Il sound è un black metal della prima ora, dunque ancora ammalato delle melodie care al death metal. Un universo gelido e oscuro il sound dei cileni Black Grail, più di tutto irruento e nervoso perché le canzoni sono il frutto (altro…)
(AFM Records) Festeggiano ormai undici album, i tedeschi Brainstorm: e chi fermerà, ormai, questa macchina power prevedibile ma ottimamente oliata? A noi mediterranei piacciono di solito altre sfumature del genere, soprattutto quando esso si mescola con il prog o con il folk: ma in Germania (altro…)
(Autoproduzione) No beh, qui ragazzi esageriamo col ‘trash’… Con un titolo che è tutto un programma, arrivano al debutto su EP i capitolini Blodiga Skald. Pur con tutta la buona volontà nell’essere beceri e ‘gnoranti, i nostri non ce la fanno a non essere (altro…)
(Argonauta/Goodfellas) È il terzo album di questo one man band project sloveno, che dal 2013 non ha perso un colpo, infettando il pianeta con una release ogni anno. “Devil’s Village”, che risale allo scorso settembre è però più teatrale dei (altro…)
(Cyclone Empire) Ascoltare gli olandesi Bodyfarm fa venire quell’intimo desiderio di fracassare tutto, devastare qualsiasi cosa, fare terra bruciata, incendiare, far (altro…)
(Autoproduzione) Con una copertina che – ma non c’è bisogno che lo dica – prende in giro “Appetite for Destruction”, l’artista Dark Electro Ben Blutzukker ripresenta quattro suoi vecchi brani arrangiati in chiave heavy metal. Le trame di “Walpurgisnacht” sono abbastanza classiche: (altro…)
(Nuclear War Now! Productions/I, Voidhanger Records) Più che uno Split siamo di fronte ad un vero e proprio EP dei francesi Ysengrin, dediti come sempre ad un particolarissimo quanto emblematico (altro…)
(Autoproduzione) Ottimo debutto per Blowout, band proveniente dal Trentino Alto Adige attiva da soltanto un paio d’anni, con una discreta esperienza live a livello underground e una manciata di brani di ottimo livello. Il genere proposto è un metal moderno, (altro…)
(Hawkward Records) In ambito letterario un’epifania è un momento rivelatore, un istante in cui qualcosa – un oggetto, un fatto, una persona e così via – rivela il proprio significato autentico. È un momento denso di significato. In un certo senso “Brockworld” è un’epifania: momento rivelatore dell’arte della vita di un uomo che viaggia attraverso le stelle e il tempo. David (altro…)
(Hells Headbangers) Come suonava il black primordiale, quello che non era ancora black ma “solo” un death più tirato con tematiche occulte ed esibizione indiscriminata di simboli satanici? Per chi non c’era… sicuramente il sound (altro…)
(I, Voidhanger Records) Cosa succederebbe se Travis Smith, acclamatissimo realizzatore di copertine nel mondo metal e non solo, si dedicasse a comporre musica, oltre che a illustrarla? Forse non lo sapremo mai, ma un’idea (altro…)
(AFM) Onestamente, il terzo album dei canadesi Borealis non ha suscitato in me nessuna particolare emozione. Va bene che il mercato non fa altro che riciclarsi, va bene che ormai determinati generi hanno detto tutto o quasi, va bene tutto quello che volete: (altro…)
(Iron Shield) Giubotto di jeans, occhiali Ray-ban, spandex, Converse ai piedi, e la voglia matta di suonare anni ’80: i giovani tedeschi Blacklash confezionano un secondo album che è un vero e proprio omaggio all’heavy metal delle origini, costruito secondo i canoni che tante band, (altro…)
(Gain Music) Dopo oltre cinque anni di silenzio, torna l’energia creativa di questi rockers svedesi, nati quando il rock morì alla fine degli anni ’80. Una band tosta, una band di amici che vede un line up immutata dalla prima (altro…)
(Sun & Moon Records) Tornano gli italiani Blaze Of Sorrow, tornano con tuonante potenza, infinita energia e gusto artistico illimitato. Tornano con il quarto full length il quale fa seguito al meraviglioso EP “Fulgida Reminiscenza” (altro…)
(Cimmerian Shade Recordings) Uno scontro incestuoso tra black, doom, death e ambient. Con un sublime tocco di DSBM e di feeling industriale, virante verso il post (altro…)
(Pulverised Records) Eccellente ritorno sulle scene per Bone Gnawer, band che vanta tra le proprie fila il leggendario Kam Lee, personaggio che ha contribuito a definire le coordinate stilistiche del death metal, avendo militato nei Mantas (prima (altro…)
(Nuclear War Now! Productions) Bestial black metal, estremamente grezzo e brutale da parte dei Finlandesi Black Feast, band che poi cambierà il proprio monicker in Witchcraft. Questa compilation raccoglie tutte le (altro…)
(RCA/Sony Music) Tutto sommato in in ogni band con il tempo qualcosa cambia: in alcuni casi invece il cambiamento appare un atto dovuto. Poco chiaro quale delle due cose valga per i Bring Me The Horizon, ma alla (altro…)
(Rockshots Music) Titolo epico, biblico. Titolo che si presta però anche a più letture. Titolo che dichiara qualcosa di maestoso. Bhagavat nasce da Vama, agli albori l’unico membro, oggi invece è una band italo-svizzera che include Mithra (altro…)
(Autoproduzione) Spesso l’ascoltatore medio tende a generalizzare, principalmente per quanto riguarda i generi tradizionali del metal o del rock, senza tener conto che ogni band ha una storia a se e uno stile personale che va oltre le classiche etichette. (altro…)