CRΩHM (CROHM) – “Paindemic” (Live)
(autoprodotto) Strana questa idea. Strana ed insolita. I Crohm, noto gruppo storico italiano formatosi in Valle d’Aosta nella metà degli anni ’80, non si sono mai veramente fermati in tutti questi anni. (altro…)
(autoprodotto) Strana questa idea. Strana ed insolita. I Crohm, noto gruppo storico italiano formatosi in Valle d’Aosta nella metà degli anni ’80, non si sono mai veramente fermati in tutti questi anni. (altro…)
(Autoproduzione) Basterebbe il nome del progetto a descrivere l’album… Dopo un’intro strumentale, molto lontana da qualsiasi genere o sottogenere metal, ecco arrivare dei suoni di natura dormiente che poi esplodono in un black piuttosto magniloquente e solenne, con un cantato molto profondo e una varietà di suoni impressionante. (altro…)
(Tortonia Records) Ruvidi. Polverosi. Aridi. Gli Italiani The Catechists vanno alla radice di tutto, abbracciano il rock primordiale, il blues acustico, un sound sferzato dal vento del deserto, quello che ti riempie gli occhi di sabbia, che ti trasforma la gola in una sconfinata distesa secca e priva di vita. (altro…)
(Comatose Music) I riff di Oscar Ortega (Strappado, Tortured e altri) le ritmiche di Juan Pablo Flores (Reptilium) la voce gutturale e bruciante di Randy Leung (Facelift Deformation) – sono musicisti che giungono da tre paesi, cioè Hong Kong, Spagna ed Ecuador – creano questo full length di puro quanto canonico brutal death metal con (altro…)
(Interstellar Smoke Records / Vertebrae / Lunar Seas Records / Cain Records) Tossici, eterei, nebbiosi. Gli spagnoli Cruzeiro debuttano dopo un demo uscito nel 2019, offrendo quattro brani di puro stoner doom nel quale aleggiano presenze ostili, attività paranormali, battaglie stellari e un manipolo di divinità controverse, tristi e malinconiche. (altro…)
(Raw Street Noise) Tuonano dalla Finlandia i Clear Vision, con questo breve ma intenso EP. Metal melodico, intrigante, oscuro, vagamente dark wave, legato indissolubilmente al death melodico… tre brani poderosi, tuonanti, coinvolgenti, decisamente catchy. (altro…)
(Personal Records) Si sono formati nel 2016 debuttando poi l’anno seguente. Ad oggi vantano una line up stabile che porta a questo secondo capitolo. (altro…)
(Nuclear Blast Records) Finalmente! In occasione del trentesimo anno di deviata attività per questa bestia britannica dominata dal demoniaco Dani Filth, ecco che striscia fuori dagli abissi il tredicesimo patto, il tredicesimo commensale, la tredicesima luna piena! “Existence Is Futile” avvolge, coinvolge, provoca: un concept sulle paure esistenziali e dell’ignoto… un’idea nata prima della pandemia, anche se capace di collocarsi in questa dimensione temporale con geniale precisione, avvalendosi tra l’altro di una immensa cura figlia ‘del tempo libero e dell’assenza dei tour’. (altro…)
(Hummus Records) Progetto nato quasi per gioco, per scherzo e composto dal batterista dei Coilguns affiancato da Jona Nido, ovvero il fondatore della Hummus Records. Inizialmente questo duo (ovvero i Closet Disco Queen) mostrava una tendenza prog rock e voleva essere ‘una versione senza talento dei The Mars Volta’ (cit.), tuttavia poi le cose si sono evolute, sono andate avanti, si sono inerpicate lungo i sentieri sconnessi ma seducenti della perversione musicale, caricando poi su questa strana carovana altri due musicisti, Kevin Galland e Chadi Messmer, i quali rappresentano l’altra metà, i The Flying Raclettes. (altro…)
(Emanzipation Productions) La Emanzipation Productions ristampa questo oscuro e dimenticato album dei Corpse Vomit. I danesi pubblicano questo album nel 1999 e nel formato CD, successivamente conoscerà (altro…)
(Iron Bonehead Productions) Greci sino al midollo, i Cult Of Eibon propongono un black davvero classicissimo, pieno di tempi veloci, forsennati, con una voce alterata al punto giusto e una altrettanta giusta dose di epicità e phatos. (altro…)
(MDD Records) Ci hanno messo oltre un decennio per arrivare al debutto i blacksters tedeschi Caradras, band formata da membri ed ex membri dei Frigoris. Negli anni (dal 2013 in poi) hanno suonato un bel po’ di concerti, forti del loro demo “Ex Nihilo” uscito nel 2015… poi un altro demo due anni fa e, finalmente, l’impegno necessario per comporre e dar vita ad un full length, questo oscuro e magnetico “Schattenkönige”, un disco registrato e prodotto dal quartetto, senza l’aiuto di tecnici esterni, tranne per il master che è stato curato da Markus Stock (Empyrium, The Vision Bleak). (altro…)
(Purity Through Fire) Mondi lontani e distanze siderali. Dimensioni ignote, del mondo quanto dell’anima. Il precedente album del bavarese V.V. Intitolato “Impakt”, QUI recensito, si è dimostrato comunque interessante, nonostante sulla distanza sembrasse poi mostrare qualche situazione incerta a causa della sua smisurata durata. “…to the past” (altro…)
(Nuclear War Now! Productions) I Caveman Cult sono dei fieri portabandiera di quell’agglomerato di odio, rabbia e velocità che qui in Italia chiamiamo brutal death. (altro…)
(Nuclear Blast Records) Esteti della violenza e del sangue, quanto fautori di discorsi musicali percorsi da ironie balorde e grossolane. I Carcass ritornano (altro…)
(Autoproduzione) Fondati nel 2007, ma solo oggi giunti al debut, gli elvetici Crashtime ci propongono “Valley Of The Kings”: i nostri si definiscono power metal, ma nel loro sound entrano molte influenze (sempre dai generi classici, si intende). (altro…)
(RFL Records) I Corners of Sanctuary hanno subito dato un seguito al primo EP “Blood and Steel”: altri quattro brani che continuano, sarò onesto, a non (altro…)
(Metal Blade Records) Il 2020 doveva essere l’anno della (ri)consacrazione dei Cirith Ungol, che avrebbero monopolizzato nientemeno che il Keep it true facendo da headliner in entrambe le serate… sappiamo tutti alla fine come è andata. Per (altro…)
(Werewolf Records) Da un po’ di settimane mi capita di ascoltare e recensire gruppi finlandesi che fanno black metal. Il che per me, abituato a ben altri suoni se si parla di Finlandia, è un’assoluta novità. (altro…)
(Petrichor) Nuovi profeti del death metal che tuonano dalla Svezia: i Consumption sono un duo che debutta con questo “Recursive Definitions of Suppuration” il quale, in realtà, è stato diffuso l’anno scorso in serie limitata per mano della Iron, Blood and Death Corporation. (altro…)
(Petrichor) Il genere di questa band americana nata da ceneri di altri act prettamente metal è definibile come goth n’ roll / deathrock, un genere che emana sensazioni anni ’80, con molta oscurità gotica, espressa con sublime bellezza e violenza sonora. (altro…)
(Brainstorming Music) Terzo album che vede il lavoro di un anno intero convergere in questo titolo profetico, descrittivo di questo momento planetario incasinato. Vi siete mai chiesti cosa sentireste telefonando al pianeta Terra da qualche angolo della galassia? (altro…)
(Dark Descent Records) In quindici anni tre album per la band proveniente dal Londra e dedita al metal nella sua forma estrema, quanto anche derivativa. I Craven Idol suonano in una maniera veloce in quella zona di confine tra death e black metal, riproponendo esecuzioni a tratti sembianti Bathory, Sodom degli esordi, Manilla Road e qualche riff in stile NWOBHM ma in una (altro…)
(Mascot Records) Gli autori dell’album “Motherbrain” e di un sound melodico quanto d’impatto pubblicano un EP infarcito di collaborazioni. Quattro pezzi dei quali tre ospitano i contributi di musicisti di punta: Frank Bello degli Anthrax, l’ex Killswitch Engage (altro…)
(Metal Assault Records) Regna il mistero dietro la band internazionale (con base negli USA) che porta il nome di Circle of Sighs. Forse un trio, forse con a bordo la batterista Felicity Feline (Constraints of Light), cosa poi non confermata dai video, i quali mostrano molta più gente… tra l’altro tutta mascherata. Quello che è noto è la loro intenzionale volontà di mantenere questo anonimato per riuscire a mettere in primo piano la musica, i suoni, la pura arte senza l’evidenza di una firma o di un particolare nome, il quale con il tempo potrebbe avere più visibilità dell’arte stessa. Musicalmente? (altro…)
(Dark Essence Records) Dopo sei anni da “Mut”, quattro dai due EP e un altro anno dalla compilation, i britannici Code si decidono di pubblicare un nuovo lavoro, il quinto in carriera, il primo dopo la firma con la nordica Dark Essence Records. L’ascolto dei Code scatena intense e controverse emozioni, tanto che il primo problema è saperli, poterli, volerli definire. (altro…)
(Osmose Productions) Solo due pezzi per “Mrtvaja”, appunto la title track divisa in due parti di oltre nove e oltre dieci minuti rispettivamente, per quella che è un’idea di quanto sarà il futuro album. Un’edizione stampata in vinile 10” con versione CD (altro…)
(Westworld Recordings) I Chelsea compiono quarantacinque anni e ascoltando l’opener che è anche la title track dell’album “Meanwhile Gardens”, appare da subito tanto graziosa quanto fondamentalmente ‘moscetta’. Fortunatamente la band che ha avuto i natali da tre elementi dei Generation X, appunto nel 1976, si ricorda (altro…)
(Divebomb Records) Dopo che la Pure Steel Records, negli anni passati, ha rimesso sul mercato “The Voice of the Cult” e “The 7th of Never”, ci pensa ora la Divebomb Records a far nuovamente circolare “For those who dare”, del 1990, ultimo album dei Chastain con la line-up (altro…)
(Century Media Records) Per quanto il metalcore possa essere ancora considerato una modernità, i tedeschi Caliban sferzano l’etere da ormai quasi un quarto di secolo e con questo “Zeitgeister” firmano il dodicesimo siglillo! Un sigillo che in qualche modo rappresenta una svolta, in quanto si tratta del primo loro album interamente cantato in lingua madre, idea che trova le radici nel 2011 quando nell’EP “Coverfield”, registrarono il brano “Sonne” dei Rammstein, scoprendo che quella lingua così dura, abbinata al sound violento e allo stile focoso del vocalist, semplicemente chiude il cerchio, aggrega valore e rende questo meltacore sferzato da death, da black e da modernismi elettronici, una fonte micidiale di impatto sonoro. (altro…)
(Invictus Productions) Sporco, lercio, assurdo e ai limiti dell’udibile questa bestemmia dei Crucifixion Ritual. Tre pezzi registrati in una maniera ‘spartana’ e l’aggettivo vuole essere morbido verso le illusorie intenzioni di questo duo. Un magma sonoro (altro…)
(Les Acteurs de L’Ombre Productions) È glaciale il sound degli svizzeri Cold Cell, giunti al quarto album in un decennio di esistenza. Glaciale ma meravigliosamente atmosferico, oltre che ricco di tecnica e progressioni tutt’altro che scontate. I brani sono un black metal coinvolgente, capace di abbracciare tendenze depressive, teatrali e pure con quel sentore apocalittico tipico del black francese, sempre con una imprevedibile evoluzione dietro l’angolo, inchiodando l’ascoltatore, ipnotizzandolo e avvolgendolo. (altro…)
(Pest Records) La nuova band di Florian Reimann, vocalist apprezzato nei Destillery e ben capace di esibirsi su registri dickinsoniani, si affaccia sul mercato con timidezza, una copertina anonima, un package promozionale essenziale… ma i brani di questo debut hanno grinta ed heavy metal da vendere! (altro…)
(Time To Kill Records) Diversi anni dopo “Repellent Gastronomy” i Crawling Chaos prendono ispirazione da Niccolò di Bernardo dei (altro…)