HUNTRESS – “Starbound Beast”
(Napalm/Audioglobe) Non posso negare (e la prova è QUI) di essere rimasto incredibilmente impressionato dall’esordio degli Huntress, e mi aspettavo naturalmente un’altra bordata pazzesca con questo secondo full-“length”: eppure l’unica cosa che ho pensato dall’inizio alla fine dell’ascolto è stata ‘ragazzi, ma cosa vi è (altro…)
(Pure Steel/Audioglobe) Con questo “Horror Fire”, originariamente edito nel 2006, la Pure Steel ha completato la ristampa in vinile di tutta la discografia degli Halloween (
(Apathia Records) Costa Azzurra, un luogo bucolico, mediterraneo, patria degli Heart Attack e in contrasto con la particolare immagine che trasmette la particolare copertina. Quella fierezza nello sguardo e segni di battaglie e sofferenze sulla persona però ben manifestano la musica del complesso francese. Thrash metal da
(Pesanta Urfolk) L’inferno è situato a Salem, nell’Oregon. Il Satana del posto è M.S.W., un polistrumentista che diffonde, per la terza volta, il proprio verbo. “Hell III” è acerbo, rumoroso, apocalittico. M.S.W. ha una propria direzione, di lui si dice che sia un testimone del doom/sludge, ma il basso così cavernoso, roco,
(Indie Recordings) Malvagio. Malvagio. Schifosamente malvagio! “Scars” è putrefazione. “Scars” è dannazione, maledizione, odio, violenza, cattiveria. “Scars” è brutale, negativo, perverso. Black metal sintetico, oscuro, letale. Tastiere impiegate solo per rendere il tutto più oppressivo, freddo. Chitarre che creano riff che emanano perversione, che sono un autentico tributo al black norvegese, nonostante questa band sia Austriaca. Voce devastata, mai dominante, sottomessa, che
(Autoproduzione) Geniale EP degli Italiani Hellsteps. Musica piena di tradizione, piena di riff semplici, ma potenti, letali. Black metal che si fonde con il death per una esecuzione schietta, con suoni molto ben definiti uniti a quel bellissimo feeling underground, quasi fosse materiale registrato in presa diretta.
(Indie Recordings) La nuova opera in studio dei francesi Hacride passa attraverso il supporto dell’etichetta norvegese di Cult Of Luna, 1349, Keep Of Kalessin e altri nomi ancora. I francesi lasciano dunque la connazionale Listenable per approdare in una casa discografica che offre un parco musicisti
(Logic(il)logic Records / Andromeda Dischi) Sesso e rock. Satana e perdizione. Sono elementi noti nel mondo del rock, elementi essenziali nel mondo del metal. Le immense e contorte diramazioni dei sottogeneri hanno portato alla nascita di diversi concetti di heavy metal: concetti oscuri, concetti allegri,
(Autoproduzione) Ogni MetalHead che si rispetti ha il dovere morale di sondare l’underground: facebook e myspace ci hanno incredibilmente facilitato il compito, e sapere che lì da qualche parte, fra le tonnellate di demo autoprodotti in 300 copie e registrati in cantina, si nascondono i nuovi Judas Priest,
(Quality Steel Records) Avevo ascoltato qualcosa di “The I-Conception”, del 2010, rimanendone abbastanza soddisfatto. Questo nuovo album credo però vada ben oltre il precedente, in quanto i teutoni Harasai hanno perfezionato il proprio songwriting che sforna un progressive melodic death metal
(Pure Steel/Audioglobe) Gli Halloween non incontrano il mio favore, devo dirlo in massima onestà e l’ho già espresso chiaramente
(Misantrof ANTIRecords) Il primo brano, “The Crazy Race”, è spedito, sostenuto, quasi sullo speed metal. Assoli funambolici e note a cascate. Inaugura “The Thirst World War” questo pezzo e gli altri che lo seguono tengono il passo, come la successiva “The Cockroach Man” e “1518”.
(Punishment 18 Records) Settimo album per i piemontesi Highlord, che non si facevano sentire da “The Death of the Artists” del 2009: un disco che, devo essere sincero, non mi aveva colpito particolarmente a causa dell’alleggerimento del sound. Con la reintroduzione di un tastierista, Emanuele Salsa, i nostri tornano
(Punishment 18 Records) Sarà un caso, ma in questi ultimi mesi mi è capitato di recensire diverse band friuliane che erano peraltro tutte eccellenti, e gli Hammered non vengono meno a questa regola! I nostri sono in giro da diversi anni (in principio sotto il monicker Trauma) ma questo è il loro debut sulla lunga distanza:
(Nuclear Blast) La band di Peter Tägtgren non è mai entrata nelle mie preferenze e agli Hypocrisy ho sempre preferito i Dismember, gli Entombed e i Grave, in assoluto. Tuttavia non si può assolutamente prescindere da loro e Tägtgren è comunque un grande musicista. Insomma, il loro posto nel pantheon
(Dust on the Tracks) Non male questi Hellrazer, canadesi di Alberta, che però hanno in formazione due membri dal cognome e dai tratti somatici orientali; “Operation Overlord” è il loro terzo disco (dapprima pubblicato autonomamente, ora proposto dalla Dust on the Tracks
(Autoproduzione) Solo tre pezzi per far capire a chiunque cosa sono gli Hod. Se qualcuno di voi non li conosce, e siamo in tanti, nonostante il trio sia in attività da circa sei anni e con un album, ma non solo, alle spalle, questo demo ben registrato descrive magnificamente la capacità esecutiva e compositiva
(W.T.C. Productions) Si spalanca nuovamente dopo cinque anni la porta dell’Horna, dell’inferno, nonostante dopo “Sanojesi Äärelle” siano arrivati il live “Vihan Tiellä”, EP e uno split. “Askel Lähempänä Saatanaa” è il nuovo album in studio dei finlandesi Horna.
(Blasphemy World Wide Records) Il grindcore è una frangia del metal estremo decisamente controversa e di nicchia, come ho già sottolineato in passato; la sua schiettezza, il suo sound crudo e brutale ed il suo immaginario splatter lo rendono un’influenza basilare per band moderne
(Nuclear Blast) Rieccoli. Nono capitolo per questi svedesi devastati. Portatori (non sani) di quella malattia nata negli anni ’80 e chiamata glam, sleaze, street-metal, o più semplicemente hard rock. Loro sono i Motley Crue del post atomico, loro sono i Ratt del nuovo millennio,
(Go Down Records) Sono di Bergamo gli Humulus e sono in tre: Cristiano Benicchio, voce e chitarra, Massimiliano Boventi, batteria, e Giorgio Bonacorsi, basso. Il loro stoner è molto heavy, i suoni pesano quintali. Il basso e le chitarre hanno una densità enorme. Un groove molto classico
(Autoproduzione) I danesi Heidra sono attivi dal 2006, ma a parte due demo questo è il loro primo ep: direi che i nostri farebbero bene a non centellinare così tanto le proprie uscite, dato che in questo “Sworn to Vengeance” ci sono solo tre i brani, ma decisamente di valore! “Kinsmen” procede fra gli Ensiferum
(Logic(il)logic) Un album strano quello degli italiani Hypnotheticall, alle prese con la loro seconda prova nonostante abbiano alle spalle una storia di quasi quindici anni. Un progressive metal che confonde la sua essenza con un progressive rock. Mai troppo soft, mai troppo hard, decisamente ben costruito,
(PATAC ) Sono ancora in giro a spargere badilate di thrash/crust metal gli Hellbastard e sebbene i segni del tempo si sentano, il risultato è sempre fatto di canzoni assemblate con energia, meno estro del solito e una piccola dose di tecnica o raffinata riproposizione di idee comunque già note.
(Scarlet/Audioglobe) Quando ero un ragazzino, e il power metal era nel suo fiore, internet praticamente non esisteva, e le informazioni sulle band si tramandavano oralmente come se fossero leggende. Avevo appena acquistato, insieme se non sbaglio, “Legendary Tales” e “Visions” quando l’immancabile amico
(Autoproduzione) E’ incoraggiante trovare una band esordiente che si impegna a formulare un riffing che dia vita a delle strutture. Un sound per una sua buona parte ancora acerbo, ma non per questo incapace di comunicare quel sottile e continuo senso di varietà nell’architettura musicale.
(Metal on Metal Records) Gli Heretic di cui mi occupo oggi sono americani (californiani per la precisione) e hanno vissuto un breve momento di attività fra ’85 e ’88, dando alle stampe un ep e un full-“length”. Nelle loro file, durante l’ultima fase di attività, milita anche Mike Howe, poi cantante dei Metal Church
(Punishment 18 Records) Interessante release della Punishment 18 che ripropone con master rivisto professionalmente l’EP di debutto di questi thrasher russi. La proposta è un old school impattante, molto potente, tecnico, con riff estremamente efficaci, ed assoli ben strutturati.
(Napalm Records) E’ difficile proporre qualcosa di sostanziale dopo oltre 20 anni di onorata carriera, però alla fine è importante essere se stessi, sempre. Gli Hate freschi di passaggio all’austriaca Napalm realizzano un nuovo album a tre anni da “Erebos” e confermandosi ciò che sono, una band death metal
(AFM/Audioglobe) Presentati come la più grande heavy metal band argentina, gli Helker hanno alle spalle una storia di oltre quindici anni, ma solo con questo quarto full-“length”, e l’interessamento della AFM, superano i patri confini per approdare anche al mercato europeo.
(Red Bull Records) Esplosivi, irresistibili, maledettamente potenti. Hanno aperto per gente come Bon Jovi, Thunder e Tesla. E non basta. Loro vogliono di più. Molto di più. Vogliono andare ovunque. Dichiarano che il loro unico scopo e fare un album che faccia urlare alla gente “Cazzo, non sentivo roba così pompata da anni”.
(Massacre Records) Mi prostro davanti a Sua Maestà Steve ‘Zetro’ Souza. Lui e la sua voce assurda, quella voce che sentivo gridare in tutti i mie incubi, in tutte quelle notti di sonno tormentato, sudato, dalla metà degli anni ’80 in poi. Non mi è mai importato nulla di cosa cantasse. Ho sempre pensato sia unico, strepitoso,
(Nuclear Blast/Audioglobe) Quando gli Holy Grail sono esplosi con “Crisis in Utopia”, ero naturalmente fra gli scettici e i defenders pronti a lamentarsi sempre (beh, anche noi della vecchia guardia sappiamo essere ironici…): l’ardita miscela di vecchio e nuovo heavy metal della band californiana arrivava a infastidirmi, pur se non potevo negare che questi giovanotti avessero fatto centro con il loro songwriting spumeggiante.
(Pure Underground) Quante volte avete già sentito questa storia? Gli Heavenward sono tedeschi, si formato a metà anni ’80 (peraltro con un giovanissimo Thomen Stauch in formazione), incidono due album nel momento peggiore della storia dell’heavy metal (nel 1991 e nel 1992), poi scompaiono nel nulla; quindi il gruppo Pure Steel & subetichette li riscopre e, in attesa della pubblicazione di materiale inedito, ridistribuisce il debut, impreziosendolo di un inedito e delle quattro tracce del loro secondo demo